In ricordo di Joseph Gevaert, Catecheta Salesiano

Si è spento a Oud-Heverlee (Belgio) il 29 agosto u.s. il catecheta Joseph Gevaert (1930-2019). Ha trascorso gran parte della sua vita (1966-2005) all’Università Pontificia Salesiana (UPS), quasi tutti come membro del nostro Istituto di Catechetica, contribuendo in larga misura a dargli quel prestigio che ancora gode a livello internazionale.

Le robuste basi filosofiche (aveva conseguito il Dottorato in Filosofia a Lovanio) hanno costituito le fondamenta per i suoi studi catechetici che hanno riguardato in modo privilegiato i riferimenti antropologici e culturali dell’educazione alla fede. Di quell’impegno testimoniano opere come Antropologia e catechesi (Torino, Elledici, 1978), La dimensione esperienziale della catechesi (Torino, Leumann, 1984), Catechesi e cultura contemporanea (Torino, Elledici, 1993), Il dialogo difficile: problemi dell’uomo e catechesi (Torino, Elledici, 2005).
Nel corso degli anni, i suoi interessi si sono ampliati, portandolo ad approfondire numerosi aspetti nel settore catechetico: al livello epistemologico, il suo testo Studiare catechetica (Roma, LAS, 2009) rimane un punto di riferimento significativo per chi voglia approfondire la natura e i compiti della giovane scienza; il Dizionario di Catechetica (Torino, Elledici, 1986), da lui curato, è sì datato ma in qualche modo insuperato nella realtà italiana e ha avuto traduzioni in diverse lingue.

In alcuni ambiti si è dimostrato un pioniere: è suo, ad esempio, il primo corso di catechesi che prendeva in considerazione le persone con disabilità (era l’anno accademico 1977/78, con a fianco F. Devestel) e sue alcune pubblicazioni che costituiscono delle pietre miliari per quanto riguarda la riflessione sul primo annuncio e l’iniziazione cristiana. Tra queste meritano di essere ricordate almeno Prima evangelizzazione. Aspetti catechetici (Torino, Elledici, 1990), La proposta del Vangelo a chi non conosce il Cristo. Finalità, destinatari, modalità di presenza (Torino, Elledici, 2001).
Egli si è interessato pure della didattica in ambito scolastico. I contatti con il mondo tedesco, all’avanguardia soprattutto per quanto riguarda la pedagogia religiosa, gli hanno consentito di offrire abitualmente i dati più avanzati della ricerca in questo rilevante ambito pastorale. Tra le sue produzioni si ricorda, ad esempio, Didattica dell’insegnamento della religione. Aspetti generali (Torino, Elledici, 1988, assieme a R. Giannatelli).
Docente rigoroso ed esigente, lavoratore appassionato e instancabile, era molto apprezzato dagli allievi per la chiarezza del pensiero, l’accessibilità del linguaggio e la disponibilità nell’accompagnamento: la sua era una “presenza” tangibile. Ricercatore meticoloso, aveva grande cura dell’aggiornamento a favore di colleghi e studenti: la raccolta bibliografica “Rassegna delle riviste”, diventata poi “Annale di Catechetica”, da lui coordinata fino a quando è rimasto all’UPS, testimonia di questa sua passione per offrire la più ampia gamma di risorse a chi volesse riflettere sui temi catechetici.

Favorito dall’essere nato e aver vissuto nel cuore dell’Europa e dall’aver acquisito nel tempo diverse competenze linguistiche, ha svolto un ruolo autorevole di mediazione culturale nel mondo mitteleuropeo. Egli ha contribuito a dare quel “respiro internazionale” che continua a caratterizzare la ricerca dell’Istituto.

Nel 2005, avendo raggiunto i limiti accademici d’età, ha fatto ritorno nella sua nazione, il Belgio, dove ha continuato il proprio lavoro di studioso finché le condizioni di salute gliel’hanno consentito. Affabile, nonostante l’apparenza burbera, «Jeff» – così era chiamato tra i colleghi e gli amici – ha mantenuto sempre con interesse i contatti con il nostro Istituto, di cui aveva curato anche la memoria storica con il testo Istituto di Catechetica. 50 anni di ricerca e di servizio. Un dossier per conservare la memoria.

