Che cos’è il Meeting Con le sue quasi 800.000 presenze il Meeting di Rimini – che dal 1980 ha luogo ogni anno, in una settimana della seconda metà di agosto – è il festival estivo di incontri, mostre, musica e spettacolo più frequentato del mondo.
Si tratta di una realtà unica nel suo genere: una fondazione che da 30 anni si propone di creare occasioni di incontro tra persone di fedi e culture diverse, nella certezza che luoghi di amicizia fra gli uomini possano essere l’inizio della costruzione della pace, della convivenza e del bene comune.
Questa posizione umana e culturale, che ha origine nell’appartenenza all’esperienza cristiana, è stata in questi anni capace di un’apertura testimoniata dalle personalità più significative della scena mondiale che si sono avvicendate sul palcoscenico del Meeting: dal Santo Padre Giovanni Paolo II a Chaim Potok, dall’allora cardinale Ratzinger a Madre Teresa di Calcutta, dal Dalai Lama a Eugène Ionesco, da Andrei Tarkovskij a Riccardo Muti, da Lech Walesa a Ibraim Rugova, dal cardinale Jean-Louis Tauran a Amre Moussa, da Carlo Rubbia a George Smoot, da Ennio Morricone a José Carreras, da Jean Guitton a Luigi Giussani, da Simone Veil a Martha Graham, da David Rosen a François Michelin, da Mario Draghi a Tony Blair; e ancora, politici, imprenditori, scienziati, filosofi, artisti.
Al di sopra di ogni diversità, l’esperienza elementare dell’uomo si rivela come il terreno comune per l’incontro e il dialogo.
Non il dubbio sull’identità, ma la certezza, spalanca la persona alla scoperta e al riconoscimento di tutto ciò che è bello e buono, e così il Meeting è diventato un luogo dove l’altro non è innanzitutto qualcuno da combattere, ma un aiuto a scoprire la verità che corrisponde alle esigenze più profonde dell’uomo.
A parte un piccolo nucleo di 14 persone che lavora a tempo pieno alla sua preparazione, il Meeting di Rimini viene organizzato, allestito, gestito e poi smontato grazie all’appassionato e generoso lavoro dei volontari: sono oltre 3.000 ogni anno, in gran parte giovani, provenienti dall’Italia e da molti altri Paesi del mondo.
E’ soprattutto grazie al loro contributo che il Meeting di Rimini è diventato anche una manifestazione dai grandi numeri: 439 mostre, circa 3300 incontri e 6000 personaggi.
Sono oltre 900 i giornalisti accreditati durante l’ultima edizione.
Il Meeting è un grande evento sociale, una festa, un luogo dove, come disse Giovanni Paolo II nella sua visita nel 1982, si costruisce “una civiltà che nasca dalla verità e dall’amore”, ma soprattutto è un gesto di gratuità: migliaia di persone, di ogni età e condizione sociale, che donano tempo ed energie per realizzare la manifestazione.
Il discorso culturale che vi si svolge, ne è solo una conseguenza.
Il meeting Tema Programma Mostre Uomini all’opera Villaggio ragazzi Sala stampa Quotidiano Meeting TV Sponsor Servizi Gallery Pianta interattiva Espositori Indice edizioni Tema e Personaggi La provocazione contenuta nel titolo del Meeting 2010, come anticipato durante il comunicato conclusivo della scorsa edizione, “Quella natura che ci spinge a desiderare cose grandi è il cuore”, afferma che la natura dell’uomo è innanzitutto il suo cuore che si esprime come desiderio di cose grandi.
Il motore di ogni azione umana è questa aspirazione a qualcosa di grande, l’esigenza di qualcosa di infinito.
È questa tensione il tratto inconfondibile dell’umano, la scintilla di ogni azione, dal lavoro alla famiglia, dalla ricerca scientifica alla politica, dall’arte all’affronto dei bisogni quotidiani.
I grandi desideri e le grandi aspirazioni non sono un ostacolo o qualcosa che complica l’esistenza, ma sono ciò che rende l’uomo irriducibile proprio perché essi sono il segno del suo rapporto con l’infinito.
Clicca qui per leggere gli spunti sul tema.
Vi presentiamo alcuni personaggi che interverranno al Meeting 2010 con le tematiche che verranno affrontate: La relazione fondamentale sul tema del Meeting Stefano Alberto, Docente di introduzione alla Teologia all’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano Nato nel 1959, sacerdote della Fraternità dei Missionari di San Carlo Borromeo, è docente di Introduzione alla teologia nell’Università Cattolica del S.
