Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Mariastella Gelmini è intervenuto questa mattina al Symposium Internazionale “Global ICT in Education Networks“, in occasione del quale è stato presentato il Piano d’intervento “La scuola digitale” per la diffusione dell’innovazione nella scuola.
Il progetto è coordinato dal Miur e dall’Agenzia per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica (ex Indire).
La Scuola digitale è l’ultimo di una serie di importanti provvedimenti messi in campo dal Ministero per diffondere le tecnologie digitali in classe, innovando la scuola dall’interno.
Il Piano d’intervento si articola in due fasi.
La prima, proposta a gennaio 2009 e già operativa, prevede l’introduzione delle “Lavagne interattive multimediali (LIM)”, la seconda denominata cl@ssi 2.0 ha come obiettivo l’utilizzo delle ICT nelle scuole primarie e secondarie di I grado.
Per quello che riguarda le lavagne, questi sono i numeri forniti dal Ministero: a partire dal prossimo anno scolastico (2009-2010) saranno installate 16.000 LIM in altrettante classi della scuola secondaria di I grado.
Inoltre 50.000 insegnanti saranno coinvolti in percorsi di formazione che interesseranno oltre 350.000 studenti.
Nell’anno scolastico 2010-2011 il piano si estenderà alla scuola secondaria di II grado e alla scuola primaria dove saranno distribuite 8.000 LIM e coinvolti circa 25.000 insegnanti.
Il programma di digitalizzazione delle attività scolastiche ha per perni, nelle intenzioni del Ministero, la gestione on line delle supplenze, con la possibilità di chiamare i sostituti con Internet, risparmiando tempo e denaro per telegrammi, e l’estensione delle esperienze già in corso in diverse scuole per il dialogo scuola-famiglia: i genitori verranno informati sulle assenze dei propri figli attraverso sms, le pagelle saranno consultabili online e nelle Scuole Secondarie di II grado sarà avviata la gestione automatica delle presenze-assenze.
L’innovazione interesserà dunque la gestione amministrativa della scuola, ma anche quella didattica.
Al riguardo il ministro ha ricordato come oggi non si impari più soltanto a scuola: “Grazie alla rete, infatti, l’ambiente di apprendimento è diventato molto più ampio di un tempo e comprende luoghi e compagni reali ma anche spazi e compagni virtuali”.
L’inquilino di viale Trastevere ha riconosciuto che “le giovani generazioni utilizzano quotidianamente le nuove tecnologie per comunicare, giocare, socializzare, conoscere il mondo e apprendere.
Per questo bisogna insegnare loro a utilizzare internet con senso critico e con attenzione”.
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