Per quanto fatto per la Catechetica, e non solo, anche noi facciamo memoria e lo ringraziamo riconoscenti.

Approvati i nuovi percorsi formativi dell’Istituto di Catechetica

Approvati in via definitiva i curricoli di:

 

  • Catechetica
  • Indirizzo di Catechetica
  • Indirizzo di Catechetica e comunicazione

 

  • Pedagogia religiosa
  • Indirizzo di Pedagogia religiosa

 

promossi dall’Istituto di Catechetica.

 

Curricolo di Catechetica (22 luglio 2019)

Curricolo di Pedagogia religiosa (22 luglio 2019)

 

I nuovi percorsi formativi sono attivi già nell’anno accademico 2019/2020.

 

Per informazioni rivolgersi a catechetica@unisal.it

 

Studiare catechetica oggi.

La proposta dell’Università Pontificia Salesiana

Don Bosco ebbe l’intuizione e la realizzò nella pratica: la catechesi doveva svilupparsi sempre all’interno di processi educativi attraverso i quali tutelare la maturazione umana e cristiana delle persone. I Salesiani han cercato sempre di essere fedeli a tale visione, organizzando senza sosta una riflessione critica in grado di sostenerla e strutturarla scientificamente. La prospettiva è stata assunta anche dall’Università Pontificia Salesiana che sempre ha vincolato strettamente la «catechesi-catechetica» con l’«educazione-pedagogia», arrivando a stabilire una collocazione singolare degli studi di Catechetica all’interno della Facoltà di Scienze dell’Educazione, un assetto che ancor oggi costituisce una proposta unica e originale, sostenuta e portata avanti dal protagonista per eccellenza di questa storia, cioè, l’Istituto di Catechetica (ICa). Il progetto iniziale (1940) è stato sottoposto a parecchi mutamenti direttamente legati ai cambiamenti culturali e religiosi susseguitisi in questi anni. Due di questi movimenti, risultano particolarmente rilevanti per il nostro libro: 1/ La creazione, agli inizi degli anni ’80 del secolo scorso, di una «struttura dipartimentale» tra le facoltà di Teologia (FT) e di Scienze dell’Educazione (FSE) per promuovere l’unità formativa degli studenti di Pastorale giovanile e di Catechetica; dopo un sessennio di laboriosa sperimentazione, nel 1987, la struttura si trasformò nel «Dipartimento di Pastorale giovanile e Catechetica»; 2/ Il ripensamento di tale struttura accademica che portò, nel 2016, alla dismissione del medesimo per tornare alla configurazione di due curricoli differenti, quello di Catechetica nella FSE e quello di Pastorale giovanile nella FT.

L’anno accademico 2018-2019, terzo dell’attuale struttura del curricolo di Catechetica, apre la strada delle verifiche: in questo momento cruciale, l’ICa sente l’obbligo di «dare ragione» delle proprie impostazioni scientifiche e, allo stesso tempo, considera questa circostanza come un momento propizio per immaginare un futuro carico di progetti inediti. Ecco spiegata la finalità del libro che è diviso in tre parti: Attualità, Futuro e Storia. La sequenza, dunque, privilegia la presentazione accurata del curricolo attuale e nel contempo le sue prospettive di futuro, senza però dimenticare l’evoluzione storica alla base di ogni scelta e situazione concreta.

Sostenere la motivazione nella formazione dei catechisti

Il 10 giugno si è tenuto a Szeged (Ungheria) il secondo convegno annuale sul Mentoring. II. Mentor-Katekéta Konferencia: Motiválni, megtartani, lelkesíteni a katekéta szolgátban (II Convegno sul catechista-mentore: Motivare, sostenere, ispirare il servizio catechistico).

All’incontro, promosso dall’Ufficio Catechistico Diocesano (UCD), diretto da Levente Gabor Serfȍzȍ (ex-allievo e Dottorando in Catechetica presso la nostra università), hanno partecipato 105 convegnisti (Direttori di UCD con le loro equipe, Formatori di Mentoring, Insegnanti di religione e Catechisti) proveniente da 8 delle 15 diocesi magiare.

