Categoria: Catechesi
Istantanee della presentazione del volume: “Fare Catechesi in Italia”
Venerdì 19 maggio 2023 alle ore 15:30 presso l’aula della Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale dell’Università Pontificia Salesiana si è tenuta la presentazione del volume a cura dell’Istituto di catechetica.
Il volume offre un percorso per la formazione dei catechisti di oggi in Italia, sviluppata in sette parti.
– La prima parte delinea l’orizzonte e presenta le coordinate della cultura oggi in Italia, anche religiosa e pastorale.
– La seconda parte presenta il focus specifico della catechesi. Si entra in merito al linguaggio e ai linguaggi, al contenuto e al metodo della catechesi, richiamando il rapporto tra pedagogia di Dio e pedagogia umana, l’impianto narrativo, dialogico e linguistico, la cultura digitale, la funzione dei catechismi e dei testi scritti e multimendiali.
– La terza parte si sofferma sul punto determinante e centrale dell’identità e della formazione dei catechisti.
– La quarta parte approfondisce la visione della catechesi come processo. Sono presentate le fasi e le dinamiche del kerigma e del “primo annuncio”, della catechesi di iniziazione e delle forme di ripresa iniziatica da parte di giovani e adulti, della catechesi permanente con gli adulti, della catechesi familiare e “intergenerazionale”.
– La quinta parte considera la catechesi in contesto, in modo particolare nella Chiesa locale.
– La sesta parte, a confine, tratta dell’Insegnamento della Religione Cattolica che rientra nell’ambito del “patto educativo” con e per le nuove generazioni.
– La settima parte propone una veduta panoramica sulla scienza catechetica sia nella sua caratterizzazione epistemologica, sia in quella formativa.
È delineata, infine, la proposta formativa dell’ICa che cura questo volume, e di altri Centri presenti in Italia.
Istantanee:
Iniziative formative per operatori pastorali
Segnaliamo alcune iniziative formative dell’ ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE DELLA TOSCANA “Santa Caterina da Siena”
LAICI E LAICHE NELLA CHIESA DI OGGI: MISSIONE E MINISTERI
Prof.ssa Serena Noceti
Convegno nazionale dei direttori e delle equipe degli Uffici catechistici
Si svolgerà a Scalea (Cosenza), dal 15 al 17 giugno, il Convegno nazionale dei direttori degli Uffici catechistici e dei membri delle equipe diocesane. Tema dell’incontro sarà “Il Kerygma” nella catechesi, ovvero l’annuncio fondamentale della fede cristiana: il mistero della morte e risurrezione di Cristo.
Rivolgendosi ai partecipanti all’incontro organizzato in occasione del 60° anniversario dell’istituzione dell’Ufficio Catechistico Nazionale (Ucn) nel 2021, Papa Francesco ricordava che “la catechesi è l’onda lunga della Parola di Dio per trasmettere nella vita la gioia del Vangelo. Grazie alla narrazione della catechesi, la Sacra Scrittura diventa ‘l’ambiente’ in cui sentirsi parte della medesima storia di salvezza, incontrando i primi testimoni della fede”.
I lavori si apriranno giovedì pomeriggio con il saluto di mons. Stefano Rega, vescovo di San Marco Argentano-Scalea, e l’introduzione di mons. Valentino Bulgarelli, direttore dell’Ucn. Seguiranno gli interventi di don Andrea Ciucci, coordinatore di segreteria della Pontificia Accademia per la Vita, Elena Granata, docente al Politecnico di Milano, mons. Antonio Pitta, docente alla Pontificia Università Lateranense.
La giornata di venerdì, che inizierà con la Messa presieduta da mons. Claudio Maniago, arcivescovo di Catanzaro-Squillace, vedrà la partecipazione di don Paolo Mascilongo, referente per l’Apostolato Biblico della diocesi di Piacenza-Bobbio, e di don Alberto Zanetti, aiutante di studio dell’Ucn. Il pomeriggio sarà dedicato invece ai laboratori coordinati da don Francesco Vanotti, delegato per la catechesi della Lombardia.
