Schema Per introdurci 1.
L’esperienza Elaborazione. Battiato: E ti vengo a cercare – integrazioni degli Autori Stella – Venditti – integrazioni dei collaboratori OF: L’alunno apprende ad interpretare nelle suggestioni che gli vengono dalla natura o nelle intuizioni che attraversano la propria esistenza una presenza misteriosa che le alimenta.
2.
L’intepretazione Cielo: Eliade Notte stellata: Van Gog – integrazioni degli Autori Stonehenge – integrazioni dei collaboratori 3.
Suggestioni per un progetto Vado in cerca di Dio: Slamo 42 Per un bilancio – integrazioni degli Autori Salmo 92 Il Signore rende stabile il mondo – integrazioni dei collaboratori 4.
Inserisci un tuo commento Nel riquadro in fondo: Osservazioni, suggerimenti, critiche all’elaborazione proposta Per scaricare l’intera Unità.
UdA 3 Schema Per introdurci 1.
L’esperienza Elaborazione. Battiato: E ti vengo a cercare – integrazioni degli Autori Stella – Venditti – integrazioni dei collaboratori OF 2.
L’intepretazione Cielo: Eliade Notte stellata: Van Gog – integrazioni degli Autori Stonehenge – integrazioni dei collaboratori 3.
Il progetto Vado in cerca di Dio: Slamo 42 Per un bilancio – integrazioni degli Autori Salmo 92 Il Signore rende stabile il mondo – integrazioni dei collaboratori 4.
Integrazioni proposte nel testo – integrazioni degli Autori – integrazioni dei collaboratori 5.
Osservazioni, suggerimenti, critiche all’elaborazione proposta Per scaricare l’intera Unità: > > > more UD volto per Dio
Categoria: Didattica
il simbolo evoca Dio
simbolo 4.1 Il soggetto percepisce il mistero che avvolge la realtà Del resto anche solo pochi accenni alla tradizione religiosa evidenziano il versante su cui questa si pone, a cominciare da quando abbiamo documentazione scritta Il fedele indù ai primordi dell’storia che siamo in grado di ricostruire è affascinato dallo splendore della natura; ne ammira la suggestione s’interroga su colui che l’ha fatta: ‘A qual Dio dovremmo fare omaggio con l’oblazione?’ Con più perentoria consapevolezza il salmista che guarda il cielo stellato esclama: ‘I cieli narrano la gloria di Dio’ (Ps 19,2).
L’interrogativo non è iscritto nell’acqua limpida dei ruscelli e non è tracciato dal brillare delle stelle: è suscitato dall’ammirazione; può trasfigurarsi in contemplazione.
Un passaggio che la natura non impone: sollecita.
‘Non è linguaggio e non sono parole di cui non si oda il suono’ (Ps19, 4) rileva giustamente il salmista.
E’ tuttavia un suono che non s’impone; non obbliga.
Annuncia una presenza arcana e definitiva che si nasconde dietro il loro prepotente quanto suggestivo manifestarsi.
Iscritta nella natura; altra dalla natura.
L’occhio e lo strumento abilitati a misurare la natura non percepiscono; l’intelligenza abilitata ad interpretare la natura intuisce: può accoglierla o rifiutarla.
Lo sguardo portato sul mondo può appagarsi del suo splendore; può trovarsi sconcertato appena cerca di darsene spiegazione.
L’universo è avvolto di mistero; quest’arcana presenza che fa trasalire vi si annuncia in maniera così labile e insidiata che qualunque resistenza la mette a tacere; e tuttavia s’impone con tale perentoria autorità che nessuna resistenza è in grado di cancellarla.
E dove incontra disponibilità può imporsi con la maestà dell’ultimo ricorso.
Ancora una volta non è la natura nè la totalità dell’universo che s’impone alla vita dell’ uomo.
Le si propone perché l’uomo la chiami per nome.
Conferisca volto alla pienezza di cui è tacita testimone; dia volto e nome alla presenza di cui è segno fragile e opaco.
Forse mai come quando si esplora il versante ultimo e in definitiva trascendente della realtà ci si rende conto dell’autorità dell’uomo; della forza decisiva del suo linguaggio: delle possibilità di appello e di rifiuto che gli appartengono.