Cuore di Milano.
Membro del Consiglio nazionale di Comunione e Liberazione, ha curato diversi volumi trai quali: Vangelo e storicità.
Un dibattito (1995), La Chiesa Corpo mistico di Cristo nel primo capitolo della Lumen Gentium (1996) e Generare tracce nella storia del mondo.
Nuove tracce d’esperienza cristiana (1998) con Luigi Giussani e Javier Prades.
Le sfide della modernità S.
Em.
Card.
Angelo Scola, Patriarca di Venezia Dottore in filosofia e teologia, è ordinato prete nel 1970.
Nel 1991 viene ordinato vescovo di Grosseto.
Dal 1995 al 2002 è stato Rettore della Pontificia Università Lateranense e Preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia.
Nel 2002 viene nominato Patriarca di Venezia e nel 2003 creato Cardinale.
Scenari internazionali Libertà religiosa e responsabilità politica, Medio Oriente, integrazione e convivenza tra i popoli, immigrazione e multiculturalità.
“Le forze che cambiano la storia sono le stesse che cambiano il cuore dell’uomo”: è ancora valida questa provocazione nello scenario attuale? Su questo si confronteranno capi di stato e protagonisti della scena mondiale.
Miguel Diaz, Ambasciatore USA presso la Santa Sede (E’ stato invitato) Prima di diventare Ambasciatore, Miguel Diaz, 45 anni, nato ad Havana (Cuba), è stato professore di teologia al College of Saint Benedict in St.
Joseph, e alla Saint John’s University di Collegeville entrambi in Minnesota.
È consigliere della Catholic Theological Society of America ed ex presidente della Academy of Catholic Hispanic Theologians degli Stati Uniti.
Diaz è il primo Ispanico a rappresentare gli USA presso la Santa Sede.
Diaz è stato un membro del “Voices for the Common Good”, ufficio di esperti in materia di pensiero cattolico sociale.
In anni recenti ha partecipato a diversi dialoghi ecumenici alcuni di questi presieduti da alte cariche religiose, e ha organizzato incontri con teologi Africani, Americani e Latini sul tema dell’umanità.
Franco Frattini, Ministro degli Esteri Italiano Nato a Roma nel 1957, è ministro degli Esteri nell’attuale governo.
Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri durante il governo Berlusconi I, è stato ministro della Funzione pubblica e degli Affari regionali del successivo governo Dini.
Nel 1996 si dimette dall’incarico di governo per candidarsi alle elezioni politiche con il Polo per le Libertà, nella lista di Forza Italia.
Dal 14 novembre 2002 al 18 novembre 2004 è stato Ministro degli Affari esteri del governo Berlusconi II, del quale era già componente dal 2001 in qualità di Ministro della Funzione pubblica.
Dal novembre 2004 al maggio 2008 Frattini è stato vicepresidente della Commissione europea e Commissario europeo alla Giustizia, Libertà, e Sicurezza.
Joaquin Alliende-Luco, Presidente Associazione Aiuto alla Chiesa che Soffre Eletto presidente dell’associazione nel 2008, Padre Joaquín Alliende-Luco nasce 1935 a Santiago del Cile ed è ordinato sacerdote nel 1961.
Ha preso parte come esperto di Teologia ai lavori preparatori delle ultime tre assemblee generali del Consiglio dei Vescovi Latinoamericani (CELAM), svoltesi nel 1979 a Puebla (Messico), nel 1992 a Santo Domingo (Repubblica Dominicana) e nel 2007 ad Aparecida (Brasile).
È tuttora membro di numerose commissioni teologiche in vari Paesi ed è particolarmente interessato alle questioni di Teologia pastorale, tra cui l’importanza della pietà popolare per la Chiesa in America Latina, su cui ha scritto varie opere.
L’associazione che guida è presente in 17 paesi del mondo con lo scopo di portare soccorso alla chiesa.
Le sezione italiana pubblica ogni due anni un rapporto sulla libertà religiosa nel mondo.
Mary McAleese, Presidente dell’Irlanda Nominata ottavo Presidente d’Irlanda l’11 Novembre del 1997, e rieletta l’1 Ottobre 2004, Mary McAleese è avvocato e Professore di Diritto.
Nata nel 1951 a Belfast è il primo Presidente proveniente dall’Irlanda del Nord.
