Il Papa e le donne: assumetevi responsabilità con coraggio

CITTÀ DEL VATICANO. «Prendete le cose in mano con coraggio!». Questa l’esortazione del Papa ad una delegazione dell’Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche (Umofc/Wucwo), ricevuta nei giorni scorsi in Vaticano, alla quale Francesco ha indicato l’esempio di Maria Maddalena, «che ha annunciato coraggiosamente la risurrezione di Gesù, anche quando gli apostoli non gli hanno creduto», e non ha mancato di indirizzare una raccomandazione: «Senza follia non c’è santità».

«Quando abbiamo chiesto al Papa un messaggio per le 8 milioni di donne che appartengono alle organizzazioni membri dell’Umofc in tutti continenti, il Santo Padre ci ha incoraggiato e ha sottolineato che per andare avanti nel cammino verso la santità ci vuole molto coraggio e anche una certa pazzia», racconta Maria Lia Zervino, presidente generale dell’organizzazione. «In quel senso, ha espresso: “Senza pazzia non c’è santità”. Ci ha spinto a essere come Maria Maddalena, che ha avuto la follia di annunciare la resurrezione di Gesù agli apostoli, anche se non le credevano. La sua esortazione è stata: “Fatevi carico con coraggio”».

L’udienza «ha avuto una durata più o meno di 40 minuti. Il clima è stato molto accogliente, fraterno e anche gioioso per il sense of humor del Papa», afferma Zervino.

Una nota dell’Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche riferisce che con il Papa la delegazione ha discusso «della realtà della Chiesa, delle donne e del principio mariano; della sinodalità dei laici; dell’ideologia del genere a livello internazionale; del dialogo interreligioso per la fratellanza umana e della missione specifica delle donne in tutti questi ambiti pastorali».

«Il tema centrale», spiega Zervino, «è stato proprio quello delle donne e la Chiesa, però non soltanto sul “ruolo” che, come ha detto il Papa tante volte, deve essere più approfondito e molto più esteso, ma anche su come noi donne dell’Umofc, con il nostro modo femminile di essere donne laiche, possiamo contribuire a sviluppare il “principio mariano” all’interno della Chiesa e a manifestare il volto femminile della Chiesa nel mondo di oggi».

Le donne dell’Umofc sono «convinte che le donne organizzate sinergicamente tra di loro possano prestare un incalcolabile servizio alla Chiesa», spiega ancora la presidente. «Non vogliamo occupare posti per ottenere potere o fare rivendicazioni e nemmeno per essere lì per decorazione, come un vaso di fiori. Pensiamo invece che sia fondamentale che le diverse strutture ecclesiali accolgano il desiderio di Papa Francesco di contare su donne con una formazione adeguata che intervengano nei processi decisionali».

Quanto al tema della sinodalità, Zervino spiega: «“Le donne sono quelle che portano avanti la Chiesa, senza ricoprire cariche”. In questo quadro, la sinodalità è stata considerata come il camminare insieme del Popolo di Dio. All’interno di questo Popolo di Dio, è stato evidenziato quanto possono aiutare a superare le ideologie le esperienze concrete delle donne dell’Umofc che, cercando la “santità della porta accanto”, tutti i giorni si impegnano in azioni meravigliose ma silenziose per l’evangelizzazione e lo sviluppo umano integrale. Ascoltare le testimonianze di queste donne è un passo importante per il cammino sinodale della Chiesa, perché costituiscono un osservatorio vivente sulle donne nel mondo».

“Aprite le porte alla vita”

Questo il titolo del Messaggio dei Vescovi per la 42° Giornata per la Vita prossimo  2 febbraio 2020.

“Osiamo sperare che la Giornata per la vita divenga sempre più un’occasione per spalancare le porte a nuove forme di fraternità solidale. Un abbraccio di pace e bene”, queste le parole del direttore a conclusione della lettera (in allegato) con cui invita gli Uffici diocesani di pastorale familiare, le diocesi e le Associazioni ad animare la Giornata 2o2o

“Educare ancora, educare sempre. ‘Il tempo dell’educazione non è finito’ (EvbV7 )”

Un seminario della Commissione Episcopale CEI per l’educazione cattolica, la scuola e l’università. Appuntamento dal 19 al 21 marzo 2020 a Roma

Sono passati ormai dieci anni da quando l’Episcopato italiano, con gli orientamenti pastorali “Educare alla vita buona del Vangelo”, indicava l’educazione quale prospettiva unitaria secondo cui interpretare la missione ecclesiale nel nostro tempo. «Alla base del nostro cammino – scrivevano i Vescovi – sta la necessità di prendere coscienza delle caratteristiche e dell’urgenza della questione educativa. L’educazione, infatti, se è compito di sempre, si presenta ogni volta con aspetti di novità» (n. 53).