La scelta del mentoring come modalità formativa caratterizza la scelta della diocesi magiara, che ha avviato una originale e promettente sperimentazione.

I lavori hanno visto al mattino la presentazione di quattro relazioni: la prima di indole catechetica, le altre due biblico-teologica, l’ultima pedagogica. Nel pomeriggio, dopo un dialogo in sala tra relatori e convegnisti, ci sono stati dei lavori di gruppo. Una relazione di sintesi ha concluso la giornata.

Riportiamo qui l’intervento che ha aperto i lavori, tenuto dal prof. Ubaldo Montisci – che ha rappresentato il nostro Istituto di Catechetica – sul tema: Sostenere la motivazione nella formazione dei catechisti.

 

SCARICA L’INTERVENTO:

Conferenza Szeged

Camminare nella Misericordia

L’Ufficio Catechistico Nazionale della CEI, insieme con il corrispondente organismo francese, vuole proporre questo sintetico dossier per accompagnare i catechisti nella riscoperta del significato della Misericordia e perché possano viverla sempre più nella loro azione pastorale parrocchiale e diocesana.
Il dossier è diviso in tre parti: la prima, richiamandosi al Magistero e alla tradizione della Chiesa, riprende gli aspetti teologici fondamentali della Misericordia cercando di collocarli in un orizzonte catechistico pastorale. La seconda offre alcune semplici domande per animare nelle parrocchie e nell’équipe diocesana percorsi di approfondimento e di primo annuncio. Nella terza parte si offrono alcuni suggerimenti per preparasi al giubileo dei catechisti a livello regionale e diocesano.
 

Noi genitori testimoni della bellezza della vita

Il 14 giugno, in piazza San Pietro, si è tenuto il Convegno ecclesiale diocesano sul tema “Vi trasmettiamo quello che abbiamo ricevuto – Noi genitori testimoni della bellezza della vita”. E sono stati proprio loro, i genitori, i protagonisti dell’incontro di preghiera e riflessione con Papa Francesco in programma dalle 18. 

«I dieci temi scelti per gli altrettanti laboratori – spiega monsignor Andrea Lonardo – rappresentano “punti di vista” per sottolineare che «l’iniziazione cristiana è un momento favorevole per l’educazione dei bambini e dei ragazzi e per il riavvicinamento delle famiglie alla Chiesa”. “Basti pensare – aggiunge il direttore dell’Ufficio catechistico diocesano che dirige anche il Servizio diocesano per il catecumenato – che ogni anno tra i 10 e i 15 genitori, papà o mamme, iniziano un percorso di preparazione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana perché vedono il battesimo dei propri figli; infatti anche l’esperienza del figlio influenza il genitore”.

Quel che è certo è che i genitori sono, in certo senso, “obbligati” a ridomandarsi tutto sulla vita per il fatto stesso di trasmettere la vita. “E cosa vale la pena trasmettere? Lo si deciderà a partire da ciò che si è ricevuto”. Di qui la scelta della frase della prima lettera di Paolo ai Corinti, “Vi trasmettiamo quello che abbiamo ricevuto”, come prima parte del tema del Convegno diocesano di quest’anno.

“Tutti i sacerdoti – afferma ancora Lonardo – avvertono che il coinvolgimento dei genitori nel cammino dell’iniziazione cristiana e il loro impegno nell’educazione della fede dei figli è un nodo decisivo. Occorre rafforzare il loro legame con la parrocchia ma è anche importante rilanciare un’alleanza tra parrocchia, famiglia e scuola. Infatti la sensazione diffusa – conclude il sacerdote – è che i genitori siano in attesa di una proposta, a differenza di quello che comunemente si pensa”.

Riportiamo gli interventi nei link sottostanti:

Convegno diocesano 2015: il discorso di papa Francesco ai genitori dell’Iniziazione cristiana

«Ricordatevi di quello che ha detto quel bambino: “Oggi ho visto papà e mamma baciarsi!”. Che bello!… Il Signore vi ha scelti per amarvi e trasmettere la vita. Queste due cose sono la vocazione dei genitori… Non vi dimenticate mai che i vostri figli vi guardano sempre… la differenza tra uomo e donna è la “prima” e la fondamentale differenza, costitutiva dell’essere umano… ricordo anche una coppia che dovevano a sera “ri-catechizzare” i bambini per quello che riportavano da alcuni professori della scuola. Queste colonizzazioni ideologiche, che fanno tanto male… la nostra città ha bisogno di rinascere moralmente e spiritualmente».

