Un mare di giovani provenienti da tutto il mondo (si calcola che ai momenti di incontro con Papa Benedetto XVI siano stati oltre un milione e mezzo, di cui più di centomila gli italiani).
Una folla gioiosa e festante per le vie di Madrid. Una stupenda tavolozza di colori, di bandiere, di magliette, di volti, un coro di voci di ogni genere, un fiume in piena di canti, di parole, di risate. E poi, quegli stessi giovani raccolti nel silenzio prolungato dei momenti di adorazione, attenti e riflessivi nei tempi delle catechesi, spontanei e generosi, stanchi e felici, pronti sempre a ricominciare la giornata con entusiasmo. E noi, vescovi e sacerdoti, educatori e catechisti, insieme con loro, a condividere cibo ed esperienze, testimonianza e fatica, fede e gioia profonde, sin dai giorni dei cosiddetti “gemellaggi” nelle principali città della Spagna. Tutto questo e molto di più è stata la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù (GMG), tenutasi nella capitale spagnola in questo agosto infuocato. Alcuni media hanno dato evidenza a qualche chiassosa contestazione di “laicisti” radicali (certamente non “laici”, se con questo termine si vuole intendere la posizione di chi rispetta tutte le posizioni e le identità): la violenza verbale (e talvolta non solo) di qualche scalmanato ha trovato la sua smentita migliore nella risposta del tutto non violenta e serena dei giovani, che hanno semplicemente continuato a cantare, testimoniando gioia e amicizia, simpatia e bellezza della loro scelta di fede.
Stando con questi ragazzi, parlando loro con fiducia e trasparenza, ascoltandoli e vedendoli nei tanti momenti di incontro, non ho potuto non chiedermi quale messaggio venga da loro a tutti noi e alla nostra Europa in crisi economica e morale. Provo a dare qualche risposta, certo però che ciò che si è vissuto in questi giorni a Madrid ha un potenziale di vita e di speranza ben più grande di quanto immediatamente si possa rilevare. In primo luogo questi ragazzi hanno saputo testimoniare che libertà e impegno non solo non si oppongono, ma sono l’una il volto dell’altro: se si pensa ai sacrifici che hanno affrontato (dormendo per giorni in sacco a pelo nelle condizioni anche più proibitive, e mangiando in una maniera che definire sobria è già molto…) e alla gioia con cui li hanno vissuti, ci si rende conto che nessuno avrebbe potuto costringerli a tanto se non ci fosse stata in ciascuno una scelta libera e consapevole di volerci essere. Qui sta la bellezza dei cammini di preparazione che hanno portato questi ragazzi a vivere la GMG, ma qui emerge anche la straordinaria capacità dei nostri giovani di saper fare scelte consapevoli e responsabili di impegno e di dedizione. Vedendoli, mi è venuta tante volte in mente la frase fulminante di Paul Ricoeur a proposito del rapporto fra libertà e necessità: “C’est l’amour qui oblige”. Solo per amore si fa liberamente quello che nessun obbligo esteriore e nessun oro del mondo potrebbe portarti a fare.
Una seconda impressione che ho ricevuto da questi giovani è quella della loro trasparenza, della lealtà e della limpidezza dei loro occhi, dei loro sguardi, del loro cuore. Il loro stare insieme in un clima di amicizia semplice e festoso, dimostra come tanti, veramente tanti giovani di oggi siano molto migliori di come qualcuno vorrebbe dipingerli nel loro insieme. Di fronte allo scenario della politica non solo nostrana, che suscita tante volte disaffezione e perfino disgusto, soprattutto quando si sente dai responsabili della cosa pubblica l’appello alla solidarietà e alla rinuncia senza vederne le conseguenze nella vita e nello stile propri di chi queste rinunce le chiede, questi ragazzi sono una sfida vivente a credere che un mondo diverso e migliore sia non solo possibile, ma necessario e urgente. Nel volto e nel cuore di questi ragazzi la speranza torna a essere l’anticipazione militante dell’avvenire, la passione per ciò che è possibile e bello per tutti, l’inizio di quel mondo nuovo che tira nel presente degli uomini qualcosa della bellezza del futuro promesso di Dio.
