Nel cantiere della strada e del villaggio educativo

I materiali del convegno nazionale degli uffici diocesani per la pastorale della scuola e l’IRC che si è tenuto a Rimini dall’1 al 3 maggio 2023
31 Marzo 2023

Dall’1 al 3 maggio 2023 la città di Rimini ha ospitato l’annuale Convegno nazionale degli Uffici diocesani di Pastorale della scuola e per l’IRC, sul tema “Nel cantiere della strada e del villaggio educativo”. Il titolo riprende esplicitamente una delle prospettive su cui si svolge il secondo anno del Cammino sinodale della Chiesa in Italia, al quale anche il convegno è stato orientato.

I lavori hanno spaziato dal “cantiere” Scuola – con gli interventi del dott. Stefano Versari, direttore dell’USR dell’Emilia Romagna, e della prof.ssa Renata Viganò, pedagogista dell’Università Cattolica e vicepresidente Invalsi – al “cantiere” Chiesa, grazie alla presenza del card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, del prof. Natalino Valentini, esperto di ecumenismo e di teologia ortodossa, e a mons. Claudio Giuliodori, presidente della Commissione Episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università. Ha concluso la tre giorni un intervento di prospettiva a cura del prof. Ernesto Diaco, direttore dell’Ufficio Nazionale per l’educazione, la scuola e l’università e del Servizio Nazionale per l’IRC. Nel pomeriggio del 2 maggio, inoltre, si è tenuta una visita alla chiesa di S. Agostino e la S. Messa nella chiesa di San Girolamo, preceduta dalla testimonianza di Stefano Vitali sulla beata Sandra Sabattini.

 

Di seguito i link alla cronaca delle diverse giornate di lavoro:

https://educazione.chiesacattolica.it/la-scuola-un-cantiere-sempre-aperto/

https://educazione.chiesacattolica.it/accorciatori-di-distanze-fra-parola-e-vita/

https://educazione.chiesacattolica.it/educazione-ecumenica-e-testimonianza-sfide-del-futuro/

https://educazione.chiesacattolica.it/discernimento-ecclesiale-nella-scuola-cuore-del-cammino-sinodale/

In allegato il programma del convegno e alcuni materiali messi a disposizione dai relatori.

 

CEI-MIUR: intesa sull’insegnamento della religione cattolica

Ridefinire il profilo di qualificazione professionale dei futuri insegnanti di religione cattolica, armonizzando il percorso formativo richiesto per l’insegnamento della religione cattolica con quanto previsto, oggi, per l’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado in Italia.

Definire una nuova versione delle indicazioni per l’insegnamento della religione cattolica nel secondo ciclo, sulla base dei rinnovati documenti che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha elaborato in un quadro di riforma dell’intero sistema educativo di istruzione e formazione (licei, istituti tecnici, istituti professionali, percorsi di istruzione e formazione professionale).

Sono questi, in sintesi, gli obiettivi della duplice intesa che è stata firmata giovedì 28 giugno a Roma, presso la sede della Conferenza Episcopale Italiana, dal Card. Angelo Bagnasco, per la CEI, e dal Ministro Francesco Profumo, per il MIUR. L’accordo, raggiunto al termine di un percorso all’insegna del dialogo e della collaborazione, consolida ulteriormente l’armonioso inserimento dell’insegnamento della religione cattolica nei percorsi formativi della scuola italiana.

“Nella consapevolezza che, come ha sottolineato Benedetto XVI, «la dimensione religiosa è intrinseca al fatto culturale, concorre alla formazione globale della persona e permette di trasformare la conoscenza in sapienza di vita» (Discorso agli insegnanti di religione cattolica, 25 aprile 2009), auspico – ha affermato il Card. Bagnasco – di vedere quanto prima i frutti di bene che scaturiranno da questo rinnovato accordo, conscio dell’impegno delicato in vista della maturazione integrale delle persone degli alunni e grato per il lavoro costante e professionale di tutta la comunità educante della scuola, ivi compreso l’impegno professionale degli insegnanti di religione cattolica”.

Il saluto del Cardinale Bagnasco

ARTICOLI CORRELATI:

 

La scuola nel cuore

Il significato della firma delle due intese tra Chiesa e Governo sull’Irc

Alberto Campoleoni

Una nuova intesa, anzi due, sull’insegnamento della religione cattolica (Irc). Ieri, 28 giugno, le hanno firmate, come previsto dalle procedure di derivazione concordataria, il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, e il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco.

I due testi riguardano questioni differenti ma ugualmente importanti. Il primo, una vera modifica dell’Intesa Cei-Mpi del 1985, seguita al “Nuovo concordato” del 1984, aggiorna i profili di qualificazione professionale dei docenti di religione. Una modifica che si è resa necessaria negli ultimi anni per armonizzare il percorso formativo richiesto agli Idr con quanto previsto, oggi, per l’insegnamento nelle scuole italiane.

