Ci va giù duro, Mancuso, quando serve. Non è la prima volta che il teologo enumera gli aspetti che non gli piacciono della sua chiesa, ma non l’aveva mai fatto dedicando un apposito saggio all’argomento.
Questo testo, incentrato sulla distinzione tra principio di autorità e principio di autenticità, riesce a toccare molti argomenti sui quali la chiesa cattolica si è pronunciata senza rispettare la libertà dell’essere umano e le più basilari verità. Per citare solo quelli più recenti, nomino la fecondazione assistita, la ricerca sulle cellule staminali embrionali, il testamento biologico, i finanziamenti statali alle scuole private…
Ma l’analisi va oltre la contemporaneità per risalire indietro nel tempo ai crimini dell’inquisizione o all’inaccettabilità di certi dogmi (come, ad esempio, il peccato originale) o alle commistioni tra religione e politica di cui siamo ancora testimoni. La libertà si può manifestare in molti modi, può aumentare la relazione e il Bene generale, o può dividere e incrementare il caos; la chiesa cattolica non ha sempre adottato le scelte giuste nel corso della sua esistenza:
Duole constatare come nel sistema prodotto dal cattolicesimo dottrinale siano spesso gli spiriti servili, miopi, conservatori (…) a fare carriera.
Pubblicato da Fazi nel 2012, questo libro è un appello alla propria chiesa, una richiesta di apertura dogmatica e di dialogo. Se una volta il cattolicesimo ricorreva ai roghi per far prevalere la sua autorità, ora deve usare la forza degli argomenti per discutere sulla Verità. L’alternativa è che l’istituzione, scollata dai fedeli che usano la ragione, imploda in se stessa.