L’UA, è stata costruita nella primavera 2010 coi ragazzi, dopo la visita a Roma della mostra su Caravaggio.
Introduzione: Passa la bellezza nei tuoi occhi neri, scende sui tuoi fianchi e sono sogni i tuoi pensieri…
Venezia “inverosimile più di ogni altra città è un canto di sirene, l’ultima opportunità ho la morte e la vita tra le mani coi miei trucchi da vecchio senza dignità: se avessi vent’anni ti verrei a cercare, se ne avessi quaranta, ti potrei comprare, a cinquanta, come invece ne ho ti sto solo a guardare …
Passa la bellezza nei tuoi occhi neri e stravolge il canto della vita mia di ieri; tutta la bellezza, l’allegria del pianto che mi fa tremare quando tu mi passi accanto…
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Tutta la bellezza che non ho mai colto, tutta la bellezza immaginata che c’era sul tuo volto, tutta la bellezza se ne va in un canto, questa tua bellezza che è la mia muore dentro un canto.
(Roberto Vecchioni) OBIETTIVO FORMATIVO: Far scoprire che la bellezza riesce a far emergere il senso dell’incanto e del meraviglioso e ci apre al mistero Domande : • Cos’è il Bello? E’ riferito solo ad una ragazza o a un ragazzo? Alla natura? • Cos’è il Vero? Esiste? • Esistono il Bello e il Vero ? Sono solo dei concetti , delle intuizioni/percezioni o esistono di per sé? • È vero che il Bello aiuta a sublimarci? • Attraverso il Bello e il Vero si può arrivare a Dio? • L’ arte ci può aiutare in questo percorso? • (puoi continuare a fare domande…) PERCORSO Dopo aver visitato la mostra a Roma sul grande pittore Caravaggio, che ha incantato tutti, i ragazzi hanno fatto una ricerca sulla sua opera.
CARAVAGGIO Il grande artista lombardo che visse tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600, come l’Ulisse omerico, ebbe una vicenda umana identificabile con l’ “odissea” di mari e di spiagge dell’eroe greco, anch’egli ricercò quel senso, che approfondisce ed esemplifica l’uomo, anch’egli fu oppresso dalla solitudine.
Ma là dove Ulisse “inseguiva”, Caravaggio “sfuggiva”, alla ricerca di qualcosa d’altro, che la “sua” realtà non sembrava dargli e anzi che lui percepiva come prigione e incomprensione, pur amandola appassionatamente.
Si racconta che fosse un uomo rissoso, incolto, isolato, un disperato.
Non cercava nulla però, perché aveva già trovato tutto…dentro al suo genio profondissimo , dentro la sua pittura, dove le muse e gli dèi diventavano prostitute e bari, musici e natura traboccante di vita… Dipingeva con la passione dell’uomo, che vuole cogliere nell’attimo fuggevole /nel lampo improvviso la tangibilità delle cose come delle persone.
Egli aveva compreso che nella visione del sensibile erano presenti la vita e la morte contemporaneamente.
In un cesto di frutta ci sono foglie rigogliose e foglie appassite.
In ogni corpo si trovano questi due principi opposti e complementari Nello sguardo trasognato, ottuso, che accenna al sorriso o all’ironia del Bacchino, che sa di vita, troviamo contrapposte la pelle e le labbra bianche che annunciano malattia e caducità.
Alois Riegl della Scuola di Vienna lo dice “incolto ma genio”, perché ha rappresentato lucidamente la visione della solitudine storica a cui è condannato l’universo sensibile della natura e dei corpi.
Eroe tragico………o antieroe …il suo è un viaggio dentro al precipizio della colpa Mentre Omero travasa la disperazione degli uomini nella sfera degli dei e degli eroi, Caravaggio riveste su di sé tutta la sua disperazione e Roma diventa la sua Itaca.
Diventa il senso del suo esistere…che il Bello, che sapeva esprimere coi pennelli, non gli aveva dato , pur riuscendo a sublimare la realtà intorno a lui.
Nel Davide si nota da una parte la barbarie della morte e dall’altra la pietà nel volto del giovane, quasi a chiedere lui stesso pietà per il suo atto violento.
Nella conversione di Paolo le braccia spalancate ad abbracciare la luce divina, in un vivissimo incanto, ci mostrano una rara accettazione estatica del trascendente.
Per un attimo Caravaggio riesce a cogliere l’irruzione del divino nel mondo.
L’irrompere del divino nel mondo BRANI DA LEGGERE E COMMENTARE Z.Trenti : l’esistenza è fermentata da richiami interiori, ineludibili e suadenti.
Non troviamo pace se non in maldestri tentativi di darvi soddisfazione.
Il sogno riempie e riscalda l’esistenza e sta sul crinale , alimentato dalla vicenda personale, e l’orizzonte di senso ne risulta alla confluenza ODISSEA : C.XII: ‹Vieni qui, Odisseo glorioso.., se vuoi ascoltare la nostra voce.
Nessuno mai è passato di qui con la nave senza prima udire dalle nostre bocche la voce dal dolce suono, ma poi se ne va con viva gioia e conosce più cose.
Quel canto è l’oltre che non conosco ? È la bellezza che non posso cogliere??? Ecco allora il desiderio, la paura, la fuga….
ULISSE (Né..)vincer potero dentro a me l’ardore ch’i’ ebbi a divenir del mondo esperto…; ma misi me per l’alto mare aperto sol con un legno e con quella compagna picciola da la qual non fui diserto(…) Considerate la vostra semenza: fatti non foste per viver come bruti,/ ma per seguir virtute e canoscenza E’ IL SENSO DELLA VITA? GIONA Ma il Signore dispose che un grosso pesce inghiottisse Giona…«Nella mia angoscia ho invocato il Signore ed egli mi ha esaudito;dal profondo degli inferi ho gridato e tu hai ascoltato la mia voce.
4 Mi hai gettato nell’abisso, nel cuore del mare e le correnti mi hanno circondato; io dicevo: Sono scacciato lontano dai tuoi occhi;eppure tornerò a guardare il tuo santo tempio….
Comprende e la SPERANZA E RINASCE AGOSTINO La pace è solo in Dio… E se invece la bellezza stesse proprio nella tensione verso l’utopia che riempie ed esalta la vita???? E se fosse l’attimo appena precedent
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