Catechesi e Catechetica: ieri, oggi e domani

Intervista a 41 catecheti dei 5 continenti

In prossimità del Simposio Internazionale di Catechetica dell’8-9 novembre 2024, a Roma, sul tema “La dimensione educativa della catechesi”, l’Istituto di Catechetica (ICa) della Facoltà di Scienze dell’Educazione, Università Pontificia Salesiana (FSE, UPS) di Roma, ha pensato bene di “preparare il terreno” e di iniziare a “riscaldare il motori”, inviando a catecheti dei cinque continenti un questionario con sette domande, attinenti alla “catechesi”, con una sottolineatura particolare alla dimensione educativa, in sintonia con il tema del Simposio.

In qualche modo, questa iniziativa si affianca alla ricerca La competenza riconsiderata2 che ha coinvolto gli Exallievi dell’ICa (2000-2020). Sia la ricerca, sia l’intervista sono due modalità che consentono di mantenere il contatto con la realtà e verificare la qualità del servizio accademico di insegnamento e di ricerca che l’ICa ha offerto e continua a proporre alle comunità ecclesiali sparse nel mondo, da poco più di settant’anni.
Sono pervenute alla Direzione dell’ICa 40 interviste in tutto (una condivisa da due catecheti operanti in Tanzania). Un’intervista è frutto di condivisione degli Uffici catechistici a livello nazionale (Australia). Hanno risposto all’invito 41 catecheti, di cui 15 F e 26 M, provenienti dall’Africa (3/4 = 7), dall’America (3/4 = 7), dall’Asia (2/5 = 7), dall’Oceania (2/1 = 3) e dall’Europa (3/5 = 8) a cui vanno aggiunti 9 italiani (2/7 = 9).3 Si tratta di un forum aperto a tutti senza preclusione e casualmente rappresentativo, senza alcuna pretesa di rappresentatività statistica e di ricerca empirica. Non di meno le risposte pervenute offrono un ampio panorama e uno spaccato della situazione e delle prospettive della catechesi oggi.

Alcuni studiosi e studiose di catechetica sono conosciuti a livello internazionale, altri ed altre lo sono di meno: tutti comunque hanno espresso, a partire dalla pro-pria esperienza e competenza, risposte degne di considerazione e di riflessione, alcune più sul versante della teorizzazione, altre su quello della prassi. Il livello minimo richiesto per la partecipazione all’intervista è stato quello di essere in possesso almeno di una licenza o laurea in campo catechetico o di avere almeno una consolidata esperienza catechistica.
La differenziazione maschile e femminile, con una prevalenza numerica dei maschi (26) sulle femmine (15), non va colta in modo discriminante ma complementare, necessaria per un confronto autentico che metta insieme intuizioni della “genialità femminile” (non si dimentichi la preponderanza delle catechiste nella comunità ecclesiale: cf. DC 127-128) e l’apporto che si spera aumenti ma (senza predomini) da parte della “genialità maschile”, che appare preponderante nel campo della scienza catechetica, ma nettamente inferiore nel servizio della catechesi ecclesiale (cf. DC 129).

La provenienza “mondiale” permette, seppur nella immediatezza propria di un’intervista, di cogliere elementi comuni a livello globale, ma anche elementi più localizzati e caratterizzanti in spazi geografici differenti, in questo tempo di ricerca e di forte bisogno di riorientamento.
Le sette domande cercano di cogliere tratti specifici spazio-temporali del trinomio catechesi-educazione-catechetica e sono state inviate, in italiano e in-glese, in due ondate, ai catecheti, exallievi dell’ICa e non, perché rispondessero entro le due scadenze indicate: febbraio e maggio del 2024 (solamente una di esse è pervenuta nel mese di giugno). Il materiale raccolto è il risultato di un’adesione libera, aperta a quanti volessero aderire.