In questo senso la riflessione più recente ha spostato l’attenzione dalla natura all’uomo che la interpreta e la chiama per nome.
Ciò che pare stranamente riduttiva è la tendenza a fermarsi alla superficie.
Perfino la ragione da sempre sospinta all’interpretazione sembra lasciarsi irretire dal fascino della descrizione dalla rivendicazione di dominio e di possesso.
Scienza e tecnica tengono il campo con una pretesa di esaurire il reale e di valorizzare le risorse dell’uomo con una presunzione sconcertante.
Che solo una pensosa riflessione sull’esistenza è in grado di smascherare.
Il richiamo del mistero rappresenta in realtà la via maestra per restituire dignità all’uomo e avvertire lo spessore insondato della natura.
Testo Cultura e Religione: Regole1
I contributi che gli sperimentatori inviano vanno inseriti nel momento corrispondente dei tre processi di apprendimento. L’importante è che si indichi: 1.
Domanda – se si tratta di esperienze da an alizzare e come si attivi il procedimento per far emergere la domanda religiosamente significativa; 2.
Intrpretazione – se si offre un documento disciplinare o interculturale per l’interpretazione religiosa della problematica emersa; – se si conduce la domanda al confronto con la tradizione religiosa cristiana (testi biblici, patristici, testimonianze, documenti magisteri ali, ecc.); 3.
Progetto – se si tratta di una elaborazione dei risultati raggiunti a conclusione di una attività didattica.
Chiediamo a ciascuno degli sperimentatori di inserire almeno un documento in uno dei tre momenti di queta e delle succesive unità che verranno inserite.
MAPPA DI SVILUPPO DI CIASCUNA UNITA’ DI APPRENDIMENTO E’ LA SEGUENTE 1.
La domanda.
L’esperienza ha lo scopo di analizzare un vissuto significativo e di far sorgere da esso degli interrogativi che muovano alla ricerca di un significato, di un valore, di un progetto di vita, che lasci emergere con sufficiente chiarezza per lo studente l’interrogativo religioso in grado di legittimare la ricerca religiosa, specifica della disciplina.
2.
Interpretazione 2a.
L’interpretazione religiosa.
L’analisi di documenti religiosamente connotati permette di approfondire l’esperienza privilegiata e suggerisce indicazioni utili alla comprensione religiosa dell’esperienza che si va analizzando.
L’interpretazione religiosa dovrebbe consentire di comprendere più integralmente la stessa esperienza ed eventualmente offrire elementi significativi alla soluzione degli interrogativi da cui era mossa la ricerca stessa.
2b.
L’interpretazione religiosa cristiana.
L’incontro con il Cristianesimo è il momento caratterizzante dell’IRC.
E’ quindi naturale che vengano privilegiati nella ricerca documenti tratti dalla tradizione cristiana: consentono un’interpretazione religiosa e cristiana dell’esperienza che si sta analizzando.
3.
Il progetto 3.
Per una personalizzazione dell’apprendimento Lo studente e la classe esplicitano i risultati raggiunti: – rilevano gli apporti che la documentazione addotta ha offerto alla soluzione degli interrogativi che avevano sollecitato la ricerca; – prendono atto dell’eventuale parzialità della risposta e identificano possibili ulteriori percorsi di ricerca Ai colleghi IdR che hanno aderito alla sperimentazione “Cultura e Religione” 2009.
Nel laboratorio avviato a Pozza di Fassa si è riservata attenzione alle modalità tecniche di intervento sulla Rivista di Religione on line.
I contenuti degli interventi sono stati i più diversi, a seconda del materiale disponibile al momento.
Con questa comunicazione si vuole suggerire un quadro di interventi coerente sia con la impostazione di un’unità di apprendimento sia con la metodologia esistenziale ermeneutica che caratterizza la nostra scelta pedagogica.
Il Nucleo tematico scelto dai partecipanti è UN VOLTO PER DIO (v.
materiale in cartella pp.
12-23).
Nel materiale cartaceo fornito si trova una UA già svolta dal titolo “Alla ricerca di Dio” (pp.
13-22).
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Testo Cultura e Religione: Regole2
Regole per l’inserimento dei contributi nella Rivista di Religione 1.
Registrarsi: cliccare su Iscrizione, in alto a della dell’Home page e compilare la scheda di registrazione.
2.
