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Direttorio per la catechesi

Il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione  ha pubblicato il 23 marzo 2020 il Direttorio per la catechesi. È un testo di grande rilevanza e cominciano a realizzarsi i primi incontri che intendono approfondirne i diversi aspetti e contenuti.

Riportiamo la conferenza online sul tema tenuta dal catecheta Ubaldo Montisci, rivolta a esperti, responsabili diocesani della catechesi e catechiste/i di base.

ITA – Direttorio per la Catechesi

Direttorio ppt

Direttorio per la catechesi. Lavoro di gruppo

Direttorio per la catechesi. Conferenza

 

 

«Ripartiamo insieme». Conseguenze per la pratica catechistica delle Linee guida della CEI

La RPR ritorna ancora sul documento dell’UCN “Ripartire insieme”, che presenta le linee guida proposte alle parrocchie italiane per operare in tempo di pandemia.

Presentiamo una conferenza in cui si riflette sull’importante documento. È il primo di una serie di interventi a favore dei catechisti della Circoscrizione salesiana dell’Italia centrale.

In allegato: il documento, la conferenza, la pista per il lavoro di gruppo, il PPT.

Ripartiamoinsieme pdf

Ripartiamo insieme ppt

Ripartiamo insieme Lavoro di gruppo

Ripartiamo insieme Conferenza

WEBINAR formativi di approfondimento

Proposta sostenuta dagli uffici catechistici regionali e diocesani e che prevede la scelta di alcune tematiche specifiche del territorio ed essere così oggetto di incontri on line di formazione.

Cercando di accompagnare l’attività del territorio ed offrire proposte di formazione che sostengano e affianchino gli uffici diocesani, nel pieno rispetto della sensibilità delle singole comunità, l’Ufficio Catechistico Nazionale ha il piacere di presentarvi i “Webinar formativi di approfondimento”. Idea nata durante i Laboratori sull’Annuncio che si sono svolti nel mese di luglio e presentata lo scorso 25 settembre in occasione del Convegno Nazionale on line dei Direttori UCD e dei Catechisti.

Tale proposta, sostenuta dagli uffici catechistici regionali e diocesani, prevede la scelta di alcune tematiche che possano raccogliere le esigenze specifiche del territorio ed essere così l’oggetto degli incontri on line di formazione. Affidati ad esperti di diversi ambiti, gli incontri diverrebbero opportunità di formazione e condivisione per operatori pastorali delle parrocchie e delle diocesi.

Come UCN proponiamo di raccogliere le varie proposte sulle tematiche da approfondire che perverranno dalla rete diocesana: dai catechisti, attraverso i propri direttori diocesani e regionali.

A tal scopo è stato istituito l’indirizzo di posta elettronica ucnrisponde@chiesacattolica.it, al quale dovranno pervenire le varie proposte sui temi, indicando: nome e cognome del referente, diocesi di appartenenza, ufficio o gruppo diocesano, proposta di tematica.

Siamo certi che la strada che abbiamo intrapreso insieme, nella piena condivisione di obiettivi e metodi, sia la migliore da percorrere per accompagnare le nostre comunità in questo periodo delicato e impegnativo.

Equipe UCN

Videocatechismo: “LearninGod”

È stata lanciata  alla 77ma Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia la Piattaforma digitale “LearninGod”, che offrirà al grande pubblico contenuti religiosi, artistici e culturali ispirati al messaggio del sacro universale.

Sulla nuova Piattaforma sarà possibile vedere in esclusiva il kolossal Videocatechismo della Chiesa Cattolica, opera multimediale e multilingue della durata di 25 ore suddivise in 46 episodi, prodotto da Tania Cammarota e Gjon Kolndrekaj, realizzato dalla Società CrossInMedia, con il patrocinio del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, sui testi della Libreria Editrice Vaticana. Un’opera artistica unica, che aiuta a scoprire i contenuti della fede professata, celebrata, vissuta e pregata, rivolta a tutti gli uomini del nostro tempo.

Girato con la tecnologia del 4K in 70 Paesi nel mondo, il Videocatechismo ha visto la partecipazione di 60mila persone, in 16mila differenti location. I testi del Catechismo sono stati letti in 37 lingue diverse, mentre 1200 attori in costume hanno ricostruito in fiction scene del Vecchio e del Nuovo Testamento.

