Bergoglio si è rivolto a 500 ragazzi, in un incontro a porte chiuse nella basilica di San Pietro. “Che triste un giovane pigro”, ha detto. E li ha inviatati a andare controcorrente. In serata è arrivato nella basilica di Sant’Agostino, nel centro di Roma, dove ha celebrato la messa
CITTA’ DEL VATICANO – Si è rivolto ancora una volta ai giovani, Papa Francesco. In un incontro a “porte chiuse” nella Basilica di San Pietro, ha parlato a un gruppo di 500 ragazzi della diocesi di Piacenza. Il Pontefice ha esortato i ragazzi a essere coraggiosi e ad andare controcorrente sottolineando come la sfida sia “scommettere su un grande ideale, e l’ideale di fare un mondo di bontà, bellezza e verità”. E come sua abitudine Papa Francesco ha usato parole immediate e semplici, suscitando anche applausi tra i presenti: “E’ una cosa brutta, un giovane triste!” o pigro, e parlando dei giovani pessimisti ha detto: “Li mando dallo psichiatra…”.
Poi il Pontefice ha aggiunto: “Quando a me dicono: ‘Ma, Padre, che brutti tempi, questi… Guarda, non si può fare niente!’. Come, non si può fare niente? E spiego che si può fare tanto! Ma quando un giovane mi dice: ‘Che brutti tempi, questi, Padre, non si può fare niente!’, Lo mando dallo psichiatra.. Perché… è vero, non si capisce, non si capisce un giovane, un ragazzo, una ragazza, che non vogliano fare una cosa grande, scommettere su ideali grandi, grandi per il futuro, no? Poi faranno quello che possono, ma la scommessa è per cose grandi e belle”.
“Dentro di voi – ha proseguito – avete tre voglie: la voglia della bellezza. A voi piace la bellezza” e “siete ricercatori di bellezza”. Secondo, “siete profeti di bontà. A voi piace la bontà” e questa bontà “è contagiosa”, ha sottolineato Papa Francesco, “aiuta tutti gli altri”. Terza voglia: la “sete di verità”: occorre “cercare la verità”. E qui il Pontefice ha precisato come la verità si debba incontrare: “E’ un incontro, con la verità, che è Dio, ma bisogna cercarla. E queste tre voglie che voi avete nel cuore, dovete portarle avanti, al futuro, e fare il futuro con la bellezza, con la bontà e con la Verità”. Questa la sfida che il Papa ha lanciato ai giovani, “la vostra sfida”, ha detto.
“Ma se un giovane è pigro o è triste” ed “è una cosa brutta, un giovane triste”, allora quella bellezza non sarà bellezza, quella bontà non sarà bontà e quella verità non sarà tale, ha aggiunto. L’esortazione quindi è “scommettere su un grande ideale, e l’ideale di fare un mondo di bontà, bellezza e verità. Questo, voi potete farlo: voi avete il potere di farlo. Se voi non lo fate, è per pigrizia”.
Papa Francesco, pigro, non lo è per primo. Lui è l’esempio. In serata, alle 19 è arrivato nella basilica di Sant’Agostino, nel centro di Roma, dove ha celebrato la messa, portando nella mano sinistra la sua mitria avvolta in una custodia di stoffa. Il Papa ha poi indossato il paramento nella processione di ingresso alla messa e in altri momenti della liturgia. “Andare incontro all’altro”, “non essere chiusi in se stessi ma continuare a cercare Dio”. Nell’omelia nella messa riservata ai 90 Padri Capitolari dell’Ordine di Sant’Agostino, Francesco ha invitato a essere “inquieto” come il Santo d’Ippona. Per il Pontefice “dall’inquietudine nasce la fecondità pastorale”. “Con dolore – sottolinea il Papa – penso ai consacrati che non sono fecondi, che sono zitelloni. Conservate l’inquietudine spirituale, l’inquietudine di cercare e annunciare il Signore con coraggio e di andare verso l’altro. Inquietudine di cercare l’amore, amore verso ogni fratello e sorella”.