La logica di fondo, già ben presente nel 1984 e 1985, è quella di garantire docenti preparati, veri professionisti della scuola, che possano operare con competenza e qualità all’interno dell’istituzione pubblica. È, questo, un portato proprio del Nuovo Concordato, che a suo tempo, ridefinì l’insegnamento cattolico in senso propriamente scolastico e permise di indicare titoli di studio precisi per i docenti. Una logica che è proseguita fino al riconoscimento del ruolo giuridico dei docenti di religione: professionisti della scuola, come i colleghi delle altre materie. Una logica, ancora, che sostiene il capillare e continuo impegno di formazione in servizio organizzato sia a livello nazionale, sia locale, per gli Idr. Ora i titoli di accesso alla professione (si partirà del 2017) sono aggiornati ai cambiamenti avvenuti nei percorsi formativi universitari e in linea con le nuove istruzioni sugli Istituti superiori di scienze religiose.

La seconda intesa appena firmata riguarda, invece, le nuove indicazioni per l’insegnamento della religione cattolica nel secondo ciclo, sulla base dei rinnovati documenti che il Miur ha elaborato in un quadro di riforma dell’intero sistema educativo d’istruzione e formazione. Sono, attesissimi, i “nuovi programmi” per le scuole superiori che in questi anni hanno sofferto un periodo di “vacanza” dovuto anche al continuo mutare degli orientamenti circa la riforma scolastica.

Il cardinale Bagnasco ha spiegato come le indicazioni si sono rese necessarie tenuto conto “del nuovo assetto dei licei, degli istituti tecnici e degli istituti professionali, nonché dei percorsi d’istruzione e formazione professionale”. Per questo le nuove indicazioni sono state differenziate “in modo tale da rispecchiare al meglio il carattere e l’impostazione culturale di ciascuna tipologia di scuola e del particolare ordinamento dell’istruzione e formazione professionale”.
Toccherà ora ai docenti mettere alla prova i nuovi testi, esaminandoli con attenzione e traducendo in concreto, nella prassi didattica, quanto proposto dalle indicazioni. Magari anche suggerendo a loro volta percorsi e strade di rinnovamento. È, questo, peraltro, il dinamismo continuo di una materia scolastica che voglia davvero qualificarsi come tale.

E qui sta il nodo di fondo: l’Irc, anche attraverso questi ultimi passaggi, si conferma attento alla scuola, al suo servizio, come ha ricordato ancora al momento della firma il cardinale Bagnasco. E lo ha sottolineato anche il ministro Profumo, in un inciso, ricordando come anche molti alunni stranieri (in questi anni aumentati in modo esponenziale) scelgano di avvalersi dell’insegnamento cattolico. Sono persone di culture diverse, che tuttavia decidono (“circa la metà”) di frequentare l’Irc, “confermando – dice il ministro – la natura scolastica di questa disciplina, a prescindere dall’appartenenza religiosa personale”. Davvero non è poco.

Scuola in chiaro: istruzioni per l’uso

 


Le scuole potranno inserire i loro dati. Dal 12 gennaio aperto l’accesso al nuovo servizio

 

 

In occasione della presentazione a Roma degli esiti della sperimentazione “Valorizza”, il capo dipartimento del Miur, Giovanni Biondi, aveva dato notizia del varo del progetto “Scuola in chiaro” in una logica di trasparenza e di accesso per le famiglie in occasione delle iscrizioni.

Il progetto, presentato con circolare 108 del 27 dicembre dallo stesso ministro Profumo, è stato illustrato con indicazioni operative nella nota prot. n. 6756 del 30 dicembre (www.istruzione.it), firmata dal Direttore Generale Emanuele Fidora.

Il progetto “Scuola in chiaro” – si legge nella nota – si articola in due fasi coordinate, una a carico della Amministrazione centrale e un’altra di responsabilità delle Istituzioni scolastiche.

L’Amministrazione da parte sua cura la predisposizione, in forma grafica e tabellare, dei dati riguardanti la singola Istituzione scolastica già presenti nel sistema informativo in quanto acquisiti attraverso processi amministrativi e varie rilevazioni ad hoc (informazioni generali sulla scuola, alunni, esiti scolastici, personale scolastico,…).

Le Istituzioni scolastiche provvedono invece all’inserimento delle informazioni di loro esclusiva conoscenza (didattica, servizi offerti, valutazione, eventuale presenza di modelli personalizzati per le iscrizioni).”

I dati delle istituzioni scolastiche possono essere  inseriti a partire dal 4 gennaio 2012, con la possibilità di effettuare in via permanente modifiche, integrazioni, aggiornamenti delle informazioni stesse. L’inserimento dei dati a cura delle scuole – continua la nota firmata dal DG Fidora – avviene tramite una apposita applicazione, avente il medesimo nome del progetto (“Scuola in chiaro”), situata nell’area “Rilevazioni” del portale SIDI; tale applicazione consente il caricamento di file (in formato pdf, doc, jpg o bmp per le immagini e di dimensione limitata ad un massimo di 1MB per ogni singolo file) e l’inserimento di dati attraverso griglie predisposte, con la compilazione di tabelle predefinite ovvero tramite la spunta di un elenco di voci”.