Sposata, con tre figli, è cresciuta durante il periodo più violento dell’Irlanda, che venne poi chiamato “The Troubles” e la sua famiglia è stata una delle più colpite dal conflitto.
Mary McAleese è anche una giornalista, ha lavorato come presentatrice in radio e in televisione con la Radio Telefís Éireann.
Giustizia, uguaglianza, integrazione, antisettarismo, riconciliazione sono i suoi interessi personali, il tema della sua Presidenza è “costruire ponti”.
L’uomo e il diritto Quali sono le radici di una convivenza post moderna che si fondi sull’esperienza elementare dell’uomo, cioè su quell’insieme di esigenze e evidenze che lo caratterizzano, al di là del principio hobbesiano e della tradizione del diritto naturale? Al Meeting incontri con giuristi di livello internazionale.
Paolo Carozza, Associate professor of Law nella University of Notre Dame Paolo Carozza, nato nel 1963, è associate professor of Law nella University of Notre Dame, Indiana, dove è anche membro del Kroc Institute for International Peace Studies, membro del Nanovic Institute for European Studies e membro di facoltà del Center for Civil and Human Rights.
I suoi campi di interesse e di insegnamento riguardano il diritto internazionale e il diritto comparato europeo e latino americano, sui quali ha scritto numerosi articoli e saggi John Milbank, Professor in Religion, Politics and Ethics at the University of Nottingham Nato nel 1952, teologo cristiano, è professore di Religione, Politica e Etica alla Università di Nottingham.
In precedenza, ha insegnato alle Università di Lancaster, Cambridge e Virginia.
È uno dei fondatori del movimento Radical Orthodoxy.
Il suo libro più conosciuto è Theology and Social Theory, mentre il più recente è Being Reconciled: Ontology and Pardon.
Carter Snead, Fellow at the Ethics and Public Policy Center and Associate Professor of Law at the University of Notre Dame È professore di diritto e bioetica alla Notre Dame University dell’Indiana, nonché consulente giuridico della presidenza del Comitato di bioetica americano e delegato Usa all’Unesco per la stesura della Dichiarazione universale sulla bioetica e i diritti umani.
Collabora con numerose testate giornalistiche americane.
Joseph H.
H.
Weiler, Director, The Straus Institute for the Advanced Study of Law & Justice, Co-Director, Tikvah Centre for Law & Jewish Civilization New York University Nasce nel 1951 a Johannesburg, in Sud Africa.
È professore universitario presso l’Università di New York (NYU).
Ha ricoperto la carica di Membro del Comitato di Giuristi della Commissione per gli Affari Istituzionali del Parlamento europeo che ha co-redatto la Dichiarazione sui Diritti e sulle Libertà dell’Uomo del Parlamento Europeo.
È membro dell’Accademia Americana delle Arti e delle Scienze.
È inoltre autore di articoli e libri nei settori del diritto internazionale, comparativo e europeo.
Il suo contributo alla teoria giuridica europea è stato di grande valore, impegnandosi in lavori sul mercato interno, sulle relazioni esterne e sulla legge sociale.
Testimonianze dal mondo Uomini e donne da ogni parte del mondo che raccontano come la vita rinasce quando, nell’esperienza del quotidiano o in circostanze estreme, il desiderio di felicità si scopre irriducibile e incontra un’ipotesi positiva di risposta.
Margherita Coletta, Presidente Associazione Coletta E’ la vedova del brigadiere Giuseppe Coletta, morto a Nassiriya nel 2003 nell’attentato che costò la vita a 19 italiani tra militari e civili.
Dopo l’attentato, ha costituito un’Associazione che continua l’opera del marito che già in missione organizzava container di aiuti diretti ai bambini che incontrava nelle varie missioni all’estero.
Shodo Habukawa, Monaco Buddista e Docente alla Koyasan University Docente alla Koyasan University, è uno dei leader del buddismo giapponese, veterano nel Meeting.
Vi partecipò la prima volta nel 1998, affascinato da un incontro con don Luigi Giussani, andato in Giappone per una conferenza su buddismo e cristianesimo.
Fredy Komakech, Degracious Adrawa, Luigi Emalu, Denis Oryem, Caesar Nyeko (Meeting Point International, Uganda) Sono alcuni dei tanti ragazzi raccolti per strada a Kampala, spesso orfani o abbandonati dalle famiglie, cresciuti da Rose Busingye e dalle donne del Meeting Point International in Uganda.
