Nonostante le incertezze e le preoccupazioni dell’ultimo momento per la situazione sempre così dolorosa nella Terra Santa si è potuto realizzare e celebrare il 25° Viaggio di Studioche il Dipartimento di Pastorale Giovanile e Catechetica (DPGC) organizza nella Terra di Gesù, culla della storia del cristianesimo. Il viaggio si è svolto dall’1 al 14 settembre scorsi.
Ancora una volta la motivazione del Viaggio si è rinnovata: la vita cristiana che si nutre di un contatto reale, permanente e competente con quella testimonianza originale e insostituibile della Parola di Dio che è la Bibbia quale codice autorevole del senso cristiano dei luoghi, dei tempi e degli avvenimenti che costituiscono la cosiddetta Terra Santa. Gli obiettivi erano i seguenti: l’aggiornamento biblico, storico, esegetico, archeologico; l’approfondimento e l’’ulteriore qualifica della formazione teologica, pastorale e catechetica, a contatto con i luoghi della storia della salvezza; l’arricchimento della vita personale di fede. Questi obiettivi sono stati – ne sono rimasti convinti tutti i partecipanti, un gruppo particolarmente qualificato, molto affiatato e pieno di entusiasmo e di attese – raggiunti.
Il gruppo era composto da 42 partecipanti, guidati da quattro professori, animatori del Viaggio: don Corrado Pastore, don Mario Cimosa e don Xavier Matoses, e don Luis Gallo. Questi i paesi di provenienza dei partecipanti: Italia (6), Messico (15), Brasile (10), Argentina (3), Cina (2), Nigeria (2), Spagna (1), Perù (1), India (1), Angola (1). Alcuni di loro erano studenti dell’UPS, specie del DPGC o del curricolo di Pastorale Biblica e Liturgica; altri invece provenivano da altre Università Pontificie Romane (Gregoriana, Lateranense, Urbaniana, Antonianum, Anselmianum, Teresianum…). Inoltre qualche amico laico, impegnato nello studio e nell’uso per la vita spirituale della Parola di Dio, o nell’insegnamento della Religione. La presenza di questi ultimi è stata molto positiva per la loro testimonianza cristiana.
Tra le novità di quest’anno: la visita al Pozzo della Samaritana a Sichar (Sichem-Nablus), dove la Chiesa Greco-Ortodossa ha costruito una Basilica, l’escursione nel Wadi Rum (in Giordania), il deserto di Lawrence d’Arabia, dove il gruppo ha celebrato una suggestiva Eucarestia presso la tenda di un Beduino che li ha accolti con la tipica ospitalità araba (tè e incenso per tutti e altri doni); la visita della Giordania con una guida di eccezione Nader Twal, laico ex-allievo dell’UPS (Facoltà di Teologia e ISCOS, l’attuale FSCS) e visita del Centro di Madaba, sempre in Giordania. Ad Ain Karem alcuni hanno rinnovato la promessa di vita consacrata.
Nell’impossibilità di andare al Sinai per i gravi problemi attuali, a tutti noti, che agitano l’Egitto e dintorni, ha supplito la suggestiva “scorribanda” nel Wadi Rume la visita di Bethany (Tell Al Kharrar), il vero luogo del Battesimo di Gesù al Giordano, in questi ultimi anni localizzato e inaugurato già nella Visita di Giovanni Paolo II qualche anno fa’. In questo luogo suggestivo il gruppo ha celebrato l’eucaristia e rinnovato le promesse battesimali in un clima di profonda spiritualità animata da Nader.
Nonostante tanta diversità di provenienze, di carismi e in qualche raro caso anche di età, è stata agevole la conoscenza e l’accoglienza reciproca, il rispetto e la condivisione. Fatto significativo la condivisione della ricchezza con i contributi personali espressi nelle omelie, nelle preghiere e nelle varie riflessioni svolte da tutti. Il clima di profonda fraternità spirituale che si è prodotto non ha neanche fatto avvertire ai partecipanti che poche settimane prima, a pochi chilometri dai luoghi visitati, c’era stata una vera e propria guerra. Forse soltanto una certa diminuzione di gruppi e di presenze che poi li ha favoriti nel non dover fare lunghe attese. Negli ultimi giorni, a Gerusalemme, prima del rientro, si è avuta l’impressione di una nuova ripresa dei pellegrinaggi.
Ad ogni modo, la formula che mette insieme visite ai luoghi e lettura della Bibbia, celebrazioni e conferenze, momenti comuni e spazi individuali, continua a risultare vincente poiché non soffoca il desiderio di riflessione personale. Ottimi anche i sussidi a disposizione, tra cui la guida pratica continuamente aggiornata e apprezzata “Alle Sorgenti della Fede” preparata dai proff. Cimosa e Gallo in questi anni e aggiornata in una nuova edizione. Certamente l’impressione generale è stata quella di un gruppo di lavoro e di studio fortemente impegnato. Le conferenze di alcuni professori dell’UPS o dei Paesi visitati, su temi biblici hanno costituito un’ottima integrazione all’esperienza di studio e di spiritualità “alle sorgenti della nostra fede”: il ritorno alle Origini, sulle orme di Gesù di Nazaret, nella città Santa di Gerusalemme e in Giudea. «Come avevamo udito, così abbiamo visto» (Sal 48, 9).