“Scuola in chiaro” partirà dal 12 gennaio 2012 e comprenderà sia i dati ministeriali sia quelli immessi da ogni singola istituzione.

La nota chiarisce anche che per l’anno scolastico 2012/2013 le iscrizioni possono essere effettuate attraverso il nuovo sistema on line per le prime classi della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, pur rimanendo attiva la tradizionale procedura di iscrizione presso le Istituzioni scolastiche.






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Il corpo è il messaggio. L’incarnazione al tempo delle cyberfilosofie

 

Il culto del corpo è l’imperativo quotidiano della nostra epoca. Solo chi si sforza di raggiungere il proprio ideale fisico può avere successo, e dunque botox, body-styling e chirurgia estetica divengono i riti che ci promettono un’eterna giovinezza.

D’altro lato, tuttavia, la dimensione corporea va contemporaneamente perdendo sempre più di significato, parallelamente allo svilupparsi delle potenzialità virtuali offerte dal cybermondo costituito da Internet, giochi di ruolo, videogiochi, nanotecnologie applicate alla medicina, che rivelano il profondo desiderio dell’uomo di superare il limite fisico e in definitiva di raggiungere l’immortalità.

Ma a ciò fa ancora resistenza il messaggio evangelico dell’incarnazione di Dio, che continua ad affrancare e a restituire dignità a ogni corpo fragile, limitato, vulnerato nella sua esistenza, e che oggi il pensiero cristiano deve riproporre in modo consapevole e attrezzato come risorsa di senso per una vita vissuta e ancorata alla realtà nell’epoca del cyber-mondo.

 

 

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Regno-att. n.20, 2011, p.707

Processi educativi e traguardi di competenze

 

in questi ultimi anni nelle giornate di Studio IRC promosse dall’Istituto di Catechetica si è riflettuto su alcuni orientamenti culturali significativi per l’educazione religiosa, analizzando in particolare l’apprendimento, l’ermeneutica, il linguaggio religioso, l’etica nell’orizzonte del pluralismo culturale.…

Quest’anno la riflessione della giornata di studio verterà un tema di grande interesse ed attualità: Processi educativi e traguardi di competenze.

La giornata si realizzerà sabato 3 dicembre 2011 presso l’Università Pontificia Salesiana dalle 9.00 alle 18.00.

La giornata si svolge, secondo una consuetudine ormai convalidata al confronto e all’integrazione fra i partecipanti, valorizzando le diverse competenze. Vengono offerti brevi imputs iniziali sugli aspetti significativi del tema e si lascia  quindi aperta la conversazione al contributo di ciascuno.

Come premesse vengono prese la scelta educativa privilegiata dalla Facoltà e la traduzione in Pedagogia religiosa che ne ha fatto l’Istituto.

1. Si vogliono approfondire come temi:

– Gli Orientamenti della Cei per il Decennio 2010-2020.

– Le scelte privilegiate dall’Istituto nella Pedagogia religiosa

– Quali orientamenti? Quale integrazione?

2. Specificamente per l’IRC:

– L’Istituto ha una Pedagogia – Didattica caratterizzata?

– La Scuola e di conseguenza l’IRC si orientano ai traguardi di competenza…

– Identità e differenze da rilevare

– Possibili convergenze da promuovere

– Urgenze e problemi da evidenziare

3. Verso una sintesi orientativa

 

La partecipazione alla giornata è riservata  ad un numero ristretto di studiosi e propfessionisti della materia.

 

 

 

 

 

 

PROGRAMMA

 

9.00 Apertura della Giornata

– Preghiera

– Saluto delle Autorità

– Presentazione del Programma e Metodologia di lavoro

9.30:  Prof. Vincenzo Annicchiarico

– Gli Orientamenti Pastorali della Cei e ricaduta sull’IRC

10,00 – 11.00: Confronto libero dei partecipanti

11,00: Coffee break

11.30 – 12.00: Prof. Zelindo Trenti

Gli Orientamenti dell’Istituto di Catechetica per l’IRC

12.00 – 13.00: Confronto libero dei partecipanti

13.10:  Pranzo

14.30 – 15.00:  Prof. Sergio Cicatelli

I traguardi di competenza negli attuali Orientamenti della scuola

15.00 – 16.00: Confronto libero dei partecipanti

16.00 – 16.30: Prof. Cesare Bissoli

Le Indicazioni Nazionali e  traguardi di competenze per l’IRC

16.30 – 17.30: Confronto libero dei partecipanti

17.30:  Conclusioni orientative

Ora di religione: tutelare la libertà di scelta

L’Osservatore Romano dedica oggi un lungo articolo al tema dell’ora di religione nelle scuole e approfondisce, in particolare, la questione del diritto dei genitori a decidere in materia. “Sono i genitori, e non lo Stato”, scrive il giornale del Vaticano, “ad avere il diritto di educare i propri figli conformemente alle loro convinzioni e lo Stato deve cercare di aiutarli in questo, nella più assoluta neutralità. Lo Stato è costituzionalmente obbligato a garantire ai genitori che i docenti di religione dei loro figli minorenni vengano designati dalla gerarchia della Chiesa della quale essi fanno parte. Designazione che deve essere completamente libera per le Chiese e necessariamente rispettata dallo Stato”.

