Cinema e religioni: se si mostra Dio

Dagli studi alle mostre, da Pasolini ai lavori recenti.

 

Lo studio del cinema religioso si è ormai strutturato, nell’ambito dei religious studies anglofoni, in una sorta di disciplina, con tanto di nome proprio, Religion and film, e di luoghi dedicati.

Qualcosa di simile da qualche anno comincia a mettere radici anche nelle università italiane, sebbene non sia ancora chiaro (e forse non lo sarà mai, trattandosi di un tema per sua natura interdisciplinare) se debba prendere posto presso i dipartimenti e i corsi di laurea dove trovano collocazione gli studi di cinema o presso quelli di cristianistica e di storia delle religioni. La questione non è di poco conto: in gioco vi sono gli statuti epistemologici, gli scopi stessi che una specifica disciplina, proprio in quanto tale, si pone, le modalità con cui questi scopi sono perseguiti.

Sul tavolo c’è insomma il problema di come sia possibile per gli studiosi di due distinti campi disciplinari, come quelli che affrontano il cinema e le religioni, percorrere un tratto comune di strada, segnato dallo studio del film religioso, senza mascherare le proprie origini, ma condividendo le rispettive specifiche competenze.

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Convegno di studio su “I beni storico-artistici delle diocesi: una risorsa per l’IRC”

Giovedì 23 febbraio 2012 Sede CEI di Via Aurelia 796

Una delle principali finalità della Scuola Italiana di ogni ordine e grado è quella di istruire, formare ed educare cittadini responsabili e consapevoli.

Una formazione così globale non può prescindere dalla conoscenza del patrimonio artistico italiano che, oltre ad essere una delle maggiori ricchezze del nostro Paese, è per la gran parte legato al cristianesimo cattolico che tanto ha influito e influenza la nostra cultura.

Programma del Seminario di Studio
ESONERO.pdf

Convegno Nazionale “Educare alla vita buona del Vangelo a scuola e nella FP”

Roma 18-19 Febbraio 2012   AR.SO – Centro Congressi Via Aurelia 773 – Roma

Il Centro Studi per la Scuola Cattolica della CEI organizza nei giorni 17-19 febbraio 2012 un Convegno Nazionale sul tema “Educare alla vita buona del Vangelo a scuola e nella FP”. L’obiettivo è quello di ripensare il progetto educativo della scuola cattolica all’inizio del decennio degli Orientamenti Pastorali in modo da poter sperimentare e verificare nel periodo 2010-20 la nuova impostazione.


scheda di iscrizione (iscriversi al più presto)

Note Organizzative
Per esigenze organizzative  è indispensabile inviare la scheda di iscrizione entro DOMANI 9 febbraio al Centro Studi Scuola Cattolica n. di fax 0666398451 o all’indirizzo e-mail csscuola@chiesacattolica.it
Il Centro Congressi AR.S.O, ha messo a disposizione del CSSC  35  stanze per gli ospiti che intendono pernottare presso la struttura  a tariffe in convezione.
Prima della prenotazione è indispensabile contattare la segreteria del CSSC per verificare la disponibilità. La quota del servizio richiesto  va versata al momento dell’iscrizione  mentre i  pranzi del 18 e del 19 febbraio  sono offerti dal Centro Studi Scuola Cattolica. Ulteriori dettagli nelle note organizzative della scheda di iscrizione

Mons Crociata sulla scuola: “L’esame di maturità è occasione per mobilitare le risorse migliori di ognuno”

L’educazione, ad ogni tappa della crescita, non si compie se la relazione e la proposta educativa non riescono a risvegliare e a mobilitare tutte le risorse migliori che sono nella interiorità personale di ciascuno”. Lo ha detto mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, intervenendo oggi al seminario su “Il tempo dell’esame di maturità”, promosso da quattro Uffici Cei.

Per mons. Crociata, “c’è una sorta di paradosso nell’educazione, poiché chi cresce ha tutto e ha niente, nel senso che tutte le potenzialità sono in lui, come dotazione umana e come sostegno della grazia, ma nulla si attiva senza un processo educativo che veda come punto di riferimento figure di adulti e testimoni maturi per umanità e fede”.

“Nessuno sviluppo si mette in moto se non c’è qualcuno che dia occasione a chi cresce di prendere coscienza e di risvegliare il desiderio e la volontà di aprirsi alla vita e all’incontro con gli altri e con l’Altro”, ha ammonito il presule, secondo il quale “ricerca e risposta, desiderio e incontro hanno bisogno di incrociarsi, perché si compia il cammino verso la pienezza e la maturità umana”. In quest’ottica, il passaggio dell’esame di maturità rappresenta “uno snodo rilevante nel passaggio di un giovane alla fase decisiva della sua formazione personale; per questo va compreso con adeguata competenza e accompagnato con senso di responsabilità”.

da SIR Servizio informazione religiosa 3 Febbraio 2012

Laboratorio: “Giovani, arte ed educazione alla fede”

Roma – Domus Mariae, 24-25 febbraio 2012

Il laboratorio “Giovani, arte ed educazione alla Fede” è rivolto ai giovani e le persone che nelle Diocesi e nelle aggregazioni laicali si occupano o svolgono attività nelle varie discipline artistiche: arti figurative, teatro, musica, letteratura, architettura, beni culturali in genere.
Sono invitati in particolare i partecipanti al Concorso artistico per la Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid 2011 e quanti hanno preparato i Festival della Gioventù
Per iscriverti compila la scheda online, scarica la Coverfax e inviala con la ricevuta del pagamento.

