padre Rinaldo Paganelli (1955-2024) Profilo bio-bibliografico

Testo integrale e integrato dell’Omelia pronunciata dal Direttore dell’Istituto di Catechetica, Don Giuseppe Ruta, durante la S. Messa in suffragio di Padre Rinaldo: Cappella Gesù Maestro, 13 novembre 2024, ore 12.20.

«Stanotte, ma verso mattina, all’ora dei sogni, ne ho fatto uno anch’io. Che cosa vi si svolgeva, non lo so più, ma era un qualche discorso; e se fosse fatto a me, o da me, anche questo non lo so più. Però vi si diceva che, quando un uomo nasce, gli viene consegnata una parola, ed era chiaro che cosa significasse: non era soltanto un carattere, ma una parola. Essa viene pronunziata all’interno dell’essenza dell’uomo, ed è come la parola d’ordine per quanto poi accade; è insieme forza e debolezza, è compito e promessa, è protezione e minaccia. Tutto ciò che avviene nel corso degli anni, è conseguenza di questa parola, è suo commento e adempimento. E avviene perciò che colui cui essa è stata detta, ogni uomo, poiché ad ognuno ne viene singolarmente detta una, la comprenda e con essa venga ad accordarsi. E sarà forse questa parola ad essere il fondamento di ciò che un giorno il Giudice gli dirà»[1].

            L’espressione sapiente di Romano Guardini si attaglia alla vita e al mistero della persona di Rinaldo Paganelli, amico, allievo e docente della nostra Università Pontificia Salesiana di Roma.

Sacerdote dehoniano (SCJ), Padre Rinaldo nacque a Brembate (BG), il 24 febbraio 1955. Ha emesso la prima professione tra i Padri Dehoniani il 29 settembre 1976 ed è stato ordinato sacerdote il 19 settembre 1981. Attualmente appartenente alla Provincia dehoniana ITS, viveva a Roma presso la comunità, sita in Viale Mazzini, e prestava alcuni servizi pastorali presso la Parrocchia “Cristo Re” animata dai PP. Dehoniani.

            Ha conseguito la licenza in catechetica e pastorale giovanile all’Università Pontificia Salesiana, nel 1985 con una tesi sul tema: Studio delle indicazioni pastorali risultanti dall’analisi dell’indagine sui preadolescenti italiani e il dottorato nel 2002 presso la medesima Università, con una tesi dal titolo: Formare i formatori dei catechisti. I valori sottesi al processo formativo.

Giornalista pubblicista (iscritto all’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna), è stato per tanti anni membro della Consulta dell’Ufficio Catechistico Nazionale, manifestando doti eccellenti sia nella riedizione dei Catechismi CEI, sia nella collaborazione delle riviste “Settimana” ed “Evangelizzare” di cui è stato direttore per diversi anni. Si può anche dire che sono poche le diocesi italiane che lo hanno visto assente con la ricchezza delle sue competenze: molte sono, infatti, le chiese locali che hanno beneficiato dei suoi suggerimenti e dei suoi orientamenti di rinnovamento.

Formare, accompagnare, sostenere gli annunciatori, i catechisti, i formatori/guide/animatori dei catechisti è stata la sua passione e missione che ha condiviso con sr. Giancarla Barbon e altri catecheti ed esperti. Tale passione ha trovato forma e si è concretizzata nella Scuola nazionale per formatori all’evangelizzazione e alla catechesi, prima a La Mendola (TN), poi a Malosco (TN), successivamente a Siusi (BZ) e attualmente ad Asolo (TV), con dei progetti e programmi formativi innovativi e “in forma di laboratorio”.

Ha svolto anche il servizio di docenza di Catechetica presso lo Studio Teologico Antoniano di Bologna (1991-2004). Chiamato all’insegnamento presso l’UPS, ha insegnato le seguenti discipline a partire dall’A.A. 2010/2011 fino a questo Anno, atteso da noi docenti e studenti, e in extremis sostituito per le due discipline assegnategli nel maggio scorso: Metodologia catechetica: Famiglia, infanzia e preadolescenza e Prospettive culturali e teologiche contemporanee:

Catechesi e impegno socio-politico (2010/11; 2011/2012); Pastorale giovanile, catechesi e impegno socio-politico (2013/2014; 2014/15; 2015/16); Primo annuncio e iniziazione cristiana (2018/19); Teologia dell’evangelizzazione (2014/2015; 2015/16; 2016/17; 2017/18; 2018/19); Formazione dei catechisti (2020/21); Dimensione ecologica e politica della pastorale e della catechetica (2018/19; 2020/21; 2022/23; 2023/24); Prospettive culturali e teologiche contemporanee (2020/21; 2021/22; 2022/23; 2023/24).

