Presentazione sezione CER: storia della catechesi il 12 maggio 2022 presso l’Università Pontificia Salesiana

La collana «CER – Catechetica, religione ed educazione» è curata dall’Istituto di Catechetica con l’obiettivo di contribuire alla riflessione scientifica nell’ambito della catechetica e della pedagogia religiosa. Al suo interno, è di particolare rilevanza la sezione storica, composta da quattro volumi che presentano l’evoluzione della catechesi dalle origini ai giorni nostri. Per la completezza e attendibilità dei dati riportati si pone come una produzione di livello assoluto nel panorama internazionale. La presentazione dei volumi avverrà giovedì 12 maggio dalle 15 alle 17 nella Sala Juan Vecchi dell’Università Pontificia Salesiana.

 

locandina evento

 

Alleghiamo il link dell’evento per chi, non potendo essere presente fisicamente, volesse seguire la presentazione on line:

https://us02web.zoom.us/j/83071243439?pwd=Vkc3YkpwYTdjL1k1Vm5JWkpLRmhZdz09

 

ID riunione: 830 7124 3439

Passcode: 904204

In ricordo di don Carlo Nanni

Mercoledì 11 maggio, ore 14:45, sala Juan Vecchi

Evento promosso dalla Facoltà di Scienze dell’Educazione

 

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Malizia, C. Nanni, S. Cicatelli e M. Tonini, Il sistema educativo italiano di istruzione e di formazione. Le sfide della società della conoscenza e della società della globalizzazione. Seconda edizione riveduta e aggiornata al 2021, Roma. LAS, 2022, pp. 216, euro 15.

 

La prima edizione di questo libro usciva nel 2010 e nel corso degli anni ha avuto un buon successo, ma il contenuto risultava ormai in gran parte superato dall’evoluzione più recente. La nuova edizione ricostruisce la storia del sistema educativo italiano fin dalle sue origini nel secolo XIX, prestando particolare attenzione allo scenario europeo e focalizzando la riflessione sulla stagione di riforme avutesi negli ultimi vent’anni nel mondo della scuola, della formazione e dell’università.

Il libro si articola in tre parti: la prima presenta il quadro di riferimento storico e teorico a partire dalle origini dello Stato italiano, con particolare attenzione all’attuale scenario europeo; la seconda affronta le riforme che si sono concentrate in particolare nei decenni a cavallo tra i due secoli; la terza propone delle sintetiche conclusioni generali con lo sguardo aperto sugli scenari futuri. Chiudono il volume due appendici che riportano i dati quantitativi del sistema nell’ultimo ventennio e una sintetica descrizione in forma grafica della struttura attuale del sistema educativo italiano. Soprattutto la seconda parte descrive analiticamente il “ventennio di cambiamenti” (2000-21), seguendo la successione dei vari Ministri dell’istruzione e dunque soffermandosi sulle riforme globali di Berlinguer (2000) e della Moratti (2003) fino al progetto di fare della scuola il motore dello sviluppo del Paese da parte del ministro Bianchi (2021).

L’evoluzione degli ultimi venti anni, su cui si appunta la riflessione degli autori è un processo che non è ancora giunto al termine, come ben sa chi opera o ricerca nella scuola e nei centri di formazione professionale (ma più in generale come duramente sperimentano tutti coloro che sono interessanti alle questioni formative in questi non facili inizi del XXI secolo, a cominciare dai genitori). Pertanto non è facile coglierne i tratti essenziali, le dinamiche di fondo, le interazioni profonde, le spinte processuali, per poi interpretarle, valutarle e presentarle in modo chiaro e preciso. È questa la sfida che gli autori, nella loro collaborazione di riflessione e di studio sulle questioni scolastiche e formative, hanno inteso raccogliere ed affrontare.

Per un verso, appaiono abbastanza evidenti la coscienza e la volontà sociale e politica di adeguare il sistema educativo di istruzione e di formazione all’evolversi dei tempi e all’innovazione storica nazionale e internazionale, europea e mondiale. Per altro verso, si evince anche il fatto incontestabile che siamo di fronte a un percorso non sempre riuscito nei suoi tentativi riformatori; si chiede quindi a tutti di porsi in una prospettiva di rinnovato impegno per corrispondere adeguatamente alla domanda personale e sociale di formazione del Paese, specie di fronte alle istanze che in tal senso provengono dalla società della conoscenza e da un mondo sempre più ambiguamente globalizzato.

