l’XII pellegrinaggio degli universitari si svolgerà ad Orvieto il giorno 8 novembre 2014 il tema, tratto dal vangelo di Marco, sul quale potremo insieme riflettere sarà “I discepoli non avevano che un solo pane”. Sono invitati a partecipare tutti gli studenti universitari di Roma.
Fare un viaggio verso la scoperta del dono più grande che Cristo ci abbia potuto lasciare prima del Sacrificio sulla Croce, l’Eucarestia, capire come entra e quanto è importante nella nostra vita, se è un punto di partenza fondamentale o un sacramento vissuto solo al momento della comunione e poi lasciato lì, insieme alla messa e alla benedizione del celebrante. E’ questa la domanda che i giovani partecipanti all’ XII Pellegrinaggio degli universitari e accoglienza delle matricole, porteranno con loro ad Orvieto il prossimo 8 novembre. Tema della giornata , promossa dall’ Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma “I discepoli non avevano che un solo pane” ( Cfr Mc 8,14).
Una meta che nasce dal tema del nuovo anno pastorale: “ Eucarestia e Nuovo umanesimo”. Infatti nel duomo della cittadina umbra c’è la cappella dove sono conservati il corporale e i lini liturgici di un prete boemo, Pietro da Praga, che nel lontano 1263 durante una celebrazione eucaristica presso la tomba di S. Cristina in Bolsena, ebbe dei dubbi sulla verità della transustanziazione, e durante la consacrazione l’eucarestia, vide stillare sangue dall’Ostia consacrata e bagnare tutti i suoi paramenti.
“Per questa dodicesima edizione dell’ ormai tradizionale pellegrinaggio degli universitari – spiega il vescovo Lorenzo Leuzzi, delegato per la Pastorale Universitaria diocesana – abbiamo scelto Orvieto perché proprio quest’anno si celebra il Giubileo Eucaristico. Il nostro obiettivo è quello di aiutare i giovani a scoprire il senso profondo della celebrazione eucaristica come momento centrale, sia della propria esperienza di studio ma anche come servizio. L’ eucarestia diventa così, sorgente delle motivazioni più profonde della vita e dell’ impegno intellettuale, ma anche luogo nel quale il Signore è risorto e dona la Carità Intellettuale agli universitari, per renderli capaci di offrire contributi significativi per la crescita nei vari ambiti della vita sociale e culturale del nostro paese”.
Fare un viaggio verso la scoperta del dono più grande che Cristo ci abbia potuto lasciare prima del Sacrificio sulla Croce, l’Eucarestia, capire come entra e quanto è importante nella nostra vita, se è un punto di partenza fondamentale o un sacramento vissuto solo al momento della comunione e poi lasciato lì, insieme alla messa e alla benedizione del celebrante. E’ questa la domanda che i giovani partecipanti all’ XII Pellegrinaggio degli universitari e accoglienza delle matricole, porteranno con loro ad Orvieto il prossimo 8 novembre. Tema della giornata , promossa dall’ Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma “I discepoli non avevano che un solo pane” ( Cfr Mc 8,14).
Una meta che nasce dal tema del nuovo anno pastorale: “ Eucarestia e Nuovo umanesimo”. Infatti nel duomo della cittadina umbra c’è la cappella dove sono conservati il corporale e i lini liturgici di un prete boemo, Pietro da Praga, che nel lontano 1263 durante una celebrazione eucaristica presso la tomba di S. Cristina in Bolsena, ebbe dei dubbi sulla verità della transustanziazione, e durante la consacrazione l’eucarestia, vide stillare sangue dall’Ostia consacrata e bagnare tutti i suoi paramenti.
“Per questa dodicesima edizione dell’ ormai tradizionale pellegrinaggio degli universitari – spiega il vescovo Lorenzo Leuzzi, delegato per la Pastorale Universitaria diocesana – abbiamo scelto Orvieto perché proprio quest’anno si celebra il Giubileo Eucaristico. Il nostro obiettivo è quello di aiutare i giovani a scoprire il senso profondo della celebrazione eucaristica come momento centrale, sia della propria esperienza di studio ma anche come servizio. L’ eucarestia diventa così, sorgente delle motivazioni più profonde della vita e dell’ impegno intellettuale, ma anche luogo nel quale il Signore è risorto e dona la Carità Intellettuale agli universitari, per renderli capaci di offrire contributi significativi per la crescita nei vari ambiti della vita sociale e culturale del nostro paese”.