Infine, è la radice profonda del comportamento dei giovani a Madrid che mi sembra debba far pensare tutti: essi ci sono andati per ascoltare parole forti, tutt’altro che accomodanti, come quelle che Benedetto XVI sa dire con la sua intelligenza e la fede del suo cuore. Il loro ascolto, il loro entusiasmo li ha accomunati al di là delle differenze e perfino delle distanze di lingue, di culture, di condizioni sociali e politiche, dimostrazione ineccepibile di come il Vangelo sia ancora oggi e forse ancor più che in altri momenti della storia buona novella per amare, sperare e dare la vita per gli altri. E il Vangelo è sfida e dono a vivere quell’esodo da sé senza ritorno in cui consiste propriamente l’amore: un amore certo impossibile alle sole capacità umane, ma che diventa possibile con la grazia di Dio. Questo possibile, impossibile amore hanno incontrato e annunciato i giovani convenuti a Madrid: l’alternativa al vuoto di valori, all’assenza di senso, all’evasione egoistica e inconsistente, esiste, ed è l’impegno di amore al servizio del bene comune, sostenuto dalla fede e dall’amore che il Dio crocifisso ha offerto alla storia di tutti.
Mi chiedo se da questi giovani non venga a tutti noi una proposta capace di scuotere le nostre paure, i nostri calcoli mediocri, le nostre fughe nel privato. La proposta di un Dio più che mai giovane, attuale e necessario come giovane e necessario è per tutti l’amore, per vivere e dare senso e bellezza alla vita.
in “Il Sole 24 Ore” del 21 agosto 2011
Le parole del Papa
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24 agosto 2011
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Santa Messa conclusiva21 agosto 2011
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Veglia di preghiera con i giovani20 agosto 2011
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Visita alla Fondazione “Instituto San José”20 agosto 2011
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Incontro con i Comitati organizzatori della GMG20 agosto 2011
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Omelia Messa per i seminaristi20 agosto 2011
I testi integrali dei discorsi e delle omelie di Benedetto XVI alla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid, nel sito del Vaticano: > JMJ 2011 Madrid
GMG di Madrid online!
Racconta live la tua esperienza
iGMG è un’applicazione creata in occasione della Giornata Mondiale delle Gioventù 2011 di Madrid. Ricca di contenuti audio e video sarà la tua compagna di viaggio in questo evento popolato da giovani di tutto il mondo. All’interno di questa applicazione troverai un diario giornaliero che ti permetterà di appuntare, giorno per giorno, i luoghi visitati, le esperienze vissute, una piccola riflessione; inoltre potrai aggiungere gli amici conosciuti, scattare foto o registrare dei video e tenerli “inseriti” nella giornata in modo che questi momenti diventino ricordi indelebili della tua vita. Sarà possibile anche condividere tutto ciò sulla tua bacheca di Facebook.
Guarda l’articolo – 6/07/2011
La prossima GMG da Madir a Rio de Janeiro
Dopo Madrid.
Come Benedetto XVI ha innovato le GMG
Sono almeno tre le novità che con questo papa caratterizzano le Giornate Mondiali della Gioventù:
gli spazi di silenzio, l’età giovanissima, la passione di testimoniare la fede nel mondo.Dopo ogni suo viaggio fuori d’Italia, Benedetto XVI ama tracciarne un bilancio nell’udienza generale del mercoledì successivo.
Fece così dopo la Giornata Mondiale della Gioventù di Colonia, nell’agosto del 2005:
> Riflessione sul pellegrinaggio a Colonia
Non lo fece invece tre anni dopo, di ritorno da Sydney, perché era luglio e in questo mese le udienze generali sono sospese. Ma il papa commentò più tardi quella sua trasferta australiana nel discorso che tenne alla curia romana per gli auguri di Natale del 2008, riprodotto in questo recente servizio di www.chiesa:
> A Madrid risplende una stella
Questa volta, di ritorno da Madrid, ecco la riflessione che mercoledì 24 agosto Benedetto XVI ha dedicato alla terza Giornata Mondiale della Gioventù del suo pontificato:
> “Oggi vorrei riandare brevemente con il pensiero…”
Da questa e dalle sue precedenti riflessioni, è evidente che Benedetto XVI vede le Giornate Mondiali della Gioventù come un momento saliente della sua missione di successore di Pietro.