Il volume può fornire un’introduzione adeguata alla comprensione dei vari ordini e gradi del sistema educativo italiano di istruzione e di formazione e soprattutto può offrire una serie di indicatori generali per valutare il percorso compiuto dall’Italia nel campo dell’educazione, dell’istruzione e della formazione professionale dalla sua unificazione nazionale ad oggi, per proiettarlo su un futuro umanamente degno, nella linea di uno sviluppo sostenibile per tutti e per ciascuno. Il lettore potrà trovare in queste pagine un solido e documentato punto di riferimento per ulteriori percorsi di approfondimento in ogni direzione.

Destinatari prioritari continuano ad essere i docenti e gli studenti di scienze della formazione e dell’educazione. Ma il libro si rivolge anche ai docenti delle scuole e dei centri si formazione professionale, ai loro dirigenti, agli educatori, ai genitori e, in generale, alle persone interessate ai problemi educativi e scolastici – giornalisti, politici, sindacalisti – a diversi livelli e nei differenti contesti di vita e di azione.

Con questa pubblicazione si desidera anche ricordare uno degli autori del volume originario, il prof. don Carlo Nanni, già Rettore dell’Università salesiana, che prima della sua scomparsa nel 2020 aveva iniziato a progettare questa nuova edizione con l’obiettivo di continuare a garantire la presenza di alcuni principi educativi propri dello spirito salesiano nel dibattito sulla politica scolastica italiana.

 

È tornata alla Casa del Padre Suor Lorenzina Colosi, F.M.A.

Nel giorno della Pasqua di Resurrezione è tornata alla casa del Padre suor Lorenzina Colosi, Figlia di Maria Ausiliatrice.

Catecheta valente e donna volitiva, è stata responsabile dell’Ufficio Catechistico della Diocesi di Roma imprimendogli grande impulso.

Ha sempre intrattenuto rapporti cordiali e costruttivi con l’Istituto di Catechetica, partecipando da protagonista a numerose nostre iniziative.

Con riconoscenza e affetto divulghiamo alcune delle informazioni che sono state pubblicate dalla stampa in occasione dei suoi funerali.

Di tutto grazie, suor Lorenzina! (Ubaldo Montisci, Direttore dell’Istituto di Catechetica)

 

 

Suor Lorenzina, evangelizzatrice «sognatrice e concreta»

L’ultimo saluto in San Giovanni alla salesiana che guidò l’Ufficio catechistico diocesano dal 2002 al 2008. De Donatis: «Ha letto negli sguardi di tanti l’attesa della Parola. Esempio luminoso»

Di Angelo Zema pubblicato il 19 Aprile 2022

(foto: Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice)

 

La “chiamata” del Padre proprio nel giorno di Pasqua. «Gesù morto e risorto è stato il centro e il cuore della sua vita; è stato l’impegno quotidiano della sua missione di donna, di religiosa, di Figlia di Maria Ausiliatrice; di catechista e di maestra di catechesi: annunciare il Signore risorto, in una gioia incontenibile e contagiosa». Così il cardinale vicario Angelo De Donatis ha ricordato suor Lorenzina Colosi, morta il 17 aprile, prima donna a dirigere un Ufficio del Vicariato – appunto quello Catechistico, dal 2002 al 2008 -, all’omelia dei funerali presieduti questa mattina, 19 aprile, nella basilica di San Giovanni in Laterano.

«In una fedeltà propria di pochi – ha sottolineato De Donatis -, ha servito la Chiesa con una passione e con un’attualità che, anche a 93 anni, la rendeva sempre giovane. Una donna rallegrata da Dio, sognatrice e concreta come don Bosco. Un esempio luminoso della realizzazione del carisma di un grande istituto nel servizio intelligente e creativo di una Chiesa particolare». Con l’impegno nell’Ufficio Catechistico, dove suor Lorenzina ha lavorato per cinquant’anni, inizialmente come collaboratrice, dalla fine degli anni ’50, quindi come responsabile della catechesi parrocchiale, fino ad assumerne la guida nel 2002 con la responsabilità del Servizio del catecumenato che lei stessa aveva avviato. «Ha letto negli sguardi di tanti l’attesa della Parola di Dio – ha detto ancora il cardinale – e questa Parola l’ha donata attraverso un’accoglienza materna e ferma, dolce e chiara. Uno stile tutto femminile che l’ha resa madre, capace di tessere relazioni e fraternità all’interno del Vicariato e favorendo sempre la corresponsabilità».