C’è tempo fino al 16 febbraio 2012!

Programma laboratorio

 

 

Benedetto XVI: l’eloquenza del silenzio nella comunicazione

Per la 46ma giornata delle comunicazioni sociali del 2012 che si terrà il 20 maggio

Benedetto XVI lancia un messaggio dal titolo “Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione” dove esorta tutti a praticare momenti di silenzio nel dialogo con l’altro, perché, dove vi è un eccesso di comunicazione vi è stordimento e l’uomo è impossibilitato ad entrare in autentico contatto con sè e con l’altro.

Il silenzio deve essere rivalutato e considerato parte integrante della dialettica comunicativa. A tal proposito il papà afferma:

“E’ importante accogliere le persone che formulano questi interrogativi, aprendo la possibilità di un dialogo profondo, fatto di parola, di confronto, ma anche di invito alla riflessione e al silenzio, che, a volte, può essere più eloquente di una risposta affrettata e permette a chi si interroga di scendere nel più profondo di se stesso e aprirsi a quel cammino di risposta che Dio ha iscritto nel cuore dell’uomo.  L’uomo non può accontentarsi di un semplice e tollerante scambio di scettiche opinioni ed esperienze di vita: tutti siamo cercatori di verità e condividiamo questo profondo anelito, tanto più nel nostro tempo in cui “quando le persone si scambiano informazioni, stanno già condividendo se stesse, la loro visione del mondo, le loro speranze, i loro ideali”

(Messaggio integrale per la GIORNATA DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI 2012)

“siti parrocchiali e social network, istruzioni per l’uso”

Sono aperte le iscrizioni alla terza edizione del corso “Siti parrocchiali e social network, istruzioni per l’uso” organizzato dall’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Roma in collaborazione con l’Associazione webmaster cattolici e l’Ucsi Lazio.

Il Corso, rivolto agli animatori della comunicazione e della cultura delle parrocchie romane, oltre che agli istituti religiosi interessati ad aprire o ad aggiornare il proprio sito internet,  riguarderà per la prima volta anche il mondo di facebook e twitter.

La sessione del 2012 si aprirà il 1 febbraio con l’intervento introduttivo di monsignor Domenico Pompili, sottosegretario della Cei e direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali.

Seguiranno ogni mercoledì gli incontri tenuti da Leo Spadaro, docente dell’Associazione Webmaster cattolici, e da Paola Springhetti, giornalista del direttivo Ucsi, che riguarderanno la realizzazione, la gestione e la cura dei contenuti di un sito internet.

Ad occuparsi delle questioni legali relativi alle pubblicazioni del sito sarà questa volta Gianluca Bentivegna. A concludere il ciclo del prossimo anno sarà don Paolo Padrini, curatore dell’applicazione i.Breviary per iPhone, che illustrerà il mondo dei social network.

Per iscriversi basterà semplicemente inviare all’indirizzo info@ucsroma.it i seguenti dati: nome, cognome, telefono, mail, parrocchia o istituto di provenienza. La quota di iscrizione è di 20 euro, da versare entro la data del primo incontro.

Programma degli incontri

Sedi:   Pontificio Seminario Romano Minore, via Aurelia 208, Roma

CEI, Via Aurelia 468, Roma

Referente:    Don Francesco Indelicato, Ufficio Comunicazioni Sociali – Tel 0669886427


2° Rapporto sulla qualità nella scuola 2011

Tuttoscuola propone, a 4 anni di distanza dal primo, il secondo Rapporto sullo stato di salute della scuola italiana che definisce una graduatoria delle province (e delle regioni) per la qualità del sistema di istruzione.

Il Rapporto costituisce inoltre un ricco repertorio dei principali indicatori del sistema scolastico italiano.

Decine di migliaia di dati a disposizione, tutti ripartiti per provincia e aggregati per regione e area territoriale, per soddisfare curiosità ed esigenze di informazione su moltissimi aspetti caratterizzanti la qualità della scuola italiana.

Attraverso il Rapporto è dunque possibile rispondere alle domande: qual è la provincia italiana nella quale la scuola funziona meglio? E la regione?