Recentemente, nel giugno 2023, era stato eletto nel Consiglio di Presidenza dell’Équipe Europea di Catechesi.

Dopo il riaffiorare del tumore che aveva già superato dieci anni prima e dopo un estremo tentativo di intervento chirurgico presso il “San Camillo” di Roma, è tornato alla Casa del Padre, il 19 ottobre 2024, dopo pochi giorni degenza e di terapia intensiva. Alla S. Messa esequiale, il 21 ottobre, alle ore 15, presso la Parrocchia “Cristo Re”, presieduta da S.E. Mons. Cesare Pagazzi, alla presenza di Superiori e Confratelli dehoniani, di colleghi docenti, allievi ed exallievi, di amici e amiche che hanno beneficiato del suo accompagnamento spirituale e catechistico, è stato elevato a Dio il “grazie” per il dono discreto e prezioso di Padre Rinaldo. Quasi un prolungamento del Deo gratias è la celebrazione odierna presieduta da Don Kevin Otieno Mwandha, Vicerettore dell’UPS, e concelebrata da P. Riccardo Regonesi, confratello e amico di padre Rinaldo, alla presenza di allievi, exallievi, amici e membri della famiglia dehoniana. A Padre Rinaldo è stata dedicata la Giornata del curriculum che docenti e allievi dell’Istituto hanno celebrato proprio il 13 novembre.

Anche noi riconosciamo che egli è stato un dono non solo per la congregazione di appartenenza e per l’UPS, ma anche per la Chiesa e per il mondo tanto amato da lui cordialmente, secondo l’originale carisma dehoniano. Il giorno dopo le esequie, è stato traslato al paese di Grignano (BG) per essere tumulato nella tomba di famiglia.

Ricordiamo il suo sorriso “delicato, gentile e sornione, ogni tanto accompagnato da un velo di tristezza” – così lo descrive il suo confratello Heiner Wilmer –; questo tratto lo rendeva immediatamente accessibile e accogliente. La sua presenza tra gli altri, poi, si prolungava sempre discreta e affabile.

Padre Wilmer così continua la sua testimonianza: «Mi ha colpito la passione con cui si chiedeva come fosse possibile annunciare il Vangelo al mondo di oggi. Come potessimo vivere in questo nostro tempo il fascino e la bellezza della lieta notizia che è il Dio di Gesù. Modulava questa domanda di fondo a seconda dei contesti in cui era attivo: la catechesi, la docenza all’Università salesiana, gli articoli scritti per SettimanaNews, il servizio alla Congregazione. Ognuno di questi ambiti chiedeva una declinazione particolare, attenta e sensibile, e Rinaldo era capace di farlo. Gli anni condivisi a Roma in Curia generale, mi hanno fatto apprezzare la sua capacità di lavorare in tempi stretti, con discrezione e precisione. Ma non solo questo. Il suo senso dell’umorismo era impareggiabile – talvolta sottile, ma riusciva a parteciparlo anche a un tedesco».

L’eredità che ci lascia è, per noi innanzitutto come Istituto, la testimonianza di una vita pienamente vissuta e a servizio della catechesi. Sr. Giancarla ha racchiuso in poche pagine non solo la condivisione pastorale decennale, iniziata quando entrambi erano studenti all’UPS, ma anche l’intensa e proficua collaborazione maturata negli anni, in particolare per la formazione dei catechisti e dei loro formatori. Nell’ultima attività di Susi, in questa trascorsa estate, le conclusioni da lui tratte e donate ai partecipanti hanno il sapore di un testamento spirituale. Siamo grati a sr. Giancarla di avercele condiviso:

«La percezione del proprio limite porta a considerare e a capire il limite degli altri. È solo attraverso le piccole cose che si scopre l’uomo, nella comprensione di ogni giorno, nel poter guardare in viso l’altro da sé e coglierne i segni del dolore visibili in un’espressione che sa di fine, mentre si chiede inutilmente perché ancora dolore. Una domanda che rimanda alla paura.

Non è possibile consolarsi se si è avvolti dal mondo impaurito. Occorre che ci sia un uomo vicino che ricordi che, anche dopo un temporale che ha sradicato un villaggio, uscirà il sole e risplenderà la luce, e che gli uccelli cinguetteranno e la vita continuerà. Questo è un uomo, questo forse è l’uomo. L’uomo del dolore, l’uomo della fragilità, l’uomo della comprensione, l’uomo della consolazione, colui che canta inni di speranza e giunge persino a pregare un Signore che forse non c’è ma che, se ci fosse, sarebbe bene delegargli la propria inconsistenza, la propria insufficienza, i propri limiti. L’uomo è un gigante che porta dentro di sé un bambino ed è bene che dica, che mostri che quella stazza gigantesca non deve intimorire poiché è piena di bontà, di voglia di essere amato, magari da un nano, da chi pensa di esser troppo piccolo per vivere, ma può diventare necessario a un gigante.