Della lunghissima esperienza nell’Ufficio aveva voluto lasciare memoria con il libro “Frammenti di una storia. L’Ufficio catechistico di Roma”, edito da Lev nel 2013. Un lavoro prezioso anche in considerazione dell’excursus storico sulle istituzioni che ne avevano preceduto la nascita, frutto di un lungo lavoro di ricerca. «Un atto di omaggio verso tutti coloro che, nella diocesi di Roma, hanno lavorato alla catechesi in questi anni, silenziosamente e generosamente, e che, con il loro lavoro, hanno contribuito a costruire una “storia” la cui memoria mi sembrava giusto non lasciar cadere», aveva scritto suor Lorenzina. Oggi, per l’ultimo saluto, sono stati in tanti a voler dare a lei quest’omaggio, a cominciare dalle figlie spirituali di don Bosco, che hanno ricordato la sua «eredità da custodire e da valorizzare». Tra i concelebranti, il cardinale Enrico Feroci, l’arcivescovo Cesare Nosiglia, che aveva lavorato con suor Colosi da vicegerente di Roma, l’arcivescovo Giuseppe Mani, in passato ausiliare della diocesi, i vescovi Paolo Ricciardi, ausiliare delegato per la pastorale sanitaria, e Luca Brandolini, vicario del cardinale arciprete della basilica lateranense, oltre a numerosi sacerdoti.

Suor Lorenzina era nata a Vitorchiano (Viterbo) il 18 ottobre 1928, professa a soli 18 anni, dopo un’infanzia segnata dalla morte del padre e da un’educazione profondamente cristiana in ambito familiare. Da bambina era «affascinata» dalle catechesi della mamma e della nonna, e ascoltava con attenzione la spiegazione delle preghiere. «Ai bambini con cui giocavo – diceva lei stessa – raccontavo quanto avevo imparato». Evangelizzatrice fin da piccola. Insegnante nella scuola romana salesiana di via Dalmazia, poi formatrice di catechiste tra le allieve dell’istituto all’alba del Concilio, quindi “in missione” tra le ragazze di periferia del Nomentano con l’attenzione alla loro cura integrale e l’animazione delle Messe all’aperto nei prati. Pioniera della “Chiesa in uscita”. Vent’anni all’istituto San Giovanni Bosco e 15 nella casa di Testaccio, delegata salesiana per oratorio e sport, presidente regionale Anspi Lazio, docente all’Università Gregoriana, direttrice-preside, incarichi a livello nazionale ed europeo nel settore della catechesi, direttrice della casa Sacra Famiglia. La “pastorale del telefono” – ricordata anche dal cardinale – con la vicinanza a vescovi, sacerdoti, suore, laici. Gli ultimi anni fatti di preghiera e di consiglio, di memoria e ancora di servizio. Tante facce di un’unica grande missione al servizio del Vangelo.

19 aprile 2022

https://www.romasette.it/suor-lorenzina-evangelizzatrice-sognatrice-e-concreta/

 

 

 

Intervista a sr Lorenzina (Nel cuore dei giorni, gennaio 2014, TV 2000)

L’insegnante di religione in Italia. Storia e formazione

Presentazione del libro di Anna Peron

Tutti gli insegnanti sanno che il successo scolastico di una disciplina molto dipende dalla qualità professionale del suo docente.

Questo volume affronta il delicato problema della figura dell’Insegnante di Religione (IdR) e dell’incidenza che può avere sui suoi studenti: come può diventare una figura chiave per la crescita integrale dei suoi alunni?

La sua professione è forse una vocazione? Una missione?

Qual è la sua specifica formazione e quale il suo profilo professionale, oggi? Sono domande che hanno guidato questa ricerca, in continuità con le indagini condotte a livello nazionale che hanno accompagnato la progressiva consapevolezza dell’identità dell’IRC in questi ultimi 40 anni.

Il profilo di IdR che emerge è decisamente positivo, ma la formazione permanente – continua e sistematica – sarà sempre la sfida che mantiene viva la sua professionalità.

Il presente volume offre anche alcune linee fondamentali per la formazione degli IdR in servizio, un quadro di riferimento utile a chi è incaricato della preparazione professionale di tali insegnanti.