I nuovi registrati registrati devono comunicare il proprio Nome utente (nickname) alla redazione (rivrel@unisal.it) per ottenere l’autorizzazione all’accesso nell’amministrazione della propria area.
Chi si è registrato in precedenza, non si deve registrare di nuovo, ma può comunicare il nome utente in uso.
Chi è venuto a Pozza è già abilitato.
3.
Ottenuta l’autorizzazione all’accesso si clicca Login in alto a destra dell’Home page di RR, si scrive la propria mail e la password con cui ci si è registrati e si clicca invia, all’estremità destra in alto della Home page apparirà la scritta amministrazione.
4.
Cliccando sulla scritta amministrazione si entrerà nell’amministrazione e si troverà a sinistra la sezione Testo “Cultura e Religione” cliccandoci sopra apparirà l’intero menu cliccando su una delle voci del menu si potranno vedere gli articoli già pubblicati e riaprirli, cliccando sul titolo, per eventuali correzioni o inegrazioni.
5.
Sempre nell’amministrazione, a destra in alto, si troverà il pulsante Nuovo cliccando si aprirà la scheda del nuoivo articolo 6.
Sulla scheda del nuovo articolo: – si scriverà: il titolo, il sottotitolo, l’autore.
– si sceglierà la sezione e la voce indice nella quale andrà il nuovo articolo.
– si metterà,cliccando, il flag solo su: pubblicato, novità, Home page di sezione. NON home page – Cliccando sulla data 30/12/1899 apparirà il calendario del mese, cliccare sul giorno e apparirà la data completa – Cliccare in alto Salva in modo da poter ritrovare la scheda in caso di guasti.
Per ritrovarla mettere il titolo in alto a sinistra sul riquadro ricerca libera.
– Si sceglierà, con un flag, in Aree Associate l’area ( ipertesto, contributi degli autori, contributi degli sperimentatori) in cui deve andare l’articolo – Si sceglierà, con un flag, in Parole Chiave Associate Il tipo di materiale (immagine, questionario, testo, video) che si intende inserire.
– Cliccando in Schede testo apparirà il tasto nuova che aprirà le schede per l’inserimento dei testi.
Aprire le chede necessarie e inserire i testi.
La scheda va sempre salvata prima di aprirne altre o chiudere. Salva e chiudi.
– Cliccando su Immagini apparirà il tasto nuova che aprirà la scheda per l’inserimento di immagini.
Il tasto sfoglia permetterà di prendere le immagini dal proprio PC.
Il tasto conferma le inserirà nella rivista.
Aggiunta la didascalia si salva e si chiude.
– Il procedimento per l’inserimento delle Sequenze Video è analogo a quello delle immagini: cliccando nuova si apre la scheda e si inserisce il titolo, la descrizione, il link il video va prima scaricato su You Tube e poi si copia il link seguendo le regole di You Tube si carica l’immagine che lo presenta, si salva e si chiude.
– Non utilizzare: PDF da Sfogliare – Il procedimento per l’inserimento degli Allegati da scaricare : si clicca su carica nuovo materiale nella scheda si scrive titolo, descrizione, tipo del contributo, si clicca sfoglia e nel proprio computer, si sceglie il file da inserire, si salva e trasferisce.
Avvenuto il trasferimento di clicca sul quadrato link materiale, attendere l’apparizione dell’elenco dei materiali, cliccare in fondo alla lista sul proprio allegato, apparirà la scheda completa, salvare e chiudere.
– Non utilizzare Link ad altri articoli – Non attivato: Commenti agli articoli 7.
Quello che è stato pubblicato va sempre controllato. Per vedere la pagina pubblicata si deve andare su http://www.rivistadireligione.it/culturaereligione.htm Apparirà l’Home page della sezione su cui potranno vedere le UA del testo integrate dagli autori Per verede il proprio contributo cercarlo nella settore ricerca a sinistra dell’Home page: scegliere l’unità e l’area in cui abbiamo messo il contributo cliccare ricerca e attndere.
Questa parte della Rivista è visibile solo a chi si collega con il link suddetto.
8.
Coloro che accedono alla sezione.
http://www.rivistadireligione.it/culturaereligione.htm, se sono registrati, possono pubblicare un proprio commento in fondo agli articoli.
9.
