A single man

E’ notizia recente che  Barack Obama ha annunciato la fine della politica del “non chiedere, non dire”, che permetteva ai gay di arruolarsi nelle forze armate soltanto a patto di non dichiarare il proprio orientamento sessuale, come è di pochi giorni fa la manifestazione svoltasi a Roma per il giorno degli “Uguali” che fa riferimento all’articolo 3 della Costituzione che recita: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Purtroppo, i casi di razzismo contro gli omosessuali si verificano troppo spesso e neppure lo struggente film di Tom Ford “A single Man”( 66.
ma Mostra di Venezia) che ha meritato la Coppa Volpi all’elegante Colin Firth per la sua interpretazione di George, il protagonista, farà cambiare idea agli incalliti persecutori che sempre a Roma hanno picchiato a sangue due gay portando in giro uno striscione con questa scritta: Il Colosseo ai Gay? Con i leoni dentro (Cfr.La Stampa, 12 ottobre 2009 ed altri quotidiani nazionali).
Naturalmente si parla di diritti, non di differenze di genere che esistono e si vedono: una donna è donna e un uomo è un uomo e il matrimonio tra un uomo ed una donna non è paragonabile a quello tra due omosex, per le molte ragioni di ordine scientifico, sociali, religiose che qui è inutile elencare, perché ci interessa il sentimento universale: l’amore che può nascere e legare i cuori  di due persone senza troppo badare al genere.
E allora, diciamo che A single Man avrebbe meritato il Leone d’oro per la bellezza  di ogni inquadratura, la misurata e toccante recitazione degli interpreti, specie quella di Colin Firth cui, come abbiamo già scritto- è stata assegnata la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile.
Questo film ha ricevuto così tanti applausi come nessun altro.
Ma la Giuria- prudente- ha ritenuto opportuno attribuire un premio, ma non il maggiore per non suscitare altri vespai, critiche, grida di “aiuto, adesso ratificano con il Leone d’oro il rapporto omosex”! E qui in Italia è pericolosissimo, per via di tanti scalmanati ignoranti che sono omofobi a tutto spiano, senza rendersi conto che –in questo modo diventano razzisti e vanno contro la Costituzione.
E non chiamiamo in causa il Vaticano che pure in questo campo avrebbe molto da farsi “perdonare” per la strenua difesa dei preti pedofili e così via.
Parlare di omosessualità è stato difficile sin dal tempo della Bibbia e non è diventato più facile discuterne nel nostro tempo(basti attenersi alla confusione creatisi in Parlamento per l’approvazione della legge contro l’omofobia).
A noi interessa- ora- presentare il film, da vedere assolutamente.
.La sua uscita dovrebbe essere il prossimo 22 gennaio 2010.
Il film – vincitore del Queer Lion 2009 e della Coppa Volpi a Colin Firth – sarà distribuito dall’Archibald Film di Vania Taxler( Cfr.: www.queerblog.it).
Il romanzo A single Man di Christopher Isherwood(cfr.: Wikipedia, l’enciclopedia libera).Vai a: Navigazione, cerca Christopher William Bradshaw-Isherwood (Wybersley Hall, 26 agosto 1904Santa Monica, 4 gennaio 1986) è stato uno scrittore inglese.
Era nato a Wybersley Hall, High Lane, nel nordovest dell’Inghilterra, figlio di proprietari terrieri.
Suo padre, ufficiale dell’esercito, era stato ucciso nella prima guerra mondiale.
A scuola incontrò Wystan Hugh Auden, che divenne inizialmente suo amante, e poi il suo amico più caro per tutto il resto della sua vita.
Studiò successivamente al Corpus Christi College di Cambridge, e alla University of Cambridge, dove incontrò Stephen Spender, che era alla Oxford University con Auden. Rifiutando le sue origini sociali e attratto dai ragazzi delle classi sociali più basse, Isherwood si trasferì a Berlino, capitale della giovane Repubblica di Weimar, attrattovi dalla sua meritata reputazione di libertà sessuale (e omosessuale).
Qui lavorò come insegnante privato mentre scriveva il romanzo Mr.
