Non chiamarmi straniero

 

Appello dei missionari comboniani

e diapositive

 

 

Noi missionari comboniani, impegnati in Europa nel servizio agli immigrati e riuniti in questi giorni a Roma (31marzo-3 aprile), abbiamo riflettuto sulla grave situazione creatasi in questi giorni a Lampedusa. Siamo testimoni, tramite una piccola presenza comboniana sull’isola, dell’arrivo massiccio di immigrati nord africani e dell’inadeguata risposta del governo italiano. Siamo altresì testimoni della generosità del popolo lampedusano, come dell’impegno della chiesa locale di Agrigento.

Vogliamo esprimere la nostra solidarietà e vicinanza a quanti oggi rendono meno gravosa e meno disumana una tale drammatica situazione.

Come missionari siamo vicini agli immigrati, che da Lampedusa sono stati e saranno trasferiti nelle varie regioni italiane, e chiediamo che vengano accolti come soggetti di diritto.

Facciamo appello alla sensibilità del popolo italiano, alle autorità civili e alla chiesa in Italia, perché sappiano accogliere questi nostri fratelli e sorelle nonché minori (circa 378 minori a Lampedusa), memori delle parole dell’Esodo:”Non molesterai il forestiero, né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto” (Es. 22,20)

Come missionari sentiamo che questa nostra difesa degli immigrati è parte integrante della nostra missione, che diventa oggi sempre più una missione globale.

I missionari comboniani
p. Enrique Sánchez González, superiore Genérale, p. Alberto Pelucchi, vicario Genrale, p. Arlindo Pinto, p. Mariano Tibaldo, p. Jorge Garcia, p. Alejandro Maza Canales, p. Fernando Zolli, p. Franco L. Conrado, p. Claudio Crimi, p. Alexandre Da Rocha Ferreira, p. Frigerio Daniele, p. Carmelo Del Rio Sanz, fr. Enrico Gonzales y Reyero, p. Juan Manuel Rodriguez Martin, fr. Eduard Nagler, p. Antonio Bonato, p. Alex Zanotelli, p. Domenico Guarino.

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