Cinque volti, cinque storie che racconteranno come anche in Africa è possibile la rinascita di uomini nuovi.
Marie Therèse, Presidente della Cooperativa Karibu Marie Therese Mukamitsindo, è una delle tante donne scappate dal Rwanda, lacerato dalla guerra civile.
Trovato rifugio in Italia, inizialmente ha lavorato come badante, poi stabilitasi a Sezze Romano (Latina) ha fondato nel 1996 la cooperativa Karibu (che in swahili indica un benvenuto cordiale e sincero), con lo scopo di accogliere altre donne che come lei ricevono lo status di rifugiate oppure hanno appena intrapreso l’iter legale per poterlo ottenere.
Nel 2004 nasce una collaborazione ufficiale con il Ministero degli Interni, che ha riconosciuto la cooperativa come luogo privilegiato per offrire prima accoglienza, sostegno e formazione a donne e bambini rifugiati che arrivano dal Corno d’Africa.
A Karibu vengono accolti ragazze e bambini, malati nel fisico e nella mente, che devono superare traumi orribili e cercare di tornare a una vita normale.
Mireille Yoga, Educatrice al Centro Sociale Edimar (Yaoundé, Camerun) Educatrice al Centro Sociale Edimar, in Camerun, centro che si dedica al reinserimento famigliare e sociale dei ragazzi raccolti per strada; la rinascita di Mireille avviene proprio nell’incontro con alcuni missionari, “un colpo di luce” che apre a una vita nuova, pur tra mille difficoltà.
Lei sposata da dieci anni, non riesce ad avere figli, più di una croce per la società in cui vive, e il marito, pur tra le pressioni del clan e dei genitori, decide di non lasciarla perché affascinato dal suo modo di stare con i ragazzi.
Maria Teresa Landi, Senior Investigator al National Institutes of Health (NIH), Bethesda, MD Ricercatrice al National Institute of Health, il cuore della ricerca scientifica americana, laureata a Milano, Maria Teresa Landi è professore associato di Epidemiologia presso la Johns Hopkins University e professore aggiunto di Epidemiologia presso la George Washington University.
Le sue ricerche si muovono nel campo della ricerca genetica applicata al cancro e porterà al Meeting una testimonianza sul suo lavoro.
Scienza Le ricerche scientifiche, lo sguardo all’universo e la curiosità verso l’origine e la natura stessa delle cose, sono state sempre l’occasione per l’uomo di scoprire “cose grandi”.
Attraverso incontri con scienziati e una mostra dedicata alla matematica, il racconto dell’avventura umana della ricerca.
Laurent Lafforgue, Professore all’IHÉS (Institut des Hautes Études Scientifiques) È professore permanente presso l’ HIÉP (Institut des Hautes Études Scientifique di Parigi).
Si è dedicato allo studio del cosiddetto “programma di Langlands” conseguendo quei risultati che nel 2002 gli sono valsi la Medaglia Fields (il più prestigioso riconoscimento internazionale assegnato nell’ambito della Matematica).
Nel 2003 è nominato Cavaliere della Legione d’Onore e membro dell’Académie des Sciences.
Sensibile al problema dell’educazione, dal 2004 inizia a interessarsi al sistema educativo in Francia pubblicando un documento-manifesto sulla scuola; nel 2005 Chirac lo nomina membro dell’Alto Consiglio dell’Educazione, ma Lafforgue darà le dimissioni all’indomani della prima riunione di lavoro in durissima polemica con funzionari ed esperti del Ministero dell’Educazione, che il matematico ritiene responsabili del tracollo del sistema scolastico francese.
Edward Nelson, Docente di Matematica al Department of Mathematics presso la Princeton University, Membro della National Academy of Sciences e Membro dell’American Academy of Arts and Sciences Nato nel 1932 in Georgia, è docente di Matematica al Department of Mathematics presso la Princeton University, Membro della National Academy of Sciences e Membro dell’American Academy of Arts and Sciences.
E’ famoso per i suoi lavori in fisica, matematica e logica matematica, in particolare per la cosiddetta “Internal Set Theory”.
Ha lavorato anche all’università di Chicago ed è stato membro dell’ “Institute for Advanced Study”.
Incontri con Da una passione grande per il proprio lavoro, una passione per la vita.
Giornalisti, filosofi e storici, incontreranno il grande pubblico del Meeting.
Fabrice Hadjadj, Filosofo e Scrittore Nato nel 1971 a Nanterre, filosofo ed intellettuale francese di cultura ebraica, si è convertito nel 1998 al cristianesimo.
