L’impressione è che papa Francesco si avvicini ai problemi e ai temi scottanti – o controversi – con molta gradualità, per accenni; dando un’idea di come potrebbe pensarla, o la pensa, ma esprimendo problemi e questioni da porre sul tappeto, più che indirizzi o soluzioni precise. E così, mentre ci si avvicina ai fatidici cento giorni di regno (è stato eletto il 13 marzo 2013) oggi ha toccato il tema della famiglia. Sulla quale finora aveva parlato usandone come di un termine positivo: la Chiesa deve essere una famiglia, ha detto, e ha affermato di sentirsi in famiglia fra gli studenti delle scuole dei gesuiti; senza dimenticare di dire al presidente Napolitano che sono i legami familiari le vittime della crisi.
Oggi ha aperto il discorso sul matrimonio. La Chiesa Cattolica non può ignorare il “problema serio” delle convivenze prematrimoniali. “Oggi tanti cattolici non si sposano, convivono, il matrimonio è provvisorio”, ha affermato, parlando a braccio al Consiglio ordinario della segreteria generale del Sinodo dei vescovi. E ha accennato all’incontro con gli otto cardinali suoi “consiglieri” che a ottobre dovrebbero discutere della riforma della Curia. Ma non solo, evidentemente.
“Nella riunione che avremo in ottobre – ha rivelato – è stata prevista la domanda: a chi dobbiamo affidare uno studio sulla pastorale familiare in genere: al Sinodo? A un Sinodo speciale o ordinario? Diranno loro, ma questo e’ un problema che in ottobre vedremo”.
Ancora una volta papa Francesco ha messo da parte il discorso previsto e ha preferito svolgere un dialogo libero con i presuli del Consiglio. Al termine è stato elogiativo: “Avete idee ricche!”. Poi ha elencato tre temi, partendo dalla questione della famiglia che, ha rivelato inoltre, è un problema “tirato fuori” spesso nel corso degli incontri con i vescovi italiani in visita ‘ad limina apostolorum’.
Il secondo tema riguarda l'”ecologia umana”. Per Francesco è un problema serio perché le pratiche della medicina vanno contro l’ecologia umana, la distruggono”, e ciò mentre “sul piano dell’incontro con Dio viviamo un’epoca da una parte agnostica, e come contropartita pelagiana. E’ una mescolanza in questa cultura nuova come arriviamo a aiutare le persone, i cattolici in questa teologia che ci propone la secolarizzazione”. Il Papa ha toccato il ”tema antropologico”, sottolineando che oggi ”noi viviamo in un’antropologia nuova, che fa uscire da sé ermeneutiche nuove, mentre a volte vediamo le cose con ermeneutiche che non sono appropriate”. ”La laicità è diventata laicismo e adesso secolarizzazione – ha detto -. Il problema dell’antropologia secolarizzata e’ un problema grave nella Chiesa, è serio”.
L’impressione è che papa Francesco si sia dato tempi lunghi, su questo e altri problemi. Resta da vedere se vorrà mantenere questi ritmi anche di fronte a possibili stimoli esterni; per esempio dei gesti concreti, da parte del sindaco della città di cui è vescovo, in tema di matrimonio per persone dello stesso sesso. Papa Francesco, che sembra privilegiare il termine e il ruolo di vescovo di Roma, rispetto a quello di Papa, che cosa farà? Da arcivescovo di Buenos Aires prese posizione senza mezze misure.
vaticaninsider del 13/06/13