Alle 10 di questa mattina, la relazione di S.E. Mons. Mariano Crociata, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, sul tema “La conoscenza del patrimonio ecclesiastico”, apre la XIX Giornata Nazionale dei beni culturali ecclesiastici, in programma a Roma presso il Centro Congressi di via Aurelia 796.
“Il restauro di un luogo di culto può essere come una porta che si schiude su un mondo affascinante e tutto da scoprire. Per i sacerdoti, perché scoprono cose nuove, alle quali forse non erano stati sufficientemente preparati negli anni della loro formazione. Per gli architetti, perché ogni restauro è un’esperienza nuova, una lezione nel corso della quale c’è sempre da imparare, sia sul piano tecnico che sul piano umano, ad esempio nel cogliere le aspettative della comunità committente. Per i funzionari delle Soprintendenze, perché possono cogliere meglio la ricchezza della teologia. Per i fedeli, perché vengono aiutati dai lavori di restauro a rintracciare, nelle consuete mura entro cui pregano da anni, le vestigia di quanti li hanno preceduti nella proclamazione della lode a Dio e nell’esercizio della carità cristiana.
Non va poi dimenticato che la presenza di una chiesa fa riferimento a una quantità di persone che interagiscono profondamente fra di loro e che si riconoscono nell’appartenenza all’unico Dio in Cristo. Queste persone si identificano come comunità cristiana. Un edificio di culto, quindi, non è mai un fatto privato o la conseguenza di un’azione individuale, bensì è generato da presupposti di carattere ecclesiale e va ad arricchire le dinamiche relazionali sociali nel territorio in cui si situa”.
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