“Cesare deve morire” di Paolo e Vittorio Taviani è il candidato italiano a concorrere all’85ma edizione del Premio Oscar.
Il film dei Taviani, già premiato con l’Orso d’Oro a Berlino, ha prevalso sugli altri nove titoli che erano entrati nella short list dei dieci partecipanti alla selezione iniziale, tra cui la “Bella addormentata” di Marco Bellocchio, “
Il cuore grande delle ragazze” di Pupi Avati, “Diaz” di Daniele Vicari, “È stato il figlio” di Daniele Ciprì, “Posti in piedi in Paradiso” di Carlo Verdone e “Reality” di Matteo Garrone.Il film dei fratelli Taviani si è già aggiudicato diversi prestigiosi riconoscimenti tra cui l’Orso d’oro al Festival di Berlino e cinque David di Donatello.
Girato nella Sezione di Alta Sicurezza del carcere di Rebibbia ha come attori, prevalentemente, i suoi detenuti, dei quali alcuni segnati dal “fine pena mai”. La storia è quella del Giulio Cesare shakespeariano, che, alla fine, viene rappresentato con successo sul palcoscenico del carcere. Di giorno in giorno, nelle celle, nei cubicoli dell’ora d’aria, nei bracci della Sezione il film racconta come, attraverso prove che sempre più coinvolgono i detenuti nel profondo, prende forza la grande tragedia, scoprendo nello stesso tempo le cadenze oscure della loro vita quotidiana di condannati.
«Ci stiamo imbarcando per il festival di New York e la notizia che ci ha raggiunto è davvero un bel buon viaggio. I film che concorrevano erano film di autori importanti per il cinema italiano e non solo italiano. Comunque il gioco è appena cominciato». Così Paolo e Vittorio Taviani hanno commentato l’investitura ricevuta dal loro film.
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