Classe prima – Gennaio

Seconda fase dell’attività  L’insegnante propone agli allievi le seguenti domande, a cui rispondere per iscritto.
A) Riassumi in modo sintetico la storia del profetismo biblico.
B) Quali possono essere, in ogni tempo, i compiti specifici di un profeta della fede?   Lavoro di gruppo: abbiniamo i profeti L’insegnante divide la classe in quattro gruppi  eterogenei in relazione a capacità espressive, conoscenze e capacità/volontà di collaborazione; i portavoce saranno scelti dai componenti dei gruppi.
Ciascun gruppo riceverà una scheda preparata dall’insegnante, riguardante le caratteristiche, le vicende della vita ed i messaggi di un profeta biblico; sul “profeta cristiano moderno” ad esso abbinato, in qualche modo simile, ciascun componente del gruppo cercherà notizie a casa, da mettere a disposizione dei compagni.
Si potrebbero ipotizzare: -Elia e Padre Pio da Pietrelcina; -Isaia e Giovanni Paolo II; -Ezechiele e S.
Massimiliano Kolbe; -Amos e R .Follereau.
In classe, i gruppi dovranno ricostruire per iscritto  gli aspetti essenziali della vita dei “profeti moderni”  e trovare gli aspetti comuni ai profeti biblici abbinati.
Il portavoce di ciascun gruppo coordinerà il lavoro e leggerà alla classe il testo prodotto; seguiranno le  eventuali domande dei compagni ed i chiarimenti dell’insegnante.
Gli Obiettivi Formativi potranno essere valutati anche tenendo conto delle dinamiche di gruppo e dell’impegno di ciascun allievo nell’offrire contributi personali e contemporaneamente nel lasciare spazio agli altri, oltre che nell’aiutare chi si trovasse in difficoltà.
Per l’inserimento dell’argomento in Unità di Apprendimento articolate, vedere Tiziana Chiamberlando, Sentinelle del Mattino, SEI, Volume per il biennio e Guida 3) Insegnamenti universali  Quale  uomo fa realmente da guida agli altri uomini? Chi, in qualche modo, li aiuta nella ricerca del significato della vita, di ciò che è vero: alla scoperta di mete che diano valore all’esistenza ed alle risorse originali di ogni singola persona, preziose per la costruzione di un mondo migliore.
Per l’uomo religioso, il profeta è il tramite umano perché Dio possa “parlare” alle creature  trasmettendo messaggi urgenti, di vitale importanza sul rapporto con Lui, con gli altri, con la società.
Molti messaggi dei profeti biblici, basilari per il popolo ebraico, sembrano sottrarsi ad epoca, usi e costumi ed essere altrettanto validi per noi del III Millennio.
I profeti biblici – aiutarono il popolo ebraico a leggere gli avvenimenti della propria storia e della storia personale di ciascun individuo ponendosi dal punto di vista di Dio e scoprendo progressi e tradimenti nei confronti del Suo progetto, quello di un mondo nuovo basato sulla giustizia e sull’armonia dei rapporti.
Seppero così – denunciare con coraggio le ingiustizie dei governanti corrotti, difendere i poveri e gli oppressi; – lottare contro gli idoli, i “falsi dei” del politeismo che al tempo di alcuni re si riaffermarono (oggi, gli idoli permangono per esempio nella sete di potere e ricchezza…).
– I profeti aiutarono sempre meglio il popolo ebraico a conoscere Dio Padre, tenero e accogliente ma anche educatore esigente; Colui che permette anche la dura prova ed il dolore perché l’uomo impari, si tempri, maturi; – risvegliarono le coscienze per indurre a distinguere tra bene e male ed a scegliere il bene, a qualsiasi costo.
I profeti biblici furono voce di Dio attraverso la parola, ma anche attraverso l’ascolto, l’obbedienza e la coerenza delle scelte, evidentemente determinati a fare la volontà di un Dio che per loro che era tutto e per cui  erano disposti a tutto.
2) Dall’Antico al Nuovo Testamento Nel secolo VIII a.C., con Amos difensore dei poveri nel Regno del Nord e Osea che paragonò l’amore di Dio per l’uomo a quello di uno sposo per la sposa, e con il grande Isaia nel Regno di Giuda-cantore della santità e della potenza di Dio, oppositore ai giochi di potere dei re, annunciatore del Messia della casa di Davide, apparvero le prime raccolte di profezie redatte dai profeti stessi, quasi sempre con l’apporto determinante di discepoli.
