Uno di questi segnali è la diffusione a largo raggio in Italia, a partire dal 17 settembre, di un libro curato dal comitato per il progetto culturale della CEI, dal titolo: “La sfida educativa”.
Il libro si presenta come un rapporto su quella che è stata chiamata, anche da Benedetto XVI, “emergenza educativa”.
Un rapporto, cioè, sulla drammatica incapacità che la società di oggi mostra nell’educare le nuove generazioni.
Ma il libro, oltre che un rapporto descrittivo e analitico, è anche una proposta su come affrontare questa emergenza e vincere la sfida.
Il cardinale Ruini, nella prefazione, scrive che in gioco sono “i fondamentali dell’esistenza dell’uomo e della donna, il senso stesso che attribuiamo all’uomo e alla nostra civiltà”.
La sfida educativa non riguarda dunque solo la famiglia, la scuola, la Chiesa, ma la società nel suo insieme.
Capitolo dopo capitolo, il libro la esamina nei diversi ambiti e ad opera di diversi specialisti: anche nel lavoro, nell’impresa, nei consumi, nei mass media, nello spettacolo, nello sport.
La questione dell’educazione sarà l’asse portante dell’azione pastorale della Chiesa italiana nel decennio 2010-2020, come stabilito dalla conferenza episcopale.
Ma col progetto culturale si vuole arrivare a coinvolgere l’intera nazione.
Una prova è che la stampa de “La sfida educativa” è stata affidata a una casa editrice non cattolica ma “laica” per antonomasia, la Laterza.
E proprio nella sede di Roma della Laterza sarà fatta, martedì 22 settembre, la presentazione ufficiale del libro.
Con il cardinale Ruini, con il ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, con la presidente della confederazione degli industriali, Emma Marcegaglia, e col presidente della casa editrice, Giuseppe Laterza, a fare da moderatore.
Pochi giorni prima, il 10 dicembre, lo stesso Spaemann parlerà a un grande convegno promosso a Roma dal comitato per il progetto culturale della CEI, cioè dallo stesso Ruini.
E siamo a un terzo segnale.
Il convegno avrà per titolo: “Dio oggi.
Con lui o senza di lui cambia tutto”.
Di esso www.chiesa ha già dato notizia.
È impressionante la coincidenza tra il tema di questo convegno e quella che Joseph Ratzinger ha indicato come la “priorità” del suo pontificato: “rendere Dio presente in questo mondo e aprire agli uomini l’accesso a Dio”.
A maggior ragione in un tempo “in cui in vaste zone della terra la fede è nel pericolo di spegnersi come una fiamma che non trova più nutrimento”.
Lo scorso 9 settembre il cardinale Ruini – presentando a Milano un libro nel quale egli dialoga con l’intellettuale laico Ernesto Galli della Loggia – ha sottolineato l’importanza di questo prossimo convegno su Dio.
In quell’occasione, al suo stesso tavolo, il direttore de “L’Osservatore Romano”, Giovanni Maria Vian, ricordò come al suo inizio, dieci, quindici anni fa, il progetto culturale lanciato da Ruini appariva come “un’araba fenice”, che nessuno capiva cosa fosse, e dove.
Il rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Lorenzo Ornaghi, gli ribatté che in realtà il progetto culturale si è poi rivelato “uno sforzo gigantesco di trasformare il messaggio cristiano in cultura popolare”.
L’Università Cattolica è stata ed è una fucina di questo progetto.
Non a caso la nomina e poi la riconferma del “ruiniano” Ornaghi come suo rettore sono stati tra i capitoli più aspramente combattuti della Chiesa italiana negli ultimi anni.
Un’altro strumento cruciale del progetto culturale è stato ed è “Avvenire”.
Non a caso gli avversari di Ornaghi sono stati gli stessi che in questi anni hanno osteggiato anche Boffo come direttore del giornale dei vescovi, facendo circolare contro entrambi false accuse infamanti.
Anche di questo www.chiesa ha dato conto in recenti servizi.
La scelta del successore di Boffo alla direzione di “Avvenire” sarà quindi rivelatrice della volontà o no della conferenza episcopale italiana di continuare nel solco del progetto di Ruini.
Di certo, il cardinale Ruini ha sempre operato in lampante sintonia e col pieno sostegno dell’attuale papa, oltre che del suo predecessore.
E così l’attuale presidente della CEI, cardinale Angelo Bagnasco.
Che è stato a colloquio venerdì scorso con papa Benedetto XVI, in vista del consiglio permanente che comincia questa sera con la sua attesa prolusione.
La posta in gioco è il “progetto culturale” ideato e realizzato dai cardinali Ruini e Scola.
C’è chi lo dà per morto.
Ma i fatti provano che è più vivo che mai.
Con tre grosse novità: una proposta al paese su “l’emergenza educativa”, una nuova scuola di teologia applicata a una società “plurale”, un convegno internazionale su “Dio oggi” Un secondo segnale ha per epicentro Venezia ed ha anch’esso un cardinale come suo alto ispiratore: non Ruini ma Angelo Scola, patriarca della città.
I due porporati – non a caso – fanno parte del comitato per il progetto culturale istituito dalla CEI nel 2008, con Ruini presidente.
Scola, a Venezia, è la prova vivente di come il progetto culturale può essere realizzato in forme originali, creativamente e con frutto, in una diocesi tipo.
Il 15 settembre il cardinale Scola ha aperto a Venezia un congresso internazionale dal titolo: “La società plurale”, con relatori studiosi italiani e stranieri di diverse discipline, cattolici e non, da Massimo Cacciari a David Novak, da Ottfried Höffe a Cesare Mirabelli, da Ignazio Musu a Steve Schneck.
Il congresso ha segnato l’avvio a Venezia di un nuovo centro di studi denominato “Alta Scuola Società Economia Teologia”, in sigla ASSET, che ha la finalità di far interagire le diverse discipline, teologia compresa, nell’affrontare le questioni cruciali di un mondo culturalmente “plurale”.
Scola, nell’introdurre il congresso, ha invitato i cristiani a individuare e proporre il “terreno comune” sul quale compiere “compromessi nobili” tra posizioni diverse.
Fermo restando il dovere degli stessi cristiani, qualora il compromesso non fosse possibile, come nel caso dell’aborto o della famiglia, di ricorrere all’obiezione di coscienza e comunque di proseguire la loro “narrazione” a voce alta nella società, nella speranza di un mutamento positivo.
La nuova Alta Scuola è l’ultima nata di una costellazione di iniziative promosse negli ultimi cinque anni dal cardinale Scola e raccolte sotto l’egida dello Studium Marcianum, dal nome del santo patrono di Venezia, l’evangelista Marco, tra le quali la rivista internazionale “Oasis”.
Opererà con seminari, laboratori culturali, corsi estivi, pubblicazioni, lezioni annuali.
La lezione inaugurale, il prossimo 17 dicembre, sarà tenuta dal filosofo Robert Spaemann, dell’università di Monaco.
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