l titolo del Convegno, «Mistici nello Spirito», mentre risponde da una parte al dovere che sente l’Istituto di Teologia spirituale dell’UPS di offrire un contributo alla Congregazione salesiana, con la sua decisione di approfondire, nel prossimo Capitolo Generale 27, il tema della radicalità evangelica; dall’altra contempla l’intento di continuare la riflessione avviata nel precedente Simposio sull’esperienza spirituale cristiana (LAS, 2012). A differenza dei precedenti lavori, che si concentravano sulla teologia spirituale “pensata”, in questa occasione prevarrà la teologia “vissuta”. Cercheremo certamente di avere un’idea abbastanza chiara e condivisa della “vita mistica”, ma soprattutto ci sforzeremo di calare l’esperienza mistica nella vita di ogni giorno.
In un mondo dominato dalla tecnica e dalla razionalità, come recuperare la dimensione del mistero nascosto eppure sempre presente? Come vivere la propria laicità in una società secolarizzata che erode, per certi versi, la prospettiva della trascendenza e sembra succube di una mentalità pragmatica, mentre misura tutto sul rapporto causa-effetto e si rende quindi estranea al messaggio evangelico? Come essere radicati nel mondo mantenendo un alto punto di riferimento? Come ritrovare il senso della propria vocazione, il senso della sequela, in una cultura che dà tanta importanza all’autorealizzazione dell’uomo?
Per rispondere a questi interrogativi, più che di teorie abbiamo bisogno di uomini e donne che incarnino i valori in cui credono; che vadano magari controcorrente; persone trasgressive, alternative, che non cedano facilmente alla tentazione di adeguarsi all’establishment imposto dal sistema o alle mode del mercato; persone appassionate di Dio, «ec-centriche», dal momento che da unAltro è guidata la loro esistenza; uomini e donne che dimostrino, con la vita, che le cose possono essere contemplate, capite e trasformate secondo lo Spirito di Dio.
Sono «i mistici nello Spirito», uomini e donne che riescono a tradurre ed a incarnare, in modo eccellente, la dimensione escatologica della spiritualità nelle diverse circostanze della vita quotidiana: lavoro, educazione, corporeità, politica, cultura virtuale…
Nella seconda parte del Convegno, e senza negare l’importanza e la necessità di alcuni «luoghi tradizionali» come la Preghiera, i Sacramenti, la Parola, la Liturgia, vogliamo esplorare altre zone dove lo spirito aleggia e dona vita: bellezza, natura, pellegrinaggio, musica: potrebbe capitare che i luoghi tradizionali si siano logorati e che sia necessario percorrere una strada un po’ più lunga per recuperare in maniera adatta al nostro tempo “i luoghi di sempre”.
Jesús Manuel García
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