Il Dio dei nostri padri

Recensione a cura di don Cesare Bissoli


Aldo Cazzullo, Il Dio dei nostri padri. Il grande romanzo della Bibbia, HarperCollins, Milano 2024, pp.333, € 19,50

Questo volume merita essere conosciuto e magari letto con attenzione. Ne facciamo qui una presentazione secondo questi punti: diffusione (1), contenuto (2), ragioni del successo (3), come valutare il testo e utilizzarlo (4).

(1). Diverse sono le ragioni che motivano la presentazione di questo libro. Partiamo dal fatto semplice ma espressivo: esso è stato acquistato con un prezzo accessibile e diffuso per migliaia di copie (si parla di oltre 300.000 nel 2024) in Italia e all’estero, suscitando curiosità e giudizi diversi, in generale di tono positivo, affermando: «È un libro che mi piace, è originale perché tocca in profondità il mondo dell’uomo, si ispira alla Bibbia così trascurata nella cultura popolare…». Più avanti daremo delle spiegazioni motivate.

(2). Quanto al contenuto precisiamo subito che il richiamo nel titolo alla Bibbia, non corrisponde ad una nuova edizione della Bibbia (come la “Bibbia di Gerusalemme” o altre rinomate edizioni) e nemmeno ad un volume di esegesi o spiegazione scientifica di essa. Pur dovendo ammettere che l’A. cerca di essere fedele al dettato del testo per quanto conviene al suo scopo di scrittura. Per capire il genere letterario conviene anzitutto conoscere chi l’ha scritto. Si chiama Aldo Cazzullo (nato nel 1966), giornalista patentato e brillante del “Corriere della Sera”, che non si dichiara apertamente cattolico, ma persona affascinata dalla Bibbia e dunque si sente spinto da una specifica visione umana e religiosa. Ha riletto con lui il manoscritto un grande esperto di Bibbia, il Card. Gianfranco Ravasi.

L’A. dà questa motivazione perché ha composto questo libro: «La Bibbia nessuno la legge più. Invece la Bibbia è un libro meraviglioso. Che si può leggere anche come in un grande romanzo: l’autobiografia di Dio», e noi completiamo, “è anche l’autobiografia dell’uomo”. Dunque Dio e uomo cioè noi, così come ne parla un libro memorabile come la Bibbia, che dalla Chiesa è intesa come “Parola di Dio” e nominata “Sacra Scrittura”.

Diciamo subito che l’A. si limita alla prima parte della Bibbia chiamata Antico Testamento (AT) o prima alleanza tra Dio e il popolo di Israele. Non vi è intenzione di estromettere il Nuovo Testamento (NT) o nuova alleanza, cioè la storia di Gesù e della Chiesa alle origini. Vi sono – è vero – cenni significativi specie nel capitolo finale. Si può dire che la scelta dell’AT è determinata dall’intenzione dominante dell’A.: con l’AT far conoscere con più ampiezza e ricchezza di segni il mistero dell’uomo all’uomo di oggi. Ciò ha portato il giornalista e scrittore a mettere in scena personaggi “umani” che svolgono un ruolo significativo nella storia narrata dal Libro sacro.

Naturalmente per Cazzullo non si tratta di fare un’astratta filosofia di chi è l’uomo, ma proprio rispettando la Bibbia, egli intende far conoscere che essa è fatta di persone concrete, uomini e donne, sovente protagonisti della vicenda in cui sono inseriti. Ne vengono fuori undici capitoli, ciascuno articolato secondo i dati principali riguardanti il personaggio. Eccellente è lo stile di scrittura, attento al testo biblico senza falsarne il significato con indebite e impertinenti aggiunte, ed insieme spiegando con chiarezza certe modalità linguistiche e di pensiero della Bibbia che non sono più le nostre, e dunque introducendo per questo una sorta di rapida attualizzazione, ricorrendo sapientemente a parole e immagini del nostro tempo.

