RELAZIONE 2008 La droga continua ad uccidere, nonostante l’impegno delle forze dell’ordine.
E l’Italia resta tra i principali poli europei sia come area di transito che di consumo.
Il nostro è un Paese dove domanda e offerta restano elevate e dove operano le mafie che non solo controllano i traffici internazionali, ma hanno cominciato a produrre la droga in proprio.
È l’allarme che arriva dalla la Direzione centrale dei servizi antidroga (Dcsa) del Viminale, nella sua relazione annuale.
Dal 1973, quasi 22mila vittime.
Nel 2008 è morta per droga più di una persona al giorno.
Vittime che si vanno a sommare ai quasi 22mila morti dal 1973 (l’anno in cui cominciarono le rilevazioni) ad oggi.
Le vittime, 502 nel 2008, sono comunque meno rispetto alle 606 del 2007, con un calo del 17%.
La droga che uccide di più resta l’eroina: 209 vittime contro le 37 attribuite alla cocaina.
I più colpiti sono gli uomini (450, l’89% del totale) a partire dai 25 anni per raggiungere i picchi massimi nella fascia superiore ai 40.
Nella relazione si segnala però che anche tra i giovanissimi si sono registrate vittime: 14 ragazzi tra i 15 e i 19 anni e un adolescente sotto i 15.
Aumentano i minori coinvolti.
E proprio quello sui i minori è uno dei dati che preoccupa di più gli investigatori: nel 2008, infatti, è salito il numero di quelli coinvolti nei traffici di droga.
L’anno scorso ne sono stati denunciati 1.124 (76 arrestati), con un incremento rispetto al 2007 dell’8%.
Quanto alle donne, ne sono state denunciate 3.054, con un calo del 4% dal 2007.
Oltre 28mila le persone arrestateIl contrasto messo in atto dalle forze di polizia ha comunque prodotto risultati importanti.
Delle 35.097 segnalazioni all’autorità giudiziaria, che hanno portato a 28.522 arresti (il 3,18% in più rispetto al 2007), la maggioranza riguarda cittadini italiani (23.691 persone, pari al 67%).
Vi è anche un consistente numero di stranieri: 11.406, il 32% del totale con un incremento del 6% rispetto al 2007.
Boom dei sequestri di hashish.
Nel complesso sono stati sequestrati nel 2008 42.196 chili di droga e le operazioni antidroga sono state 22.470 (+ 1,63 rispetto al 2007).
A fronte di un calo dei sequestri di eroina (-30,22%) e marijuana (-47,69%) si è però registrato un forte aumento di quelli di hashish (70,24%).
Anche i sequestri di cocaina crescono, anche se in misura meno rilevante (4,66%).
Le mafie ora producono in proprio.
È la novità accertata dalle inchieste: la coltivazione diretta «garantisce guadagni maggiori e meno rischi per il trasporto» tanto che, dice la relazione, la produzione di cannabis sta diventando «l’oro verde del capitalismo criminale».
Per il resto la ’Ndrangheta si conferma «una delle grandi holding della droga», capace di far diventare l’Italia negli ultimi 20 anni «il centro strategico del mercato globale della cocaina, instaurando contatti diretti con i narcos della Colombia e detenendo il monopolio del traffico in Europa».
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