Nel nostro contesto è importante cercare un “dio” della fragilità, che sappia ascoltare e aspettare me che temo la solitudine e il dolore, nel mio deserto. Questo è Dio. La figura del Cristo, l’immagine di Dio che più si avvicina alla nostra paura e debolezza. Ha pianto, ha rimproverato il Dio che è nei cieli, ha sofferto sulla croce, è stato insultato, ha agito nell’impotenza e nella fragilità ed è morto di fragilità. Cristo, un grande uomo, Figlio di Dio. L’insieme di questi criteri chiarisce e rende complesso l’orientamento di proposte di percorsi catechistici. Occorrerà molta cura nell’intreccio delle diverse iniziative per orientare sulle questioni pratiche».

Autore di numerosi testi di carattere formativo per la pastorale e la catechesi, la produzione bibliografica di Padre Rinaldo è poliedrica: una prima sezione raccoglie saggi di carattere più fondativo e teorico; altri, in netta maggioranza, di carattere metodologico e pratico, si tratta di una serie di sussidi solidi, significativi ed efficaci; altri compongono la sezione più divulgativa e pubblicistica: si tratta di articoli apparsi in varie riviste e settimanali (in particolare settimananews con ben trenta articoli), dove affiora la capacità di Rinaldo Paganelli di cogliere gli argomenti di attualità ecclesiale e socio-culturale per farne un breve bilancio e offrire puntualizzazioni pertinenti e indicazioni sapienti. Il suo interesse era più sul versante della sperimentazione, più che su quello della speculazione, si è sempre mosso più sul versante della prasseologia che sul terreno epistemologico. Gli stava a cuore l’ascolto della problematica e delle sfide, a cui tentare in tutti i modi di dare risposte o almeno di offrire affiancamento e accompagnamento nonostante tutto, nonostante gli esiti incerti di un’epoca in continuo cambiamento.

Indimenticabile rimane per noi dell’ICa la Giornata del curriculum tenuta un anno fa, sul tema della sinodalità il cui relatore è stato proprio Padre Rinaldo, lasciando in tutti un’ottima impressione per la ricchezza di contenuti, per sinteticità e chiarezza nel riportare punti fermi e punti problematici del percorso sinodale.

            Aveva rilasciato alcuni mesi fa un’intervista confluita nella pubblicazione in preparazione al Simposio internazionale di catechetica (8-9 novembre 2024) che per noi costituisce un messaggio e quasi il passaggio di testimone alle nuove generazioni di catecheti nel mondo. Per noi dell’ICa è una consegna preziosa.

           

Tra le opere segnaliamo le principali disposte in ordine cronologico, con l’auspicio che possa pubblicare prossimamente la lista completa delle opere di Padre Paganelli:

(insieme a Giancarla Barbon), Cammino per la formazione dei catechisti (1992).

(insieme a Giorgio Vincenzo), Il catechista incontra la Bibbia (1994).

Con Cristo dalla testa ai piedi. Via crucis ispirata agli scritti di mons. Tonino Bello (1994).

(insieme a Giancarla Barbon), Annunciare a partire dal cuore. Una spiritualità di catechisti (1998).

Formare i formatori dei catechisti. Valori e itinerari sottesi al processo formativo (2002).

(insieme a Giancarla Barbon), Gustate e vedete come è buono il Signore. 7 alimenti biblici per educare ed evangelizzare (2007).

(insieme a Giancarla Barbon), Si seppe che Gesù era in casa. 7 luoghi della casa per educare ed evangelizzare (2007).

(insieme a Giancarla Barbon), Sono con voi tutti i giorni. 7 momenti della giornata per educare ed evangelizzare (2009). Malato, mi hai visitato (2010).

(insieme a Giancarla Barbon), Li pose in un giardino. 7 azioni pazienti per educare ed evangelizzare (2011). 

(insieme a Enza Annunziata), Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico (2012).

(insieme a Giancarla Barbon), Pensare e attuare la formazione (2016).

(insieme a Giancarla Barbon), Provando si impara. Il tirocinio e l’équipe nella formazione dei catechisti (2020).(Ed.), Immagina puoi. “Una porta aperta nel cielo” (2021).


[1] R. Guardini, Appunti per un’autobiografia, Morcelliana, Brescia 1986, 20.