
Recensione a cura di don Cesare Bissoli
Aldo Cazzullo, Il Dio dei nostri padri. Il grande romanzo della Bibbia, HarperCollins, Milano 2024, pp.333, € 19,50
Questo volume merita essere conosciuto e magari letto con attenzione. Ne facciamo qui una presentazione secondo questi punti: diffusione (1), contenuto (2), ragioni del successo (3), come valutare il testo e utilizzarlo (4).
(1). Diverse sono le ragioni che motivano la presentazione di questo libro. Partiamo dal fatto semplice ma espressivo: esso è stato acquistato con un prezzo accessibile e diffuso per migliaia di copie (si parla di oltre 300.000 nel 2024) in Italia e all’estero, suscitando curiosità e giudizi diversi, in generale di tono positivo, affermando: «È un libro che mi piace, è originale perché tocca in profondità il mondo dell’uomo, si ispira alla Bibbia così trascurata nella cultura popolare…». Più avanti daremo delle spiegazioni motivate.
(2). Quanto al contenuto precisiamo subito che il richiamo nel titolo alla Bibbia, non corrisponde ad una nuova edizione della Bibbia (come la “Bibbia di Gerusalemme” o altre rinomate edizioni) e nemmeno ad un volume di esegesi o spiegazione scientifica di essa. Pur dovendo ammettere che l’A. cerca di essere fedele al dettato del testo per quanto conviene al suo scopo di scrittura. Per capire il genere letterario conviene anzitutto conoscere chi l’ha scritto. Si chiama Aldo Cazzullo (nato nel 1966), giornalista patentato e brillante del “Corriere della Sera”, che non si dichiara apertamente cattolico, ma persona affascinata dalla Bibbia e dunque si sente spinto da una specifica visione umana e religiosa. Ha riletto con lui il manoscritto un grande esperto di Bibbia, il Card. Gianfranco Ravasi.
L’A. dà questa motivazione perché ha composto questo libro: «La Bibbia nessuno la legge più. Invece la Bibbia è un libro meraviglioso. Che si può leggere anche come in un grande romanzo: l’autobiografia di Dio», e noi completiamo, “è anche l’autobiografia dell’uomo”. Dunque Dio e uomo cioè noi, così come ne parla un libro memorabile come la Bibbia, che dalla Chiesa è intesa come “Parola di Dio” e nominata “Sacra Scrittura”.
Diciamo subito che l’A. si limita alla prima parte della Bibbia chiamata Antico Testamento (AT) o prima alleanza tra Dio e il popolo di Israele. Non vi è intenzione di estromettere il Nuovo Testamento (NT) o nuova alleanza, cioè la storia di Gesù e della Chiesa alle origini. Vi sono – è vero – cenni significativi specie nel capitolo finale. Si può dire che la scelta dell’AT è determinata dall’intenzione dominante dell’A.: con l’AT far conoscere con più ampiezza e ricchezza di segni il mistero dell’uomo all’uomo di oggi. Ciò ha portato il giornalista e scrittore a mettere in scena personaggi “umani” che svolgono un ruolo significativo nella storia narrata dal Libro sacro.
Naturalmente per Cazzullo non si tratta di fare un’astratta filosofia di chi è l’uomo, ma proprio rispettando la Bibbia, egli intende far conoscere che essa è fatta di persone concrete, uomini e donne, sovente protagonisti della vicenda in cui sono inseriti. Ne vengono fuori undici capitoli, ciascuno articolato secondo i dati principali riguardanti il personaggio. Eccellente è lo stile di scrittura, attento al testo biblico senza falsarne il significato con indebite e impertinenti aggiunte, ed insieme spiegando con chiarezza certe modalità linguistiche e di pensiero della Bibbia che non sono più le nostre, e dunque introducendo per questo una sorta di rapida attualizzazione, ricorrendo sapientemente a parole e immagini del nostro tempo.
Ecco, dunque, i contenuti come li nomina lo stesso A.: la creazione, Adamo ed Eva, la cacciata dall’Eden, Caino e Abele, Noè e il diluvio, la storia di Giacobbe che lotta con Dio e di Giuseppe che svelò i sogni del Faraone, Mosè, le piaghe d’Egitto, il passaggio del Mar Rosso, i dieci comandamenti, la conquista della terra promessa, da Giosuè che espugna Gerico a Davide che taglia la testa di Golia, da Sansone, l’eroe fortissimo ma tradito dal suo amore, a Salomone che innalza il tempio… Sono raccontate anche alcune “grandi donne” della Bibbia: Giuditta che decapita il condottiero nemico, Ester che salva il popolo dallo sterminio, Susanna che vede condannati i suoi molestatori. E poi l’angelo che salva Tobia e il diavolo che tormenta Giobbe, l’amore del Cantico dei Cantici e la disillusione di Qoelet («Tutto è vanità»). Sino alla grande speranza della risurrezione, e di un salvatore che viene a riscattare l’umanità: per i cristiani, Gesù (cf. pp. 321-322).
(3). Qui viene tanto necessaria quanto inevitabile la domanda: quali sono le ragioni del successo? Si sono espressi in tanti: uomini di cultura cristiani, ed anche non credenti, gente del popolo con prevalenza di ammirazione ed anche di domande. È a questo livello di globale buona impressione che ci si deve interrogare: perché un libro dimenticato è come diventato un libro risorto. Cazzullo afferma come ragione di successo che la Bibbia «è una storia che parla di noi», ci parla con una originalità stupefacente ed attraente.
Su questa lunghezza d’onda, va ricordato che, con la partecipazione dell’A., è stata fissata “una giornata particolare” articolata in diversi incontri a livello nazionale, con il titolo Alla scoperta dei segreti della Bibbia («Corriere della Sera», 23 marzo 2025, p. 37).
(4). In una valutazione complessiva, tenendo conto anche della identità della Bibbia secondo lo studio scientifico, va riconosciuto ed appezzato il tentativo di parlare dell’uomo all’uomo secondo una esperienza plurisecolare di un popolo, che ha scritto la Bibbia come sua memoria fondante, appellandosi dunque a Dio per parlare di sé. Veramente essa attrae come un“romanzo”, come la chiama l’A. Ma va anche osservato che si fanno delle spiegazioni ed applicazioni esistenziali che non sempre rispettano completamente il senso biblico. In particolare è stato osservato che parlando dell’uomo davanti a Dio, non si parla di quale Dio sia di fronte all’uomo, finendo di parlare a metà dell’uomo stesso. Si tratta di esprimere più integralmente la relazione tra l’uomo e Dio. Rimane dunque la domanda, magari per un prossimo libro: chi è questo Dio da cui sgorga l’umanità sorprendente e attraente dell’uomo biblico, diventato in certo modo nostro compagno di viaggio?
Cesare Bissoli