Presentiamo le sette domande dell’intervista, inviate ai catecheti in italiano e inglese, con alcune brevi considerazioni di commento che ne esplicitano l’intenzionalità e la concatenazione. Una breve premessa dava questa breve avvertenza:
Tenendo presente il proprio contesto geografico e culturale, chiediamo di rispondere alle seguenti domande con risposte sintetiche massimo 10 righe (totale caratteri 1.000 – mille – spazi inclusi) per ognuna delle seguenti domande:
1) Quale “memoria” ed “eredità” di catechesi rimane ancora viva e valida per la Chiesa di oggi? Quali gli aspetti propositivi, quali i pesi o gli eventuali intralci o impedimenti?
La prima domanda mira ad una retro-visione della catechesi di oggi, cer-cando di cogliere le immancabili risorse, ma anche le controindicazioni ad un suo sviluppo lineare e promettente nel presente e nel futuro.
2) Come appare oggi la situazione della catechesi nel mondo odierno, in particolare nel vostro contesto di appartenenza? Quale attenzione o disattenzione da parte di pastori e delle comunità cristiane?
Il secondo quesito pone l’attenzione sul momento storico attuale e sul con-testo geografico in cui si vive, cercando di fotografare in poche battute la situa-zione della catechesi e la responsabilità da parte delle comunità cristiane e, a vari livelli, dei loro responsabili.
3) Quale profilo per la catechesi del futuro? Quali sono i rischi da evitare assolutamente e quali risorse da valorizzare come priorità per dare “futuro” alla catechesi?
A partire dai precedenti interrogativi, il terzo mira a valorizzare il patri-monio del passato e del presente, ma soprattutto a guardare avanti, ipotizzando una “nuova” o “rinnovata” catechesi all’altezza del suo compito e delle sfide cul-turali di oggi.
4) Credete che vi siano possibilità di nuovi linguaggi per un’efficace inculturazione della fede nell’antico continente europeo e nel vostro continente di appartenenza? Quali sono le principali risorse e le differenze tra il mondo occidentale e gli altri “mondi”?
Il quarto quesito mira ad approfondire il precedente, guardando ai lin-guaggi antichi e nuovi, confrontando i vari e differenti contesti continentali, co-gliendone sia le potenzialità, sia le limitazioni e diseguaglianze.
5) Si è parlato recentemente di “emergenza educativa” e addirittura di “catastrofe educa-tiva”. Come considerate la dimensione educativa della catechesi e quale contributo può essere dato dalla catechesi ecclesiale alla situazione attuale di “crisi”?
La quinta domanda punta sulla tematica propria del Simposio internazio-nale, chiedendo di mettere in evidenza la considerazione educativa della cate-chesi nel proprio contesto, non solo a livello ecclesiale, ma anche a livello socio-culturale e umanitario.
6) Quali sono le principali tendenze per dare oggi qualità all’identità e alla formazione dei catechisti in particolare e degli operatori pastorali in generale?
L’interrogativo intende mettere a fuoco l’interesse per l’identità e la for-mazione dei catechisti, considerando le principali istanze e tendenze per il mi-glioramento di questo “antico” e prezioso “ministero” per la Chiesa e il mondo.
7) C’è futuro per la catechetica nella comunità scientifica ed ecclesiale? È possibile deli-neare in prospettiva l’identità del catecheta nella Chiesa, nella comunità scientifica e nella società di domani? Quali i tratti caratterizzanti?
L’ultima questione tocca l’aspetto di studio e di ricerca a servizio della fe-deltà creativa e innovativa della catechesi in un’epoca in continuo cambiamento. Si focalizza, infine, sulla figura del “catecheta”, sui tratti di competenza che lo devono caratterizzare nel momento attuale.
Le risposte pervenute sono riportate in “Quaderni di Catechetica ed Educazione» No. 2, in lingua italiana, seguendo l’ordine alfabetico per continente e per autore/autrice. Le 40 interviste possono essere lette di seguito, in verticale, rilevando la originalità di ciascuna, ma, secondo l’utilità, possono essere considerate in orizzontale, leggendo le risposte date dagli intervistati a ciascuna delle sette domande.

Come si potrà notare, le risposte sono differenti per lunghezza e sinteticità, come anche si distinguono per genericità o per la puntigliosa indicazione di alcuni aspetti particolari, rispetto ad altri, ma tutte prendono le mosse dall’esperienza e dalla competenza degli intervistati che si cercherà di non lasciar cadere a vuoto ma di prendere in seria considerazione e mettere in rilievo.
Si rinvia alla conclusione, a fine Quaderno, per alcune osservazioni complessive e generali.
Un grazie sentito va a Nicolò Suffi per la revisione dell’intero quaderno nell’edizione in italiano, mentre per la revisione delle risposte in madrelingua e le traduzioni dall’inglese a Benny Joseph, dal portoghese a José Anibal Men-donça, dallo spagnolo a Francisco Énriquez Zulaica e dal francese a Morand Wirth.

Cogliamo soprattutto l’occasione per ringraziare i quarantuno partecipanti all’intervista e quanti hanno collaborato per la realizzazione di questo dossier che speriamo possa risultare utile per la riflessione presente e per il rilancio futuro della catechesi nelle varie parti del mondo.


I membri dell’Istituto di Catechetica
catechetica@unisal.it

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Allegato:

Quaderni di Catechetica ed Educazione N. 2 – Supplemento al C&E 9 (2024) 2