Nelle prime settimane dell’anno scolastico arriva puntuale in libreria il Rapporto del Centro Studi per la Scuola Cattolica della Cei, che propone stavolta una panoramica approfondita sulla presenza degli alunni con disabilità nelle scuole italiane, e in particolare in quelle cattoliche.
La legislazione italiana è tra le più avanzate al mondo in materia di inclusione, ma tra il dire e il fare la distanza può essere molta. Soprattutto – è questa una delle tesi sviluppate nel Rapporto – non si può più affrontare il problema in maniera settoriale (con tutto l’apparato di classificazioni, certificazioni e insegnanti di sostegno), ma ripensando l’intera scuola e la sua organizzazione a partire dagli alunni più deboli. Infatti, come si dice nelle conclusioni del volume, «se vogliamo provare a riassumere in un concetto sintetico il contenuto di questo Rapporto, il messaggio principale è quello di raccogliere la sfida dell’inclusione e farne l’occasione per cambiare decisamente il nostro modello di scuola. Siamo infatti ancora legati all’idea della scuola-apparato, in cui la dimensione burocratica e organizzativa prevale su quella educativa».
E per la scuola cattolica questo è un indicatore strategico. Come scrive nella presentazione del volume mons. Claudio Giuliodori, presidente della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università, «è proprio sull’inclusione degli alunni con disabilità che si gioca la partita più delicata per la scuola cattolica perché, da una parte, essa deve essere all’altezza della sua missione e, dall’altra, l’intero sistema nazionale di istruzione non può escludere o penalizzare al suo interno, nella scuola paritaria, proprio i suoi alunni più fragili».
L’appendice statistica che completa il Rapporto ci dice che nel 2022-23 le scuole cattoliche in Italia sono in tutto 7.713, cioè 116 in meno rispetto all’anno precedente; gli alunni complessivi sono 530.690, anche in questo caso con una perdita di 11.390 unità. Il settore in maggiore difficoltà è la scuola dell’infanzia, che perde 62 scuole e 8.073 bambini, mentre la secondaria di II grado è l’unico livello in cui si registra un aumento di oltre 1.000 studenti, nonostante la scomparsa di 32 scuole.
Il rapporto sarà presentato il 7 novembre 2023 in un webinar in collaborazione con il Servizio nazionale CEI per le persone con disabilità, di cui si allega la locandina.