A una semplice osservazione esterna, questi ultimi raduni mondiali manifestano almeno tre caratteri distintivi e nuovi, che a Madrid sono apparsi con particolare visibilità.
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Il primo è il silenzio. Un silenzio prolungato, intensissimo, che cala nei momenti chiave, in una marea di giovani che fino a subito prima esplodevano di gioia festante.
La Via Crucis è uno di questi momenti. Un altro, ancor più impressionante, è quello dell’adorazione dell’ostia santa durante la veglia notturna. Un terzo è stato quello della comunione durante la messa conclusiva.
L’adorazione silenziosa dell’ostia santa è un’innovazione introdotta nelle Giornate Mondiali della Gioventù da Benedetto XVI. Il papa si inginocchia e con lui si inginocchiano sulla nuda terra centinaia di migliaia di giovani. Tutti protesi non al papa ma a quel “nostro pane quotidiano” che è Gesù.
Il violento scroscio temporalesco che a Madrid ha preceduto l’adorazione eucaristica, creando notevole scompiglio, ha reso ancor più impressionante l’irrompere di tale silenzio. E altrettanto è accaduto la mattina dopo, nella messa. L’inaspettata cancellazione della distribuzione della comunione – per non chiarite ragioni di sicurezza – non ha prodotto disordine e distrazione nella distesa sterminata dei giovani ma, al contrario, un silenzio di compostezza e intensità sorprendenti, una “comunione spirituale” di massa di cui non si ricordano precedenti.
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Un secondo carattere distintivo di quest’ultima Giornata Mondiale della Gioventù è l’età media molto bassa dei convenuti, 22 anni.
Questo significa che molti di essi vi hanno preso parte per la prima volta. Il loro papa è Benedetto XVI, non Giovanni Paolo II, che hanno conosciuto solo da bambini. Essi sono parte di una generazione di giovani e giovanissimi molto esposta a una cultura secolarizzata. Ma sono nello stesso tempo il segnale che le domande su Dio e i destini ultimi sono vive e presenti anche in questa generazione. E ciò che muove questi giovani sono proprio queste domande, alle quali un papa come Benedetto XVI offre risposte semplici eppure potentemente impegnative e attrattive.
I veterani delle Giornate Mondiali della Gioventù c’erano, a Madrid. Ma soprattutto tra le decine di migliaia di volontari che si sono prestati per l’organizzazione. O tra i numerosi sacerdoti e religiose che hanno accompagnato i giovani, e le cui vocazioni sono sbocciate proprio in precedenti Giornate Mondiali della Gioventù. È ormai assodato che questi appuntamenti sono un vivaio per le future leadership delle comunità cattoliche nel mondo.
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Un terzo carattere distintivo è la proiezione “ad extra” di questi giovani. A loro non interessano affatto le battaglie interne alla Chiesa per un suo ammodernamento al passo con i tempi. Sono lontani anni luce dal “cahier de doléances” di certi loro fratelli maggiori: per i preti sposati, per le donne prete, per la comunione ai divorziati risposati, per l’elezione popolare dei vescovi, per la democrazia nella Chiesa, eccetera eccetera.
Per loro, tutto questo è irrilevante. A loro basta essere cattolici come papa Benedetto fa vedere e capire. Senza diversivi, senza sconti. Se alto è il prezzo con il quale siamo stati salvati, il sangue di Cristo, alta dev’essere anche l’offerta di vita dei veri cristiani.
Non è la riorganizzazione interna della Chiesa, ma la passione di testimoniare la fede nel mondo a muovere questi giovani. Il papa glielo stava per dire con queste parole, nel discorso interrotto dal temporale:
“Cari amici, non abbiate paura del mondo, né del futuro, né della vostra debolezza. Il Signore vi ha concesso di vivere in questo momento della storia, perché grazie alla vostra fede continui a risuonare il suo nome in tutta la terra”.
Il vaticanista americano John L. Allen ha definito i giovani convenuti a Madrid “Evangelical Catholics”:
> Big Picture at World Youth Day: ‘It’s the Evangelicals, stupid!’
