Approvato il regolamento sulla formazione iniziale

La commissione Cultura della Camera ha approvato oggi lo schema di regolamento sulla formazione iniziale degli insegnanti.
Caratteristiche principali sono il numero programmato per l’accesso ai nuovi percorsi formativi, tirocini formativi, corsi di perfezionamento per l’insegnamento di una materia in lingua straniera.     L’accesso ai nuovi percorsi formativi prevede il superamento di una prova.
Il numero dei posti annualmente disponibili sarà determinato sulla base della programmazione del fabbisogno di personale docente.
Per insegnare nella scuola dell’infanzia e nella primaria è richiesto un corso di laurea magistrale quinquennale a ciclo unico: dal secondo anno ci dsarà un tirocinio di 600 ore che si conclude con la discussione della tesi e della relazione finale che costituiscono esame con valore abilitante.
Per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado è richiesta la laurea magistrale (o un diploma accademico di secondo livello per l’insegnamento di discipline artistiche, musicali e coreutiche) più un anno di tirocinio formativo attivo (TFA), che si conclude con la stesura di una relazione e l’esame finale con valore abilitante.
La specializzazione per il sostegno agli alunni disabili, in attesa della istituzione di specifiche classi di abilitazione, si consegue solo presso le università, con la partecipazione a un corso di durata almeno annuale, a numero programmato, che deve comprendere almeno 300 ore di tirocinio.    Presso le universita’ sono, inoltre, istituiti corsi di perfezionamento per l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera.
I corsi durano almeno un anno e comprendono almeno 300 ore di tirocinio.
Fino al 2011-2012 i non abilitati che hanno svolto, alla data di entrata in vigore del decreto, almeno 360 giorni di insegnamento, sono ammessi in soprannumero al TFA ma devono superare una prova di accesso.
Il servizio prestato coprirà parte dei crediti formativi richiesti.
Ecco i Premi più importanti: Enorme sorpresa( ma non è una novità: difficilmente la Giuria e i cinefili vanno d’accordo)  al 63mo Festival di Cannes con l’assegnazione della Palma d’Oro all’affascinante Uncle Boonmee Who Can Recall His Past Lives del thailandese Apichatpong Weerasethakul.
Il film è coprodotto da Regno Unito, Francia, Germania e Spagna.
A 39 anni, il regista conferma il suo talento originale già salutato a Cannes con il Premio Un Certain Regard nel 2002 per Blissfully Yours e con il Premio della Giuria nel 2004 per Tropical Malady.
Con tre premi alla Francia e riconoscimenti per l’Italia e la Spagna, l’Europa è ben rappresentata in un palmarès che pare sia stato oggetto di aspre discussioni.
Il Gran Premio va a Des Hommes et des Dieux del francese Xavier Beauvois, mentre la sua connazionale Juliette Binoche trionfa per l’interpretazione femminile grazie a Copia conforme] di Abbas Kiarostami.
Mathieu Amalric completa il palmarès francese con il Premio della regia per Tournée (coprodotto con la Germania -) Il premio dell’interpretazione maschile è stato assegnato ex-æquo allo spagnolo Javier Bardem per Biutiful] di Alejandro González Iñárritu) e all’italiano Elio Germano per La nostra vita di Daniele Luchetti.
La produzione europea ricava anche il Premio della Giuria attribuito alla coproduzione franco-belga Un homme qui crie del ciadiano Mahamat-Saleh Haroun.
Il palmarès di questa edizione si è rivelato in flessione rispetto all’eccezionale annata 2009, ha anche favorito l’Asia con il premio della sceneggiatura andato al coreano Lee Chang-dong per Poetry, mentre la Caméra d’Or della migliore opera prima consacra Année Bissextile del messicano Michael Rowe, presentato alla Quinzaine des réalisateurs.
Infine, il futuro del cinema europeo promette bene con la Palma d’Oro del cortometraggio assegnata al francese Serge Avédikian per Chienne d’histoire e un Premio della Giuria al corto svedese Micky Bader di Frida Kempf.

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