Ecco, dunque, i contenuti come li nomina lo stesso A.: la creazione, Adamo ed Eva, la cacciata dall’Eden, Caino e Abele, Noè e il diluvio, la storia di Giacobbe che lotta con Dio e di Giuseppe che svelò i sogni del Faraone, Mosè, le piaghe d’Egitto, il passaggio del Mar Rosso, i dieci comandamenti, la conquista della terra promessa, da Giosuè che espugna Gerico a Davide che taglia la testa di Golia, da Sansone, l’eroe fortissimo ma tradito dal suo amore, a Salomone che innalza il tempio… Sono raccontate anche alcune “grandi donne” della Bibbia: Giuditta che decapita il condottiero nemico, Ester che salva il popolo dallo sterminio, Susanna che vede condannati i suoi molestatori. E poi l’angelo che salva Tobia e il diavolo che tormenta Giobbe, l’amore del Cantico dei Cantici e la disillusione di Qoelet («Tutto è vanità»). Sino alla grande speranza della risurrezione, e di un salvatore che viene a riscattare l’umanità: per i cristiani, Gesù (cf. pp. 321-322).

(3). Qui viene tanto necessaria quanto inevitabile la domanda: quali sono le ragioni del successo? Si sono espressi in tanti: uomini di cultura cristiani, ed anche non credenti, gente del popolo con prevalenza di ammirazione ed anche di domande. È a questo livello di globale buona impressione che ci si deve interrogare: perché un libro dimenticato è come diventato un libro risorto. Cazzullo afferma come ragione di successo che la Bibbia «è una storia che parla di noi», ci parla con una originalità stupefacente ed attraente.

Su questa lunghezza d’onda, va ricordato che, con la partecipazione dell’A., è stata fissata “una giornata particolare” articolata in diversi incontri a livello nazionale, con il titolo Alla scoperta dei segreti della Bibbia («Corriere della Sera», 23 marzo 2025, p. 37).

(4). In una valutazione complessiva, tenendo conto anche della identità della Bibbia secondo lo studio scientifico, va riconosciuto ed appezzato il tentativo di parlare dell’uomo all’uomo secondo una esperienza plurisecolare di un popolo, che ha scritto la Bibbia come sua memoria fondante, appellandosi dunque a Dio per parlare di sé. Veramente essa attrae come un“romanzo, come la chiama l’A. Ma va anche osservato che si fanno delle spiegazioni ed applicazioni esistenziali che non sempre rispettano completamente il senso biblico. In particolare è stato osservato che parlando dell’uomo davanti a Dio, non si parla di quale Dio sia di fronte all’uomo, finendo di parlare a metà dell’uomo stesso. Si tratta di esprimere più integralmente la relazione tra l’uomo e Dio. Rimane dunque la domanda, magari per un prossimo libro: chi è questo Dio da cui sgorga l’umanità sorprendente e attraente dell’uomo biblico, diventato in certo modo nostro compagno di viaggio?

Cesare Bissoli

CHIESA, DOVE VAI?

Recensione a cura di don Cesare Bissoli


Greshake Gisbert, Chiesa dove vai? Guardare al futuro in prospettiva real-utopistica, Queriniana, Brescia 2023, pp. 301, euro 34.

CHIESA, DOVE VAI? È questo titolodi un recente libro del noto teologo tedesco cattolico, Gilbert Greshake che merita un breve approfondimento per capire l’originalità dell’opera. L’Autore ha costantemente mostrato nella sua visione e riflessione teologica una sensibilità pastorale squisita. Le sue opere, tradotte anche in italiano, hanno ricevuto unanime consenso. Tra le più note ricordiamo: il Dio unitrino (2000); La vita più forte della morte. La speranza cristiana (2009); Maria è la Chiesa (2020).

Nel presente volume Greshake riflette sulla Chiesa nell’ attuale situazione allarmante bene espressa dall’interrogativo del titolo Chiesa, dove vai? Badando al resto del titolo, è possibile cogliere anche il taglio originale della risposta espressa nel sottotitolo: Guardare al futuro in prospettiva real-utopistica.

