L’Istituto di Catechetica della Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana sviluppa una pianificazione triennale attorno all’insegnamento della religione nella scuola, di cui è in svolgimento la terza annualità, nella quale rientra l’iniziativa del presente Corso.
La tematica generale del triennio – “Educazione, apprendimento e insegnamento della religione” – è incentrata sull’attività di insegnamento scolastico della religione, accostata con attenzione particolare ad aggiornate questioni scolastiche (relative appunto all’apprendimento) e nel quadro generale di riflessione pedagogica, in modo da offrire un qualificato contributo al decennio in corso, dedicato all’educazione.
L’offerta formativa è articolata in un Seminario di Studio preparatorio (destinato a Ricercatori, Esperti e Cultori della materia), in un Convegno ed un Corso residenziale, aperti a Insegnanti di Religione di ogni ordine e grado di scuola; tutte e tre le iniziative sono a carattere nazionale.
La terza annualità del percorso di aggiornamento verte sul rapporto religione-cittadinanza. Vorremmo superare una visione puramente funzionale del tema, legando la cittadinanza al mantenimento di un equilibrio sociale (spesso precario) che eviti problemi di ordine pubblico e abbassi il livello di rischio sociale. Pensiamo che la società civile trovi il suo senso nel riconoscimento reciproco e la combinazione di alleanza e contratto serva per sviluppare le tre dimensioni della personalità umana: politica, etica, religiosa.
La questione centrale della “ragione pratica” moderna risiede nella relazione tra alleanza, patto e contratto. Se il contrattualismo è la procedura ordinaria della cultura democratica contemporanea, un’azione educativa aggiornata non può esimersi dall’introdurre le nuove generazioni in questo ecosistema. Ma contemporaneamente non può rifiutare di testimoniare che il riconoscimento mutuo tra le persone, la valorizzazione della diversità e la ricerca delle costanti di umanizzazione – cioè l’alleanza – sono il presupposto e il fondamento di ogni accordo politico e contratto sociale.
La religione cresce nel terreno dell’alleanza e può partecipare le sue risorse di senso all’ambito politico ed etico, ma solo rispettando le procedure normative della legittimità culturale e democratica. Se educare equivale ad “apprendere a vivere” – oggi ancor di più a “convivere” – e la scuola è un continuo esercizio di tale apprendimento, l’Insegnamento della Religione si trova nel cuore dell’esperienza scolastica, in quanto mutuo riconoscimento tra le persone, convivenza pacifica, pratica dei valori civili, apprezzamento della diversità, accostamento critico ai pilastri della cultura umana.
Nuovo perno educativo in questo momento storico si può trovare proprio nella nozione di cittadinanza. Una grande sfida per l’istruzione religiosa sta nel cercare la sintesi tra il lineamento antropologico fondamentale della ricerca di senso e attribuzione di significato alla realtà, la risposta rintracciabile nella dimensione trascendente dell’esistenza, le concrete vie di configurazione di una convivenza pacifica perché tendenzialmente giusta. Giustizia e appartenenza – temi tipicamente legati alla religione – devono amalgamarsi affinché la cittadinanza attiva assuma il volto di un cosmopolitismo radicato, che permetta a tutti di diventare cittadini del mondo, a partire dalla propria terra, senza dimenticare di essere uomini e donne del proprio tempo.
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