La presa di posizione del quotidiano della Santa Sede è dovuta al fatto che domani “si tiene a Strasburgo, dinanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo, un’importante udienza nella quale sono in gioco, in parte, la libertà religiosa e l’autonomia delle Chiese, delle confessioni e delle comunità religiose riguardo all’insegnamento del proprio credo”. La questione in discussione è “se ai cittadini europei viene garantito che l’insegnamento religioso ricevuto dai loro figli minorenni nelle scuole corrisponda alle loro convinzioni”.




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Irc, risorsa per tutti

Il Messaggio della Presidenza CEI


L’Insegnamento della religione cattolica, “in forza delle sue ragioni storiche e della sua valenza educativa, è di fatto capace di proporsi come significativa risorsa di orientamento per tutti e di intercettare il radicale bisogno di apertura a dimensioni che vanno oltre i limiti dell’esperienza puramente materiale”. Lo scrive la Presidenza della CEI nel Messaggio in vista della scelta di avvalersi dell’Insegnamento della religione cattolica nell’anno scolastico 2012-2013. Ecco il testo integrale del Messaggio.
Roma, 15 novembre 2011
Cari studenti e genitori,
nelle prossime settimane sarete chiamati a esprimervi sulla scelta di avvalervi dell’insegnamento della religione cattolica.
Si tratta di un appuntamento di grande responsabilità perché consente, a voi studenti, di riflettere sulla validità di tale proposta e di decidere personalmente se farne risorsa per la vostra formazione e, a voi genitori, di ponderare le possibilità educative offerte ai vostri figli.
Vogliamo dirvi che vi siamo vicini, condividiamo i dubbi e le speranze che abitano il vostro cuore di fronte alle ricadute che le contraddizioni del momento presente e le incertezze del futuro hanno sulla scuola; partecipiamo al vostro anelito di verità e di sicurezza, impegnati, insieme a tutte le persone di buona volontà, in particolare mediante lo strumento dell’insegnamento della religione cattolica, a fare della scuola uno spazio educativo autentico per le nuove generazioni, un luogo di formazione alla pacifica convivenza tra i popoli e di confronto rispettoso, sotto la guida di veri maestri e di convinti educatori.
La Chiesa è dalla vostra parte, si fa carico di ogni vostra fatica, vuole offrirvi il supporto della sua bimillenaria esperienza a servizio dell’uomo e delle sue più profonde aspirazioni, vuole aiutare voi studenti, attraverso l’opera di insegnanti professionalmente competenti e spiritualmente motivati, a leggere e interpretare la cultura letteraria, artistica e storica in cui siete nati e cresciuti, o dove siete approdati in seguito a scelte di vita o a esodi forzati. L’insegnamento della religione cattolica è una disciplina che tiene viva la ricerca di Dio, aiuta a trovare risposte di senso ai “perché” della vita, educa a una condotta ispirata ai valori etici e, facendo conoscere il cristianesimo nella tradizione cattolica, presenta il Vangelo di Gesù Cristo in un confronto sereno e ragionato con le altre religioni. Afferma a questo proposito Papa Benedetto XVI: «una cultura meramente positivista che rimuovesse nel campo soggettivo come non scientifica la domanda circa Dio, sarebbe la capitolazione della ragione, la rinuncia alle sue possibilità più alte e quindi un tracollo dell’umanesimo, le cui conseguenze non potrebbero essere che gravi. Ciò che ha fondato la cultura dell’Europa, la ricerca di Dio e la disponibilità ad ascoltarLo, rimane anche oggi il fondamento di ogni vera cultura» (Discorso all’Incontro con il mondo della cultura al Collège des Bernandins, Parigi 12 settembre 2008).
Nel cuore di una formazione istituzionalizzata come quella della scuola, in continuità con la famiglia e in preparazione alla vita sociale e professionale, l’insegnamento della religione cattolica è un valore aggiunto a cui vi invitiamo a guardare con fiducia, qualunque sia il vostro credo e la vostra estrazione culturale. In forza delle sue ragioni storiche e della sua valenza educativa, esso è di fatto capace di proporsi come significativa risorsa di orientamento per tutti e di intercettare il radicale bisogno di apertura a dimensioni che vanno oltre i limiti dell’esperienza puramente materiale.
Cari genitori e docenti, a voi rivolgiamo il caloroso invito a operare insieme perché non manchi alle giovani generazioni l’opportunità di una proposta inerente la dimensione religiosa e di una cultura umanistica e sapienziale che li abiliti ad affrontare le sfide del nostro tempo.
LA PRESIDENZA DELLA CEI