La Messa celebrata da mons. Fortunato Morrone, arcivescovo di Reggio Calabria-Bova e Presidente della Conferenza Episcopale della Calabria, aprirà la sessione di sabato a cui interverrà Mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara e presidente della Commissione Episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi. Le conclusioni sono affidate a mons. Bulgarelli.
Il Programma
«CATECHETICA ED EDUCAZIONE» da oggi puoi scaricare il nuovo numero della rivista!!!
La corresponsabilità delle persone con disabilità in una Chiesa sinodale
Sezione Commemorativa: il 70° dell’ICA
Aprile 2023
ACCEDI ALLA RIVISTA ONLINE nella sezione “CATECHETICA ED EDUCAZIONE”
Editoriale
La rivista Catechetica ed Educazione ha avviato una riflessione sul mondo delle persone con disabilità (PcD) che ha portato dapprima a considerare il concetto di “inclusione” (1/2021) e poi quello di “appartenenza” (1/2022). Il secondo argomento ha avuto, tra gli esiti, quello di considerare riduttiva la mentalità diffusa che vede le PcD semplicemente portatrici di diritti – che pure devono essere salvaguardati dal punto di vista giuridico – ma non riconosce loro dei doveri, cioè quell’assunzione di responsabilità che le rende autenticamente protagoniste nella trasformazione qualitativa della loro esistenza e dell’intera società.
Il cammino di avvicinamento alla celebrazione del Sinodo dei Vescovi, con il richiamo forte alla corresponsabilità di tutti gli uomini e donne di buona volontà, si offre come un’occasione da non perdere per una riflessione sull’apporto che le PcD possono dare alla Chiesa e alla società. È su queste basi che viene pensato il presente fascicolo dal titolo: La corresponsabilità delle persone con disabilità in una Chiesa sinodale.
È una tematica complessa che contempla diversi aspetti dal punto di vista ecclesiale, educativo e catechetico-pastorale, che sono gli ambiti di cui si occupa la rivista, con riferimento alle PcD.
Introduce il fascicolo il contributo di Gilles Routhier, Dix ans d’appels à la coresponsabilité du pape François. L’ecclesiologo canadese rintraccia alcuni principi teologici che fondano il pensiero sulla corresponsabilità dell’attuale Pontefice, il quale fin dal giorno dell’elezione, con la richiesta «Pregate il Signore perché mi benedica», ha voluto coinvolgere l’intero popolo di Dio nel suo ministero e ha indicato uno stile di essere Chiesa che ne rispetti l’autentica natura e possa diventare modello per la prassi delle comunità cristiane di oggi.
Nell’articolo successivo, Camminare insieme. Il cammino sinodale con le PcD per promuovere consapevolezza, responsabilità e partecipazione, il pedagogista sociale Andrea Zampetti, avendo come sfondo gli attuali lavori sinodali, riflette sui passi da compiere per rendere le comunità e le PcD progressivamente consapevoli dell’essere ognuno-dono-per-tutti e, di conseguenza, secondo le possibilità di ciascuno, responsabile e protagonista attivo nel quotidiano.
Seguono due contributi di taglio antropologico a partire da due punti di vista differenti: il primo, in prospettiva filosofica, Dall’essere responsabili all’essere chi-amanti. Nell’universale umano, la particolare questione della disabilità intellettiva, della filosofa Annalisa Caputo, avendo come orizzonte il pensiero di P. Ricoeur, riflette sull’ambiguità del concetto di “responsabilità” e propone l’idea di “responsabilità fragile” (e di “fragilità responsabile”); la responsabilità viene vista come “risposta a una chiamata”, una risposta che, a sua volta – in modo circolare – diviene appello, rendendo ogni persona (chi)amante e non solo (chi)amata. Tali riflessioni sono quindi applicate alle PcD intellettiva grave, per le quali si può parlare di “responsabilità dissimetrica”.