Collabora con Figaro Littéraire e Art press, insegna filosofia e letteratura al liceo privato cattolico Sainte-Jeanne-D’Arc di Brignoles.
Nei diversi libri, tra i quali troviamo Réussir sa mort– Anti-méthode pour vivre, grazie al quale nel 2006 ha vinto il Grand Prix catholique de littérature, Hadjadj, affronta il tema della sessualità e della morte.
Vladimir Legojda, Docente di Giornalismo all’Istituto di Relazioni Internazionali MGIMO di Mosca Direttore del mensile giovanile ortodosso «Tommaso» (in russo «Foma»), principale periodico ortodosso, con una tiratura di circa 40mila copie diffuse nelle chiese e nelle edicole di tutta la Federazione e dell’omonimo centro culturale e formativo, conduttore televisivo, autore di numerose pubblicazioni.
Laureato in giornalismo presso l’Università di Relazioni Internazionali di Mosca (MGIMO), ha effettuato il dottorato in Scienze Politiche ed è ordinario di giornalismo internazionale presso la medesima università.
Nel 2009 gli è stato affidato dal patriarca Kirill il nuovo Dipartimento sinodale per l’informazione.
Diarmuid Martin, Arcivescovo di Dublino Dottore in filosofia e teologia, è ordinato prete nel 1969, nel 1994 diviene nominato segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, e rappresenta la Santa Sede all’assemblea generale dell’Onu per le questioni sociali Nel marzo del 2001 viene nominato Arcivescovo a Nunzio Apostolico a Ginevra e nel 2004 diventa Arcivescovo di Dublino.
E’ attualmente il vice presidente della conferenza episcopale d’Irlanda.
A pochi giorni dalla beatificazione di John Henry Newman, il cardinale interverrà in un incontro su uno dei più grandi pensatori cristiani degli ultimi secoli John Waters, Columnist de The Irish Times Nato nel 1955, John Waters è scrittore, editorialista e vicedirettore di The Irish Times, il più autorevole quotidiano di Dublino.
Ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 1981 con Hot Press, la più importante rivista irlandese politicomusicale.
Protagonista della cultura musicale irlandese, è diventato uno dei più autorevoli critici musicali in patria e incontri programma 86 in seguito scrittore ed anche cantante.
Ha pubblicato sei libri, l’ultimo nel 2007 dal titolo Lapsed Agnostic e diverse commedie per radio e teatro.
Dopo aver vissuto “l’etica della ribellione”, ha incontrato la verità cristiana che sembrava sepolta nelle nebbie dell’infanzia.
È un sostenitore del movimento irlandese dei diritti dei padri.
martedì 27 aprile 2010 Back Altre news Guarnieri e Vittadini, interviste sul Meeting 21/08/2010 La compagnia di don Giussani al Meeting 21/08/2010 Omaggio a don Giussani (1922–2005) 21/08/2010 Ecco cosa l’Islam può imparare dal Meeting 20/08/2010 Meeting: selezione rassegna stampa 20/08/2010 Il Meeting si unisce al cordoglio per la scomparsa del presidente emerito Francesco Cossiga 17/08/2010 Gli spettacoli del Meeting 12/08/2010 Arrivati i primi volontari 11/08/2010 Teologia della liturgia 10/08/2010 Anteprima Meeting: da Caligola a Fellini 10/08/2010 Il presidente Emilia Guarnieri illustra i contenuti dell’edizione 2010, ricca di letteratura, poesia, musica e di incontri con personaggi della cultura e delle religioni.
«In un momento così drammatico c’è bisogno di uomini capaci di desiderare cose grandi non riducendo la realtà a partire dai propri interessi Smettiamola di conformarci al coro relativista secondo cui ognuno ha la sua verità».
Quattro anni dopo il Meeting della ragione Comunione e Liberazione propone quello del cuore.
Nel frattempo c’è stata la battaglia sui Dico, la crisi è ancora lì, la Fiat ha “disdetto” il contratto dei metalmeccanici…
La scelta di questo tema significa che le capacità concertative della ragione vi hanno deluso? “La ragione è esigenza di infinito” suggeriva il Meeting del 2004, stesso contenuto del “cuore” che “desidera cose grandi” del titolo di quest’anno.
