Nel celebrare il cinquantesimo anniversario della Dichiarazione del Concilio Vaticano II Gravissimum educationis e il venticinquesimo anniversario della Costituzione Apostolica Ex corde Ecclesiae la Congregazione per l’Educazione Cattolica ha rilanciato – attraverso questo congresso mondiale – l’impegno della Chiesa nel campo educativo. Negli anni del post-concilio, più volte il Magistero è tornato sull’importanza dell’educazione e sul contributo che ad essa la comunità cristiana è chiamata ad offrire proprio dove si presenta in modo evidente e non raramente drammatico una emergenza educativa. Infatti i centri educativi cattolici non sono soltanto “dispensatori di competenze” ma, proprio per loro intrinseca natura, si caratterizzano per essere luoghi di incontro, dialogo e mutuo accrescimento in un percorso di educazione alla vita che si apre agli altri nell’ottica del bene comune.
Alcuni recenti documenti di questo Dicastero e, in particolar modo, l’Instrumentum laboris “Educare oggi e domani. Una passione che si rinnova” – inviato agli interessati in vista di questo congresso – offrono una piattaforma ideale per comprendere ed analizzare le tante sfide di una società tanto frammentata quanto alla ricerca di saldi punti di riferimento. Il progetto specifico delle scuole e delle università cattoliche si inserisce proprio in questo solco e offre una serie di spunti di riflessione nel contesto della nuova evangelizzazione sia attraverso una rinnovata attenzione pastorale sia promuovendo iniziative per una formazione integrale di tutti gli attori impegnati nei differenti settori dell’istruzione primaria, secondaria e terziaria.
Al centro della missione educativa cattolica vi è la creazione di un clima di mutuo riconoscimento fondato sui valori non solo affermati ma vissuti quotidianamente nella cura dei rapporti interpersonali, attenti alle esigenze e ai bisogni di ogni studente. In questa prospettiva, l’insegnamento e l’apprendimento diventano una testimonianza viva di apostolato e servizio per la comunità. Pur nella pluralità dei contesti culturali e nella varietà delle offerte formative, alcuni elementi comuni oltrepassano i condizionamenti esterni per affermare a voce alta il rispetto e la dignità di ogni persona e la sua unicità di fronte ad un’istruzione di massa che, a volte, atrofizza le doti e i talenti personali manipolando e condizionando le capacità critiche di giudizio e l’analisi della realtà.
Nella consapevolezza dei limiti dell’umano conoscere ma senza chiudere la mente e il cuore, la dedizione all’insegnamento e la promozione della ricerca si contraddistinguono per un rigoroso impegno nei confronti della verità. Nel rispetto delle idee e in un’apertura al confronto si sviluppa l’autentica capacità di discutere e collaborare al servizio del prossimo investendo non solo sulle competenze ma anche sulle qualità umaneperché l’apprendimento non si limita ad un’assimilazione di contenuti ma offre una serie di opportunità di auto-educazione, di impegno per il proprio miglioramento e, conseguentemente, per lo sviluppo della creatività, del desiderio di scoperta in una dimensione di service-learning.
La scuola e l’università cattoliche, come soggetti della Chiesa universale, sono una realtà di presenza, di accoglienza, di proposta di fede e di accompagnamento pastorale avendo ferma sia la difesa della dignità umana che la diffusione della conoscenza. Ci troviamo di fronte ad un’antropologia dell’annuncio, della memoria e della promessa che si manifesta nell’incontro con l’altro e in esso si arricchisce dando allo sguardo quella luce di speranza e di fede che si erge a fondamento di ogni progetto educativo. Il mondo, nella sua pluralità, è in attesa più che mai di essere orientato verso i grandi valori dell’uomo, del vero, del bene e del bello.
Questa è la prospettiva che l’educazione cattolica deve assumere favorendo il dialogo anche dove la povertà spirituale, una chiusura autoreferenziale, la proiezione negativa di visioni ideologiche e un certo abbassamento del livello culturale cominciano a gravare in modo pesante nell’ambiente scolastico e universitario. Se da una parte si deve andare incontro alle esigenze dell’economia e della società, dall’altra non si può fare a meno di proporre una formazione integrale sviluppando una molteplicità di competenze che arricchiscono la persona umana, l’immaginazione, la capacità di assumersi delle responsabilità e di amare il mondo, di coltivare la giustizia e la compassione, di essere artefici di un progetto che sappia trasformare il futuro. La proposta di un’educazione integrale, in una società che cambia così rapidamente, esige una riflessione continua capace di rinnovarla e di renderla sempre più ricca di qualità, di umanità e di misericordia.
Intervento dell’Em.mo Card. Giuseppe Versaldi
Intervento di S.E. Mons. Angelo Vincenzo Zani
Intervento del Prof. Italo Fiorin
Trovate gli altri materiali del congresso nella sessione “DOCUMENTI” dell’Istituto di catechetica della nostra rivista