La statunitense Anne Masters, nel suo intervento dal punto di vista teolo-gico, Promoting Responsibility of Persons with Disabilities within a Renewed Theologi-cal Anthropology, afferma che la responsabilità umana è parte integrante del rispetto della dignità di ogni persona, ciascuna creata a immagine di Dio. Le PcD, però, spesso non sono considerate soggetti responsabili nella vita della comunità. Su di loro sono ancora diffuse narrazioni riduttive che riflettono stereotipi obso-leti e/o sentimentali che le ritraggono come oggetti di cura, preoccupazione o addirittura disprezzo, piuttosto che protagonisti responsabili. L’articolo attesta la capacità delle PcD di assumere oneri, pur nella consapevolezza della natura evolutiva della responsabilità.
Luca Badetti, con un background interdisciplinare in disability studies, psicologia clinica e teologia, nel suo contributo, Living out participation. Growing in confidence and belonging, offre una riflessione approfondita su cosa significhi realmente il termine “partecipazione”. Egli propone alcune modalità attraverso le quali la partecipazione delle PcD può essere incoraggiata e sostenuta nella vita individuale e sociale e nella vita della Chiesa. I risultati possono essere raggiunti tramite lo sviluppo delle capacità di autodeterminazione, facendo parte di un gruppo di auto-difesa, rivendicando un’identità positiva di disabilità, crescendo in competenza relazionale e vivendo l’appartenenza.
Andrea Farina affronta la tematica della responsabilità dal punto di vista giuridico. Nel suo intervento, Le persone con disabilità e il concetto di responsabilità. Prospettive giuridiche, alla luce degli sviluppi che storicamente hanno portato all’affermarsi del modello bio-psico-sociale che considera la disabilità quale condizione di salute in un ambiente sfavorevole, il tema delle PcD viene inquadrato all’interno del rapporto diritti-dignità umana, elemento che costituisce la premessa indispensabile per la successiva riflessione sul concetto di responsabilità delle PcD inteso come autodeterminazione, come esercizio dei propri diritti e doveri in tutti gli ambiti di vita.
Seguono due articoli su dei luoghi emblematici per l’accoglienza e la partecipazione: la parrocchia e le Residenze Sanitarie per Disabili (RSD). Ubaldo Montisci, La parrocchia, comunità che accoglie: attese, responsabilità e opportunità, dopo aver richiamato il significato della parrocchia per la vita dei credenti, esamina alcune delle principali difficoltà che essa deve affrontare al momento presente e indica le condizioni che rendono possibile e visibile il suo impegno per l’accoglienza, l’inclusione e la partecipazione di chi a lei si rivolge.
Il tema della funzione sociale delle RSD è al centro del dibattito politico in Italia ed è una questione spinosa. Federica Floris, con il contributo Le Residenze sanitarie per Disabili come spazio di corresponsabilità per le persone con disabilità grave, pone in stretta relazione il rapporto tra le persone e l’ambiente in cui vivono e riflette sull’influsso che può avere tale correlazione sulla Qualità di Vita (QdV) delle PcD. La convinzione di fondo è che, per ottenere un livello soddisfacente di QdV, sia necessario affiancare la PcD con un Progetto di Vita adeguato. Nella seconda parte del contributo, poi, viene riportata un’esperienza concreta di Pro-getto di Vita in una RSD italiana.
Chiude la rassegna l’articolo di Veronica Amata Donatello, «La Chiesa è la nostra casa». La voce delle persone con disabilità al Sinodo. La responsabile del Servizio nazionale per la pastorale delle PcD della Conferenza Episcopale Italiana presenta e commenta il documento, elaborato da PcD dei cinque continenti riunite in assemblea straordinaria, presentato al Papa come contributo specifico del mondo della disabilità ai lavori sinodali. Vengono poi passate in rassegna le più significative iniziative che coinvolgono le PcD nei lavori sinodali messe in atto nelle Diocesi italiane.
Il Sinodo si offre come opportunità significativa per coinvolgere in forma corresponsabile le PcD. È un’occasione da non sprecare. Come osserva papa Francesco, nel Messaggio del 3 dicembre 2022, in occasione della Giornata mondiale delle PcD, «laddove il Sinodo è stato davvero inclusivo, esso ha permesso di sfatare pregiudizi radicati. Sono infatti l’incontro e la fraternità ad abbattere i muri di incomprensione e a vincere la discriminazione; per questo auspico che ogni comunità cristiana si apra alla presenza di sorelle e fratelli con disabilità assicurando sempre a essi l’accoglienza e la piena inclusione».