La Piattaforma “LearninGod” nasce adesso per arricchire, tramite il Web e le nuove tecnologie, l’esigenza di approfondimento su Dio e sul Sacro avvertita dalle nuove generazioni. L’alto livello delle opere e dei contenuti, difficilmente reperibili sia sui canali tradizionali che all’interno di piattaforme online, la pone ai primi posti tra le piattaforme che presentano prodotti di qualità. Si va così a completare l’offerta multimediale dell’opera, affiancandosi ai formati già presenti: editoriale, libri illustrati con dispositivo digitale, serie televisiva, audiobook.

Il lancio della Piattaforma è avvenuto questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è svolta presso lo spazio dell’Ente dello Spettacolo all’Hotel Excelsior, e che ha visto la partecipazione del patriarca di Venezia monsignor Francesco Moraglia, di padre Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica”, di Mogol, poeta e autore, di Gjon Kolndrekaj, regista del Videocatechismo.

I relatori hanno aiutato a comprendere il valore delle parole a confronto con la Parola, e la complessa opera di “traduzione” delle parole in immagine, come è avvenuto con il Videocatechismo, in cui un testo di oltre 1000 pagine densissimo di concetti è divenuto un film di 25 ore, opera che ha richiesto quasi sei anni di lavoro.

In un mondo di parole, la Parola della fede cattolica, cioè universale, è capace di connettere persone, lingue, culture e competenze. Questa è la sfida di chi ha realizzato il Videocatechismo, tra le cui ambizioni vi è quella di garantire il passaggio forte dalla parola scritta al digitale, inserendo il discorso della fede all’interno dell’ambiente digitale in streaming e tramite app. Questa non è una sfida da poco”, ha rilevato il gesuita padre Spadaro.

Secondo Mogol, “si tratta di un lavoro immenso: il Videocatechismo è un’opera colossale, grandiosa, che rimarrà nella storia e per la quale dobbiamo ringraziare Gjon Kolndrekaj”. “Gli uomini – ha aggiunto il celebre autore – quando ripetono le parole di Gesù si illuminano”.

La mia esperienza con le tre religioni abramitiche – ha spiegato il regista Kolndrekaj a proposito della nuova piattaforma ‘LearninGod’ – mi ha portato alla considerazione finale che tutti i popoli della terra trovano un equilibrio e la pace attraverso un Dio che assicura una convivenza pacifica e dignitosa, tema su cui insiste spesso Papa Francesco. E l’unico modo per esprimere questi concetti di pace, solidarietà, giustizia, bene comune e dignità dell’uomo si trova nel Catechismo, adesso tradotto in immagini. Attraverso il cuore e i sentimenti che suscita la visione cinematografica, si potrà trovare risposta alle tante domande della nostra mente”.

Trovandoci nel tempio della cinematografica, quale è il Festival di Venezia – ha concluso Kolndrekaj – non posso che ricordare come il primo regista della storia sia stato Gesù, che mediante le parabole ha dato spazio all’immaginario, realizzando copioni straordinari e intramontabili”.

Il Catechismo ci aiuta a comprendere quanto noi siamo funzionali a una realtà più grande di noi – ha osservato il patriarca Moraglia –. E credo che l’uomo abbia bisogno di capire di non essere il centro, ma colui che in qualche modo indica qualcosa agli altri. Il Catechismo ci aiuta a indicare nella fede, nella preghiera, nella celebrazione qualcosa che va al di là dell’uomo, ma rispetta profondamente la coscienza di ogni uomo. E credo che questo, veicolato nelle immagini, nei suoni, nelle musiche, nelle bellissime inquadrature di quest’opera sia qualcosa di importante che diventa un annuncio di fede”.

La piattaforma “LearninGod” intende proporre una grande vastità di argomenti che si snoderanno attraverso diverse sezioni: un ricco elenco di libri riguardanti il settore del sacro, attraverso interviste agli autori, presentazioni e approfondimenti; reportage realizzati in varie parti del mondo, in offerta multilingue; interviste inedite ed esclusive in più lingue con capi religiosi, membri del Corpo Diplomatico della Santa Sede ed esperti in diverse materie (arte sacra, storia, letteratura, sport, cinema, spettacolo, teatro); forum digitali per il dibattito con esperti di vari settori, con i quali lo spettatore potrà interagire; eventi di solidarietà realizzati con l’apporto della Fondazione del gruppo, o da organizzazioni religiose e laiche nel mondo; Sezione Giovani, dedicata ai giovani filmaker; news dal mondo.

