«Consiglio permanente Cei in piena sintonia con Bagnasco» Piena sintonia tra i membri del Consiglio permanente sugli argomenti trattati nella prolusione del Cardinale presidente Angelo Bagnasco.
Lo afferma il portavoce della Cei, monsignor Domenico Pompili in una dichiarazione rilasciata nel pomeriggio di ieri.
«I vescovi del Consiglio permanente – afferma la nota – hanno condiviso pienamente la lettura del momento sociale e culturale offerta dal presidente della Cei nella sua prolusione».
In particolare, aggiunge Pompili, «si sono ritrovati nei “valori non negoziabili”, che il magistero di Benedetto XVI ha chiaramente indicato nella sua recente Enciclica “Caritas in veritate” e che il Presidente ha puntualmente richiamato».
Perciò la nota riproduce in toto il passaggio della prolusione in cui quei valori erano elencati: «La dignità della persona umana, incomprimibile rispetto a qualsiasi condizionamento; l’indisponibilità della vita, dal concepimento fino alla morte naturale; la libertà religiosa e la libertà educativa e scolastica; la famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna».
Quindi la prolusione aggiungeva: «È solo su questo fondamento che si impiantano e vengono garantiti altri indispensabili valori come il diritto al lavoro e alla casa; la libertà di impresa finalizzata al bene comune; l’accoglienza verso gli immigrati, rispettosa delle leggi volta a favorire l’integrazione; il rispetto del creato; la libertà dalla malavita, in particolare quella organizzata».
Pompili fa inoltre riferimento al comunicato dei vescovi liguri.
«Ciò posto – afferma infatti – riesce francamente impossibile ipotizzare toni divaricanti tra quanto detto ieri nella prolusione e quanto scritto oggi» nel comunicato di cui riferiamo a parte.
«A meno che – conclude il portavoce della Cei – ci si affidi ad interpretazioni di volta in volta parziali e limitanti».
Nei lavori di ieri ampio spazio è stato dedicato anche alla “Lettera ai cattolici d’Irlanda”.
Unanime la condanna della pedofilia «crimine odioso».
I vescovi, ricorda Pompili, «hanno riaffermato l’esigenza di compiere una selezione accurata dei candidati al sacerdozio, vagliando la loro maturità umana ed affettiva oltre che la loro maturità spirituale e pastorale».
Inoltre hanno concordato sul fatto che «il celibato non costituisce un impedimento o una menomazione della sessualità, ma una forma alternativa e umanamente arricchente di vivere la propria identità in una radicale donazione a Cristo e alla Chiesa».
Dopo aver riconfermato «fiducia e gratitudine» ai sacerdoti che compiono ogni giorno il loro dovere, il Consiglio ha «preso in esame la bozza degli Orientamenti pastorali del prossimo decennio, sulla sfida educativa.
<+_Nero>( Mimmo Muolo Sono i «valori non negoziabili», da assumere «nel loro insieme», «il criterio guida per un sapiente discernimento» al momento del voto.
Lo affermano i vescovi della Liguria in un comunicato pubblicato ieri in vista delle elezioni regionali.
Comunicato che giunge il giorno dopo la prolusione con cui il presidente della Cei aveva aperto lunedì il Consiglio permanente e che sottolinea (né poteva essere diversamente) i medesimi concetti.
«Il criterio guida per un sapiente discernimento tra le diverse rappresentanze – si legge nel comunicato – è l’impegno programmatico, chiaramente assunto, di assicurare il pieno rispetto di quei valori che esprimono le esigenze fondamentali della persona umana e della sua dignità, valori che sono la condizione e il fondamento di una società veramente solidale».
Questi valori sono esattamente gli stessi contenuti nella prolusione del cardinale Bagnasco e “guidati” dal valore prioritario della intangibilità della vita umana.
«Si tratta – prosegue il testo del vescovi liguri – di valori chiaramente e ripetutamente ribaditi dal magistero conciliare, postconciliare e pontificio e che possono essere sinteticamente richiamati: fra tutti, il rispetto della vita umana, dal concepimento fino alla morte naturale; la tutela e il sostegno della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; il diritto di libertà religiosa, la libertà della cultura e dell’educazione».
È questo il non negoziabile «fondamento» del «complesso indivisibile», come ha ribadito lunedì il cardinal Bagnasco, degli altri valori meritevoli di tutela, «e quindi il diritto al lavoro e alla casa; l’accoglienza degli immigrati, rispettosa delle leggi e volta a favorire l’integrazione; la promozione della giustizia e della pace; la salvaguardia del creato».
Tali valori, sottolineano gli otto presuli che hanno firmato la nota, «non possono essere selezionati secondo la sensibilità personale, ma vanno assunti nella loro integralità».
Solo nel loro insieme, infatti, quegli stessi valori «esprimono una concezione dell’uomo, della comunità e del bene comune, che costituisce il centro della Dottrina Sociale della Chiesa, e rivelano quel collegamento tra etica della vita ed etica sociale che Papa Benedetto XVI ha più volte sottolineato».
A tal proposito il comunicato riprende una frase della Caritas in Veritate.
«Non può avere basi solide una società che – mentre afferma valori quali la dignità della persona, la giustizia e la pace – si contraddice radicalmente accettando e tollerando le più diverse forme di disistima e violazione della vita umana, soprattutto se debole ed emarginata».
Perciò il vescovi della Liguria confidano che «il tempo della Quaresima, così propizio per la conversione dei cuori, possa aiutare tutti a testimoniare la profonda ragionevolezza di questa concezione e a favorirne il riconoscimento condiviso».
Il comunicato contiene anche l’auspicio che si possa «favorire la riconciliazione degli animi, che appare sempre più urgente non solo a livello individuale e interpersonale, ma anche a livello collettivo e pubblico».
Per questo la nota ricorda che «un’effettiva coesione tra i diversi componenti dell’intera comunità nazionale rappresenta la condizione imprescindibile per realizzare quel principio di solidarietà che deve animare la convivenza civile e orientare l’agire politico a servizio del bene comune».
Un altro concetto in totale sintonia con la prolusione del cardinale Bagnasco.
Mimmo Muolo
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