Nel secolo VII, le profezie soprattutto di Geremia consolarono e ammonirono il popolo del regno di Giuda in crisi morale e politica; durante l’esilio in Babilonia, in seguito all’invasione guidata dal re Nabuccodonosor, agì Ezechiele per riportare la speranza…
Tra il quinto e terzo secolo vissero profeti che sostennero gli Ebrei alle prese con momenti di ricostruzione e nuove oppressioni straniere.
Nel Nuovo Testamento, quale ruolo ebbe il profetismo? Ai tempi di Gesù,  gli Ebrei attendevano il Messia portatore della salvezza di Dio, un Inviato la cui  venuta molti profeti avevano preannunciato; talvolta lo circondarono di attese troppo “terrene”, vedendolo come un liberatore politico o come un Messia-sacerdote comunque potente…
Eppure, i grandi profeti avevano già fornito indizi sull’impossibilità di inquadrarlo in schemi, sulla sua imprevedibilità; un profeta continuatore dell’opera di Isaia-il ” Deuteroisaia “-aveva parlato addirittura di un ” Servo di Dio ” disprezzato e sofferente, venuto per sacrificare la propria vita (Is 42, 1-7; 49, 1-9; 50, 4-9).
La comunità dei monaci Esseni di Qumran, presso il Mar Morto, attendeva il Messia, studiava le antiche profezie, conservava i testi dell’Antico Testamento; tra loro, secondo lo storico Giuseppe Flavio, vissero autentici profeti.
I Vangeli presentano come profeti Zaccaria (Lc 1, 67), Simeone (Lc 2, 25-32),  Anna (Lc 2, 36)…
Gli “Atti degli Apostoli”, narrando le vicende della Chiesa primitiva, attestano la presenza di profeti resi tali per dono dello Spirito di Dio…
Gesù aveva già richiamato l’attenzione sul pericolo dei falsi profeti; quelli autentici pensano unicamente al bene comune, consolando, rimproverando, sostenendo i fratelli nel cammino di fede centrato su Gesù Risorto, Dio e Uomo, Rivelatore e Redentore (1 Cor 14, 1-5 e 29-33).
Secondo i libri del Nuovo Testamento, lo Spirito susciterà profeti di generazione in generazione, per annunciare il Vangelo in ogni tempo.
Prima fase dell’attività L’insegnante presenta i testi-guida, in seguito allo studio sulla storia e sull’evoluzione della fede degli ebrei da Abramo alla nascita di Gesù.
Può scegliere di leggere alcuni dei brani biblici presentati, inquadrandoli storicamente.
1) I profeti nella Bibbia: origini  Secondo i credenti delle grandi religioni monoteiste, ci sono sempre stati dei profeti e sempre ce ne saranno.
I grandi profeti biblici sono uomini incuranti della propria personale sicurezza, unicamente interessati ad essere strumenti di Dio per la salvezza degli uomini: pronti a rischiare la vita, a perdere casa, amici,  buon nome…
pur di diffondere messaggi urgenti e fondamentali loro affidati in tempi di allontanamento dalla fede dei governanti e del popolo, di “crisi” dell’Alleanza.
Fecero una particolare, profondissima esperienza di Dio, anche attraverso eventi soprannaturali: furono scelti per motivi misteriosi,consacrati da Lui, inviati come portavoce dei Suoi giudizi e progetti.
Eroi della fede, ebbero esistenze dure, avventurose…
talvolta solitarie, segnate da laceranti incomprensioni umane, come spesso accade a chi vola molto in alto.
Nella fase di passaggio tra l’epoca dei Giudici- condottieri, validi legislatori e guide delle tribù- e l’epoca dei Re, a partire da Saul, Davide e Salomone, l’Antico Testamento parla di profeti “estatici”, capaci di immergersi in Dio come rapiti nella Sua dimensione, posseduti dal Suo Spirito anche con l’aiuto della musica (1 Sam 10, 5-6; 2 Re 3, 15).
