“Nell’attuale situazione di difficoltà educativa, chi vuole ricollegare il filo che riavvicina le generazioni in questa nuova cultura del provvisorio e dell’effimero, e a cui sta a cuore l’avvenire dei giovani della società, da dove dovrebbe partire? Esiste una segnaletica in cui collocare oggi un nuovo processo di educazione che porti verso la maturazione umana e religiosa della persona? Come può diventare possibile l’educare, se sono venuti a mancare i parametri tradizionali…?” (p. 9).
Ecco alcune delle domande a cui cerca di rispondere l’ultimo libro di Giuseppe Morante. Il cuore delle riflessioni muove dall’analisi della situazione e offre le condizioni di marcia: educazione come compito, emergenza, sfida. Un compito primario per la società che sempre porta con sé fatica e difficoltà. Difficoltà che, tuttavia, oggi sono particolari a motivo della situazione culturale, per tre fattori:
– La persona, perché assistiamo a una sorta di esasperazione dell’individualità fin quasi a svincolarla da ogni forma di legame e di dipendenza.
– La diversità e la pluralità fanno parte del nostro mondo e della nostra società, che porta con sé interrogativi e problemi che non riguardano solo l’armonizzazione sociale, giuridica, civica, economica che si presenta complicata e necessaria insieme, ma toccano pure questioni più radicali; infatti l’uguale dignità di ogni essere umano comporta inevitabilmente che divengano equivalenti e quindi indifferenti i valori, le credenze, le tradizioni, le visioni della vita, e che dunque queste si riducano a merce esposta in uno sconfinato mercato dove ognuno acquista ciò che più gli aggrada.
– Le relazioni, improntate alla illimitata libertà individuale e a un pluralità incomprimibile di opzioni ideali ed etiche, ma anche nel senso che le nuove forme di comunicazione vengono a costituire un nuovo ambiente che riplasma il rapporto tra le persone.
La maggior conseguenza è il cambiamento del processo educativo tradizionale. Educare è un lungo processo che permette di diventare adulti. In questo processo, le indicazioni del testo offrono una direzione di marcia, avvalendosi dell’analogia della segnaletica stradale con le indicazioni di «direzione», di «divieto», di «pericolo» e di «scelte».
Si nutre la speranza che questo sussidio possa essere utile in tutte le parrocchie: 1/ Come guida per avviare o rivitalizzare «scuole di genitori»; 2/ Ai catechisti che vogliono collaborare con i genitori dei ragazzi impegnati nel cammino di iniziazione cristiana; 3/ A tutti gli educatori di ispirazione cristiana.
Redazione «RpR».