 

Presentazione del libro di Anna Peron

https://www.youtube.com/watch?v=m30S7cZfVS4

 

Anna Peron è Figlia di Maria Ausiliatrice. Dopo una lunga esperienza nel campo della pastorale giovanile e nell’IRC in diverse scuole, si dedica attualmente alla formazione iniziale di candidati all’Insegnamento della Religione presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” di Roma. Collabora inoltre nell’ufficio scuola della diocesi di Porto e Santa Rufina di Roma.

Auguri Pasquali

L’Istituto di Catechetica

e la Redazione della Rivista di Pedagogia Religiosa 

vi augurano Buona Pasqua !!!

 

 

 

 

 

 

Nel carteggio del mio archivio ho riscoperto un messaggio di auguri che l’indimenticabile don Tonino Bello rivolse alla moltitudine di gente che lo amava, in ricorrenza della Pasqua del 1986. Sono parole di un grande Vescovo che riecheggiano nel cuore di ciascuno di noi e che ci aiutano a vivere seguendo il suo esempio di fede nel Cristo Crocifisso e Risorto. La bontà del suo cuore, la sua smisurata generosità, il quotidiano impegno per gli altri, soprattutto per gli ultimi e i diseredati, la sua non comune capacità di esprimere con attraente dialettica la bellezza e l’autenticità della vita, erano doti che lui possedeva e che noi non dimenticheremo mai.
Di fronte alla cultura dell’avere, don Tonino ha professato quella dell’essere e alla cultura della morte, nelle sue varie espressioni, ha opposto quella della vita, della poesia, dell’ineffabile, dell’inesprimibile, della pace, della giustizia, della solidarietà.
Pertanto, ripropongo le sue parole alla riflessione dei visitatori di questo blog, non senza aver prima indirizzato le mie personali espressioni di gratitudine al mio caro amico, dott. Stanzione, che al termine del suo lungo mandato, quale priore dell’Arciconfraternita della Morte, durato sei anni, ha manifestato in tanti modi la sua passione e il suo profondo attaccamento al Sodalizio da lui rappresentato nonché alla religiosità della settimana santa, e non soltanto molfettese. Grazie di cuore, Franco, per le tue lodevoli iniziative vissute nel corso del tuo priorato, che certamente rimarranno nella storia dell’Arciconfraternita, insieme al tuo nome. Buona Pasqua 2009.
Ecco il messaggio del nostro amato Pastore, che trascrivo fedelmente.

 

Cari amici,
come vorrei che il mio augurio, invece che giungervi
con le formule consumate del vocabolario di circostanza,
vi arrivasse con una stretta di mano, con uno sguardo
profondo, con un sorriso senza parole!
Come vorrei togliervi dall’anima, quasi dall’imboccatura
di un sepolcro, il macigno che ostruisce la vostra libertà,
che non dà spiragli alla vostra letizia, che blocca la vostra pace!
Posso dirvi però una parola. Sillabandola con lentezza per
farvi capire di quanto amore intendo caricarla: “coraggio”!
La Risurrezione di Gesù Cristo, nostro indistruttibile amore,
è il paradigma dei nostri destini. La Risurrezione. Non la
distruzione. Non la catastrofe. Non l’olocausto planetario. Non
la fine. Non il precipitare nel nulla.
Coraggio, fratelli che siete avviliti, stanchi, sottomessi ai potenti
che abusano di voi. Coraggio, disoccupati. Coraggio, giovani
senza prospettive, amici che la vita ha costretto ad
accorciare sogni a lungo cullati. Coraggio, gente solitaria,
turba dolente e senza volto. Coraggio, fratelli che il
peccato ha intristito, che la debolezza ha infangato, che
la povertà morale ha avvilito.
Il Signore è Risorto proprio per dirvi che, di fronte
a chi decide di “amare”, non c’è morte che tenga, non
c’è tomba che chiuda, non c’è macigno sepolcrale che
non rotoli via.
Auguri. La luce e la speranza allarghino le feritoie
della vostra prigione.

 

Vostro
don Tonino, vescovo

 

Direttorio per la catechesi. Una guida di lettura

PRESENTAZIONE

Primo flash: di cosa parliamo

Il 23 marzo 2020 iniziava il suo cammino, che possiamo definire mondiale, un libro di 431 pagine, dal titolo significativo Direttorio per la Catechesi, da noi siglato con DC. È un volume scritto bene, si capisce ciò che dice, ed è anche stampato in maniera nitida, si fa leggere volentieri. Ma il suo valore cresce sapendo che l’ha voluto espressamente Papa Francesco servendosi dei suoi collaboratori, precisamente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova Evangelizzazione, di cui è presidente Mons. Rino Fisichella, valido teologo e pastore italiano.