Il volume ne tratta in quattro parti, ciascuna articolata in diversi punti.

Nell prima parte intitolata Prolegomeni, l’A. presenta la sua visuale globale sintetizzabile così: la Chiesa cattolica sta attraversando una fase di radicale indebolimento e di ricostruzione. Ai suoi vertici non sono pochi coloro che si propongono di “salvare il salvabile”: si aggrappano a quel che ancora regge, puntando gli occhi sul passato, con un misto di nostalgia e rassegnazione. Invece, è necessario chiedersi di ricominciare da capo, guidati da una “real-utopia” ecclesiale in cui la riforma sia orientata “non a preservare il passato tramandatoci, ma immaginare il futuro promesso”. In quest’ottica, l’A. sviluppa un’analisi non superficiale, ma approfondita e aperta alla speranza.

            La seconda parte espone I fattori determinanti l’odierna situazione della Chiesa. Sono proposte tre ragioni a loro volta bene articolate. La prima ragione viene espressa come La fine della cosiddetta “chiesa di popolo”, soffocata tra l’altro da una invadente “clericalizzazione”. Come si può notare, si segnala, come dato negativo, una concezione agli antipodi della “chiesa di popolo” di Papa Francesco. La seconda ragione deprimente è vista nelle Sfide della società secolare e post-secolare che spinge alla dittatura del relativismo circa la verità e i valori della vita. Dall’insieme scaturisce la terza pericolosa ragione affermata come Una concezione ristretta della fede, carente di fondazione biblica ed esposta a “processi di riduzione”. Un breve riepilogo esprime con chiarezza i motivi che fanno pensare al problematico e negativo futuro della Chiesa.

Nella terza parte sono proposte Le linee fondamentali di una forma di chiesa futura. Non sono poche né automaticamente realizzabili. Possiamo parlare di una visione di speranza motivata da una serie di riforme anche radicali (in prospettiva real-utopistica). È interessante conoscere i cinque punti della riforma che l’A. propone come i lineamenti-base della Chiesa del futuro. Eccoli in breve, secondo le parole dell’A.:

– “Essere sacramento” sarà il centro permanente della chiesa futura.

– La Chiesa del futuro sarà una piccola minoranza in rappresentanza di tutte le altre.

– La Chiesa del futuro assumerà un aspetto più “spirituale”, non come “gruppo industriale”, connotando così meglio il futuro della vita consacrata.

– La Chiesa del futuro sarà una chiesa dei laici, riconoscendo il sacerdozio comune di tutti i battezzati e la specificità del ministero sacerdotale.

– La Chiesa del futuro assumerà un’altra forma sociale, con nuove forme comunitarie e parrocchiali e con una diversa incidenza nelle nomine vescovili.

Fa da conclusione una citazione biblica presa dall’ avvenimento dell’esodo: Levate l’accampamento e dirigetevi (Dt 1,19s.). Si vuole così esprimere il “futuro della Chiesa” in una visuale per nulla facile, automatica, ma certamente positiva. Merita, infatti, notare che la parte dedicata alla Chiesa del futuro è due volte tanto la parte precedente dedicata all’odierna situazione della chiesa. Non è un caso che l’A. non usi mai la parola “crisi”, semmai fa risuonare la parola “speranza”. Appare così adombrata la figura del cammino sinodale oggi proposto, che esprime bene il desiderio non tanto nascosto dell’Autore.


Collana: Giornale di teologia 456
ISBN: 978-88-399-3456-7 
Formato: 12,3 x 19,3 cm
Pagine: 312
Titolo originale: Kirche wohin? Ein real-utopischer Blick in die Zukunft
© 2023

In breve

«Qui non mi occupo di “leggere il futuro nei fondi di caffè”, di indovinare le condizioni e prevedere la forma ventura della chiesa, di fanstasticare su come essa dovrebbe apparire. L’oggetto a cui mirano le mie riflessioni è, in fondo, il presente della chiesa».