Norris se ne va
e una serie di racconti editi sotto il titolo Addio a Berlino, che avrebbero fornito l’ispirazione per la commedia I Am a Camera e al musical, che ne fu tratto, Cabaret.
Nel settembre 1931 il poeta William Plomer gli presentò lo scrittore Edward Morgan Forster; divennero intimi amici e Forster fece da mentore al giovane scrittore.
Auden e Isherwood viaggiarono prima in Cina nel 1938, poi emigrarono negli Usa nel 1939.
Isherwood si stabilì in California, dove si convertì all’Induismo.
Assieme a Swami Prabhavananda produsse diverse traduzioni scritturali induiste, saggi sui Vedānta, la biografia Ramakrishna and his Followers, e romanzi, opere teatrali e sceneggiature, tutte farcite di temi e personaggi del Vedānta, karma, reincarnazione e ricercaUpanishadica.
Arrivando a Hollywood nel 1939, egli incontrò Gerald Heard, il mistico-storico che fondò un suo proprio monastero a Trabuco Canyon che infine donò alla Vedānta Society.
Attraverso Heard, che fu il primo a scoprire Swami Prabhavananda e il Vedānta, Isherwood si unì ad uno straordinario gruppo di esploratori mistici che comprendeva Aldous Huxley, Bertrand Russell, Chris Wood, John Yale e J.
Krishnamurti
.
Tramite Huxley, Isherwood strinse amicizia con il compositore russo Igor Stravinsky.
Egli ottenne la cittadinanza statunitense nel 1946.
Nel 1964 pubblica il romanzo A single man (edito in Italia da Guanda con il titolo Un uomo solo), dedicandolo all’amico Gore Vidal.
Il romanzo rievoca la giornata qualsiasi di un anziano professore californiano, alle prese con se stesso, i suoi studenti, e l’entusiasmo per una notte passata assieme a un giovane universitario incontrato per caso durante la giornata.
Dal 1953 fino alla morte, Isherwood ha vissuto col suo compagno, il pittore e ritrattista Don Bachardy.
Bibliografia Norman Page, Auden and Isherwood: the Berlin years (2000) Peter Parker, “Isherwood: the biography” (2004) Dennis Altman, Omosessuale, oppressione e liberazione, Arcana, Roma 1974.
“La bellezza salverà il mondo”, scriveva Fyodor Dostoyevsky.
E il film di Tom Ford, “A Single Man”, dimostra la verità di questa affermazione.
Una pellicola attesa dato che uno dei creatori di moda più geniali e importanti del mondo ha diretto una storia tanto personale quanto universale.
Liberamente adattato dal toccante romanzo di Christopher Isherwood, “A Single Man” è una storia d’amore, segnata da un lutto e da un uomo che, nonostante abbia tutto nella vita, non trova più le ragioni per continuare.
Fino a quando, grazie ad una vecchia amicizia con una donna e ad un giovane ragazzo attratto da lui, capirà che le piccole cose sono importanti.
E che la bellezza che ci circonda ci può riconciliare anche con la fine.
La morte fa parte della vita, ed è l’unico aspetto che accomuna l’esistenza di ogni essere umano.
Ambientato a Los Angeles nel 1962 durante la crisi dei missili successiva all’invasione USA a Cuba, “A Single Man” è la storia di George Falconer, un professore inglese di 52 anni che cerca di dare un senso alla propria vita dopo la morte del suo compagno Jim.
Egli indugia nel passato e non riesce a immaginarsi un futuro, ma una serie di eventi e di incontri lo porteranno a decidere se ci sia o no un significato nel vivere senza Jim.
George viene confortato da una cara amica, Charley, una bella donna di 48 anni a sua volta assalita da dubbi sul futuro.
Kenny, un giovane studente di George alla ricerca di una ragione che giustifichi la sua natura omosessuale, perseguita il professore identificandolo come anima gemella.
A Single Man Titolo originale:          A Single Man Nazione:         U.S.A.
