L’educazione, ad ogni tappa della crescita, non si compie se la relazione e la proposta educativa non riescono a risvegliare e a mobilitare tutte le risorse migliori che sono nella interiorità personale di ciascuno”. Lo ha detto mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, intervenendo oggi al seminario su “Il tempo dell’esame di maturità”, promosso da quattro Uffici Cei.
Per mons. Crociata, “c’è una sorta di paradosso nell’educazione, poiché chi cresce ha tutto e ha niente, nel senso che tutte le potenzialità sono in lui, come dotazione umana e come sostegno della grazia, ma nulla si attiva senza un processo educativo che veda come punto di riferimento figure di adulti e testimoni maturi per umanità e fede”.
“Nessuno sviluppo si mette in moto se non c’è qualcuno che dia occasione a chi cresce di prendere coscienza e di risvegliare il desiderio e la volontà di aprirsi alla vita e all’incontro con gli altri e con l’Altro”, ha ammonito il presule, secondo il quale “ricerca e risposta, desiderio e incontro hanno bisogno di incrociarsi, perché si compia il cammino verso la pienezza e la maturità umana”. In quest’ottica, il passaggio dell’esame di maturità rappresenta “uno snodo rilevante nel passaggio di un giovane alla fase decisiva della sua formazione personale; per questo va compreso con adeguata competenza e accompagnato con senso di responsabilità”.
da SIR Servizio informazione religiosa 3 Febbraio 2012