2.386 posti di Dirigente Scolastico per parecchie decine di migliaia gli insegnanti che vorranno coglierre questa opportunità.
Per la prima volta, ci saranno anche gli Idr, visto che i requisiti per accedere al concorso sono: il possesso di una laurea ed un servizio di ruolo di almeno cinque anni.
di Sergio Cicatelli
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 luglio il bando del nuovo concorso per dirigente scolastico. Si tratta di un atto che tutto il mondo della scuola stava aspettando con legittima trepidazione, sia per l’oggettiva rilevanza di una procedura di reclutamento che costituisce l’unica possibilità di “carriera” per gli insegnanti italiani, sia per i tagli apportati proprio agli organici dei dirigenti scolastici nelle ultime settimane e che avevano messo in forse lo stesso concorso.
La cospicua quantità di posti in palio (2.386) rende ulteriormente significativa questa scadenza per tutto il mondo della scuola e si prevede che saranno parecchie decine di migliaia gli insegnanti che vorranno cimentarsi con questa opportunità. Tra di loro, per la prima volta, ci saranno anche gli Idr, visto che i requisiti per accedere al concorso sono semplicemente il possesso di una laurea ed un servizio di ruolo di almeno cinque anni. Gli Idr entrati in ruolo con il primo (2005) e il secondo contingente (2006) rispondo dunque al requisito del servizio, ma il possesso della laurea ridurrà di molto le aspirazioni di qualcuno. Occorre infatti una laurea magistrale (quinquennale) o di vecchio ordinamento (quadriennale) valida nell’ordinamento civile; e purtroppo la gran parte dei titoli ecclesiastici posseduti dagli Idr non godono di riconoscimento o equipollenza. Quindi, chi non possiede comunque una laurea civile, potrà partecipare al concorso solo se in possesso di una licenza in Teologia o Sacra Scrittura, le uniche ammesse a godere di equiparazione in base alla legislazione pattizia. I baccalaureati, i magisteri in scienze religiose o le lauree triennali non sono quindi ammessi.
A prescindere dal numero relativamente ridotto di Idr che potranno partecipare al concorso, l’occasione è importante per il riconoscimento di professionalità e per la permeabilità consentita rispetto al sistema scolastico. La legge 186/03 ha infatti escluso che gli Idr di ruolo possano transitare in altri insegnamenti, anche se in possesso dei relativi titoli di qualificazione, e il concorso per dirigente è l’unica occasione di mobilità professionale (ascensionale) all’interno del comparto scuola.
Gli Idr che riusciranno a vincere il concorso potranno così mettere al servizio della scuola l’esperienza maturata, che si distingue da quella di tanti altri docenti per il fatto di svolgere il proprio servizio in un gran numero di classi e con un gran numero di alunni, potendo quindi disporre di quel punto di vista sistemico che è specificamente richiesto a un dirigente scolastico e che difficilmente si può riscontrare in docenti abituati a guardare la scuola da un punto di osservazione molto più limitato.
Il concorso si compone di due prove scritte e un colloquio. Chi supera le prove viene ammesso a frequentare un corso di formazione e un tirocinio, al termine del quale ci sarà l’assunzione. Se la ristretta tempistica ministeriale sarà rispettata gli incarichi dei nuovi dirigenti potrebbero già essere affidati all’inizio dell’anno scolastico 2012-13, ma è lecito avere dubbi su una procedura così rapida.
Prima di arrivare al concorso vero e proprio, però, c’è da superare una prova preselettiva che è già prevista nella seconda metà del prossimo mese di settembre, e questa prova costituisce al momento la difficoltà principale con cui si andranno a scontrare tutti i candidati. Occorre infatti rispondere a 100 quesiti a risposta chiusa nel tempo di 100 minuti, spaziando tra una varietà di materie che possono facilmente disorientare chi non possa contare su una preparazione accumulata negli anni. La prova si articola infatti sulle seguenti otto aree tematiche:
a) Unione Europea, le sue politiche e i suoi Programmi in materia di istruzione e formazione, i sistemi formativi e gli ordinamenti degli studi in Italia e nei paesi dell’Unione europea, con particolare riferimento al rapporto tra le autonomie scolastiche e quelle territoriali e ai processi di riforme ordinamentali in atto;
b) Gestione dell’istituzione scolastica, predisposizione e gestione del piano dell’offerta formativa nel quadro dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e in rapporto alle esigenze formative del territorio;
c) Area giuridico-amministrativo-finanziaria, con particolare riferimento alla gestione integrata del piano dell’offerta formativa e del programma annuale;
d) Area socio-psicopedagogica, con particolare riferimento ai processi di apprendimento, alla valutazione dell’apprendimento e dell’istituzione scolastica, alla motivazione, alle difficoltà di apprendimento, all’uso dei nuovi linguaggi multimediali nell’insegnamento e alla valutazione del servizio offerto dalle istituzioni scolastiche;
e) Area organizzativa, relazionale e comunicativa, con particolare riguardo alla integrazione interculturale e alle varie modalità di comunicazione istituzionale;
f) Modalità di conduzione delle organizzazioni complesse e gestione dell’istituzione scolastica, con particolare riferimento alle strategie di direzione;
g) Uso a livello avanzato delle apparecchiature e delle applicazioni informatiche più diffuse;
h) Conoscenza di una tra le seguenti lingue straniere a livello B1 del quadro comune europeo di riferimento: francese, inglese, tedesco, spagnolo.
La domanda di partecipazione al concorso, cioè alla prova preselettiva scade il prossimo 16 agosto. I tempi sono davvero brevi e i concorrenti sono tanti e agguerriti.