Nel mondo ci sono quattro milioni di cittadini italiani (fonte Migrantes) e almeno sessanta milioni di oriundi.
Un’altra Italia, interessatissima alla cultura del nostro Paese, spesso innamorata e ammaliata quando dalla Roma dei Cesari, quando dagli intrighi della Firenze rinascimentale, quando dagli eroismi risorgimentali.
E che ci guarda da lontano, quasi sempre grazie a Internet, con entusiasmo e grande difficoltà.
Perché riuscire a discriminare tra milioni di pagine web, spesso di qualità scadente, con informazioni false o superficiali, è impossibile.
È quella che i sociologi chiamano information overload.
SUPERMOTORE SEMANTICO Nasce anche per fare un po’ di chiarezza nell’agitatissimo Mare Nostrum digitale, il progetto del supermotore di ricerca semantico della cultura italiana che è stato appena approvato e finanziato dal Miur.
L’obiettivo è quello di realizzare un meta motore semantico, cioè un sistema capace di interrogare tutti i search engines del mondo e anche di estrapolare il sapere seguendo schemi di intelligenza artificiale.
«E dunque creare un catalogo dei website migliori – spiega Marco Santagata, ordinario all’Università di Pisa e coordinatore scientifico del progetto -, una bussola della cultura italiana con la quale chiunque, ma soprattutto chi vive all’estero, può orientarsi per ottenere le giuste informazioni senza dispersioni e perdite di tempo».
Capofila del progetto, dal valore di 1,4 milioni di euro, è il Diparimento di studi italianistici dell’Università di Pisa, con il quale collaborano Cnr, Ministero dei Beni culturali, Dipartimento di Informatica dell’ateneo pisano e Icon, un consorzio di 21 università italiane, primo al mondo ad aver realizzato Icon (www.italicon.it) un portale sulla cultura italiana che permette anche a residenti all’estero di laurearsi in italianistica con un titolo di studio riconosciuto ufficialmente in Italia e all’estero.
TRADUZIONI IN TEMPO REALE Grazie all’impiego di algoritmi di intelligenza artificiale è prevista la realizzazione di un traduttore semantico italiano-inglese e inglese-italiano.
«Le pagine indicizzate nel supermotore di ricerca – continua Santagata – non saranno soltanto nella nostra lingua, ma in inglese e dunque sarà importante avere una traduzione in tempo reale.
Allo stesso tempo i documenti in italiano potranno essere convertiti in inglese per agevolare la comprensione di chiunque, anche degli oriundi di quarta generazione, che amano la nostra cultura ma non parlano la nostra lingua».
Marco Gasperetti
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