Parodia all’italiana di Philippe Ridet in “Le Monde” del 18 luglio 2010 (traduzione: www.finesettimana.org) Due ragazzini in pantaloni corti e i loro amici sfidano un mago che terrorizza gli uomini e li trasforma in marionette di legno.
È il riassunto del cartone animato di ventisei minuti, la cui diffusione è prevista per domenica 18 luglio sul terzo canale della televisione pubblica italiana (RAI 3) alle 9 [ndr: 8,40], quando la guardano i bambini.
Con il loro coraggio, i due ragazzi, di nome Giovanni e Paolo, finiranno col trionfare sui malefìci del mago.
Giovanni e Paolo…
come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due giudici assassinato dalla mafia a Palermo nel 1992.
Il mago che concede i suoi favori in cambio delle sottomissione, è evidentemente Cosa Nostra.
Per Rosalba Vitellaro, la regista, e Alessandra Viola, la sceneggiatrice, tutto comincia in macchina un mattino del 2007.
La radio trasmette una canzone di Carmen Consoli, Mulini a vento, dedicata alla scomparsa dei due magistrati.
Perché non noi?, si dicono.
Hanno appena terminato un film d’animazione, Benedetta, che presenta i bambini sfruttati e poveri della Sicilia, che vendono fazzoletti di carta e accendini ai semafori.
Poco tempo dopo, la pubblicazione di un sondaggio realizzato nelle scuole dimostra che i nomi di Falcone e Borsellino sono già stati dimenticati dagli scolari.
L’idea di dedicare un cartone animato pensato per il pubblico giovane a queste due figure dell’antimafia diventa a quel punto per loro una sorta di necessità civica e pedagogica.
Messe al corrente del progetto, la regione Sicilia e la RAI accettano di assicurarne in parte il finanziamento e la diffusione.
Anche le famiglie dei due giudici accettano di sostenere questa impresa.
Altri sponsor interpellati hanno rifiutato.
“Mi dicevano: un cartone animato sulla mafia? In Sicilia? Ma lei è matta!”, ricorda Rosalba Vitellaro.
Legge del silenzio? Volontà di negare la realtà? Tutto questo insieme.
“In Italia, un presidente del consiglio ritiene che parlare di ciò che non funziona faccia torto al paese.
Per me, è proprio il contrario”, prosegue.
Già proiettato a Palermo il 23 maggio, anniversario dell’assassinio di Giovanni Falcone, presentato al Festival del film di televisione a Cannes, Giovanni e Paolo, il mistero dei pupi” gode già di un’incoraggiante pubblicità di bocca in bocca.
Il Messico, in preda anch’esso al traffico e alla violenza, acquisirà i diritti del film per la televisione pubblica.
Rosalba Vitellaro e Alessandra Viola riflettono ad un altro soggetto tratto dalla recente storia italiana.
“Un lungometraggio tipo Persepolis” la striscia di Marjane Satrapi.
L’attualità recente è colma di scandali di corruzione, di assassini misteriosi, di affari mai chiariti.
“È un onore partecipare alla costruzione di una opinione pubblica, spiega ancora Rosalba.
Gli eroi non sono quei mafiosi che marciscono in prigione ma quelli che, come Falcone e Borsellino, li hanno combattuti.” Una storia ambientata negli anni Cinquanta a Palermo, nella quale i nostri due amici, con l’aiuto di altri compagni, cercheranno di liberare dal Male oscuro la loro città e i suoi abitanti.
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