La graduatoria scaturisce dall’analisi dei 96 indicatori utilizzati nel Rapporto 2011 e dalla comparazione, in particolare, dei 56 compresi anche nella prima edizione del Rapporto.

tratto da: tuttoscuola.com

Ortodossia: le sfide del secolo XXI. Sul futuro della teologia ortodossa

Il primo e, secondo la mia opinione, il grande problema della teologia ortodossa oggi è la mancanza di proposte positive. Quando nel decennio degli anni Sessanta la generazione dei teologi, alla quale io appartengo, «fece la rivoluzione» – in qualche modo – nella teologia accademica come l’avevano configurata al seguito dei modelli occidentali le generazioni precedenti (Androutsos ecc.) non si limitò alla critica ma avanzò anche proposte positive. Alcuni, come Giovanni Romanidis, attinsero alla tradizione esicasta e configurarono la teologia attorno all’asse del vissuto personale con un intenso elemento carismatico. Altri, come Christos Yannaras, hanno aperto la teologia ortodossa all’ambito della filosofia mettendo in luce l’ontologia della relazione. Personalmente ho trovato nella divina eucaristia la chiave per la comprensione, prima della struttura e delle funzioni della Chiesa e poi della stessa antropologia (con la nozione di persona come comunione e alterità) e infine del mistero stesso del Dio trino come essenza e persone, comunione e alterità.

Regno-att. n.20, 2011, p.661

 

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“Guerra o pace? I luoghi sacri contesi”

Studiosi e religiosi delle tre fedi abramitiche a confronto all’Angelicum

Luoghi sacri per l’umanità


Mai violare i luoghi sacri alle altrui religioni, anche in tempo di guerra, e “tenere i luoghi santi fuori dal conflitto”. È l’appello lanciato giovedì – dopo la notizia di due moschee date alle fiamme in Terra Santa – dagli studiosi e leader religiosi ebrei, cristiani e musulmani riuniti nella Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum) per elaborare un concetto comune di spazio sacro nelle rispettive tradizioni religiose. Si tratta di esperti teologi, giuristi e sociologi provenienti da dodici diversi Paesi, fra i quali Iran, India e Israele. Nel corso dei lavori, i partecipanti alla Conferenza “Guerra o pace? I luoghi sacri contesi”, hanno sottoscritto una dichiarazione comune: “Noi – vi si legge – assicuriamo il fermo impegno a proteggere tutti gli spazi santi di tutte le religioni. Questo impegno è sia teorico che pratico. In via di principio, ogni casa nella quale Dio è chiamato in verità e sincerità è santificata dalla ricerca di Dio e deve essere rispettata da tutti. In termini pratici, ogni atto di distruzione può in breve tempo rivolgersi contro gli stessi autori e generare un infinito ciclo di rappresaglie, contrari alla gloria di Dio”. Continua la dichiarazione: “Noi chiediamo a tutte le parti di non violare i luoghi sacri degli altri, anche in tempo di guerra. Questo impegno non è solo un segno di rispetto per l’unico Dio che tutti riconosciamo ma anche una via concreta per imparare a praticare il rispetto l’uno con l’altro”. Secondo gli studiosi e leader ebrei, cristiani e musulmani, “tenere i luoghi santi fuori dal conflitto è un piccolo passo per umanizzare una difficile condizione e per ricordare che Dio è il nostro più grande valore e la nostra più grande ispirazione”. “Preghiamo – è la conclusione – che tale riconoscimento possa aprire la strada per una maggiore comprensione, una maggiore armonia e per la pace”.
Come accennato, gli studiosi e religiosi – fra essi islamici sunniti come Yasir Qadhi, sciiti, come l’ayatollah Mostafa Mohaghegh Damas, e sufi, come lo sceicco Abd al-Wahid Pallavicini, insieme con il rabbino israeliano Daniel Sperber e Robert A. Destro, della Columbus School of Law – si sono riuniti all’Angelicum per un confronto inedito, nel quale sono esaminate le radici teologiche, politiche e sociali dei conflitti che riguardano la gestione dei luoghi sacri sui quali diverse religioni allo stesso tempo vantano diritti e autorità. L’obiettivo è quello di arrivare a una definizione condivisa di “luogo sacro” in modo da verificare, su base teologica, la legittimità dell’esclusione dei fedeli di altre religioni.
Un’esigenza sentita non solo riguardo ai luoghi sacri più noti ma anche in quelli di cui spesso non si parla, come in India, per esempio. Il controllo dei luoghi sacri alle religioni – affermano gli organizzatori – costituisce “un problema a livello globale” ma “il confronto sul tema può tramutarsi al tempo stesso in una occasione per un dialogo fra religioni consapevole e aperto alla possibilità, se non di una pace, almeno di una coesistenza pacifica”.
È dunque a questo fine che esperti di tutto il mondo si sono riuniti a Roma: l’obiettivo è quello di indicare soluzioni praticabili a questioni nelle quali spesso si inseriscono convenienze politiche ed emotività. Nella conferenza, sponsorizzata dal rabbino Jack Bemporad, direttore del Centro Giovanni Paolo II per il Dialogo interreligioso presso l’Angelicum, dal professor Cole Durham, della Brigham Young University (Utah), e dal professor Marshall Breger, della Catholic University of America (Washington DC), si sono affrontati diversi temi, dal concetto di sacro al suo significato teologico per le differenti religioni, dal negoziato per risolvere i conflitti all’analisi dei successi e gli insuccessi che si registrano nel mondo. Spiega il professor Breger: “Si discute raramente di teoria e di teologia riguardo a questo argomento ma esse hanno un peso determinante nel processo verso una coesistenza realmente pacifica”.

(©L’Osservatore Romano 18 dicembre 2011)