La creatività educativa
come ambito della catechesi con i ragazzi

La creatività educativa come ambito della catechesi con i ragazzi

La ricerca nasce dall’esigenza di dare vita a un dialogo proficuo tra scienze umane e verità di fede, che è il servizio proprio del catecheta. La creatività è forse la dimensione e la competenza più richiesta, ma nello stesso tempo anche quella più fraintesa. Nel volume l’autore conduce un’indagine di tutti gli ambi che un’azione catechistica efficace deve tenere in conto: scienze umane, teologia, catechesi e lettura del magistero,. Lungi dall’essere un saggio esauriente, esso si offre come base per un proficuo cammino di ricerca e sviluppo del tanto desiderato incontro tra la Parola annunciata e la vita degli uomini che la ricevono.

 

Fabio Fanisio è un sacerdote della Diocesi di Frosinone–Veroli–Ferentino con la vocazione da educatore alla quale ha dedicato il suo ministero e i suoi studi. Ha frequentato l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, dove ha conseguito la laurea magistrale in Scienze pedagogiche e in seguito l’Università Pontificia Salesiana, dove ha ottenuto la licenza in Scienze dell’educazione con la specializzazione in Catechetica.

Una nuova guida per comunità e parrocchie sull’ecologia integrale

L’ecologia integrale è un faro che illumina la via di sempre più comunità, diocesi e parrocchie, che stanno attuando una conversione ecologica e sociale. Ma per questa trasformazione collettiva non c’è molto tempo, come ricorda Papa Francesco: curare e custodire il creato, le sorelle e i fratelli, a partire da quelli più svantaggiati, è ormai un imperativo morale. Per aiutare in questo percorso, la seconda edizione della Guida per comunità e parrocchie sull’ecologia integrale, a cura di FOCSIV in collaborazione con l’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della CEI, propone pratiche di conversione ecologica, sociale e ambientale tramite la presentazione di venti esempi concreti dal Nord al Sud dell’Italia, in collegamento con gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

Il documento è rivolto non solo ai responsabili diocesani, parrocchiali e di comunità, ma a tutte le persone di buona volontà che intendono agire per rendere concreto il proprio impegno di conversione sociale e ambientale. Prendendo spunto dalle pratiche presentate, che possono essere replicate, la Chiesa può dimostrarsi in uscita e profetica soprattutto in quei territori che vivono importanti problemi ambientali e sociali. Nell’introduzione di don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio della CEI, si legge:

«La Guida è insieme una raccolta e un invito. Raccoglie le buone pratiche già esistenti e le ripropone con libertà. Ciascuno così può fare discernimento e progettare il suo impegno. Invita a generare altre buone pratiche, che possono arricchire il patrimonio già consistente e rafforzare il processo avviato da papa Francesco con Laudato si’. L’impegno riguarda le diverse realtà ecclesiali: le diocesi, le parrocchie, gli istituti religiosi, i monasteri, le associazioni, i movimenti, i gruppi, le famiglie… fino ai singoli cristiani. Ciascuno può, per il semplice fatto che abita questo bellissimo e fragile pianeta. Ma soprattutto, perché custodisce una riserva etica che nasce dal progetto di Dio sulla creazione. La cura della casa comune è parte integrante del servizio credente al bene comune. Non si aggiunge come un di più o come un occhiolino schiacciato alle mode del momento. È un colossale “sì” al dono del Creatore.»

Scarica qui la Guida per comunità e parrocchie sull’ecologia integrale

da Rete Sicomoro del 12/10/2020

Convegno Nazionale UCN online

È stato il primo Convegno online per i Direttori degli Uffici Catechistici Diocesani e tutti i catechisti delle parrocchie italiane, ed è stato un successo: grazie a tutti voi. Un ringraziamento particolare va a S.E. Mons. Erio Castellucci, a don Roberto Repole, al prof. Pier Cesare Rivoltella e al prof. Pierpaolo Triani per i qualificati e preziosissimi interventi, offrendo ulteriori spunti per approfondire e continuare ad arricchire le linee guida della Commissione Episcopale per la Dottrina della Fede, l’Annuncio e la Catechesi.

“Ripartiamo insieme” è stato un successo! Oltre 40.000 collegamenti per la diretta streaming del primo Convegno Nazionale online dell’Ufficio Catechistico Nazionale, tenutosi venerdì 25 settembre 2020, dalle 17:30 alle 20:00. L’evento era rivolto a tutti i direttori degli uffici catechistici diocesani, ma anche a tutti i catechisti e collaboratori pastorali delle parrocchie italiane.