Il DC è destinato a tutte le comunità ecclesiali, è stato composto da un’équipe di competenti di tutte le parti del mondo ed è stato tradotto nelle diverse lingue, francese, inglese, spagnolo, polacco, ma lo sarà anche in cinese, swahili (Africa) e in altre lingue. In lingua italiana è stampato dalla Libreria Editrice Vaticana e dalla Editrice San Paolo, al prezzo di 22 euro.[1]

Questa Guida intende aiutare a conoscere il contenuto in modo semplice e sintetico.

Secondo flash: perché ne parliamo

Non si tratta di un testo di religione usato nella scuola, né di un catechismo fra tanti, magari usato per la prima comunione o per la cresima, ma poi lasciato in un angolo. Credo che sia la sorte capitata a tanti di noi, giovani ed adulti. Ma è giusto questo? Ci fa del bene? Avvertiamo il bisogno di proporre la fede (a questo serve un catechismo), non come oggetto di antiquariato, ma in dialogo con l’uomo che vive nel Duemila inoltrato. Ebbene, ecco qui tra mano un testo del tutto autorevole che intende fare da guida su come dire e vivere la fede come amicizia vitale con Gesù di Nazaret. A questo scopo insegna a fare oggi catechesi e di conseguenza come comporre i singoli catechismi locali. Per questo viene chiamato Direttorio, ossia libro che dirige l’azione di annuncio della fede e vale per tutta la Chiesa.

Ricorderò che il Direttorio è un genere di pubblicazione voluta dal Concilio Vaticano II; compare la prima volta nel 1971, con il titolo di Direttorio Catechistico Generale (DCG), nel 1997 è uscita la seconda edizione con il titolo Direttorio Generale per la Catechesi (DGC). E adesso per la terza volta la Chiesa lo propone con il titolo di Direttorio per la Catechesi (DC).

Per almeno tre motivi presentiamo questa piccola Guida:

– perché il DC tratta della verità della fede cristiana in maniera documentata, completa, chiara, serena, rispettosa, con specifico interesse per ogni età, in particolare giovanile;

– perché porta su di sé l’autorità del Papa e quindi si rivolge a tutta la Chiesa diventando un importante segno di comunione nella verità che unifica la Chiesa;

– perché ha in sé le risorse di suscitare un dialogo con i lettori, ascoltare domande, dubbi, incertezze e offrire una risposta accettabile, anzi convincente. È un documento che attrae, che coinvolge, che arricchisce la fede.

Terzo flash: come ne parliamo

Il DC ci offre materiale bene elaborato e suddiviso in 12 capitoli, raccolti in 3 parti, per 428 paragrafi, preceduto da un’utile guida alla lettura di Mons. Fisichella e concluso con l’indicazione delle fonti (magistero della Chiesa) e l’indice dei temi toccati. Noi procederemo in tre parti:

– di ogni capitolo diamo l’orizzonte che sintetizza il tema svolto, cui segue uno sguardo globale ed una esposizione analitica dei contenuti, seguendo paragrafo per paragrafo (il Direttorio verso di noi);

– evidenziamo alcuni spunti di riflessione su quanto esposto (Noi verso il Direttorio);

– proponiamo piste di confronto e di approfondimento (Domande su cui dialogare).

Come si può vedere abbiamo scelto di presentare ogni capitolo con il formato di scheda, una o due a seconda dell’ampiezza dei contenuti, riportando alla lettera varie frasi, annottando i paragrafi da cui sono prese.

Si potrà vedere che intendiamo fare una esposizione dei contenuti del Direttorio, senza dare un commento personale, semmai facendo una sintesi al termine di ogni scheda. Riteniamo infatti fondamentale conoscere prima il testo dal di dentro[2], come si dice, invitando farne poi oggetto di approfondimento, valorizzando magari i commenti che già vengono pubblicati.[3] 3

Primi destinatari di questa guida – ma non soli – sono naturalmente i catechisti della comunità, uomini e donne, cui suggeriamo di farsi un piano di lavoro con periodici incontri, in cui si passa da questi nostri schemi alla lettura del Direttorio stesso. Non tacciamo un desiderio preferenziale: aver presente il mondo giovanile, coinvolgendo più direttamente il catechista o animatore di giovani.

