In occasione della festa della Liberazione un piccolo contributo educativo…
CITTADINI DEL MONDO… CHI, NOI???
Prima ora di lezione nel Liceo Marcovaldo di Guidaldo. Il professore di storia annuncia con voce solenne:
Ragazzi e ragazze, tra pochi giorni ricorrerà nel nostro Paese la Festa della Liberazione. Infatti, come ogni anno il 25 aprile si ricorda un momento importante nel cammino verso la nascita della Repubblica Italiana: la fine dell’occupazione nazifascista al termine della Seconda Guerra mondiale, nel 1945.
Tra il 2 e il 3 giugno del 1946, appena un anno dopo, il popolo italiano fu chiamato a votare per scegliere tra due forme di governo: monarchia e repubblica. Gli italiani espressero il proprio voto e fu così che il 2 giugno venne scelto come festa della nazione, della sua nascita come Repubblica, appunto.
Marco, dal secondo banco, con la mano alzata: Professore potrei chiedere se qualche compagno ha una matita in più?
Una smorfia di delusione incupisce il volto del povero professore, che replica: Marco…Ragazzi. Ditemi un po’: ma voi siete o non siete cittadini italiani?
Melissa: In che senso prof?… Simone: Lo saremo quando avremo compiuto 18 anni e potremo votare!
Dall’ultimo banco sale con sarcasmo un commento: Che fortuna!
In quel momento il prof si rende conto che forse, con quei ragazzi, è necessario approfondire la questione: essere cittadini, ragazzi, significa anche riconoscere che siamo accomunati da una storia che è stata scritta da chi ci ha preceduto; che la libertà di poterci esprimere e il riconoscimento dell’uguaglianza di ogni essere umano sono frutto di sacrificio e lotte che altri uomini prima di noi hanno affrontato e vinto.
Ma non dobbiamo scordare che dalla libertà deriva una grande responsabilità per noi!
Alessio: No! Prof anche tu hai visto Spider Man? Ricordi la battuta: Da un grande potere derivano grandi responsabilità?
Il professore, tra le risate generali: Dicevo qualcosa di simile Alessio! Un buon cittadino è colui che si prende cura dei luoghi che vive, che riconosce il valore della vita, la propria e l’altrui, che lotta nel quotidiano per costruire pace e giustizia. Un buon cittadino è colui che si interessa del bene comune… sapete cos’è?
Elisa: quando non penso solo a quello che è buono per me, ma a quello che “fa bene” anche a chi mi sta intorno!
Il prof: Molto bene Elisa! Anche a voi ragazzi è chiesto di impegnarvi per il bene comune e, forse, molti di voi già lo fanno.
Voi fate il “bene comune” in famiglia: quando siete disposti ad aiutare chi ne ha bisogno o quando cercate di trovare una soluzione ai problemi con il dialogo, piuttosto che con la prepotenza. Il bene comune lo fate a scuola quando studiate per diventare sempre più competenti e scegliete di investire tutti i vostri talenti, perché siano utili alla società. Lo fate quando accogliete un compagno straniero facendolo sentire a casa. Il bene comune lo fate quando rispettate l’ambiente, mantenendo puliti i luoghi in cui trascorrete il pomeriggio tra amici, quando fate attenzione a non tenere l’acqua aperta inutilmente o la lampadina della vostra stanza accesa per ore se non ci siete. E potete farlo in altri mille modi e occasioni.
Alessandro: Quindi prof tutta la storia sul 25 aprile e il 2 giugno che c’entra?
Il prof: Scoprire il passato e la storia di un popolo è un po’ come ricordare quando si era piccoli: ci aiuta a capire chi siamo, che passi abbiamo fatto nel tempo. Così guardando alle pagine che sono state già scritte arriviamo ad un punto in cui la pagina diventa bianca, in cima è scritto solo “ora tocca a te!”. Sì, tocca a te scrivere nuove pagine e ogni singolo giorno che ti viene donato è l’occasione di lasciare il segno nel mondo in cui vivi, un segno che lo renda migliore di com’è: anche questo vuol dire essere cittadini!
I giovani della diocesi di Anagni-Alatri