L’incontro si è svolto con una doppia modalità di partecipazione: i direttori diocesani avevano a disposizione un collegamento riservato in videocall, attraverso le piattaforme di Cisco Webex Events; mentre tutti i catechisti e collaboratori diocesani impegnati sul territorio potevano seguire i lavori in diretta streaming tramite i canali social Facebook e Youtube della Conferenza Episcopale Italiana.

Ecco il link per rivedere la registrazione dell’incontro:

FACEBOOK
Intero evento: https://www.facebook.com/conferenzaepiscopaleitaliana

YOUTUBE
Intero evento: https://m.youtube.com/ChiesaCattolicaItaliana

Video dei relatori:

  1. Relazione di S.E. Mons. Erio Castellucci
  2. Relazione di don Roberto Repole
  3. Relazione del prof. Pier Cesare Rivoltella
  4. Relazione del prof. Pierpaolo Triani
  5. Risposte di S.E. Mons. Castellucci
  6. Risposte di don Roberto Repole
  7. Risposte di Pier Cesare Rivoltella
  8. Risposte di Pierpaolo Triani

Video Interviste:

  1. S. Em. Card. Gualtiero Bassetti – Arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve – Presidente della Cei
  2. Cristina Mastrantonio – Segretaria dell’Ufficio Catechistico Diocesano di Albano
  3. Virginio Mancini – Catechista della Pastorale Familiare – Diocesi di Albano
  4. Sonia Paolo – Neofita – Diocesi di Roma
  5. don Massimiliano Parrella – Parroco di Santa Maria Assunta e San Giuseppe – Diocesi di Roma
  6. Famiglia – Genitori catechisti – Vanessa ed Emanuele Crociani – Diocesi di Albano
  7. S.E. Mons. Marcello Semeraro – Vescovo di Albano e membro della CEDAC
  8. Nicoletta Scialpi – Catechista e accompagnatrice catecumeni – Diocesi di Roma
  9. S.E. Mons. Rino Fisichella – Presenta il Nuovo Direttorio per la Catechesi e Saluta i Convegnisti (versione breve)
  10. S.E. Mons. Rino Fisichella – Presenta il Nuovo Direttorio per la Catechesi e Saluta i Convegnisti (versione integrale)

Sono intervenuti:

  • S. E. Mons. Erio Castellucci, arcivescovo-abate di Modena-Nonantola e Presidente della Commissione Episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi, che ha introdotto il convegno e presieduto i lavori.
  • Roberto Repole, presbitero docente di Teologia sistematica presso la sezione di Torino della Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale, docente di Teologia sistematica presso la Facoltà teologica del Triveneto e Presidente dell’Associazione Teologica Italiana (A.T.I.). Don Roberto ci ha aiutato a riflettere sul volto della comunità oggi, in tempo di pandemia.
  • Pier Cesare Rivoltella, professore ordinario presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore; Presidente del SIREM (Società Italiana di Ricerca sull’Educazione Mediale) e Direttore del CREMIT, ove, nel 2013, ha inaugurato l’Osservatorio sui Media e i Contenuti digitali nella scuola nell’ambito delle attività del progetto SMART FUTURE. Membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione WeCa (Web Cattolici).  Il professore Rivoltella ha approfondito il tema dal punto di vista della comunicazione e dei linguaggi.
  • Pierpaolo Triani, professore ordinario e Direttore del Centro studi per l’Educazione alla legalità presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. É stato direttore della Rivista Scuola e Didattica e membro dell’Osservatorio Nazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Il professore Triani ci ha dato una lettura ed una prospettiva sulle linee guida.

L’Equipe dell’UCN vi ringrazia per la evidente e numerosa adesione all’incontro.

«Ripartiamo insieme». Linee guida per la catechesi in Italia in tempo di Covid19

Il contributo ripercorre il percorso storico che ha portato all’elaborazione del documento dell’UCN «Ripartiamo insieme» (pubblicato il 5 settembre 2020) e si sofferma poi a presentare i principali orientamenti pastorali contenuti nel testo, con la carica di novità e insieme problematicità che essi portano in sé. La riflessione si avvantaggia del fatto che chi scrive è membro della Consulta dell’UCN e, in questo ruolo, è stato testimone diretto della realizzazione dell’iniziativa.

