Un nutrito staff di formatori accompagnerà i partecipanti in questo percorso formativo, svolto alla luce del Vangelo e della Dottrina sociale della Chiesa. È l’occasione per recuperare lo spirito fondativo del Progetto e acquisire gli strumenti base per accompagnare altri giovani soprattutto attraverso la ricerca attiva del lavoro, la creazione d’impresa e i rapporti di reciprocità tra le varie Diocesi italiane. Accanto a loro, i rappresentanti di alcune tra le Associazioni e Istituzioni (Gioc, Mlac, Acli, Cisl, Confcooperative, Libera, Tertio Millennio, Fondazione Operti, Banca Etica e Banche di Credito Cooperativo) che, mettendo a disposizione il loro patrimonio esperienziale, contribuiscono a creare una “rete” a sostegno del cammino.
Il Corso di formazione si apre alle 18 di martedì 26 con la preghiera e i saluti di benvenuto da parte dei Direttori dei tre Uffici nazionali che coordinano il Progetto Policoro (Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro, Servizio Nazionale per la pastorale giovanile e Caritas Italiana).
Giovedì 28 i partecipanti al Corso saranno “pellegrini sulle orme di Francesco”: una visita ad alcuni tra i luoghi di Assisi più impregnati dallo spirito del Santo (Basilica Papale, Istituto Serafico e Vescovado) e dove Papa Francesco stesso è passato lo scorso 4 ottobre. Il Vescovo di Assisi, S.E. Mons. Sorrentino, li accoglierà con la Celebrazione Eucaristica delle 18.00.
Sono ormai 18 anni che il Progetto Policoro si snoda come percorso nella storia lavorativa di tanti giovani che non si lasciano “rubare la speranza”, che cercano di tracciare sentieri con mete concrete in tempi sempre costellati da fatiche e difficoltà. “Troppe volte si parla in riferimento ai giovani di scommessa, mentre il Progetto Policoro è una realtà – osserva Mons. Fabiano Longoni, neo-Direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro della CEI –. I giovani non sono oggetto, ma soggetto, persone che, attraverso l’impegno della Chiesa italiana e delle singole Diocesi hanno assunto e assumeranno in proprio ruoli sempre più attivi nei loro territori. Non una scommessa, quindi, ma una sfida già vinta per il lavoro e il futuro di questo Paese”.