Per difficoltà e chiarimenti contattare la redazione: rivrel@unisal.it; romio@tiscali.it.
Tel.
3333924855.
Ricominciamo dai laboratori
Luigi Berlinguer, parlamentare europeo del Pd, ex ministro dell’Istruzione, ed ex professore.
Che ne pensa dell’analisi del professor Ricolfi? «La trovo piuttosto cupa.
Anche se il suo è un testo di grande interesse».
Non le piace questa idea di una scuola che recuperi un suo rigore? «Io credo che il vero rigore sia dato da un codice condiviso».
Che invece non c’è? «A me pare che la scuola non sia più in grado di sollecitare l’interesse dei ragazzi».
E come si recupera questo rapporto? «Intanto col porre l’accento sull’apprendere invece che sull’insegnare.
Dobbiamo, cioè, puntare a che l’allievo si interessi, studi e impari in profondità, non solo teoricamente».
Si fa presto a dirlo.
La via quale sarebbe? «Iniziare dall’esperienza.
Non dalla lezione, non dalla teoria.
Ma semmai dal laboratorio, dal fare.
Utilizzando in questo quanto di positivo può venire dalle nuove tecnologie.
Mentre qui siamo rimasti alla scuola dell’Ottocento con la cattedra e i banchi, la lezione frontale, il docente e il discente.
Allora si andava sul calesse e si comunicava gridando da una collina all’altra.
Ora ci sono i jet e si comunica via Skype.
Immutati sono rimasti solo la cattedra e i banchi».
E’ sicuro che l’esperienza generi interesse? «Certamente ed è anche dimostrato dal vissuto della scuola elementare italiana, dove si svolgono molte attività creative.
Poi dopo, alle superiori, tutto questo scompare, perché ci portiamo ancora appresso l’impostazione idealista per cui si deve iniziare dalla teoria e non dall’osservazione della realtà».
Occorre rivedere la gerarchia dei saperi? «Assolutamente sì.
Ma quando si parla della scuola si parla di tutto – l’aggiornamento, l’organizzazione, la valutazione, i nuovi esami e quant’altro – ma mai di questo».
Faccia un esempio.
«Non possiamo fare finta che non esistano nuove fonti di informazione e di formazione.
Le tecnologie sono entrate nella vita dei ragazzi, introducendo anche nuovi metodi e nuovi approcci al sapere».
Più pratica, quindi, più laboratori? «La conoscenza deve cominciare dal contatto con la realtà e non con la lezione teorica.
E’ importante saper parlare prima di sapere cosa sia il dittongo.
Questo può stimolare nei ragazzi un desiderio di conoscere, che poi approderà anche ad un inquadramento teorico, beninteso, ma come punto di arrivo e non come inizio».
Siamo sicuri che funziona, professore? «Abbiamo di fronte l’esperienza della scuola finlandese, che l’Ocse considera la migliore scuola del mondo: questo tipo di metodo funziona».
Una proposta finale, prego.
«Due.
Centralità della conoscenza sperimentale.
E che si introduca la pratica della musica in tutte le scuole».
_________________ http://www.edscuola.it
Servizio Civile estero FOCSIV
per il bando 2009 del Servizio Civile Nazionale, Volontari nel mondo – FOCSIV cerca 250 volontari, di età compresa tra i 18 e i 28 anni, da inserire all’interno di 43 paesi per il progetto “Caschi bianchi: interventi umanitari in aree di crisi” per il Servizio Civile all’estero.
Il Servizio Civile è un’opportunità unica per un importante anno di crescita umana e professionale e per contribuire alla lotta contro ogni forma di esclusione e povertà.
I giovani andranno ad inserirsi in progetti di sviluppo in 43 paesi di Africa, America Latina, Asia ed Europa, in base alle loro competenze per un percorso dal forte valore umano e per un’esperienza altamente formativa.
Dai seguenti link potrete visionare i nostri progetti e scaricare la nostra locandina sul servizio civile all’estero: – Progetti 2009 – Locandina Per maggiori informazioni è possibile contattare lo sportello Informarvi – Tel.
06 6876706 Email informarvi@focsiv.it – o visitare il sito della FOCSIV, www.focsiv.it.
Il termine ultimo per inviare la candidatura è il 27 luglio 2009 entro le ore 14.