 

 

«Ripartiamo insieme». Linee guida per la catechesi in Italia in tempo di Covid19

Ubaldo Montisci

Durante la pandemia che ha colpito duramente il nostro Paese, le attività catechistiche non si sono mai interrotte del tutto. L’Ufficio Catechistico Nazionale (UCN) ha voluto accompagnare la fatica delle catechiste e dei catechisti impegnati nei diversi percorsi di educazione alla fede con una serie di iniziative a loro favore. È nato così, ad esempio, il progetto «Catechesi: proposte per il Tempo Pasquale», una raccolta di buone pratiche inerenti la catechesi, con i ragazzi, in famiglia, con gli adolescenti e giovani, di commenti alla Parola per adulti, di indicazioni per l’iniziazione cristiana. Nello stesso periodo, i Vescovi hanno manifestato la loro premura pastorale con la traccia di riflessione «È risorto il terzo giorno. Una lettura biblico spirituale dell’esperienza della pandemia» (questa documentazione, come pure quella che seguirà, è reperibile in https://catechistico.chiesacattolica.it/).

 

  1. Alle origini del documento

Progressivamente è emersa sempre più forte – da più parti – la domanda sul che cosa fare dopo l’estate, quando riprendono ordinariamente le attività pastorali parrocchiali. Da subito, ci si è resi conto che a quest’interrogativo non è possibile dare le “solite” risposte o escogitare soluzioni semplicistiche, perché la pandemia ha reso evidente che le proposte del passato non intercettano più le esigenze spirituali e pastorali del tempo presente. Pertanto l’UCN, tramite la sua Consulta, ha promosso nel periodo estivo una serie di “tavoli di lavoro” che hanno coinvolto numerosi interlocutori su scala nazionale. L’iniziativa ha preso il nome di «Laboratorio sull’annuncio».

Le tappe del percorso ipotizzato sono state illustrate dal Direttore dell’UCN, Mons. Valentino Bulgarelli, durante i lavori della Consulta dell’UCN dell’11 giugno 2020. Al termine dell’incontro, egli sintetizzava così il significato dell’iniziativa: il laboratorio dell’annuncio vuol essere un modo diverso di agire ecclesialmente, motivato dalla constatazione che qualsiasi proposta partita “dall’alto” durante la pandemia ha generato una frattura nelle comunità; l’impegno prioritario è sostenere le comunità cristiane; alla base di tutto sta lo sforzo di un ascolto attento e prolungato.

Gli incontri – rigorosamente online – sono avvenuti a due livelli: da un lato sono stati consultati gli altri Uffici della CEI e alcune Associazioni cattoliche, con l’obiettivo di tentare di concordare insieme delle linee operative comuni per l’annuncio e la catechesi; dall’altro è stato avviato il confronto con i Direttori degli Uffici catechistici regionali e diocesani e le loro equipe.

I lavori a questo secondo livello hanno seguito dinamiche partecipative usate raramente nella elaborazione dei documenti ecclesiali. Si è voluti partire “dal basso”, cioè dall’ascolto dei reali protagonisti dell’attività catechistica, di coloro che quotidianamente e direttamente s’impegnano nell’educazione alla fede soprattutto delle nuove generazioni. Perciò, il primo momento è stato dedicato all’ascolto del vissuto. Con quest’obiettivo sono stati attivati dieci gruppi di lavoro costituiti ciascuno di 25 persone (Direttori di Uffici catechistici, membri delle loro equipe, alcuni membri della Consulta). In due sessioni di due ore ciascuna nella seconda e quarta settimana di luglio, seguite entrambe da un tempo di condivisione dei risultati degli incontri con i catechisti delle proprie diocesi, si è riflettuto sull’impatto che ha avuto la pandemia sulla vita personale e parrocchiale e sono state fornite delle indicazioni generali per ridare slancio alla catechesi al momento della ripresa dell’attività in autunno (si veda l’organizzazione del processo nell’Allegato 1).

All’inizio di agosto c’è stata la raccolta delle sintesi degli incontri online e poi una Commissione ristretta ha elaborato una prima bozza del testo che, sottoposta all’esame degli organismi episcopali deputati, degli Uffici CEI e Associazioni coinvolti, dei membri della Consulta, è stata progressivamente “raffinata” fino a costituire il testo «Ripartiamo insieme. Linee guida per la catechesi in Italia in tempo di Covid».

 

  1. Presentazione del documento

Il documento, volutamente sintetico, è composto di tre parti distinte: un’introduzione; la sintesi dei lavori laboratoriali; una riflessione di carattere sapienziale sul discernimento pastorale.