Discorso di papa Francesco all’apertura del Convegno ecclesiale della Diocesi di Roma

Convegno diocesano 2015. La relazione di don Andrea Lonardo

A questo link La responsabilità dei genitori, testimoni della bellezza della vita. Relazione di d. Andrea Lonardo, al Convegno diocesano 2015

Convegno diocesano 2015. La relazione della dott.ssa Manna

A questo link la relazione I genitori e la trasmissione della fede ai figli a Roma. Presentazione del rapporto del Censis al Convegno diocesano 2015 da parte di Elisa Manna

Convegno diocesano 2015: le schede dei 10 laboratori

Strumento di lavoro del Convegno pastorale 2015. Noi genitori testimoni della bellezza della vita. “Vi trasmettiamo quello che abbiamo ricevuto” (cfr. 1 Cor 15,3)

Lettera del Cardinale Vicario per il Convegno diocesano 2015. “Vi trasmettiamo quello che abbiamo ricevuto” (cfr. 1 Cor 15,3). Noi genitori testimoni della bellezza della vita

A questo link sono disponibili:
1/ La Lettera del Cardinale Vicario per il Convegno diocesano 2015. “Vi trasmettiamo quello che abbiamo ricevuto” (cfr. 1 Cor 15,3). Noi genitori testimoni della bellezza della vita
2/ Il programma del Convegno Diocesano 2015
3/ La Scheda per la preparazione dei genitori al Convegno

 

Dal percorso formativo per collaboratori della catechesi diocesana

La formazione è elemento decisivo nell’evangelizzazione e nella catechesi per cui è prioritario il compito dell’animazione e preparazione dei catechisti. Il Corso, tenutosi a Monopoli, è stato rivolto ai collaboratori degli Uffici Catechistici Diocesani, ai componenti delle équipe regionali e diocesane, agli incaricati della catechesi delle aggregazioni ecclesiali e a quanti hanno responsabilità formativa nei confronti dei catechisti di base. Il suo obiettivo è stato quello di qualificare i partecipanti nella conoscenza delle dimensioni portanti della catechesi italiana attuale, abilitandoli a collaborare nelle équipe diocesane di catechesi e a comunicare quanto appreso ai catechisti.

Ecco i materiali:

monopoli

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Lassi adhd

oppositivo provocatorio

Se vuoi costruire una nave.def. docx

l testo degli Orientamenti per l’Annuncio e la Catechesi

“Abbiate fiducia che il popolo santo di Dio ha il polso per individuare le strade giuste. Accompagnate con larghezza la crescita di una corresponsabilità laicale; riconoscete spazi di pensiero, di progettazione e di azione alle donne e ai giovani: con le loro intuizioni e il loro aiuto riuscirete a non attardarvi ancora su una pastorale di conservazione – di fatto generica, dispersiva, frammentata e poco influente – per assumere, invece, una pastorale che faccia perno sull’essenziale. Come sintetizza, con la profondità dei semplici, Santa Teresa di Gesù Bambino: “Amarlo e farlo amare”. Sia il nocciolo anche degli Orientamenti per l’annuncio e la catechesi che affronterete in queste giornate”.
(Papa Francesco ai vescovi italiani – 19/05/2014)
 

Il testo Incontriamo Gesù, redatto dalla Commissione Episcopale per la dottrina della fede l’annuncio e la catechesi e sancito dal voto della 66a Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana (Roma, 19-22 maggio 2014), è il frutto del lungo cammino svolto per delineare gli Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia. […] Incontriamo Gesù è un documento che vuole orientare la pastorale catechistica per quanto le compete aiutandola a ridefinire i suoi compiti all’interno dell’azione evangelizzatrice della Chiesa, intesa come orizzonte e processo. Non si tratta dunque di un testo che voglia descrivere tutta la pastorale: esso si concentra specificamente sull’annuncio e la catechesi ovviamente anche nei loro rapporti con l’insieme delle azioni pastorali.