Con i Re comparvero i profeti loro consiglieri (per esempio, Gad e Natan per Davide- 2 Sam 7, 1-17; 1 Sam 22, 25), pronti a sostenerli nelle decisioni importanti ma anche a rimproverarli duramente qualora tradissero l’Alleanza con Dio, abbagliati dalla sete di potere .
Nacquero in seguito vere e proprie comunità di profeti: una la guidò il grande Elia (1 Re 17, 2 Re 2), che nel IX secolo a.C.
lottò contro il ritorno di culti pagani e che, secondo la Bibbia, compì prodigi in nome di Dio riportando in vita un giovane, fu nutrito da Lui nel deserto, Lo incontrò, come Mosé, sull’Oreb…
              Unità di Lavoro biblica, per l’approfondimento e l’attualizzazione Prima parte OSA di riferimento  Conoscenze – Il libro della Bibbia, documento storico-culturale e Parola di Dio   Abilità – Saper ricostruire le tappe della storia di Israele.
– Individuare il messaggio centrale di alcuni testi biblici, utilizzando informazioni storico-letterarie e seguendo metodi diversi di lettura.
Obiettivi Formativi ipotizzabili Conoscenze e abilità – Conoscere e saper descrivere il ruolo del profetismo biblico.
– Individuare i messaggi fondamentali dei brani dell’Antico Testamento presentati.
– Saper individuare figure profetiche del nostro tempo, descrivendone le caratteristiche utili per un autentico rinnovamento sociale.    Competenze di riferimento dell’allievo in prospettiva triennale:  – Sviluppo di un reale interesse inerente percorsi di riflessione sulla “verità” e sulla distinzione tra bene e male.
– Capacità di prendere in considerazione il progetto di vita cristiano come ipotesi di interpretazione della realtà sociale e individuale, sulla base di fondamentali conoscenze bibliche e dottrinali.  4) Profeti oggi  Chi possono essere i profeti del nostro tempo? “I profeti non ci lasciano tranquilli, perché sollevano la pretesa di aver sentito parlare Dio…
I profeti ci costringono a rischiare la via dell’ignoto.
In Amos leggiamo: Il leone ruggisce: chi non avrebbe paura? Il Signore Dio parla: chi non profetizzerebbe? Am 3, 8.
“I profeti sono gli araldi del Dio ardente e appassionato  e così diventano essi stessi uomini dell’entusiasmo e chiamano all’entusiasmo…” (N.
Lohfink, “I profeti ieri e oggi”, Edizioni Queriniana, pp.
94-95) I profeti, oggi, sono ancora coloro che grazie ad un rapporto straordinariamente intenso e profondo con Dio, che alimenta l’amore per i fratelli, divengono Suoi strumenti  per vivere in prima persona e proporre dei rinnovamenti all’umanità  in Suo nome: nuove scelte, nuovi comportamenti per progredire  nella costruzione di un universo riconciliato.
C’è un gran bisogno anche oggi di profeti che sconvolgano le comode esistenze dei credenti abitudinari, ricordando ai Cristiani che la fede autentica non può non comportare impegno, lotta, rischio, amore per l’altro fino al sacrificio che fa male…
non può non esigere giustizia per gli oppressi, solidarietà, denuncia del sopruso.
Quali possono essere stati i profeti del XX secolo appena concluso? Pensiamo, per esempio, a Madre Teresa di Calcutta , morta nel 1997, fondatrice delle “Missionarie della Carità“: a partire dal suo lavoro nello “slum” di Calcutta, questa suora ha presentato al mondo le esigenze dei più poveri tra i poveri, ha insegnato l’urgenza della condivisione dei beni e della vita con chi soffre, con una forza tutta particolare data dal vedere il volto di Cristo  in ogni fratello.
Pensiamo poi a uomini come Monsignor Oscar Romero, arcivescovo del Salvador, ucciso nel 1980 da un killer del regime dittatoriale militare, per aver denunciato di fronte al mondo, con grande coraggio, le violazioni dei diritti umani, i furti di terre perpetrati dai grandi proprietari terrieri a danno del popolo, la scomparsa nel nulla di molti oppositori del regime…
Contemporaneamente, egli insegnò l’importanza di una lotta non violenta, esortando a prendere le distanze dalla guerriglia armata di rivoltosi violenti quanto i soldati del regime, a cercare altre vie…
Mons.
Romero fu un profeta della non violenza attiva: si potrebbero fare molti altri esempi.
 

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