«Raccontare l’accoglienza » è stato il tema al centro del seminario di aggiornamento per operatori dei media cattolici locali ospitato come ogni anno dalla Sicilia. Organizzata dalla delegazione regionale della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), l’edizione 2016 è stata ospitata dal periodico diocesano di Noto (Siracusa) La vita diocesana e pensato assieme all’Ucsi (Unione cattolica stampa italiana). Una tre giorni fittissima di appuntamenti e confronti che ha messo in luce la ricchezza delle esperienze messe in campo dalla Chiesa non solo nei riguardi di chi giunge sulle coste siciliane proveniente dall’Africa o dal Vicino Oriente ma anche le storie di chi si fa prossimo nei territori più difficili del pianeta. Ci si è interrogati, ancora una volta, sul futuro della stampa insidiata dallo strapotere della rete: un dilemma irrisolto e di fronte al quale i giornali Fisc si confrontano da lungo tempo e con Internet si rapportano ogni giorno. Una presenza nuova, non più confinata nell’uscita settimanale cartacea ma che si inserisce nel flusso continuo delle informazioni, e che conferma la volontà di essere presenti anche nel mondo digitale.
Se i flussi migratori interpellano le coscienze di tutti e spesso mettono anche in difficoltà dinanzi alla domanda di asilo e di ospitalità che arriva da chi fugge dalle guerre, dalla povertà, dalla desertificazione, non di meno il continente digitale impone riflessioni e un rinnovato modo di approcciarsi tra persone e con il mondo dei media.
L’importante – com’è stato ribadito anche a Noto – è avere coscienza di essere portatori di un messaggio di valore e di speranza per l’uomo di oggi. Un contenuto che rimane invariato per la sua decisività ma che potrà trovare forme rinnovate per giungere alle nuove generazioni abituate ai social network. Una grande responsabilità per i giornalisti, da un lato incalzati dai nuovi mezzi, dall’altro sollecitati ad amare la verità. Una verità invocata non solo nelle intenzioni ma da ricercare sempre e comunque.