Oggi, mentre la Chiesa italiana si accinge a iniziare un nuovo tratto di cammino, alla luce degli orientamenti che saranno pubblicati nei prossimi mesi, la Commissione Episcopale ritiene importante tornare a riflettere sull’attualità della sfida educativa e condividere una riflessione che porti a proseguire l’impegno comune.

L’appuntamento è dal 19 al 21 marzo 2020 per un seminario nazionale sul tema “Educare ancora, educare sempre. ‘Il tempo dell’educazione non è finito’ (EvbV7 )”.

Grazie alla collaborazione di diversi Uffici e organismi della CEI, e all’apporto organizzativo dell’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università e il Servizio nazionale per l’IRC, l’incontro vedrà la partecipazione di persone rappresentative di vari ambiti pastorali, che daranno vita a tre giorni di ascolto e di riflessione corale, affrontando i temi educativi nell’ampiezza con cui interpellano la comunità ecclesiale e l’intera società italiana.

La partecipazione è ad invito.

I momenti assembleari potranno essere seguiti anche on line su questo sito via streaming.

 

PROGRAMMA

Giovedì 19 marzo 2020

ore 17,00             preghiera iniziale e introduzione ai lavori di mons. Mariano CROCIATA, vescovo di Latina-Sezze-Priverno e presidente della Commissione Episcopale per l’Educazione Cattolica, la Scuola e l’Università

ore 17,30             Educare oggi tra vocazione e responsabilità. Intervengono Alessandro ROSINA, docente di demografia all’Università Cattolica del Sacro Cuore; Robert CHEAIB, teologo e docente alla Pontificia Università Gregoriana; Luigina MORTARI, docente di pedagogia e filosofia all’Università di Verona. Introduce e modera Pierpaolo TRIANI, docente di pedagogia all’Università Cattolica del Sacro Cuore

ore 20,00             cena

Venerdì 20 marzo 2020

ore 8,00               celebrazione eucaristica, presieduta da mons. Stefano RUSSO, segretario generale della CEI

ore 9,30”             Educare ancora, educare sempre. Introduzione al lavoro dei tavoli, a cura di Domenico SIMEONE, docente di pedagogia all’Università Cattolica del Sacro Cuore

ore 10,30             tavoli di lavoro

ore 13,00             pranzo

ore 15,00             tavoli di lavoro

ore 17,30             Gli scenari dell’educazione. Intervengono Antonio POLITO, editorialista del Corriere della Sera; Mariapia VELADIANO, dirigente scolastica, teologa e scrittrice; Alberto PELLAI, psicoterapeuta dell’età evolutiva e scrittore. Modera Vincenzo MORGANTE, direttore di Tv2000 e Radio InBlu

ore 20,00             cena

Sabato 21 marzo 2020

ore 8,00               celebrazione eucaristica, presieduta da mons. Paolo GIULIETTI, arcivescovo di Lucca e segretario della Commissione Episcopale per l’Educazione Cattolica, la Scuola e l’Università

ore 9,30               Educare i giovani: le parole del Sinodo. Interviene don Rossano SALA, teologo e docente, segretario speciale del Sinodo dei Vescovi su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”

ore 10,00             Nel “Villaggio dell’educazione”. Intervengono Franco VACCARI, fondatore e presidente di Rondine Cittadella della Pace (Ar); don Andrea BONSIGNORI, rettore della Scuola Cottolengo di Torino; … oratorio dei talenti di Scampia (Na). Modera …

ore 11,30             presentazione del testo definitivo dei “15 punti sull’educazione”

ore 12,00             intervento conclusivo del card. Gualtiero BASSETTI, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della CEI

ore 13,00             pranzo

“Possa il vostro annuncio diventare una testimonianza di misericordia”