Anno: 2009 Genere:           Drammatico Durata:            99′ Regia: Tom Ford Cast:    Colin Firth, Julianne Moore, Matthew Goode, Ginnifer Goodwin, Nicholas Hoult, Paulette Lamori, Lee Pace, Keri Lynn Pratt, Ryan Simpkins, Teddy Sears, Ridge Canipe Produzione:    Artina Films, Depth of Field, Fade to Black Productions Distribuzione: – Archibald Film di Vania Taxler, nel gennaio 2010 Data di uscita:            Venezia 2009 Nei cinema: gennaio 2010 Colin Firth, divenuto famoso grazie al film “Il Diario di Bridget Jones”, è nato il 10 Settembre 1960 a Grayshott, Hampshire, in Inghilterra.
I genitori sono entrambi insegnanti, i nonni, invece, erano missionari metodisti.
Colin ha una sorella, Kate, che insegna canto, ed un fratello Jonathan, anche lui attore, (“Luther”).
Dopo aver trascorso i primi cinque anni della sua vita in Nigeria torna in Inghilterra per frequentare le scuole a Winchester.
A causa degli impegni di lavoro del padre per un anno si trasferisce in America, a St.
Louis, nel Missouri, dove è soprannominato dai suoi compagni l’inglese.
Poi, quando torna in Inghilterra, i suoi amici inglesi lo chiamano lo yankee.
La sua passione per la recitazione nasce fin dalle elementari, quando interpreta Jack Frost in una recita di Natale.
All’età di 14 anni decide di diventare un attore, e si iscrive al Drama Centre a Chalk Farm, a Londra.
Qui viene notato il suo talento, ed è grazie alla sua interpretazione di Amleto nella rappresentazione scolastica di fine anno, che decolla la sua carriera.
Notato nello spettacolo, infatti, Colin viene chiamato per interpretare il ruolo del protagonista, Guy Bennett, nel dramma teatrale “Another Country”, rappresentato al West End.
Curiosamente il suo debutto cinematografico, nel 1984, è nella trasposizione cinematografica della stessa opera, dove, questa volta, veste i panni di Tommy Judd, l’amico del protagonista, che invece è interpretato da Rupert Everett.
Nonostante la confidenza trasmessa sul grande schermo, tra i due non c’è molta simpatia, anche se, a detta dello stesso Colin, pare che con gli anni, i due siano riusciti ad appianare le divergenze, tanto da riuscire a divertirsi quando si ritrovano sul set di “L’importanza di chiamarsi Ernesto” nel 2002.
Durante le riprese del film “Valmont” di Milos Forman, 1989, incontra Meg Tilly, e dal loro amore, nel 1990, nasce il loro primo figlio, William.
Dopo cinque anni, però, la loro relazione finisce.
I rapporti rimangono comunque amichevoli anche per via del piccolo Will, che attualmente vive negli Stati Uniti con la mamma.
Il 21 Giugno del 1997 sposa Livia Giuggioli, produttrice italiana, conosciuta durante le riprese di “Nostromo”.
La coppia ha due figli, Luca e Matteo, nati rispettivamente nel 2001 e 2003.
La famigliola passa il suo tempo tra Londra e Roma, dove i coniugi Firth hanno comprato una casa.
L’attore ama molto l’Italia e durante un’intervista ha espresso il desiderio di recitare sotto la regia di Gabriele Muccino.
Filmografia  (2009) A Single Man – George (2009) Dorian Gray – Lord Henry Wotton (2009) A Christmas Carol – Fred (voce) (2008) Genova – Joe (2008) Un matrimonio all’inglese – Jim Whittaker (2007) St.
Trinian’s
– Geoffrey Thwaites (2008) Un marito di troppo – Richard Bratton (2008) Mamma Mia! – Harry Bright (2007) Quando tutto cambia – Frank (2007) And When Did You Last See Your Father? – Blake Morrison (2007) L’ultima legione – Aurelio (2005) Nanny McPhee (Tata Matilda) – Mr.
Brown (2005) False verità – Where the truth lies – Vince Collins (2004) Che pasticcio, Bridget Jones – Mark Darcy…… 

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