Per questo lavoro, senza pretese, siamo incoraggiati dall’ultimo documento di Papa Francesco sulla preziosa, indispensabile persona del catechista, il cui compito il Papa riconosce, non solo come servizio volontario, ma come ministero riconosciuto nella Chiesa.[4]

[1] Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione, Direttorio per la catechesi. Guida alla lettura di Rino Fisichella, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 2020; Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano) 2020.

[2] Invitiamo ad acquistare in una libreria cattolica il libro di cui stiamo parlando: Direttorio per la catechesi, € 22,00. Può servirti se fai o vorresti fare il catechista in comunità, o animatore giovanile, assistente scout…, o anche per conoscere genuinamente ed insieme verificare lo stato di salute della tua fede così come la pensa e la comunica la Chiesa.

[3] Aa.Vv., Il volto della catechesi nel nuovo Direttorio, in Catechetica ed educazione 6 (2021), n. 12.

[4] Francesco, Lettera Apostolica Antiquum ministerium (AM) sull’istituzione del ministero del catechista (10 maggio 2021). A ciò si aggiunga la Lettera da parte della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti che istituisce il rito che attua tale documento di Papa Francesco (11 dicembre 2021).

 

INDICE

La spiritualità nella cura

Dialoghi tra clinica, psicologia e pastorale

Tra un medico e un presbitero che si incontrano, ogni mattina, nei corridoi di uno dei più importanti ospedali d’Italia – l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – nasce un dialogo autentico, appassionato, lucido sul tema della spiritualità nella cura. Di che cosa ha bisogno l’ammalato che soffre e che intravede l’avvicinarsi dell’ultima soglia?

Esiste la possibilità di un’alleanza tra medicina e spiritualità, in una realtà sanitaria sempre più tecnologica e standardizzata su grandi numeri ed efficienza delle prestazioni?

Con un’analisi rigorosa dei sistemi ma anche dei bisogni profondi espressi dai pazienti e dalle famiglie, gli autori sottolineano che è possibile inaugurare nuovi percorsi di formazione, nuovi modelli di collaborazione e nuove routine nelle équipe sanitarie, in cui l’ascolto e la presa in carico della dimensione spirituale del paziente diventano un elemento capace di sostenere nei momenti più difficili e di offrire prospettive alla domanda di senso che accompagna ogni essere umano.

 

Carlo Alfredo Clerici, Tullio Proserpio, La spiritualità nella cura. Dialoghi tra clinica, psicologia e pastorale, Edizioni San Paolo 2022, pp. 208, euro 18,00

 

Carlo Alfredo Clericiè medico specialista in psicologia clinica, psicoterapeuta. Lavora come professore di II fascia di Psicologia Clinica presso il Dipartimento di Oncologia ed Emato- Oncologia dell’Università degli Studi di Milano e come dirigente medico di I livello presso la Fondazione IRCCS

Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. È fondatore e animatore del sito: www.curaspirituale.it

 

Tullio Proserpio è presbitero dell’Arcidiocesi di Milano, dal 2003 è cappellano ospedaliero presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. È consulente di progetto delle Cure Palliative per la Pontificia Accademia per la Vita e membro del gruppo di progetto per l’Ufficio della Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana. È fondatore e animatore del sito: www.curaspirituale.it

 

In allegato:

– il comunicato stampa, disponibile anche online cliccando qui;

Prefazione e Introduzione

Storia della Catechesi. 2.

Dire Dio nel Medioevo

Ponendosi in continuità con il testo di R. Murawski, Storia della catechesi, vol. 1: Età antica, Roma, LAS 2021, il volume intende offrire un quadro complessivo della variegata proposta catechistica elaborata dalla Chiesa nell’arco del lungo periodo medioevale.

In via preliminare, nel I capitolo lo studio evidenzia due chiari legami di continuità tra catechesi antica e medioevale: la trasmissione del contenuto essenziale della fede cristiana, sintetizzato nel Credo e nel Padre nostro, nel quadro di una mentalità profondamente simbolica. Segue l’illustrazione delle categorie concettuali, bibliche, simboliche e razionali, sottese alla realizzazione della strumentazione catechistica, agli stili di evangelizzazione e di vita cristiana maturati nell’età di mezzo.

