FIRENZE – Si è tenuta nei giorni scorsi, all’interno del Chiostro di Santa Maria Novella, la giornata di studio organizzata dalla Commissione Regionale per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Toscana ed in particolare da don Mauro Lucchesi, incaricato regionale per l’Ecumenismo e docente all’Istituto di Scienze Religiose “Beato Niccolò Stenone” di Pisa. Ad introdurre l’incontro è stato Mons Rodolfo Cetoloni, Presidente della Commissione per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso CEI, che ha dichiarato: “L’obiettivo di questo incontro è quello di imparare a guardare la diversità con meno paura, alla ricerca di strade possibili per un dialogo fattivo.
Anche l’Islam sta vivendo una situazione difficile all’interno, per la mancanza di dialogo tra le varie “voci” dell’Islam. I vari paesi islamici stanno vivendo una profonda crisi sia politico-economica, sia religiosa (primavera araba). E il problema non è da sottovalutare per gli immigrati, che incontriamo nel nostro paese”. “Con questi incontri – ha ribadito il professorMarco Bontempi dell’Università di Firenze – vogliamo iniziare un percorso di formazione e informazione per un fattivo dialogo tra Cristianesimo-Islam in Toscana”. A ripercorrere la “via” della Rivelazione e del Corano, ci ha pensato il professor Adnane Mokrani, del Pont. Istituto di Studi Arabi e Islamistica e Pont. Università Gregoriana. Poi la parola è passata aCaterina Greppi, docente al Pontificio Istituto Orientale di Roma, che ha trattato con un linguaggio tecnico e particolareggiato, della norma giuridica dell’Islam. A chiudere i lavori ci ha pensato don Giuliano Zatti, direttore del servizio per le relazioni cristiano-islamiche della Diocesi di Padova, che ha detto: “Non basta parlare di un Dio Padre e di un Allah padre, di una generica solidarietà, ma poiché il volto dell’altro per noi deve diventare il volto di Cristo, mi devo porre il problema: “come pormi di fronte all’altro? E alla sua fede?”. “E’ possibile dire Gesù senza creare barriere?”.
“Come formare la vocazione al dialogo?”. A un vero cristiano – ha concluso – non basta parlare di “tolleranza”, è meglio parlare di rispetto”.
Eleonora Prayer