Sezione Commemorativa: 70° dell’Istituto di Catechetica
Il presente fascicolo tiene conto anche della circostanza bella e significativa dei 70 anni di vita dell’Istituto di Catechetica (ICa) che ha cominciato la sua attività nell’anno accademico 1953-1954. Nei tre numeri del corrente anno, Catechetica ed Educazione presenterà, di volta in volta, alcuni aspetti che hanno caratterizzato la vita di un Istituto che ha offerto molto alla Chiesa, non solo italiana, e alla Congregazione salesiana.
In questo primo numero, Giuseppe Biancardi offre una panoramica storica internazionale sulle istituzioni accademiche di catechetica sorte tra il secondo dopoguerra e il Concilio Vaticano II. Tra loro si staglia l’ICa, a partire dagli anni ’50, con la sua identità e con le molteplici attività accademiche e promozionali nel campo della catechesi e della pedagogia religiosa.
Si fa poi memoria dell’iter redazionale di quattro libri di testo di Religione, redatti da docenti e collaboratori dell’ICa, che hanno segnato la storia della didattica scolastica e dell’educazione religiosa in Italia. La memoria storica è stata affidata ad alcuni autorevoli testimoni e riconosciuti studiosi a livello nazionale e internazionale: così, si susseguono le riflessioni di Maria Luisa Mazzarello, W la vita; Giuseppe Morante, Progetto uomo; Flavio Pajer, Religione e Vangelo oggi in Italia; Maurizio Lucillo, Cultura e religione.
I MEMBRI DELL’ISTITUTO DI CATECHETICA
catechetica@unisal.it
ALLEGATO:
Sinite – In memoria di Emilio Alberich 1933-2022
Sinite è la rivista dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose e Catechetiche “San Pío X” (Pontificia Università di Salamanca). Questa pubblicazione è liberamente accessibile.
In questa occasione, la Rivista n. 191 dedica alcuni articoli alla persona e al contributo di D. Emilio Alberich, eminente catechista spagnolo, morto a Siviglia il 9 settembre 2022.
Di seguito una sintesi dei contenuti del Magazine.
In ricordo di Emilio Alberich Sotomayor Il salesiano Luis A. Gallo, intimo compagno di Emilio Alberich, presenta in questo articolo Emilio Alberich attraverso alcuni frammenti della sua vita, della sua personalità e del suo modo di essere, nonché alcune delle sue pubblicazioni più eccezionali e linee di pensiero della catequeta spagnola.
Le parole di Emilio Alberich Emilio Alberich ha contribuito all’approfondimento della teologia catechistica e dell’insegnamento religioso, producendo una vasta letteratura, dove spiccano i suoi manuali di catechesi, nei quali espone in modo ordinato, sintetico, accessibile e profondo gli assi principali di un nuovo modello di catechesi. Nella stesura della rivista abbiamo deciso di ascoltare il professor Alberich in tre interviste realizzate negli anni 2007, 2012 e 2013 per tre riviste di catechesi.
Alcune dimensioni del linguaggio religioso nella teologia catechistica di Emilio Alberich Questo articolo, in omaggio a don Emilio Alberich, vuole riflettere sul posto del linguaggio religioso nella sua proposta catechistica. Per questo ci soffermeremo a rileggere i suoi scritti principali prestando attenzione soprattutto alla sua proposta di catechesi degli adulti, per approfondire e scoprire come la catechesi possa contribuire al rinnovamento del linguaggio religioso e catechistico. Inizieremo presentando una diagnosi dello stato del linguaggio religioso secondo Alberich, per poi approfondire la proposta dell’autore sulla creazione di una catechesi evangelizzatrice che permetta la formazione di credenti con una fede adulta, in comunità a misura d’uomo e una Chiesa rinnovata.
Nel numero di Dicembre 2022 della Rivista di CATECHETICA ed EDUCAZIONE:
EMILIO ALBERICH SOTOMAYOR – IN MEMORIAM Il pensiero Catechetico nelle interviste