Descrizione

La Chiesa cattolica sta attraversando una fase di radicale indebolimento e di ricostruzione. Ai suoi vertici non sono pochi coloro che si propongono di “salvare il salvabile”: si aggrappano a quel che ancora regge, puntando gli occhi sul passato, con un misto di nostalgia e rassegnazione.
Greshake chiede, invece, di ricominciare da capo, attuando un rinnovamento assolutamente più profondo, radicale, sostanziale. Il teologo tedesco rivendica con fermezza una «real-utopia» ecclesiale, in cui l’agire sia orientato non a preservare il passato tramandatoci, ma a immaginare il futuro promessoci. Egli scopre e fa emergere quelle tendenze che già oggi sono proiettate sul domani, prefigurandolo, ed elabora alcune linee guida di una Chiesa a venire che sia capace di reinventarsi. È la visione di una Chiesa che, in quanto minoranza, prende di nuovo coscienza del suo mandato e della sua forma vitale, una Chiesa dei laici, una Chiesa spirituale con una mutata forma sociale.
Proposte pertinenti, coraggiose, efficaci per affrontare la crisi odierna, senza cedere al pessimismo, ma adottando sempre uno sguardo positivo.

Dejad que los niños escuchen mi voz. Subsidios para la familia

Miguel Angel moreno Nuño

La casa editrice PPC ha pubblicato di recente il quarto e ultimo volume della serie Dejad que los niños escuchen mi voz (Lasciate che i bambini ascoltino la mia voce), del salesiano Miguel Ángel Moreno Nuño, docente della Facoltà di Lettere Cristiane e Classiche presso l’UPS. Risorse per la famiglia si presenta come il complemento che ancora mancava nel progetto iniziale della serie per portare la Messa domenicale nella vita quotidiana. Con queste dispense, i genitori, senz’altro i nonni e molto probabilmente anche un fratello riluttante, possono sedersi con il più piccolo della famiglia e, a casa, dopo aver celebrato l’Eucaristia domenicale, prepararsi a giocare e a rinfrescare ciò che hanno ascoltato nella liturgia della Parola, secondo la rinnovata proposta di «lezionario» per le Messe con i fanciulli offerta dall’autore. Si chiude così il cerchio iniziato con la Proposta di letture (volumi 1 e 2) e proseguito con le Risorse per la celebrazione (volume 3).

Infatti, il progetto Dejad que los niños escuchen mi voz è offerto a sacerdoti, catechisti ed educatori alla fede come una proposta sistematica di letture bibliche e sussidi per le Messe con i fanciulli. Organizzato secondo un doppio approccio liturgico e kerigmatico, raccoglie e aggiorna il meglio del Lezionario IX (pubblicato dalla Conferenza Episcopale Spagnola nel 1984) e anche di quello pubblicato ad experimentum dai vescovi italiani nel 1976. In questo modo, vuole essere una risposta rispettosa ai processi intrapresi a partire dagli anni del rinnovamento liturgico conciliare, nutrita dai suggerimenti emersi da una solida ricerca catechetica e liturgica e adattata alle circostanze attuali dei bambini e delle loro famiglie.

I quattro volumi sono stati pubblicati da PPC e sono in vendita onlinehttps://www.ppc-editorial.com/autores/miguel-angel-moreno-nuno

Resumen

Como «fuente y culmen de la vida cristiana» definió el Concilio Vaticano II la eucaristía. Lo que pasa es que «la vida cristiana» se desarrolla de domingo a domingo, desde que nos levantamos hasta que nos acostamos: sin compartimentos estancos, sin paréntesis. Sin hacer que la misa sea una más entre las miles de actividades (colegio, comedor, extraescolares, merienda, deberes, cena) que se
suceden en la apretada, ¡y estresada!, agenda de cualquiera de nuestros niños.
El cuarto y último volumen de DEJAD QUE LOS NIÑOS ESCUCHEN MI VOZ está pensado, pues, como complemento necesario para llevar la misa dominical a la vida diaria. El volumen recoge una colección de actividades, juegos, crucigramas y jeroglíficos para realizar en casa. No faltan los vídeos de dibujos animados y las canciones religiosas. ¡Y más de una agradable sorpresa! La propuesta está pensada para que los padres, muy posiblemente también los abuelos #y, a buen seguro, incluso algún hermano reticente#, se sienten con el más pequeño de la familia y, en casa, tras haber celebrado la eucaristía dominical, se dispongan a jugar y a refrescar lo escuchado en la liturgia de la Palabra del domingo. Así se cierra el círculo empezado en la propuesta de lecturas (volúmenes 1 y 2 de esta serie) y continuado por los recursos para la celebración (volumen 3).

