Tornano i voti nelle scuole elementari e medie.
Tra poche settimane, mamme e papà si ritroveranno tra le mani pagelle simili a quelle della loro epoca.
Ma non tutti: gli under trenta per trovare una pagella con i voti espressi in decimi dovranno frugare tra i ricordi dei genitori.
Perché è da più di trent’anni che i voti sono spariti dalle valutazioni trimestrali, quadrimestrali e finali della scuola primaria e secondaria di primo grado.
I voti espressi in decimi erano stati cancellati il 4 agosto del 1977, con la legge 517: a capo del governo c’era Giulio Andreotti, il ministro della Pubblica istruzione era il democristiano Franco Maria Malfatti.
Il ripristino dei voti, che sostituiranno i giudizi (sufficiente, buono, distinto, ottimo), è stato deliberato dal consiglio dei ministri a settembre con un decreto legge convertito in legge due mesi dopo.
La prima pagella con i voti nella scuola elementare e media sarà quella del primo quadrimestre, che si chiude ufficialmente il 31 gennaio.
Ma su tutta la questione aleggia lo spettro del rinvio di un anno: gli istituti sono in attesa infatti del regolamento sulla valutazione degli alunni e del decreto ministeriale che consentirà ai professori delle medie di “correlare la particolare e oggettiva gravità del comportamento al voto inferiore a sei decimi”, in pratica all’attribuzione di un’insufficienza in condotta.
Senza questi due provvedimenti i docenti avranno serie difficoltà ad applicare la legge.
Giorgio Rembado, presidente dell’Associazione nazionale presidi, pur criticando i tempi ministeriali, non crede nello slittamento del provvedimento.
“Quando ci sono cambiamenti di questa importanza – commenta – occorre una riflessione interna che non può esaurirsi in pochi giorni.
Tuttavia, ritengo inverosimile il rinvio perché il ritorno ai voti nel primo ciclo è uno degli elementi portanti della politica del governo sulla scuola”.
Per le scuole che hanno suddiviso l’anno scolastico in quadrimestri i tempi si fanno strettissimi.
Se il regolamento verrà reso noto la settimana prossima le scuole dovranno prima di tutto “individuare le modalità e i criteri per la valutazione degli alunni” e dopo “predisporre il documento di valutazione individuale dell’alunno”.
Quelle che hanno adottato il trimestre (scaduto il 15 dicembre scorso) si sono dovute arrangiare con una circolare emanata l’11 dicembre che all’argomento dedica una pagina scarsa.
Una bozza del documento, inviata per il prescritto parere al Consiglio nazionale della pubblica istruzione (Cnpi), circola da alcuni giorni.
Ecco i punti salienti.
Nella scuola primaria il voto in decimi per ogni ambito disciplinare sarà accompagnato da un giudizio analitico.
Mentre sul comportamento gli insegnanti della classe esprimeranno un giudizio.
La bocciatura è prevista “solo in casi eccezionali” e comunque deliberata all’unanimità.
Per gli alunni della scuola media le cose si complicano: i voti delle singole discipline e di condotta saranno espressi in decimi.
Per ottenere la promozione alla classe successiva, deliberata a maggioranza, bisogna raggiungere la sufficienza in tutte le materie (condotta compresa) e avere frequentato almeno tre quarti dell’orario annuale.
Otterranno l’ammissione agli esami di licenza media soltanto coloro che riporteranno almeno sei in tutte le materie e avranno partecipato ad almeno tre quarti delle lezioni.
Quest’anno, la prova nazionale di italiano e matematica predisposta dall’Invalsi concorre alla valutazione finale.
Anche il punteggio del diploma è espresso in decimi.
Repubblica 10 gennaio 2009
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