La trama Cinque miliardi di anni fa un imponente asteroide si abbatté su una Terra ancora giovane, spostandola a esattamente 23,5 gradi di inclinazione rispetto al sole.
Questo incidente cosmico si è rivelato un assoluto miracolo, perché senza questa fondamentale inclinazione tutto sarebbe stato decisamente diverso.
E’ questo che ha creato la spettacolare varietà di territori diversi sul nostro pianeta, gli estremi del caldo e del freddo e, cosa più importante, le stagioni che cambiano nel corso dell’anno.
Cast tenico Regia:Alastair Fothergill , Mark Linfield Sceneggiatura:Alastair Fothergill , Mark Linfield Musiche:George Fenton Montaggio:Martin Elsbury CastVoce narrante: Paolo Bonolis Dati Anno:2007 Nazione:S tati Uniti d’America / Germania / Stati Uniti d’America Distribuzione: Buena Vista Durata: 98 min Data uscita in Italia: 22 aprile 2009 Genere:documentario Dolce.
Violento.
Emozionante.
Appassionante.
Pericoloso.
Intenso.
Uno spettacolo che ha luogo tutti i giorni, tutte le stagioni, tutti gli anni proprio qui, sul nostro Pianeta: tra i ghiacci del Polo come nel deserto africano, nel blu degli oceani come nella foresta pluviale, l’avventura della vita sulla Terra va avanti.
Una sorta di reality show di incredibile forza e bellezza, lontano dall’occhio indiscreto dell’uomo.
Non sempre, però.
Perché a volte i registi di documentari riescono a cogliere l’attimo, a filmare abitudini e comportamenti delle altre specie, violandone – in senso buono – i segreti.
E realizzando ottimi prodotti destinati quasi sempre alla tv, un po’ meno frequentemente (vedi La marcia dei pinguini, Il popolo migratore e altri) al cinema.
Ma forse mai nessuno è riuscito a portare sugli schermi una vera e propria summa della vita degli animali, e del ciclo delle loro migrazioni, come gli autori di Earth: pellicola in arrivo nei nostri cinema il prossimo 22 aprile (Giornata mondiale della Terra), e che sarà proiettata anche al Reggio Calabria Film Festival.
Un vero e proprio docu-kolossal.
Sponsorizzato da un marchio prestigioso come la Disney, che proprio con questo progetto ambizioso inaugura la sua nuova divisione, Disney Nature: con un occhio all’ambiente e uno al business, produrrà ogni anno opere a contenuto naturalistico.
Narrata dalla voce italiana di Paolo Bonolis (scelta nazionalpopolare per attrarre il grande pubblico), l’avventura di Earth segue il ciclo delle stagioni legandolo alle migrazioni delle varie specie.
Risultato: un reality show appassionante che parla di vita e di morte, di fame e di sete, di cacciatori e prede, di vittorie e sconfitte.
Con tanti animali protagonisti, ma con tre famiglie che svettano sulle altre: quella di un orso bianco, alle prese con lo scioglimento dei ghiacci; quella di un elefante africano, che percorre centinaia di chilometri alla ricerca dell’acqua; e quella di una balena con cucciolo al seguito, in viaggio dai Tropici all’Antartide.
A dirigere sono due registi specializzati in questo tipo di prodotti, Alastair Fothergill e Mark Linfield.
LE IMMAGINI IL TRAILER Intervista a Linfield.
Guardando Earth, si capisce che lo sforzo produttivo e registico deve essere stato imponente.
“Proprio così: basta pensare che abbiamo girato in ben cinque anni, con 40 troupe diverse, e in 200 location.
Dal Polo all’Antartide, passando per l’Equatore.
Le difficoltà sono state innumerevoli, ma la sfida è stata comunque affascinante”.
I momenti in assoluto più difficili? “Forse quando un nostro operatore ha dovuto aspettare praticamente immobile per giorni e giorni, per poter immortalare la danza degli uccelli del paradiso.
Ci sono anche capitati degli imprevisti che sono finiti nel film: ad esempio, mentre seguivamo la migrazione della balena mamma e del suo cucciolo, abbiamo visto uscire dall’acqua un enorme squalo bianco che ha azzannato la sua preda.
L’Oscar della difficoltà, però, riguarda le sequenze sui pinguini: abbiamo aspettato i sei mesi invernali, al buio completo, per poter catturare le loro immagini alla fine della stagione”.
Scelte impegnative.
E anche costose, vero? “Ovviamente.
Anche se non so dire precisamente quanto è stato speso, perché contemporaneamente al film abbiamo realizzato anche la serie televisiva Planet Earth per la Bbc, così non so distinguere precisamente tra le due attività.
Ma almeno per noi ne è valsa la pena: abbiamo fatto cose che nessuno aveva fatto prima”.
E adesso il risultato di questi sforzi arriva nei cinema, con un marchio forte come quello Disney.
“Per noi essere agganciati a un brand così universalmente noto è una grande opportunità.
Perché in qualsiasi parte del mondo Disney vuol dire cinema per famiglie di qualità: e questo spero ci aiuterà a portare più gente possibile nelle sale.
Del resto per noi Earth non si può definire un documentario, ma un film per famiglie a tutti gli effetti”.
Tenete molto al lato educativo di questa operazione? “Uno degli scopi che volevamo raggiungere era raggiungere le giovani generazioni.
Oggi la gente viaggia, è più informata, sembra più aperta: eppure, paradossalmente, stiamo perdendo i legami con le nostre origini, col Pianeta in cui viviamo.
In questo senso mostrare lo spettacolo di Earth, il reality show della natura, è sicuramente importante”.
Educativo, dunque.
Ma anche spettacolare…
“Contiene in sé tutti i generi cinematografici: dal thiller al romanticismo.
Nel nostro Pianeta c’è ogni emozione: conflitti, bellezza, violenza.
E anche humor, tenerezza, azione.
Cosa si può volere di più?”.
di Claudia Morgoglione Repubblica 31 marzo 2009
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