Il II capitolo dà inizio alla “narrazione” storica, illustrando il lungo travaglio del meticciato che porta ad una nuova formazione geo-politica-religiosa, animata dal cristianesimo, capace di una grande carica evangelizzatrice. Numerosi sono i protagonisti. Anzitutto i traghettatori della cultura antica: Cassiodoro, Isidoro di Siviglia, Gregorio Magno. Quindi quelli immersi nell’azione pastorale diretta, come Cesario di Arles, Eligio di Noyon, Ambrogio Autperto. I grandi missionari come Colombano, Martino di Braga, Pirmino, Bonifacio. Vediamo il formarsi di una nuova strumentazione catechistica ad uso dei pastori, che dai semplici inizi si fa sempre più sofisticata: gli Ioca monachorum, il Liber scintillarum, i sermonari, gli omeliari e i penitenziali; mentre per le élites culturali vengono elaborati gli specchi e le narrazioni storiche che leggono le vicende nazionali come una pagina biblica in cui Dio porta avanti il suo progetto salvifico.

Il III capitolo narra il tempo della christianitas e della catechesi imperiale di Carlo Magno, animata da Alcuino e dai membri della Schola palatina, fra cui emerge la figura di Rabano Mauro.

Le pagine del IV capitolo mettono invece a confronto la catechesi monastica e quella scolastica alla luce della sfida “ragione e fede”. Numerosi sono i protagonisti: Anselmo d’Aosta, Abelardo, Lullo, i Vittorini, Bernardo, Aelredo, Baldovino. Il dibattito trova una soluzione nella nuova pragmatica degli ordini mendicanti.

Il V capitolo mostra come nel Basso Medioevo è già maturo un linguaggio totale per parlare di Dio, che si esprime in predicazione, immagini, drammi sacri, agiografia, poesia didattica popolare, settenari. Un linguaggio di cui sono rappresentanti illustri Ugo di San Vittore, Dante e Tommaso d’Aquino.

Da ultimo, il VI capitolo si sofferma su quelle composizioni che possono essere considerate come “protocatechismi”: l’Elucidarium di Onorio di Autun, lo Scivias di Ildegarda di Bingen, il Catechismo cesaroaugustano, la catechesi biblica di Isabel de Villena, alcuni scritti umanistici. Questa strumentazione già offre ai posteri le quattro colonne portanti di ogni catechesi: credo, sacramenti-preghiera, comandamenti, Novissimi. Tutta la ricostruzione si conclude con le due grandi figure che chiudono l’epoca medioevale e aprono l’età moderna dei catechismi: Gersone ed Erasmo.

Vademecum del direttorio per la catechesi

di Catherine ChevalierHenri Derroitte

 

Editore: Elledici

Collana: Strumenti per la catechesi

Data di Pubblicazione: dicembre 2021

EAN:9788801067675

ISBN:8801067674

Pagine:96

 

Descrizione del libro

Il Direttorio per la catechesi pubblicato nel 2020 è un testo molto autorevole che guiderà la catechesi nei prossimi anni e che ha bisogno di essere studiato e approfondito. Questo testo è un aiuto alla riflessione per i parroci, i responsabili della catechesi e i singoli catechisti. Dopo una breve introduzione sul cammino storico che ha portato alla elaborazione dei primi direttori per la catechesi, e sulle ragioni che hanno portato alla terza redazione del Direttorio, gli autori propongono 12 capitoli per altrettante tematiche fondamentali, quali la rivelazione e la sua trasmissione, l’identità della catechesi, la figura del catechista, la sua formazione, la pedagogia della fede, la metodologia anche di fronte agli scenari culturali contemporanei… Ogni capitolo presenta una breve introduzione, le idee principali del Direttorio, alcune riflessioni e approfondimenti e le applicazioni pratiche. Infine alcune domande per riflettere personalmente o nel gruppo dei catechisti. Presentazione Valter Rossi.

 

Papa Francesco conferisce il ministero a lettori e catechisti

La novità di questa terza volta è che stata che il Pontefice ha conferito il ministero ai Lettori e ai Catechisti, anche alle donne, oltre che agli uomini, provenienti da diverse parti del mondo.

