Se si accosta l’Evangelii gaudium, nel suo complesso, con uno sguardo attento, si scopre che l’intenzionalità educativa percorre l’intero documento e costituisce un filo rosso indispensabile per cogliere il modo in cui papa Francesco intende l’annuncio del Vangelo nel mondo attuale. I testi raccolti di seguito ne sono una conferma: la Chiesa che annuncia il […]
Se si accosta l’Evangelii gaudium, nel suo complesso, con uno sguardo attento, si scopre che l’intenzionalità educativa percorre l’intero documento e costituisce un filo rosso indispensabile per cogliere il modo in cui papa Francesco intende l’annuncio del Vangelo nel mondo attuale. I testi raccolti di seguito ne sono una conferma: la Chiesa che annuncia il Vangelo ha i tratti caratteristici dell’educatore che accompagna in un percorso di maturazione, adopera un linguaggio materno, intende “risvegliare la fiducia, l’apertura e la disposizione a crescere” (n. 172).
L’educazione non è trattata in modo specifico, ma costituisce una chiave di lettura essenziale della missione evangelizzatrice. Il taglio educativo compenetra l’intero discorso del Papa. Basti soffermarsi sulle pagine dedicate allo stile dell’evangelizzatore per coglierne il profilo educativo. Per Francesco l’annunciatore del Vangelo è prima di tutto un accompagnatore dei processi di vita delle persone. A chi trasmette la fede, infatti, egli chiede la capacità di andare all’essenziale del messaggio per farlo entrare in un autentico dialogo di vita. Un dialogo in cui prende forma una relazione di crescita reciproca, in quanto “è molto di più che la comunicazione di una verità… È un bene che non consiste in cose, ma nelle stesse persone che scambievolmente si donano nel dialogo” (n. 142).
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