 

 

«Religione a scuola, aiuto a trovare risposte
ai perché della vita»

Un “valore aggiunto” per aiutare a “trovare risposte di senso ai ‘perche” della vita”, educare a “una condotta ispirata ai valori etici”, far conoscere “il cristianesimo nella tradizione cattolica, presentando il Vangelo di Gesù Cristo in un confronto sereno e ragionato con le altre religioni”: sono le finalità principali dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole italiane di cui parla il messaggio della presidenza della Cei in vista della scelta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica nell’anno scolastico 2012-2013.
Il testo, riportato dal Sir, è stato diffuso oggi dalla Segreteria generale della Cei e si rivolge a studenti e genitori, che nelle prossime settimane saranno chiamati a esprimersi “sulla scelta di avvalervi dell’insegnamento della religione cattolica”. Il messaggio sottolinea che “si tratta di un appuntamento di grande responsabilità perchè consente, a voi studenti, di riflettere sulla validità di tale proposta e di decidere personalmente se farne risorsa per la vostra formazione e, a voi genitori, di ponderare le possibilità educative offerte ai vostri figli”.
La percentuale di scolari e studenti “avvalentisi” dell’insegnamento della religione nelle scuole italiane è attorno al 90-91%, con differenze tra nord (86%), centro 90%) e sud (97%).
Dopo aver espresso la vicinanza della Chiesa a famiglie e giovani “di fronte alle ricadute che le contraddizioni del momento presente e le incertezze del futuro hanno sulla scuola”, il messaggio si sofferma sull’impegno educativo e sul suo significato e valore. “La Chiesa è dalla vostra parte, si fa carico di ogni vostra fatica, vuole offrirvi il supporto della sua bimillenaria esperienza a servizio dell’uomo e delle sue più profonde aspirazioni, – dice il testo – vuole aiutare voi studenti, attraverso l’opera di insegnanti professionalmente competenti e spiritualmente motivati, a leggere e interpretare la cultura letteraria, artistica e storica in cui siete nati e cresciuti”. 
Nella parte conclusiva si dice che “in continuità con la famiglia e in preparazione alla vita sociale e professionale, l’insegnamento della religione cattolica è un valore aggiunto a cui vi invitiamo a guardare con fiducia, qualunque sia il vostro credo e la vostra estrazione culturale”. Si sottolinea poi che l’Irc “è di fatto capace di proporsi come significativa risorsa di orientamento per tutti” e si formula il “caloroso invito a operare insieme perché non manchi alle giovani generazioni l’opportunità di una proposta inerente la dimensione religiosa e di una cultura umanistica e sapienziale che li abiliti ad affrontare le sfide del nostro tempo”.

Avvenire 15/11/2011

La scuola, ambiente che educa alla vita

Corso nazionale di aggiornamento per docenti di religione

“L’insegnamento della religione cattolica propone certo una visione della vita, rispondendo secondo la tradizione cristiana-cattolica alle domande religiose che ogni uomo porta in sé; ma perché la scuola risulti luogo di vita, anche l’insegnante di religione cattolica deve fare la sua parte”. Don Vincenzo Annichiarico, Responsabile del Servizio Nazionale Irc, ha così introdotto a Montesilvano (PE) il corso nazionale di aggiornamento per 130 docenti di religione cattolica, in servizio nelle scuole statali di ogni ordine e grado (24-26 ottobre).
“Il Corso di quest’anno intende affrontare il tema dell’educare alla vita, facendo attenzione allo specifico ambito scolastico, concepito anch’esso come ambiente di vita”, ha aggiunto, citando quindi il Card. Bagnasco: “Siamo sempre più convinti che il cristianesimo con la sua presenza cattolica, come pensiero, come cultura, come esperienza politica e sociale, è un fattore fondamentale e imprescindibile nella storia del Paese, e con la sua forza è in grado di animare le molte culture che oggi vi coabitano, al fine di promuovere la civiltà dell’amore”.
Accanto alle relazioni del Prof. Lorenzo Ornaghi, Rettore Magnifico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, di Mons. Nunzio Galantino, Responsabile del Servizio Nazionale per gli Studi Superiori di Teologia e di Scienze Religiose e del Prof. Giuseppe Pulcinelli, Docente di materie bibliche presso la Facoltà di Teologia e l’ISSR “Ecclesia Mater” della Pontificia Università Lateranense di Roma, il corso prevede anche dei laboratori tematici che riguarderanno la competenza dell’Idr in campo biblico-teologico in campo antropologico, in campo storico-culturale e in campo pedagogico-didattico. Un ulteriore laboratorio è incentrato sul territorio e riguarderà lo studio dell’arte figurativa e del linguaggio simbolico religioso nel contesto locale.