 

  1. Introduzione

La pagina introduttiva, firmata dal Direttore dell’UCN, contiene due affermazioni importanti per comprendere il significato dei due testi che seguono. La prima riguarda lo stile di lavoro: una modalità “sinodale” e “dal basso”, che ha inteso coinvolgere il maggior numero di persone possibile e che ha permesso di scattare una foto realistica dell’esistente, individuando problemi concreti e vie di soluzione praticabili. La seconda si riferisce al fatto che l’UCN, con questo documento, non vuole principalmente dare soluzione alle urgenze pastorali (pure prese in considerazione), ma avviare dei “processi” di rinnovamento catechistico di largo respiro.

 

  1. Sintesi sui “Laboratori ecclesiali sulla catechesi”

Nell’Introduzione alla sezione c’è una riflessione sulla pandemia e le sue conseguenze sui ritmi quotidiani e sulla vita di fede. Dei titoletti posti a margine della pagina, sulla sinistra, consentono di seguire l’articolazione del pensiero che si va sviluppando. Ogni paragrafo contiene non solo degli elementi che permettono di riflettere su quanto è capitato e sta ancora accadendo, ma pure delle indicazioni generali che riguardano la catechesi.

Nel rispetto dell’autonomia delle Chiese locali, il documento non fornisce indicazioni dettagliate ma prospetta ambiti di impegno e iniziative per qualificare sempre più le attività di educazione alla fede. Così, ad esempio, dopo aver constatato una certa disaffezione alla pratica liturgica domenicale, si suggerisce di rinnovare le catechesi che mettono in risalto la centralità dell’Eucaristia nella vita cristiana, alla luce anche di una più attenta cura delle celebrazioni; se poi è la carità l’attività ecclesiale che ha riscosso il massimo di apprezzamento tra la gente, il testo invita i catechisti a tenere maggiormente in considerazione questa dimensione; per quanto riguarda la comunicazione digitale – vera protagonista nella fase che stiamo vivendo – si propone una formazione specifica sul valore e l’utilizzo degli ambienti digitali.

Alla fine dell’introduzione è posta una domanda cruciale: si tratta di ricominciare o ripartire? Di fronte al sentito bisogno di riprendere la catechesi nelle parrocchie, il documento invita a distinguere tra l’urgente e l’importante e opta decisamente per un intervento di tipo “strutturale”: «È importante rifuggire la tentazione di soluzioni immediate e cercare di discernere una nuova gerarchia pastorale» (p. 4).

In questa linea, si identificano quattro punti su cui porre l’accento, strettamente collegati tra loro: l’ascolto, che mette al centro le persone; la narrazione, la forma di comunicazione privilegiata di chi si percepisce amato da Dio e vive da discepolo di Gesù; la comunità, che favorisce una rete di relazioni; la creatività, una sfida che richiede ingegno e realismo da parte di tutti i soggetti ecclesiali impegnati nell’evangelizzazione.

Come operare, quindi, in questo tempo di ripresa delle attività? Sotto il titolo Trasformazioni pastorali vengono date cinque indicazioni che richiedono un deciso cambio di mentalità:

  • Ai responsabili e agli operatori pastorali viene suggerito di agire con calma sapiente, riservando cioè del tempo disteso per l’ascolto di tutti e una formazione che portino a processi decisionali che coinvolgano le intere comunità.
  • Il coinvolgimento delle famiglie è necessario: «Abbiamo compreso di dover assumere la catechesi nelle famiglie» (p. 7). Quest’affermazione di principio è di per sé scontata, ma è resa concreta dalla consapevolezza di dover rispettare i ritmi e le risorse reali, valorizzando le famiglie per quello che possono dare. Le parrocchie e i catechisti si mettono al servizio delle famiglie, fornendo sussidi e accompagnando e sostenendo il loro sforzo di educazione nella fede.
  • La cura dei legami è un’azione essenziale per le comunità. Durante la pandemia, l’isolamento forzato è stato in qualche modo reso meno duro dall’utilizzo degli strumenti di comunicazione; si tratta ora di riflettere e formare a un loro utilizzo non ingenuo. Non c’è contrapposizione tra reale e online, bisogna favorire una sana integrazione tra le due forme di comunicazione. La catechesi, viene sottolineato, deve assumere un carattere “inclusivo”.
  • I tempi della catechesi attualmente sono dettati dall’anno scolastico. Il testo afferma con forza che quest’impostazione va modificata facendo riferimento all’anno liturgico, che offre alla catechesi un respiro diverso imperniato intorno allo sviluppo progressivo del kerygma. Occorre anche restituire alla domenica la centralità che le spetta nella vita del cristiano.
  • Nelle pratiche formative è necessario valorizzare il vissuto personale, dedicando del tempo all’ascolto e alle narrazioni di vita. Una particolare attenzione va posta alla catechesi degli adulti e degli adolescenti e giovani.