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La nota di Catholic News Service a proposito della “comunione spirituale” durante la messa conclusiva:
> ‘Spiritual Communion’: Youths learn a traditional concept the hard way
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Su un’altra innovazione introdotta da Benedetto XVI nell’ultima Giornata Mondiale della Gioventù:
> Papa Benedetto confessore. L’esordio a Madrid
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di Sandro Magister
Altri contributi sulla GMG:
26 agosto 2011
- Vivere le GMG tre religioni insieme di Sophie Lebrun in www.temoignagechretien.fr del 21 agosto 2011 (nostra traduzione)
- GMG: “Non limitiamoci all’evento mediatico” di Christophe Roucou in www.temoignagechretien.fr del 23 agosto 2011 (nostra traduzione)
24 agosto 2011
L’arcivescovo di Madrid: «Il Papa si è comportato come un padre, ha voluto incontrare tutti. Abbiamo sperimentato l’espressione concreta della comunione». Yago de la Cierva: nelle difficoltà i ragazzi sono stati un esempio di civiltà.
– Annuncio vocazionale che vince la mediocrità di Antonello Mura
– Madrid rilancia l’evangelizzazione
22 agosto 2011
- Il Papa alla Spagna: qui sono stato felice “Il mondo ha bisogno dei giovani” di Marco Ansaldo in la Repubblica del 22 agosto 2011
- La domanda di Pablo sul senso del dolore di Filippo Di Giacomo in l’Unità del 22 agosto 2011
21 agosto 2011
- De Rita: “Fragili e sfiduciati, rinunciano ad indignarsi” intervista a Giuseppe De Rita a cura di Valentina Conte in la Repubblica del 21 agosto 2011
- Ratzinger ha vinto la sfida di Andrea Tornielli in La Stampa del 21 agosto 2011
20 agosto 2011
- Vangelo e Facebook, la svolta del Papa di Marco Ansaldo e Zita Dazzi in la Repubblica del 20 agosto 2011
- La bella gioventù di Aldo Maria Valli in Europa del 20 agosto 2011
19 agosto 2011
- La verità non è quella che credi di Christian Albini in Sperare per tutti del 19 agosto 2011 (ttp://sperarepertutti.typepad.com/)
- Gli operatori umanitari rendono il mondo migliore di Kristalina Georgieva in La Stampa del 19 agosto 2011
- Il Pontefice ai giovani «Un obbligo morale salvare lavoro e pianeta» di Roberto Monteforte in l’Unità del 19 agosto 2011
- I giovani e la razionalità del sacro di Joaquín Navarro-Valls in la Repubblica del 19 agosto 2011
- A Madrid giovani contro giovani di Yuri Bugli in Europa del 19 agosto 2011
- Non chiamateli Papaboys di Marco Politi in il Fatto Quotidiano del 19 agosto 2011
18 agosto 2011
- Teso faccia a faccia tra militanti laici e giovani cattolici alle GMG di Madrid di Sandrine Morel in Le Monde del 19 agosto 2011 (nostra traduzione)
- La crociata delle magliette rosse di Aldo Maria Valli in Europa del 18 agosto 2011
- Madrid, il volto giovane della Chiesa di Filippo Di Giacomo in l’Unità del 18 agosto 2011
- Milano il Ramadan e la scelta dell’inclusione di Tobia Zevi in l’Unità del 18 agosto 2011
- Chiesa, tre metri sopra l’Irpef di Marco Politi in il Fatto Quotidiano del 18 agosto 2011
17 agosto 2011
- Un’ Europa cristiana senza cristianesimo di David Gibson in The Huffington Post del 13 agosto 2011
- Da diversi mesi, la Chiesa e lo Stato spagnolo si sforzano di calmare le tensioni di Valérie Demon in www.lacroix.com del 17 agosto 2011 (nostra traduzione)
- La Chiesa conta sulla visita del papa in Spagna per contrastare il suo declino di Sandrine Morel in Le Monde del 18 agosto 2011 (nostra traduzione)
- La scommessa teologica di Ratzinger di Andrea Tornielli in La Stampa del 17 agosto 2011