Il 18 novembre 2019 nell’Aula Paolo VI, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza gli Aderenti al Servizio per le Cellule Parrocchiali di Evangelizzazione in occasione del 30.mo anniversario della sua nascita. Pubblichiamo di seguito il discorso che il Papa ha rivolto ai presenti nel corso dell’incontro:

 

Discorso del Santo Padre

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Sono contento che abbiate scelto di tornare a Roma per celebrare il trentesimo anniversario della vostra storia. Ringrazio don Piergiorgio Perini per l’instancabile opera di evangelizzazione che ha compiuto in questi decenni. Ora può ammirare alcuni frutti che il Signore gli ha concesso con la sua grazia. E ringrazio per la testimonianza di 65 anni di sacerdozio e 90 di età! Gli ho chiesto la ricetta: cosa fa per essere così?

Il Signore Gesù ha lasciato ai suoi discepoli un insegnamento impegnativo quando ha detto loro: «Vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga» (Gv 15,16). Andare, portare frutto e rimanere. È questa la chiamata a cui non si può sfuggire quando si incontra il Signore e si viene conquistati dal suo Vangelo. Certo, Gesù non ha detto ai discepoli che avrebbero visto i frutti del loro lavoro. Ha solo assicurato che i frutti sarebbero rimasti. Questa promessa vale anche per noi. È umano pensare che dopo tanto lavoro si desideri anche vedere il frutto del nostro impegno; eppure, il Vangelo spinge verso un’altra direzione. Gesù non ha fatto sconti ai suoi discepoli quando ha parlato della radicalità con cui bisogna seguirlo. Ha detto loro: «Quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”» (Lc 17,10).

Tuttavia, se la nostra fatica per annunciare il Vangelo è totale e ci trova sempre pronti, allora la prospettiva cambia. Lo ricorda un’altra parabola, quando Gesù dice: «Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli» (Lc 12,37). Tocchiamo con mano tante volte quanto sia grande e infinito l’amore di Dio per noi! Se siamo fedeli e vigilanti, allora Egli ci concede di vedere anche i frutti del nostro lavoro.

La vostra storia di Cellule Parrocchiali di Evangelizzazione può facilmente essere inscritta in questo contesto. La fecondità del vostro impegno si riflette nella moltiplicazione delle Cellule che ormai sono presenti in tante parti del mondo. Non stancatevi mai di seguire le strade che lo Spirito del Signore Risorto vi pone dinanzi. Non vi freni alcuna paura del nuovo, e non rallentino il vostro passo le difficoltà che sono inevitabili nella via dell’evangelizzazione. Quando si è discepoli missionari, allora l’entusiasmo non può mai venire meno! Nella fatica, vi sostenga la preghiera rivolta allo Spirito Santo che è il Consolatore; nella debolezza, sentite la forza della comunità che non permette mai di essere abbandonati a sé stessi.

Le nostre parrocchie sono invase da tante iniziative, dove spesso, però, non si incide in profondità nella vita delle persone. Anche a voi è affidato il compito di ravvivare, soprattutto in questo periodo, la vita delle nostre comunità parrocchiali. Questo sarà possibile nella misura in cui diventano, anzitutto, luogo per ascoltare la Parola di Dio e celebrare il mistero della sua morte e risurrezione. Solo a partire da qui si può pensare che l’opera di evangelizzazione diventi efficace e feconda, capace di portare frutti.

Purtroppo, per tante ragioni, molti si sono allontanati dalle nostre parrocchie. È urgente, quindi, che recuperiamo l’esigenza dell’incontro per raggiungere le persone là dove vivono e operano. Se abbiamo incontrato Cristo nella nostra vita, allora non possiamo tenerlo solo per noi. È determinante che condividiamo questa esperienza anche con gli altri; questa è la strada principale dell’evangelizzazione. Non dimenticate: ogni volta che incontrate qualcuno, si gioca una storia vera che può cambiare la vita di una persona. E questo non è fare proselitismo, è dare testimonianza. È sempre avvenuto così. Quando Gesù, passando lungo la riva del lago vide Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni che stavano lavorando, fissò lo sguardo su di loro e trasformò la loro vita (cfr Lc 5,1-11). La stessa cosa si ripete anche ai nostri giorni, quando l’incontro è frutto dell’amore cristiano, cambia la vita perché raggiunge il cuore delle persone e le tocca in profondità.