«Si tratta forse dell’atto più significativo di questa terza edizione – è il commento del domenicano e biblista Paolo Garuti – perché come recita il motu proprio Antiquum Ministerium verrà conferito il ministero del catechista ai fedeli laici, uomini e donne. La celebrazione odierna ci aiuterà a capire il ruolo centrale del catechista nella vita della Chiesa. E i gesti che compirà questa mattina papa Francesco ci permetteranno di comprendere che la Bibbia non è un appannaggio del clero o dei religiosi: la Scrittura è il tesoro comune della comunità cristiana».

Francesco ha regalato ai fedeli presenti un commento dei Padri della Chiesa sui capitoli 4 e 5 del Vangelo di Luca (Edizioni San Paolo).

​«La Sacra Scrittura non è un appannaggio del clero e dei religiosi»

Hanno partecipato alla celebrazione presieduta dal Vescovo di Roma anche due persone provenienti dall’Amazzonia a ricevere il ministero di catechista .

A questo proposito lo studioso, classe 1955, che è docente di esegesi del Nuovo Testamento alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino meglio conosciuta come “Angelicum” di Roma e all’École Biblique di Gerusalemme, si sofferma su un aspetto particolare di cui è stato indiretto testimone durante la celebrazione del Sinodo sull’Amazzonia nell’ottobre 2019 in Vaticano.

«Proprio in quei giorni – è il ricordo – ebbi l’occasione di confrontarmi con una signora proveniente dall’Amazzonia che aveva portato la sua voce al Sinodo. Ella presta il suo ministero in una parrocchia fondata da noi domenicani a cui era succeduto un prete che aveva lasciato come suo ultimo segno di continuità per questa comunità la Bibbia al padre di questa donna. In un’autentica trasmissione della fede quella Sacra Scrittura fu consegnata, prima di morire, dal padre alla figlia. Oggi questa signora è la catechista che spiega la Bibbia ai “suoi” parrocchiani».

Un appuntamento quello di oggi che può rappresentare l’occasione per tutta la comunità dei credenti per scoprire l’importanza del Nuovo come dell’Antico Testamento. «Celebrando questa terza giornata interamente dedicata alla Parola – è l’argomentazione dello studioso – mi auguro che tutte le diocesi italiane si sentiranno più stimolate a preparare e a formare meglio i catechisti che non sono semplicemente dei “tappabuchi” perché manca il prete. Proprio come oggi si preparano i diaconi con una formazione ad hoc anche per queste persone bisognerà costruire dei percorsi formativi: essi sono destinati a divenire dei protagonisti nella vita della Chiesa in particolare nell’istruzione della Sacra Scrittura».

Una domenica quella di oggi grazie anche alla Lettera apostolica Aperuit Illis (che fu pubblicata a settembre del 2019 a 1600 anni della morte di un grande esegeta come san Girolamo) che a giudizio di padre Garuti fa parte di un lungo percorso in cui la Parola di Dio ha sempre preso più spazio e cittadinanza nella vita liturgica corrente delle nostre parrocchie.

Grazie anche al recente magistero dei Papi da Pio XII a Francesco ma anche al Vaticano II con la Costituzione dogmatica Dei Verbum. «Esiste a mio giudizio un filo rosso di continuità di questa Lettera di papa Bergoglio con l’enciclica di Pio XII la Divino Afflante Spiritu (1943) che rappresentò una rivoluzione per noi biblisti per l’apertura ai generi letterari o la bellissima esortazione apostolica di Benedetto XVI la Verbum Domini (2010). Dentro a questo percorso incominciato decenni fa nel solco del Vaticano II si è rimessa – come era successo con la Riforma protestante e che fu una della cause della rottura con la Chiesa di Roma – in un certo senso la Bibbia nelle mani dei fedeli. Basti pensare che una volta l’unico accesso diretto per i ragazzi alla Scrittura erano le sezioni bibliche del Catechismo di san Pio X. La Parola di Dio soprattutto quella del Nuovo Testamento che è fondamentale per tutte le Confessioni cristiane è tornata così al centro della predicazione e della catechesi».

Un suo augurio finale? «Approfittiamo di eventi come questi per imparare a entrare correttamente nella predicazione della Parola di Dio e anche a porre un argine all’uso distorto che spesso se ne fa da parte dei social e dei new media dove spesso imperversano interpretazioni fondamentaliste e spiritualmente vuote della Bibbia».

Filippo Rizzi sabato 22 gennaio 2022

 

alcune foto dell’evento: