Una donna forte, coraggiosa, amante della natura che ha sempre voluto difendere a qualunque costo fine al termine dei suoi giorni. Wangari Maathai, premio Nobel per la pace, è morta ieri a 71 anni .
Il suo nome dovrebbe apparire sulle T-shirt di milioni di donne del pianeta, perché è “la donna che piantava gli alberi” e che ha dato lavoro, dignità ed poter a una grande moltitudine di donne nel Kenya e in altre parti del mondo. E’ stata la dimostrazione vivente di quanto possa l’attivismo sociale e il potere dell’immaginazione. Per lei e per quanti ancora credono in un mondo possibile , a misura umana. Un ricordo affettuosissimo di tutti noi che crediamo nella solidarietà, nella giustizia, nella fraternità Ciao, Wangari Maathai, rimarrai nei nostri cuori e sarai la nostra guida nelle lotte per mantenere il nostro pianeta ancora verde.
Chi era Wangari Maathai, Nobel per la pace nel 2004
La ‘signora degli alberi’ era nata a Nyeri, in Kenya, nel 1940. Laureata in scienze biologiche ottenne la cattedra di veterinaria all’università di Nairobi. Anche in questo caso prima donna keniota a raggiungere un incarico così prestigioso. In quello stesso cominciò a lavorare al Consiglio nazionale delle donne del Kenya e dal 1981 al 1987 ne divenne la presidentessa.
L’idea di piantare gli alberi divenne reale in quegli anni e così nacque il Green Belt Movement, un’organizzazione per la salvaguardia dell’ambiente e il miglioramento della qualità della vita delle donne.
La crescita del Green Belt Movement fu rapidissima: alla fine degli anni Ottanta vi furono coinvolte tremila donne. Dal 1986 le iniziative del movimento si allargarono a Tanzania, Uganda, Malawi, Lesotho, Etiopia e Zimbawe.
Negli ultimi 20 anni molti degli obiettivi del Green Belt e di Wangari sono stati raggiunti. In Africa è aumentata la consapevolezza della problematica ambientale e sono stati creati migliaia di posti di lavoro. Alla fine del 1993 le donne del movimento avevano piantato più di 20 milioni di alberi e molte erano diventate “guardaboschi senza diploma”.
Il 10 febbraio 2006 ha partecipato alla Cerimonia di apertura dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006 portando, per la prima volta nella storia, insieme ad altre 7 celebri donne, la bandiera olimpica. Ha anche partecipato al congresso internazionale Foederatio Pueri Cantores come rappresentante del Kenya. Negli anni la Maathai ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, inclusi il premio ‘Global 500’ del programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, il ‘Goldman Enviromental Award’, il premio ‘Africa per i leader’ e il premio per ‘Una società migliore’.( Cfr. Wikipedia, l’enciclopedia libera.)
La ‘signora degli alberi’ si è spenta a 71 anni. Aveva fondato in Kenya il Green Belt Movement (cintura verde), un movimento di attivisti per i diritti civili e delle donne, che lotta per combattere la deforestazione e per l’ambiente. Gli obiettivi principali sono la salvaguardia della biodiversità e la creazione posti di lavoro con un attenzione particolare alla leadership della figura femminile nelle aree rurali. Negli ultimi anni il lavoro di Wangari si è focalizzato sulla situazione dei diritti umani in Kenya. Per il suo impegno democratico, è stata diffamata, perseguita, arrestata e picchiata. Leader del movimento ecofemminista, da anni era deputata del parlamento kenyota.
Wangari Maathai è stata la prima donna africana a ricevere il Nobel per la pace per la sua lotta contro la deforestazione e per “il suo contributo alle cause dello sviluppo sostenibile, della democrazia e della pace
Che cos’è The Green Belt Movement
La Green Belt Movement è un’associazione creata da Wangari Maathai nel 1977 formata da donne provenienti da aree rurali. Queste donne vennero incoraggiate dalla stessa biologa a piantare alberi di origine indigene, alberi da frutto e piccoli arbusti. In trent’anni crebbero ben 20 milioni di alberi.