 

  1. Per dirci nuovamente “cristiani”

Quest’ultimo testo è stato elaborato dall’Équipe dell’UCN. L’idea sottostante, che forse poteva essere meglio espressa nel titolo, è quella di fornire degli spunti per il necessario discernimento pastorale in vista di una vita cristiana di qualità, rinnovata alla luce del Vangelo.

Il tempo che stiamo vivendo è interpretato come opportunità, come occasione favorevole per un cambio di mentalità, per un’autentica conversione pastorale: «Pensare che la pastorale e la catechesi possa riprendere come prima del lockdown sarebbe un’ingenuità e un’occasione sprecata» (p. 10).

Alla luce dell’episodio di At 11,19-26, che descrive la nascita della Chiesa di Antiochia, vengono suggerite quattro piste per ricominciare. Si tratta di due auspici e di due orientamenti concreti per l’annata catechistica che ci attende. Tra i primi, l’attesa di vescovi e presbiteri capaci di «svolgere lietamente e con larghezza di vedute il compito di “esortare”», come Barnaba (p. 12), e di catechisti, formatori ed educatori «che abbiano orizzonti grandi e il coraggio di percorrere nuove vie di evangelizzazione», come Saulo (p. 13). Tra i secondi, la spinta verso una catechesi biblica: «Nel prossimo anno pastorale immaginiamo una catechesi sempre più squisitamente biblica, che parta dal cuore del kerygma cristiano: “Il Signore è risorto”» (p. 12), e una maggiore attenzione all’azione dello Spirito: «Il nuovo anno pastorale potrebbe essere il tempo in cui sviluppare il tema dell’opera dello Spirito nella vita dei cristiani» (p. 13).

 

  1. Alcune battute conclusive

Il documento «Ripartiamo insieme» segna una tappa importante per la catechesi italiana. Non ha certo l’ambizione di sostituirsi al «Documento Base» (1970; 1988) o a «Incontriamo Gesù» (2014); eppure, nella sua essenzialità, ha probabilità non piccole di incidere in maniera notevole sulle prassi ordinarie di educazione alla fede. Rappresenta, pertanto, un’opportunità da cogliere per favorire un cambio di mentalità e imprimere una svolta nella pratica catechistica.

I suoi punti di forza sono dati dal coinvolgimento, il più ampio possibile, dei soggetti che a diverso titolo operano nella pastorale: è un progetto operativo realmente “condiviso”; e dal fatto che non si limita a tentare di dare soluzioni sull’immediato ma intende avviare “processi”, di cui però traccia già le coordinate essenziali. Tra queste, si segnalano: l’importanza dell’ascolto in vista del discernimento; la centralità delle persone e delle loro relazioni nell’azione educativa; il riferimento paradigmatico alla catechesi missionaria, fondata sul kerygma; l’ancoraggio dei ritmi della catechesi intorno all’anno liturgico e non al calendario scolastico; il riferimento privilegiato alla Bibbia per favorire il discepolato; il ruolo determinante delle famiglie, al cui servizio e sostegno si pone l’opera dei catechisti; il riconoscimento della rilevanza e allo stesso tempo insufficienza dei mezzi di comunicazione sociale per la condivisione della fede; la valorizzazione di linguaggi nuovi o comunque diversi da affiancare a quello prevalentemente dottrinale ancora utilizzato nella catechesi; la creatività nell’organizzare le riunioni dei piccoli gruppi.

Quali gli ostacoli più rilevanti per l’azione trasformatrice insita nel testo dell’UCN?

Sicuramente l’abitudinarietà, la forza frenante del “sì è sempre fatto così”, unita alla frettolosità di ritornare quanto prima alle cose di sempre, come se nulla fosse successo in questi mesi. Ecco allora che proposte come quella di «attendere l’inizio dell’anno liturgico ed iniziare gli incontri con l’Avvento, dedicando i mesi precedenti alla formazione, all’ascolto, alla cura dei legami» (p. 8), potrebbero trovare resistenze o persino avversione in chi ha già previsto il riavvio delle attività nel proprio ambiente o paventa il rischio della perdita dei catechizzandi. Ci vuole da parte di tutti un sano senso della realtà unita, però, alla cura di una certa idealità e una determina volontà di dialogo e collaborazione, senza mai trascurare il bene delle persone per le quali si è inviati a evangelizzare.

