Dio in programma. Scuola e religioni nell’Europa unita (1957-2017)

Dio in programma. Scuola e religioni nell’Europa unita (1957-2017)

Copertina flessibile – 23 mar 2017

di Flavio Pajer (Autore)

EUR 15,73

Copertina flessibile, 23 mar 2017

 

 

 

Così come gli Stati nazionali dell’Europa moderna si sono costruiti mediante laboriosi rapporti con i poteri religiosi delle Chiese, anche il processo di unificazione europea (giunto faticosamente al suo sessantennio) non ha potuto – e non può  – fare a meno dell’apporto delle religioni. Che oggi non è più; diplomatico o politico, ma educativo – a valenza culturale, civica, etica – offerto mediante una complessa tipologia di modelli di istruzione religiosa che da un paese all’altro, da una Chiesa all’altra, da un decennio all’altro, si rivelano come la cartina di tornasole di una società; europea prima maggioritariamente “cristiana”, poi via via secolarizzata e, infine, post-secolare. Il volume presenta una ricognizione sui sistemi educativi del continente, utile per rintracciare le fasi dell’evoluzione subita dagli insegnamenti in materia di religione, ma anche per individuare, oltre il mosaico dei modelli didattici, le ragioni delle politiche educative adottate da governi, Chiese, associazioni religiose e filosofiche e organismi dell’Europa unita, per negoziare, promuovere, gestire una “cultura religiosa” a misura della scuola pubblica, che deve educare alla nuova cittadinanza in contesti di multireligiosità.

 

Un’ora di religione per tutti

di Giovanni Santambrogio

 

Che ne è degli anni, più o meno concitati, di dibattito sulla laicità della scuola e la necessità di rivedere l’obbligatorietà dell’insegnamento della religione? In Italia significava marginalizzare l’”occupazione cattolica”. Sono bastati pochi decenni per ridimensionare la problematica e fare apparire quelle discussioni come archeologia. Da una preoccupazione ideologica – contenere l’influenza della Chiesa – si è passati al polo opposto: garantire l’identità religiosa della nuova popolazione scolastica. In mezzo a questi due estremi c’è un cambio d’epoca in cui le migrazioni hanno globalizzato le culture influendo sulla stessa secolarizzazione. L’Italia e, più in generale, l’Europa hanno compiuto un mutamento in tre tappe: dall’insegnamento concordatario (Stato- Chiesa) si è passati al pluralismo intra-cristiano (l’attenzione all’equilibrio tra cattolici, protestanti e ortodossi) per approdare al pluralismo interreligioso.

L’insegnamento della religione finisce d’essere una questione confessionale e di battaglia ideologica per diventare un punto imprescindibile nella formazione dello studente e di accesso alle culture: un rispetto delle identità, un ascolto delle diversità. Questioni che investono l’attenzione alla persona e, allo stesso tempo, costituiscono un fondamento della nuova convivenza, dove il riconoscimento dell’altro si fonda non solo sui diritti ma sul suo essere portatore di valori, di tradizioni, di riti, di una fede. Ciò che prima doveva stare fuori dalle aule, espressione di un privato e di una scelta individuale, ora trova cittadinanza all’interno dei sistemi educativi.

Flavio Pajer – autore di Dio in programma. Scuola e religioni nell’Europa unita (1957-2017), con prefazione di Luciano Pazzaglia – è riconosciuto come un autorevole esperto in materia di insegnamento della religione a scuola e di sistemi scolastici. Storico direttore della rivista «Religione e scuola», promossa dall’editrice Queriniana, ha rivestito cariche istituzionali in Italia e in Europa, dove è tuttora membro dell’Intereuropean Commission on Church and School. Alla luce di questa lunga esperienza ha scandagliato i mutamenti della ricezione religiosa e i cambiamenti nell’insegnamento della religione nelle diverse realtà della Ue. Dal suo saggio escono, oltre a un interessante confronto tra soluzioni didattiche, una storia della laicità e un racconto della scuola dove alla domanda religiosa è corrisposta, man mano, una differente risposta politica. Il libro molto documentato (con una ricca appendice di apparati) si presenta come un utile strumento per insegnanti, educatori e per chi si occupa di gestione di politiche scolastiche. La religione oggi torna a rivestire un ruolo centrale. Come affrontarla? Il rischio di manipolarla facendola diventare una “religione civile”, cioè un succedaneo della vecchia educazione civica, è forte.

Flavio Pajer, Dio in programma.
Scuola e religioni nell’Europa unita (1957-2017) , ELS La Scuola, Brescia, pagg. 240,€ 18,50

in “Il sole 24 Ore” del 2 aprile 2017

 

Europa: “Dio in programma”, insegnamento della religione a scuola nei diversi Stati Ue. Dialogo tra fede e cultura

14 aprile 2017 @ 17:09

“Dio in programma. Scuola e religioni nell’Europa unita (1957-2017)”: è uno dei contributi forniti da Els La Scuola (marchio dell’editrice Morcelliana) per una riflessione sull’integrazione europea in occasione del 60° dei Trattati di Roma. Il volume, curato da Flavio Pajer, intende interpretare “il ruolo importante, che hanno già avuto e avranno sempre più, scuola e religioni in una unione votata alla cooperazione pacifica, al rispetto della dignità umana, alla libertà, alla democrazia, alla solidarietà tra e i popoli europei”. “Così come gli Stati nazionali dell’Europa moderna – spiega l’editrice – si sono costruiti mediante laboriosi rapporti con i poteri religiosi delle Chiese, anche il processo di unificazione europea (giunto faticosamente al suo sessantennio) non ha potuto, e non può, fare a meno, in particolare, dell’apporto delle religioni”. Apporto che oggi “non è più diplomatico o politico, ma educativo – a valenza culturale, civica, etica – offerto mediante una complessa tipologia di modelli di istruzione religiosa che da un Paese all’altro, da una Chiesa all’altra, da un decennio all’altro, si rivelano come la cartina di tornasole di una società europea prima maggioritariamente cristiana, poi via via secolarizzata e, infine, post-secolare”.

Il volume illustra i rapporti tra l’insegnamento religioso, i diversi sistemi scolastici e il più generale contesto storico europeo “non in termini astratti, ma attraverso la ricostruzione storica di come tali rapporti si sono realizzati negli ultimi decenni, cogliendo le ragioni delle scelte di politica culturale e scolastica con cui Chiese, governi, organizzazioni religiose e filosofiche, orientamenti pedagogici, istituzioni accademiche, organismi europei hanno via via contribuito a regolare la presenza della religione a scuola”. Come scrive nella presentazione lo storico dell’educazione e delle istituzioni scolastiche Luciano Pazzaglia, “l’insegnamento religioso, se è raccomandabile che abbia anche una funzione sociale, deve, prima di tutto aiutare gli studenti a rendersi conto che la religione ha dimensioni e identità sue proprie e che le norme religiose non possono essere scambiate con quelle civili né, tanto meno, con quelle giuridiche”. Flavio Pajer è professore di Pedagogia e didattica delle religioni.

Preso da: http://agensir.it/quotidiano/2017/4/14/europa-dio-in-programma-insegnamento-della-religione-a-scuola-nei-diversi-stati-ue-dialogo-tra-fede-e-cultura/

 


Dettagli prodotto

  • Copertina flessibile: 235 pagine
  • Editore: Morcelliana (23 marzo 2017)
  • Collana: Saggi
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8837230729
  • ISBN-13: 978-8837230722
  • Peso di spedizione: 277 g