«Proporre diverse coordinate fondamentali per delimitare le prospettive culturali e teologiche contemporanee che dovrebbero essere alla base sia di ogni azione educativa che del concreto sviluppo dell’IRC». Questo l’obiettivo del Corso di aggiornamento per Insegnanti di Religione Cattolica, tenutosi a Chianciano Terme (SI) dal 30 giugno al 6 luglio u.s.
L’iniziativa a carattere nazionale per IdR appartenenti a tutti i gradi scolastici, approvata dalla CEI e certificata dal MIUR, ha visto anche quest’anno 50 partecipanti, provenienti da tutte le Regioni italiane, impegnati in giornate di intenso lavoro di ascolto, confronto e rielaborazione individuale e collettiva.
Il tema trattato costituisce il secondo passo della proposta formativa triennale, elaborata dall’Istituto di Catechetica per l’ambito dell’IRC. Il primo momento – «Giovani generazioni e ricostruzione del Cristianesimo» – ha cercato di identificare alcuni tratti fondamentali delle nuove generazioni per «pensare e costruire» con loro la fede e la religione, considerando anche l’ipotesi della possibile «riconversione del cristianesimo» che la loro vita porta spontaneamente avanti. Questo per far partire il percorso di aggiornamento da un’analisi della situazione concreta del mondo giovanile, presente quotidianamente tra i banchi scolastici, in sintonia con il Sinodo del 2018 dedicato ai giovani e con il Convegno Internazionale, celebrato presso l’UPS nel settembre dello stesso anno, proprio in preparazione all’evento ecclesiale.
Il secondo momento della proposta formativa, muove dalla necessità di individuare traiettorie culturali in atto e di esprimere prospettive teologiche adatte al tempo presente e al lavoro scolastico con i giovani; si radica nell’esigenza di non limitarsi a una lettura delle situazioni, ma di inoltrarsi nell’interpretazione dei fatti e di accettare la sfida della riformulazione di categorie e modelli.
Come si legge nel programma del Corso, viviamo una mutazione culturale senza precedenti, un vero «cambio epocale», e non basta semplicemente guardare la realtà per interpretarla e cercare di comprenderla. Il presente che viviamo è in sé stesso una «situazione ermeneutica», in cui si implicano gli effetti del passato e il progetto di futuro che immaginiamo. La comprensione del nostro tempo dipende soprattutto da un processo inserito nella storia degli effetti (o delle determinazioni) che provengono dal passato e costituiscono un «presente spiegato»; il quale, per essere capito e rendere possibile un futuro autenticamente umano, deve essere reinterpretato.
Le diverse analisi della situazione ermeneutica odierna seguono due direzioni fondamentali: diagnosi monotematiche e spiegazioni sulla base della rottura epocale che viviamo. Nelle prime si collocano autori come U. Beck (società del rischio), Z. Bauman (società liquida), oppure interpretazioni che trovano nella secolarizzazione o nel relativismo, per esempio, la radice della situazione socio-culturale. La proposta del Corso è collocata nella seconda direzione, considerando quello attuale come un tempo di cambio epocale la cui caratteristica essenziale, oltre che chiave interpretativa centrale, risiede nel «pluralismo». E per quanto riguarda il «pensiero cristiano», tutto sta a dirci che abbiamo bisogno di una nuova matrice disciplinare o di un nuovo paradigma scientifico basilare per la teologia, quello ermeneutico. In definitiva assumere lo «stato di coscienza» delle donne e degli uomini del nostro tempo per elaborare una offerta formativa religiosa appropriata, secondo le esigenze ed i metodi caratteristici di quella particolare esperienza di socializzazione e apprendimento chiamata «scuola».
L’erogazione didattica del Corso 2019 ha seguito la metodica varata nella precedente edizione (residenziale e blended learning asincrona). É prevista la consegna di un «e-Portfolio» conclusivo valutato, come risultato del lavoro individuale di riflessione e rielaborazione dei contenuti, che attende ora i partecipanti fino al prossimo mese di ottobre e che viene seguito tramite la piattaforma «Ge.Co.» dell’Università Pontificia Salesiana. Agli IdR che completeranno il percorso verranno riconosciute e certificate dal MIUR 150 ore di formazione e 6 ECTS.
Tanto impegno personale vede il suo inizio attraverso il confronto realizzato nei Laboratori pomeridiani, oggetto anch’essi di consegna e valutazione. Molto apprezzato e partecipato quello progettato “in contesto”, attraverso la visita al borgo antico di Chianciano e all’insediamento attuale, per rintracciare documentazione relativa al cambio sociale, culturale e religioso avvenuto nel corso del tempo, in particolare attorno al tema dell’acqua, caratteristico di questa zona della Toscana.
Le estese lezioni offerte nelle mattinate hanno sviluppato il tema del Corso secondo prospettive antropologiche, sociologiche, bibliche, teologico-sistematiche, spirituali, comunicative, grazie al competente apporto di diversi docenti dell’Università Salesiana (J.L. Moral, U. Montisci, C. Pastore, T. Doni, E. Coscia, A. Caneva, C. Caneva, L. Meddi, J.M. Garcia, A. Romano, A. Escudero).
L’organizzazione e la gestione dei lavori ha visto anche quest’anno come protagonisti il Prof. C. Pastore (Direttore), il Prof. J.L. Moral (Coordinatore Didattico) e la Prof.ssa emerita M. Pomponi (Segretaria).
Ampia è stata la soddisfazione, anche per il clima di familiarità e amicizia che rapidamente coinvolge chi ha già esperienza di queste iniziative e soprattutto chi vi si affaccia per la prima volta. L’augurio a tutti i partecipanti è di una operosa estate di vacanza, in attesa della tappa che concluderà il percorso formativo, dedicata a «Identità cristiana, ragione pedagogica e IRC» con un taglio educativo-didattico centrato sulle pratiche realizzate dagli IdR, in vista di una loro riformulazione e riorganizzazione in linea con l’analisi e la riflessione sviluppata nei Corso 2018 e 2019.
Roma, 12/07/2019
Giampaolo Usai