Possa il vostro annuncio diventare una testimonianza di misericordia, con la quale rendere evidente che ogni attenzione fatta a uno dei più piccoli è fatta nei confronti di Gesù stesso che in loro si identifica (cfr Mt 25,40). Vi accompagno con la mia benedizione e vi chiedo per favore di non dimenticare di pregare per me. Grazie.

 

I lavori del Sinodo amazzonico al centro della riflessione catechetica nella giornata dei curricoli

In occasione della giornata dei curricoli, gli studenti e i docenti dei percorsi di Educazione religiosa e Catechetica si sono ritrovati nella sala “E. Viganò” della Biblioteca per riflettere sul recente Sinodo amazzonico.

La giornata è stata preparata in ogni dettaglio dai partecipanti a uno dei Laboratori attivati nel primo semestre e l’incontro ha visto la presenza di tutti i docenti e quasi tutti gli studenti del curricolo, uniti nell’entusiasmo e partecipazione attiva.

È stato coinvolgo nell’iniziativa don Antonio Donadio, uno degli Assistenti agli acta del Sinodo. Egli ha dapprima offerto delle considerazioni originali sulla sinodalità e la sua importanza per la vita della Chiesa; ha presentato poi una lucida analisi delle principali tematiche e problematiche emerse al Sinodo, soffermandosi in particolare sui temi della conversione all’ecologia integrale, dei viri probati e dei nuovi ministeri. Il dialogo vivace che è seguito è risultato ancor più interessante proprio per l’esperienza privilegiata vissuta dal giovane prete lucano: egli ha potuto comunicare come si è vissuto “dall’interno” ciò che veniva dibattuto all’esterno del Sinodo, facendo scoprire aspetti inediti e stimolanti.

I lavori di gruppo che sono seguiti hanno consentito di approfondire ancora di più il significato che il Sinodo può avere sulla vita della Chiesa e della società. Le sintesi presentate in assemblea plenaria hanno rilevato che del Sinodo va colto il progetto globale soggiacente e non ci si può limitare alla sola tappa romana; che non si può fare teologia fuori dalla storia (e dalla geografia); che non può essere trascurata l’interdipendenza che sussiste nell’ecosistema mondiale (“Tutto quanto succede in Amazzonia mi appartiene”, è stato detto); che la svolta ecologica di cui si parla non può essere limitata alla plastica e agli imballaggi – per quanto importanti – ma pretende un’autentica conversione personale e una mentalità che salvaguardi la “casa comune”; che l’educazione delle nuove generazioni e la formazione degli educatori cristiani rimane un compito urgente e permanente; che occorre una riflessione non superficiale per assimilare e mettere in atto le novità che i lavori sinodali consegnano alla Chiesa e alla società.

La giornata, con i momenti conviviali, di ascolto e di confronto, è stata valutata con soddisfazione da tutti e ha dato conferma di quanto siano sempre importanti l’insegnamento della religione cattolica e la catechesi per la realizzazione di un mondo più umano.

UPS – Giornata dei Curricoli – Sinodo Amazzonia – 12.XI.2019 (1)

Alcuni scatti:

 

 

Politiche educative di istruzione e di formazione

Guglielmo Malizia.

Politiche educative di istruzione e di formazione tra descolarizzazione e riscolarizzazione. La dimensione internazionale, Milano, FrancoAngeli, 2019, pp. 288.

 

 

Le numerose problematiche, riscontrabili nei sistemi educativi all’inizio del terzo millennio, hanno provocato un acceso dibattito sulla validità ed efficacia dell’attuale offerta di istruzione e di formazione. L’obiettivo non è tanto quello di introdurre qualche cambiamento, quanto piuttosto quello di puntare a una riforma generale e vi sono anche proposte di procedere a una vera e propria descolarizzazione. Il volume si schiera per una riscolarizzazione e il punto di partenza è una nuova concezione dell’educazione ispirata alla Dichiarazione di Incheon dell’Unesco del 2015 che la descrive nei termini seguenti: «assicurare un’educazione di qualità, equa e inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento per tutti lungo l’intero arco della vita».