Problematiche Etiche nell’Insegnamento della Religione

Incontro Italo-Tedesco di Pedagogia Religiosa: 18-22 Settembre 2011

 

 

Programm

 

Sonntag, 18. September/Domenica, 18. Settembre

18.00

Erstes Meeting mit Bekanntmachen der Teilnehmerinnen, Orientierung über die Tagung, Einführung in die Thematik; offene Kommunikation.

18.00

Prima Riunione: Presentazione dei partecipanti, informazioni sull’Incontro, Introduzione alla tematica; comunicazioni ufficiali.

20.00

Abendessen

 

Cena

21.00

Beisammensein

 

Momento conviviale

 

Montag, 19. September/Lunedì, 19. Settembre

8.00

Frühstück

 

Colazione

9.30

Forschergruppe Zelindo Trenti: Zum Stand der Debatte in Italien. Die moralische Dimension in den aktuellen Dokumenten zur Religiösen Erziehung

 

Zelindo Trenti ed Équipe: Informazioni-aggornamento in campo italiano: la dimensione morale nei testi recenti di Istruzione Religiosa: Metodologie in atto (Zelindo Trenti). Ricerche e studi (Roberto Romio).

10.45

Coffee Break

11.15

Texte und Erfahrungen (Forschergruppe Trenti)

 

Testi ed esperienze (equipe Astuto Roberto – Carnevale Cristina  – Cursio Giuseppe)

13.00

Pranzo

 

15.30

Lothar Kuld: Das Compassion-Projekt – Idee, Konzept Wirkungen

 

Lothar Kuld: Il progetto “compassion”: idea – concetto – effetti

17.00

Coffee Break

17.30

Gruppenarbeit

 

Lavoro di gruppo

18.30

Berichte aus den Gruppen

 

Assemblea

20.00

Cena

21.00

Beisammensein

 

Momento conviviale

 

Dienstag, 20. September/Martedì, 20. Settembre

9.30

Paolo Carlotti: Erziehung zur Tugend

 

Paolo Carlotti:  Educare alla virtù

10.45

Coffee Break

11.15

Gruppenarbeit

 

Lavoro di gruppo

12.15

Berichte aus den Gruppen

 

Assemblea

13.00

Pranzo

 

15.30

Ulrich Kropac: Ethik im Religionsunterricht? Der Beitrag der christlichen Religion zu ethischer Erziehung und Bildung

 

Ulrich Kropac: Problematiche Ethiche nell’ Insegnamento della Religione? Il Contributo Christiano alla Educazione Ethica

17.30

Coffee Break

18.00

Konstantin Lindner: Ethisches Lernen in der aktuellen religionspädagogischen Forschung

 

Konstantin Lindner: Ricerche recenti di pedagogia religiosa sulle problematiche etiche

19.00

Angela Kaupp: Konzepte ethischen Lernens in der Gemeindekatechese

 

Angela Kaupp: L’insegnamento morale nella catechesi tedesca

20.00

Cena

21.00

Beisammensein

 

Momento conviviale

 

Mittwoch, 21. September/Mercoledì, 21. Settembre

9.30

Carlo Nanni: Erziehung zu Werten

 

Carlo Nanni: Educare ai valori

10.30

Coffee Break

11.00

Abschlussplenum

 

Assemblea finale

12.00

Eucharistiefeier

 

Eucaristia

13.00

Pranzo

14.30

Wissenschaftliche Exkursion

 

Escursione a Tivoli (Villa D’Este e Villa Adriana)

20.00

Abendessen

 

Cena a Tivoli

 

Donnerstag, 22. September/Giovedì, 22. Settembre

 

Abreise

 

Partenze

 

 

Participanti Tedeschi

Nome                          Universitá                                                        Titolo

Bernhard Grümme     PH Ludwigsburg                                  Prof. Dr.

Rene Brugger             Universität Eichstätt                          —-

Ulrich Kropac             Universität Eichstätt                       Prof

Angela Kaupp                        Universität Freiburg              Dr.

Joachim Theis             Universität Trier                                Prof

Ulrich Riegel              Universität Siegen                             Prof

Rudolf Englert           Universität Duisburg-Essen          Prof.

Katrin Bederna           PH Ludwigsburg                                    JunProf.

Lothar Kuld               PH Weinheim                                              Prof.

Fritz Weidmann         —-                                                                   Prof. em.

Brieden Norbert         Ruhruniversität Bochum                   Dr.

George Reilly             —-                                                                        Dr.

Brembeck Stefan        —-                                                                       Dr.

Konstantin Lindner    Universität Bamberg                           Dr.

Andrea Kabus                        Universität Bamberg                    Dr.

Michaela Neumann    Uni Augsburg                                           Dr.

Ralph Sauer                —-                                                                        Prof. em

Steffi Schöber: Traduttrice

 

Partecipanti Italiani

1. Bissoli Cesare (UPS, Roma)

2. Carlotti Paolo (UPS, Roma)

3. Cozzi G. (Paoline, Roma)

4. Di Giovanni Gabriele (Fratelli Scuole Cristiane, Roma)

6. Filipovic Ana Thea (Croazia)

7. Grzadziel Dariusz (UPS, Roma)

8. Marin Danilo (Chioggia – Venezia)

9. Mazzarello Maria Luisa (Auxilium, Roma)

10. Montisci Ubaldo (UPS, Roma)

11. Moral José Luis (UPS, Roma)

12. Nanni Carlo (UPS, Roma)

13. Pajer Flavio (Fratelli Scuole Cristiane, Roma)

14. Pastore Corrado (UPS, Roma)

15. Rezzaghi Roberto (Mantova)

16. Romano Tonino (UPS, Roma)

17. Romio Roberto (Roma)

18. Trenti Zelindo (UPS, Roma)

19. Usai Giampaolo (UPS, Roma)

20. Vallabaraj Jerome (UPS, Roma )

21. Viviani Maurizio (Conferenza Episcopale Italiana, Roma)

22. Wierzbicki Mirosław Stanisław   (UPS, Roma)

Collaboratori del Prof. Zelindo Trenti.

– Astuto Roberto

– Carnevale Cristina

– Cursio Giuseppe

 

CASA LA SALLE
Via Aurelia, 472 00165 Roma, Italia – Tel. +39 06 66.69.81 – Fax +39 06 66.00.03.84 – booking@casalasalle.com

“Casa La Salle” è situata a pochi passi dalla stazione della metropolitana “Cornelia” (Linea A) ed in prossimità di diverse fermate di autobus.

La collocazione all’inizio di Via Aurelia, consente un facile e rapido accesso a gran parte della città: in 15 minuti si raggiunge il Vaticano, in 25 minuti la Stazione Termini.

Di seguito le indicazioni per raggiungere Casa La Salle :

Aeroporto “Leonardo da Vinci” (Fiumicino)

Treno no-stop “Leonardo Express” (Aeroporto-Stazione Termini)

Metropolitana (Linea A, direzione Battistini) fino alla stazione “Cornelia”

Aeroporto “G.B. Pastine” (Ciampino)

Terravision Shuttle Bus (Aeroporto-Stazione Termini)

Metropolitana (Linea A, direzione Battistini) fino alla stazione “Cornelia”

Stazione Termini

Metropolitana (Linea A, direzione Battistini) fino alla stazione “Cornelia”

Per chi arriva in automobile o in pullman :

uscita n°1 del Grande Raccordo Anulare (G.R.A.)

proseguire sulla Via Aurelia fino a Piazza San Giovanni Battista de La Salle da dove sarà possibile effettuare l’inversione di marcia e accedere all’entrata di “Casa La Salle” (per i pullman l’accesso è consentito da Via Aurelia 476)

 


GPS

N 41º53’0090″”
E 012º25’4600″

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Nella scuola entri l’educazione alla solidarietà

 

Un appello all’inizio della scuola:  occorre è più che mai un cambiamento di mentalità e di stili di vita, “essere per gli altri”.

 

Bello spettacolo quello di Madrid invasa da centinaia di migliaia di giovani venuti dai cinque continenti per assistere alla Giornata mondiale della gioventù, presieduta da Benedetto XVI, che per diversi giorni ha trasformato la capitale spagnola in un’affollata Torre di Babele. Tutte le razze, lingue, culture, tradizioni si sono mescolate in una gigantesca testa di ragazze e ragazzi adolescenti, studenti, giovani professionisti venuti da ogni angolo della terra per cantare, ballare, pregare e proclamare la loro adesione alla Chiesa cattolica. Tutto è trascorso in pace, in allegria, in un clima «simpatia generale». A scrivere queste parole su El País di domenica 28 agosto è Mario Vargas Llosa, premio Nobel per la letteratura 2010. Lo scrittore peruviano (significativamente L’Osservatore Romano ha ripreso per intero l’articolo il martedì successivo), dichiaratamente agnostico, non si limita a constatare la bellezza di ciò che è successo a Madrid: ne indica un significato profondo, quello per cui «tutti, credenti e non credenti, dobbiamo rallegrarci di quanto è accaduto nella capitale spagnola». Lo esprime così: «Una società democratica non può combattere efficacemente i propri nemici -a iniziare dalla corruzione – se le sue istituzioni non sono saldamente sostenute da valori etici, se al suo interno non fiorisce una ricca vita spirituale come antidoto permanente contro le forze distruttrici, dissocianti e anarchiche che sono solite guidare la condotta individuale quando l’essere umano si sente libero da ogni responsabilità». E aggiunge che non la religione è superstizione, ma precisamente la presunzione ideologica di ritenerla tale, una superstizione moderna, «che la realtà ha pian piano fatto a pezzi».

È a partire da queste considerazioni del premio Nobel peruviano che vorrei proporre alcune riflessioni dedicate soprattutto ai ragazzi e ai giovani che iniziano in questi giorni il nuovo anno scolastico. Non è difficile ritenere che essi avvertano in maniera più o meno consapevole la grave situazione di difficoltà che sta attraversando il nostro Paese, insieme peraltro all’intero Occidente. La crisi annunciatasi tre anni fa ha mostrato progressivamente i suoi effetti drammatici sul mondo del lavoro e sulla vita quotidiana delle nostre famiglie: la menzogna che aveva indotto molti a ritenere equivalenti l’economia reale e quella virtuale dei giochi finanziari, ha prodotto conseguenze devastanti in Paesi, la cui stabilità era finora ritenuta immune da rischi, e si fa sentire da noi nel settore produttivo e dell’occupazione, nella fatica di molte famiglie a tirare avanti fino alla fine del mese, nei provvedimenti da “lacrime e sangue” di cui chi governa dovrà farsi carico, con la speranza che – fra tanti sconcertanti tentennamenti – sia salvaguardata al massimo l’equità e l’attenzione ai più deboli.

Certamente i nostri ragazzi avvertono sulla propria pelle il peso di queste difficoltà, anche quando esse non avessero toccato direttamente le loro famiglie, e questo perché a rischio è non solo il presente, ma anche l’immediato futuro di cui saranno i primi protagonisti. Il senso diffuso di scoraggiamento e di frustrazione, che colpisce specialmente chi ha perso il lavoro o non riesce a trovarlo, potrebbe diventare nei nostri ragazzi la tentazione pericolosa di cedere a illusioni violente o l’altra, non meno grave, espressa dalle parole fulminanti di Corrado Alvaro, di «pensare che vivere rettamente sia inutile».

Mi sembra perciò giusto chiederci quale contributo i nostri giovani possono dare al superamento della crisi in atto. In quanto essa nasce da processi economico-sociali, che hanno evidenti risvolti politici ritengo che il primo compito che spetti loro sia quello di impegnarsi al massimo nello studio per prepararsi a portare un contributo qualificato alla società di domani. Non esito a dire loro studiate, leggete, informatevi, pensate, fatevi un’idea di ciò che è avvenuto e sta avvenendo, individuatene le cause e cercate di vaccinarvi il più possibile nei confronti degli errori che sono alla base delle difficoltà attuali!

Nella sua radice più profonda, però, la crisi è di ordine morale: egoismi e cecità colpevoli hanno permesso che alcuni si avvantaggiassero a scapito di molti altri, i più deboli. L’Italia, nonostante la vivacità del suo tessuto imprenditoriale e manifatturiero e la qualità dei suoi lavoratori, non è stata meno colpita dalla tempesta etica ed economica che ha investito il “villaggio globale”. Il bisogno di motivazioni morali e di spiritualità, ritenuto decisivo da Vargas Llosa per il “bene essere” di ogni società democratica, si affaccia qui in tutta la sua gravità. Ciò che occorre è più che mai un cambiamento di mentalità e di stili di vita: alla logica egoistica dell’accaparramento bisogna opporre un’educazione alla solidarietà e allo spirito di servizio in vista del bene comune; al consumismo sfacciato e ai falsi modelli che puntano all’avere di più per essere di più, bisogna reagire con una scelta di sobrietà, allenandosi al sacrificio e alla condivisione con i più deboli. Questo non avverrà senza il concorso di tutti e specialmente senza il concorso dei giovani, nostro futuro.

È l’ora di un sussulto etico e spirituale che parta da uomini e donne dal cuore puro, sinceramente desiderosi di impegnarsi per il bene di tutti: e i giovani dovranno stare in prima linea in questa “rivoluzione morale”. E mia convinzione profonda che l’aiuto di Dio, cercato attraverso la preghiera e sperimentato nell’esercizio dell’amore al prossimo, sia forza decisiva di cui tutti abbiamo bisogno per vivere e sviluppare questo nuovo inizio. Ai giovani specialmente ripeterei, perciò, le parole dell’amatissimo Papa Giovanni Paolo II, dichiarato beato lo scorso 1° maggio: «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!» (22 ottobre 1978).

A tutti, comunque, credenti e non credenti, è lanciata la sfida dell’urgenza indicata: è tempo di scelte radicali, di un vigoroso ritorno al primato del bene comune e alla concezione della vita vissuta come “essere per gli altri”, e quindi come dono e servizio! Solo preparando a queste scelte la scuola potrà contribuire a far crescere la qualità della vita di tutti. A docenti e studenti l’appello a non sottrarsi a questo compito decisivo.


*Arcivescovo di Chieti-Vasto

in “Il Sole 24 Ore” del 4 settembre 2011