Un possibile ulteriore ostacolo può essere costituito dal non pervenire in tempi ragionevoli a dare applicazione sufficientemente dettagliata a queste che rimangono ancora delle semplici linee guida. Un esempio tra i diversi che si potrebbero citare: che cosa comporta concretamente l’affermazione: «Il servizio dei catechisti non sostituisce, ma sostiene il mandato missionario degli sposi e dei genitori» (p. 7)? Quale funzione assumono a questo punto i catechisti nei confronti delle famiglie nell’educazione dei loro figli? Per questo e altri punti critici ci sarà bisogno dello sforzo di riflessione degli esperti unito alla competenza maturata sul campo dai responsabili locali e dagli operatori di base. Un luogo privilegiato per il confronto è la Consulta dell’UCN, in sinergia con gli altri Uffici e Associazioni: la attende sicuramente un periodo di lavoro intenso per dare continuità all’iniziativa, individuando priorità e strategie.

Un’occasione per cominciare a dare attuazione a questo progetto affascinante è costituita dal Convegno annuale dei Direttori degli Uffici catechistici diocesani aperto anche a tutti i catechisti, che si terrà online il prossimo 25 settembre (ore 17:30-20:00). Sarà un momento significativo per ripartire davvero “insieme”.

 

SCARICA ALLEGATI:

 

Ripartiamo_insieme

Allegato 1. Laboratorio sull’Annuncio

LetturaBiblicoSpiritualePandemia

 

per approfondire:

Cei. La catechesi ai tempi del Covid, per ripartire insieme e costruire il futuro


Riccardo Maccioni sabato 5 settembre 2020

Linee orientative per la ripresa della catechesi

In sintonia con i protocolli sanitari della scuola, sono offerte linee orientative per la ripresa dei percorsi educativi in ambito parrocchiale.

 

In allegato anche

 

I lavori del Sinodo amazzonico al centro della riflessione catechetica nella giornata dei curricoli

In occasione della giornata dei curricoli, gli studenti e i docenti dei percorsi di Educazione religiosa e Catechetica si sono ritrovati nella sala “E. Viganò” della Biblioteca per riflettere sul recente Sinodo amazzonico.

La giornata è stata preparata in ogni dettaglio dai partecipanti a uno dei Laboratori attivati nel primo semestre e l’incontro ha visto la presenza di tutti i docenti e quasi tutti gli studenti del curricolo, uniti nell’entusiasmo e partecipazione attiva.

È stato coinvolgo nell’iniziativa don Antonio Donadio, uno degli Assistenti agli acta del Sinodo. Egli ha dapprima offerto delle considerazioni originali sulla sinodalità e la sua importanza per la vita della Chiesa; ha presentato poi una lucida analisi delle principali tematiche e problematiche emerse al Sinodo, soffermandosi in particolare sui temi della conversione all’ecologia integrale, dei viri probati e dei nuovi ministeri. Il dialogo vivace che è seguito è risultato ancor più interessante proprio per l’esperienza privilegiata vissuta dal giovane prete lucano: egli ha potuto comunicare come si è vissuto “dall’interno” ciò che veniva dibattuto all’esterno del Sinodo, facendo scoprire aspetti inediti e stimolanti.

I lavori di gruppo che sono seguiti hanno consentito di approfondire ancora di più il significato che il Sinodo può avere sulla vita della Chiesa e della società. Le sintesi presentate in assemblea plenaria hanno rilevato che del Sinodo va colto il progetto globale soggiacente e non ci si può limitare alla sola tappa romana; che non si può fare teologia fuori dalla storia (e dalla geografia); che non può essere trascurata l’interdipendenza che sussiste nell’ecosistema mondiale (“Tutto quanto succede in Amazzonia mi appartiene”, è stato detto); che la svolta ecologica di cui si parla non può essere limitata alla plastica e agli imballaggi – per quanto importanti – ma pretende un’autentica conversione personale e una mentalità che salvaguardi la “casa comune”; che l’educazione delle nuove generazioni e la formazione degli educatori cristiani rimane un compito urgente e permanente; che occorre una riflessione non superficiale per assimilare e mettere in atto le novità che i lavori sinodali consegnano alla Chiesa e alla società.

La giornata, con i momenti conviviali, di ascolto e di confronto, è stata valutata con soddisfazione da tutti e ha dato conferma di quanto siano sempre importanti l’insegnamento della religione cattolica e la catechesi per la realizzazione di un mondo più umano.

UPS – Giornata dei Curricoli – Sinodo Amazzonia – 12.XI.2019 (1)

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