Il volume svolge una funzione di introduzione generale alla dimensione politica dei sistemi educativi in una prospettiva comparativa. Gli argomenti toccati prevedono anzitutto la presentazione del quadro generale delle politiche educative a livello internazionale. Seguono quattro capitoli in cui vengono illustrate le strategie secondo i vari gradi e ordini di scuola/FP: l’educazione di base; la scuola secondaria e l’istruzione e formazione tecnico-professionale; l’istruzione superiore; l’educazione degli adulti. Completano il panorama due tematiche di carattere trasversale: il ruolo e la formazione degli insegnanti; la governance della scuola e della FP tra autonomia e libertà.

Destinatari del volume sono i dirigenti e gli insegnanti della scuola/IeFP, gli studenti che si stanno preparando per operarvi e gli amministratori e i politici impegnati in questi settori.

Umanità più fraterna, il Papa chiama il mondo per un nuovo patto educativo

Il Papa convoca a Roma per il 14 maggio 2020 personalità di tutto il mondo insieme ai giovani per una serie di iniziative, dibattiti, tavole rotonde per una “società più accogliente“. La Congregazione per l’Educazione Cattolica spiega il motivo di questo evento mondiale che si svolgerà in Vaticano nell’Aula Paolo VI: “Sono invitate a prendere parte all’iniziativa proposta le personalità più significative del mondo politico, culturale e religioso, ed in particolare i giovani ai quali appartiene il futuro. L’obiettivo è di suscitare una presa di coscienza e un’ondata di responsabilità per il bene comune dell’umanità, partendo dai giovani e raggiungendo tutti gli uomini di buona volontà”.

“L’iniziativa – spiega ancora la Congregazione per l’Educazione Cattolica in una nota – è la risposta ad una richiesta. In occasione
di incontri con alcune personalità di varie culture e appartenenze religiose è stata manifestata la precisa volontà di realizzare una
iniziativa speciale con il Santo Padre, considerato una delle più influenti personalità a livello mondiale e, tra i temi più rilevanti,
è stato da subito individuato quello del Patto educativo, richiamato più volte dal Papa nei suoi documenti e discorsi. Il quinto anniversario dell’enciclica Laudato sì, con il richiamo all’ecologia integrale e culturale, si offre come piattaforma ideale per tale evento”.

In un messaggio il Pontefice rinnova “l’invito a dialogare sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta e sulla necessità di investire i talenti di tutti, perché ogni cambiamento ha bisogno di un cammino educativo per far maturare una nuova solidarietà universale e una società più accogliente“. Ricorda ancora Bergoglio che “in un percorso di ecologia integrale, viene messo al centro il valore proprio di ogni creatura, in relazione con le persone e con la realtà che la circonda, e si propone uno stile di vita che respinga la cultura dello scarto. Un altro passo è il coraggio di investire le migliori energie con creatività e responsabilità”.

IL TESTO DEL MESSAGGIO DEL PAPA

L’itinerario verso maggio sarà segnato da una serie di incontri, organizzati in luoghi assai significativi. Ecco l’elenco

Pontificia Fondazione Gravissimum educationis – 16-17 settembre 2019 “Democrazia: un’urgenza educativa in contesti pluriculturali e plurireligiosi”

Pontificia Università Lateranense – 31 ottobre 2019 “Educazione, diritti umani, pace. Gli strumenti dell’azione interculturale ed il ruolo delle religioni”

Emirati Arabi – Abu Dhabi – 4 febbraio 2020 “Convegno sul documento di Abu Dhabi (4 febbraio 2019)”

Università Pontificia Antonianum con l’Istituto Teologico Seraphicum – 14-16 gennaio 2020 “Natura e ambiente nel patto educativo: la bellezza fa l’uomo buono”

Università Cattolica LUMSA con l’Alta Scuola EIS – 30-31 gennaio-1° febbraio 2020 “Costruire comunità. La proposta del service learning”

Pontificia Accademia delle Scienze Sociali – 6-7 febbraio 2020 Workshop on “Education: The global Compact” – Casina Pio IV

Università Pontificia Salesiana con l’Auxilium (Sede: Città dei ragazzi) – 22 febbraio 2020 “We are we share we care. Generazioni a confronto per un’alleanza educativa”

Centro “Centro Card. Bea” (Gregoriana) – Pontificio Istituto di Studi Arabi e Islamistica – 24 febbraio 2020 “L’immagine dell’altro nelle proprie tradizioni: quali risorse le nostre tradizioni religiose e culturali possiedono in vista della costruzione di una fratellanza universale?”

