Un team di astronomi statunitensi, in seguito a osservazioni del telescopio Keck (nelle Hawaii), sostiene in una recente ricerca che le galassie più antiche della nostra contengano una quantità di stelle rosse nane venti volte superiore a quelle presenti nella Via Lattea e dalla cinque alle dieci volte superiore a quanto stimato precedentemente.
Secondo Pieter van Dokkum, professore di astronomia all‘Università di Yale e a capo della ricerca pubblicata su BbcNews e su Nature, questo potrebbe significare che vi siano trilioni di pianeti (un trilione è pari a un milione elevato alla terza e quindi a un miliardo di miliardi) simili alla Terra e aumenterebbe le possibilità che esistano forme di vita nello spazio infinito.
UNA STELLA / 100 NANE – In astronomia una nana rossa è una stella piccola e dalla luminosità flebile, caratteristiche che ne rendono difficile l’individuazione sia all’esterno che all’interno della nostra galassia.
Si tratta della tipologia stellare più diffusa nell’universo e si ritiene che nell’insieme costituiscano una percentuale tra il sessantacinque e l’ottanta per cento delle stelle presenti nella Via Lattea.
Fino a oggi per valutare il numero di stelle presenti nelle galassie, valore molto importante per comprenderne la storia, gli studiosi hanno utilizzato una proporzione derivata dal fatto che, nella Via Lattea, per ogni stella simile al Sole vi sono all’incirca 100 nane rosse.
Nel corso dello studio invece gli astronomi hanno preso in considerazione otto galassie ellittiche, tipologia alla quale appartengono le più grandi dell’universo, con distanze dalla Terra comprese tra i cinquanta milioni e i trecento milioni di anni luce e sono andati alla ricerca delle nane rosse.
MATERIA OSCURA – Le scoperte portate a termine grazie al telescopio hawaiano hanno consentito agli scienziati americani di esprimere l’ipotesi che, nelle galassie osservate, il numero delle stelle sia dalle cinque alle dieci volte superiore rispetto a ciò che si è sempre creduto, triplicando in questo modo il numero delle stelle totali individuate nell’universo fino a oggi.
Inoltre la presenza di una maggiore quantità di corpi stellari potrebbe portare a rivedere la quantità di materia oscura (la componente di materia che si manifesta attraverso i suoi effetti gravitazionali, ma non è direttamente osservabile) presente nelle galassie ellittiche e la massa reale di queste ultime.
ESO-PIANETI – Infine è bene ricordare che più stelle significano maggiori possibilità dell’esistenza di pianeti e che altre recenti ricerche hanno portato alla scoperta di eso-pianeti, vale a dire corpi celesti che orbitano attorno a una stella diversa dal Sole, proprio nelle vicinanze di stelle nane rosse.
«Forse ci sono trilioni di pianeti simili alla Terra attorno a queste stelle – ha dichiarato il professor van Dokkum – Le nane rosse hanno normalmente più di dieci miliardi di anni e quindi esistono da un tempo sufficiente da far ritenere che possano avere consentito lo sviluppo della vita sui pianeti che le circondano».
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