Cuore e ragione – ci risponde Emilia Guarnieri, presidente del Meeting per l’amicizia tra i popoli – non sono contrapposti, questo è il dogma del razionalismo moderno che “fa fuori” il desiderio infinito dell’uomo, riducendo la ragione a misura di ciò che già si conosce.
In un momento così drammatico c’è bisogno di uomini capaci di desiderare cose grandi e di usare la ragione in tutta la sua capacità, non riducendo la realtà a partire dai propri istinti o dai propri interessi.
Smettiamola di conformarci al coro relativista secondo cui ognuno ha la sua verità, il cuore è puro soggettivismo, il bene comune è un’utopia, i desideri non c’entrano con la politica o con l’economia… Il Meeting, dite, è “un luogo dove la storia passa in anticipo”: perché quest’anno fa tappa in Irlanda? Quando abbiamo incontrato il presidente di Irlanda e ci ha colpito il suo accento sulle relazioni internazionali: la relazione tra persone, capace anche di andare oltre un puro rapporto istituzionale, può essere un fattore imprescindibile anche per affrontare i grandi conflitti.
Il Meeting molto spesso è arrivato in anticipo proprio perché invita persone che abbiano qualcosa da dire, al di là della loro notorietà.
Spesso per fortuna succede che “chi ha qualcosa da dire” prima o poi riesca a “dirlo” e conti nella storia.
Per esempio nel 1981 è stato nostro ospite il giornalista Tadeusz Mazowiecki, che nel 1989 fu il premier del primo governo non comunista della Polonia.
Il cartellone è sempre stato il luogo dei messaggi forti: per restare al protagonista dello spettacolo di apertura, oggigiorno chi è Caligola e cosa significa avere “bisogno della luna”? Caligola è l’uomo che scopre il suo desiderio di infinito – “ho bisogno della luna” – e non trovando una risposta a questo desiderio impazzisce.
Un grande testo teatrale, una provocazione attuale, perché spesso tanti drammi umani, che sfociano poi nella droga, nella violenza, nella malattia, hanno alle spalle un esasperato ed inappagato desiderio di giustizia, di amore, di verità.
Lunedì chiederete al cardinale Erdö e al Metropolita di Minsk Filaret se un europeo moderno possa “credere proprio” alla divinità di Cristo: la cultura aiuta a desiderare “cose grandi” oppure è una zavorra? Viva la cultura, sempre! Cultura è consapevolezza del rapporto con il reale, è l’humus nel quale si tirano su i figli, è di ogni uomo e di ogni popolo.
Sono cultura il volontario che lavora al Meeting, come la donna che canta al proprio piccolo, perché in ogni gesto si esprime la coscienza del rapporto che il particolare ha con la totalità, tant’è vero che quanto più questa coscienza è forte, tanto più è alta la cultura che si esprime.
Anche la cultura intellettuale e accademica o esprime una concezione della vita o resta pura chiacchera: non serve né interessa a nessuno.
Al Meeting inoltre ci sarà letteratura, poesia, musica, perché niente come la poesia è in grado di evocare l’infinito sospingendo il cuore verso le cose grandi. Da qualche tempo, il “Meeting della politica” è sottotono: segno che la politica non ha “cuore”? Un politico che il cuore ha mostrato di averlo è stato Cossiga.
Al Meeting ci aveva invitato ad essere liberi dal potere e ad avere la fantasia dei figli di Dio.
Uno che la politica la faceva, che ha fatto parlare di sé perché le idee le aveva.
Ciò che oggi manca è il dibattito ideale, non astratto, ma quello che di fronte ai problemi ha la libertà di identificarli e il coraggio di lanciare un progetto, un’idea.
Al Meeting la politica non manca, ciò che ci interessa è che si parta dai reali bisogni.
Un esempio? L’incontro-confronto del ministro Maroni con opere che lavorano in tema di immigrazione.
Di anno in anno, aumenta la caratura degli incontri economici: dobbiamo aspettarci una “ricetta ciellina” contro la crisi? L’economia è un test per verificare se l’uomo può compiere il proprio desiderio di felicità da solo, rifugiandosi nell’individualismo più sfrenato, oppure se ha bisogno dell’altro.
La mostra “Dentro la crisi, oltre la crisi” curata dalla Fondazione per la Sussidiarietà, così come la presenza delle opere della Cdo rappresentano il contesto nel quale abbiamo invitato Marchionne, Tremonti, Passera, Marcegaglia… Con loro vogliamo verificare quanto una concezione ideale c’entri anche con l’economia.
Paolo Viana Avvenire 21 08 2010
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