Università Cattolica del Sacro Cuore (sede di Brescia) – 13 marzo 2020 Scienze politiche e pedagogiche – “Le sfide educative per la cooperazione internazionale”

Città dei Ragazzi – 24 marzo 2020 “Percorsi di cittadinanza. Dall’esclusione all’inclusione”

Villaggio della Terra – 22-26 aprile 2020 “C’è un mondo che ti aspetta” – Villa Borghese

Istituto Universitario “Sophia” – Loppiano (Incisa in Valdarno) Incontri per studenti – “Terza missione e impegno degli studi: leadership per strade nuove”

Pontificia Fondazione Scholas Occurrentes (Convegno mondiale delle Cattedre Scholas)

 

da Avvenire del giovedì 12 settembre 2019

A Roma la marcia “RESTIAMO UMANI”

La Marcia “Restiamo Umani”, partita da Trento il 20 giugno, Giornata Mondiale del Rifugiato, arriverà a Roma, con una camminata finale, sabato 19 ottobre. La marcia concluderà ufficialmente in Piazza San Pietro domenica 20 ottobre, Giornata Missionaria Mondiale.
Come in tutte le tappe importanti, invitiamo tutti/e a partecipare, sabato 19 ottobre, alla cammianata conclusiva di quest’azione di pace promossa ed organizzata contro il clima di odio e di paura che stiamo vivendo nel nostro Paese.
Chi vuole può partecipare a tutto il programma dell’ultimo giorno di camminata effettiva. Raccomandiamo ed invitiamo a partecipare al corteo cittadino per percorrere insieme gli ultiimi 3 km dal Circo Massimo a Piazza San Pietro.

PROGRAMMA ARRIVO DELLA MARCIA, SABATO 19 OTTOBRE
– 9.30: partenza dalla Stazione FS di Albano Laziale, seguendo la Via Appia Antica (tutta pedonale) fino al Circo Masimo
– 15.30: arrivo al Circo Massimo, punto di ritrovo/appuntamento per il corteo cittadino
– 16.30: partenza del corteo cittadino dal Circo Massimo verso Piazza San Pietro.

PS: domenica 20 ottobre, appuntamento in Via della Conciliazione per entrare in Piazza San Pietro e partecipare all’Angelus di Papa Francesco.

 

MARCIA “RESTIAMO UMANI” – INFO IMPORTANTI

1) Progetto: https://www.marciarestiamoumani.org/…/MarciaRestiamoUmaniPr…

2) Tappe e date: https://www.marciarestiamoumani.org/…/MarciaRestiamoUmaniTa…

3) Lettera a Papa Francesco e petizione: https://www.change.org/p/fermiamo-questo-clima-di-paura-e-d…

4) Raccolta fondi: https://www.facebook.com/donate/576116806244656/

5) Magliette online: https://worthwearing.org/…/marcia-resti…/marciarestiamoumani

