La Bibbia in rap.
Non tutta la Bibbia.
Ma solo alcuni tra i più famosi brani dell’Antico e del Nuovo Testamento che – su iniziativa del settimanale dei Paolini, Famiglia Cristiana – si potranno sentire nelle radio e via internet in una singolarissima versione rap dal titolo Paroladidio per il lancio della Bibbia Pocket, l’edizione tascabile del Libro dei Libri, che da giovedì prossimo, al prezzo di 7,90 euro, si potrà acquistare col settimanale in edicola.
Ma la mini Bibbia (570 grammi appena) si troverà anche nelle librerie (sia laiche che religiose), nei supermercati, nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti, negli autogrill, grazie ad una mega distribuzione che punterà a diffondere entro Natale oltre un milione di Bibbie.
Una grande operazione editorial-commerciale ideata per celebrare i 50 anni di una analoga iniziativa fatta nel 1960 dal fondatore della Congregazione dei Paolini, il beato Giacomo Alberione, il quale per la prima volta promosse la diffusione del testo sacro con “La Bibbia a 1000 lire” allegata al settimanale.
Dopo mezzo secolo l’operazione si ripete, spiega don Vito Fracchiolla, amministratore delegato del Gruppo editoriale San Paolo, ma con mezzi e modi assai diversi, a partire dall’uso di Internet, dagli spot radiofonici e dal “provocatorio” rap composto ed eseguito da anonimi professionisti in ossequio agli altrettanto anonimi autori delle Sacre Scritture.
La Bibbia, dunque, torna a proporsi al grande pubblico ad appena 2 anni dal successo centrato dalla “Lettura della Bibbia giorno e notte”, ideata dallo storico vaticanista del Tg1 Giuseppe De Carli, recentemente scomparso, e trasmessa in diretta dalla Rai con l’intervento di Benedetto XVI lettore del primo libro della Genesi.
Con la Bibbia rap non si prevedono benedizioni papali, ma – assicurano in Vaticano – l’operazione viene vista con «interesse e simpatia» con la speranza che l’iniziativa, oltre a coinvolgere le famiglie italiane, serva ad avvicinare in particolare i giovani, magari tramite proprio quel pezzo rappeggiante che, a prima vista, potrebbe far storcere la bocca a tradizionalisti e benpensanti.
Eppure – assicura don Fracchiolla – «tutta l’operazione è stata fatta con scrupolo e serietà col preciso scopo di contribuire a diffondere un testo tanto importante, non solo per i credenti, come è la Bibbia».
Scrupolo e serietà con cui – giurano alla San Paolo – è stato fatto anche il pezzo rap che in apertura presenta il famoso incipit del Libro dell’Esodo “Io sono colui che sono/Questo è il mio nome per sempre/e questo è il mio ricordo…”.
Seguito da uno dei versi più poetici della Bibbia, il Salmo 64: “Hanno bocca e non parlano/hanno occhi e non vedono…”.
Non potevano mancare citazioni notissime e comunemente considerate in sintonia proprio con i ritmi rappeggianti come “Chi mi offende distrugge se stesso/tutti coloro che mi amano, amano la morte!” (Libro dei Proverbi), “O vanità immensa, o vanità immensa/tutto è vanità./ Una generazione va e una generazione viene….(Ecclesiaste).
Per passare dal Prologo del Vangelo di Giovanni “La vita era la luce degli uomini, e le tenebre non la compresero”.
Testi biblici, in passato, ampiamente usati anche da grandi esponenti della musica pop come Bob Dylan, Bruce Springsteen, Bono degli U2, più volte ricordati dal ministro della Cultura del Vaticano, l’arcivescovo Gianfranco Ravasi, nell’incontro di papa Ratzinger con gli artisti del 2009.
in “la Repubblica” del 14 settembre 2010
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