6) Per adesioni e contatti: marciarestiamoumani@gmail.com

L’alfabeto verde di papa Francesco. Salvare la Terra e vivere felici

È stato definito “nuovo umanesimo”, è il pensiero espresso da papa Francesco nell’Enciclica Laudato si’, emanata nel 2015. La prima enciclica di Francesco si è rivelata famosa prima ancora di essere divulgata: la ragione è tutta di natura politica. Nel 2015 si è infatti svolto un negoziato decisivo per l’avvenire del pianeta: la conferenza sull’ambiente e le conseguenze del cambiamento climatico tenutasi a Parigi. Laudato si’ non è quindi un titolo scelto a caso dal Papa, ma una citazione tratta dal Cantico delle creature, testo che oggi diventa quasi il manifesto di un ambientalismo cristiano, di una visione alternativa del mondo, riflettendo così, nel modo più immediato e visibile da tutti, il valore profetico di un messaggio, di un testo poetico, che diventa di nuovo attuale. Da tutto questo parte la riflessione dell’autrice che ha visto tra le righe dell’Enciclica alcune parole chiave, divenute oggi, a quasi quattro anni dalla pubblicazione, di un’attualità rimbombante. Risparmio energetico, rispetto del pianeta e dei suoi abitanti, impegno, sostenibilità, inquinamento, lotta all’indifferenza: è la “presa di coscienza ambientalista” (cfr P.G. Pagano) a noi contemporanea.
L’autrice
Franca Giansoldati vive e lavora a Roma ed è vaticanista del quotidiano Il Messaggero. Nel 2013 ha vinto il Premio Internazionale di Giornalismo di Ischia per il migliore reportage sull’elezione di papa Francesco. Si occupa di temi legati alla religione da oltre vent’anni. Ha scritto, con Marco Tosatti, Apocalisse. La profezia di papa Wojtyla (2003), Il Demonio in Vaticano. I Legionari di Cristo e il caso Maciel (2014) e La marcia senza ritorno. Il genocidio armeno (2015).

L’alfabeto verde di papa Francesco. Salvare la Terra e vivere felici
Autrice: Franca Giansoldati
Edizioni San Paolo
Pagine: 128,
Prezzo: € 15

Messaggio del Santo Padre Francesco per la III Giornata Mondiale dei Poveri

In occasione della festa di S. Antonio di Padova è stato reso noto il Messaggio per la prossima Giornata Mondiale dei Poveri, la terza, che quest’anno sarà celebrata domenica 17 novembre sul tema “La speranza dei poveri non sarà mai delusa”.
“Incontriamo ogni giorno – si legge nel testo – famiglie costrette a lasciare la loro terra per cercare forme di sussistenza altrove; orfani che hanno perso i genitori o che sono stati violentemente separati da loro per un brutale sfruttamento; giovani alla ricerca di una realizzazione professionale a cui viene impedito l’accesso al lavoro per politiche economiche miopi; vittime di tante forme di violenza, dalla prostituzione alla droga, e umiliate nel loro intimo. Come dimenticare, inoltre, i milioni di immigrati vittime di tanti interessi nascosti, spesso strumentalizzati per uso politico, a cui sono negate la solidarietà e l’uguaglianza? E tante persone senzatetto ed emarginate che si aggirano per le strade delle nostre città?”.
“Si è giunti perfino a teorizzare e realizzare – prosegue il testo – un’architettura ostile in modo da sbarazzarsi della loro presenza anche nelle strade, ultimi luoghi di accoglienza. Vagano da una parte all’altra della città, sperando di ottenere un lavoro, una casa, un affetto…”.
“Si possono costruire tanti muri e sbarrare gli ingressi per illudersi di sentirsi sicuri con le proprie ricchezze a danno di quanti si lasciano fuori – afferma poi Papa Francesco – ma non sarà così per sempre. Il giorno del Signore, come descritto dai profeti (cfr Am 5,18; Is 2-5; Gl 1-3), distruggerà le barriere create tra Paesi e sostituirà l’arroganza di pochi con la solidarietà di tanti. La condizione di emarginazione in cui sono vessati milioni di persone non potrà durare ancora a lungo”.
Dopo un ricordo grato della figura di Jean Vanier, “un grande apostolo dei poveri”, il Santo Padre invita tutti a mettere “da parte le divisioni che provengono da visioni ideologiche o politiche” e a fissare “lo sguardo sull’essenziale che non ha bisogno di tante parole, ma di uno sguardo di amore e di una mano tesa”.
“A volte – conclude il Messaggio – basta poco per restituire speranza: basta fermarsi, sorridere, ascoltare. Per un giorno lasciamo in disparte le statistiche; i poveri non sono numeri a cui appellarsi per vantare opere e progetti. I poveri sono persone a cui andare incontro: sono giovani e anziani soli da invitare a casa per condividere il pasto; uomini, donne e bambini che attendono una parola amica. I poveri ci salvano perché ci permettono di incontrare il volto di Gesù Cristo”.

A commento del Messaggio Mons. Francesco Soddu, Direttore di Caritas Italiana, ha rilasciato una dichiarazione per CEInews.