Características

Autor

Miguel Ángel Moreno Nuño

Ppc editorial Fecha de lanzamiento

13/11/2024 EAN

9788428841214 ISBN

LIBRO IN EVIDENZA-Rubrica periodica di «Catechetica ed Educazione»

Christoph Theobald, Un concilio in incognito? Il sinodo, via di riconciliazione e creatività, EDB, Bologna 2024, pp. 192.

Christoph Theobald, An Incognito Council? The Synod, a Path to Reconciliation and Creativity, EDB, Bologna 2024, pp. 192.

The Author is a well-known theologian of German origin, resident in Paris, professor at the Centre Sèvres, the Jesuit institute of the French capital. It may be useful to know that many of his works, including this one, have been translated into Italian, in particular by EDB (publisher of the Dehonians) of Bologna.

Theobald is recognized for his thinking on ecumenical dialogue and for an innovative vision of the role of the Catholic Church in the contemporary world. He affirms, deepens and disseminates the need for a “synodal” and fraternal Church, in line with the reforms promoted by Pope Francis.

The book we present is easy to read and understand, written in a calm style, well documented on the reality of the Synod in progress without a feeling of hypercriticism of which the synodal work is often criticized and even more ignored.

We note well that the Author does not want to express personal thoughts, but to report and interpret the path of the Synod so far. It includes two stages: the result, from the beginning of the work (2021-2022), is summarized in the first Synod (October 2023); a second stage follows that concludes in the second Synod (October 2024). Theobald obviously cannot speak about this, since his text was written first, but he foresees the tasks in light of the documents gradually published by the Pope and the General Secretariat. Significant conclusions and new proposals for the continuation of the synodal journey are to be expected.

The A.’s vision is already expressed in the title: An incognito council? The synod, a path of reconciliation and creativity. For Theobald, the current synod is not the expiration of a commitment among many synods, usual in the history of the Church. First of all, it has a close connection, indeed by root, with the Second Vatican Council, of which it wants to be an extension, not only aspiring to be understood as a council not declared as such (incognito), but to be so in fact, notably with two of its distinctive traits defined as “path of reconciliation and creativity”, for which the Synod in progress is called by him a path, made of openness and dialogue at a religious and social level, with a profoundly innovative, creative purpose, in view of a new evangelization under the guidance of the Spirit of Jesus (or Holy Spirit) that does not make a new Church, but the same Church renewed as in the origins, “not a different Church, but a different Church”.

Theobald’s book is placed within this framework of ideas. It is 190 pages well structured in six chapters of which we give here, in brief summary, the contents. Essential inspiration comes from the Scriptures as a “missionary travel report” that wants to continue in the Synod and is its soul (chap. 1); the A. the question is asked: “if synodality is a “constitutive dimension of the Church”, how is it constituted?”. The answer is clear and dominant: it is based on Baptism which creates a fraternal equality of the baptized; it takes its orientation and inspiration from Vatican II; for which the Church must always be understood as “people of God” (chap. 2); a clarification on the Synod itself follows: it is an intercontinental and intercultural journey (some experiences in Africa and Europe are reported, seen as “gifts” of the Holy Spirit) (chap. 3); a solid reflection on the soul of the synodal journey could not be missing: “A journey of spiritual and institutional conversion” (chap. 4); in chaps. 5 and 6 the strong points of the first synodal stage are summarized (until October 2024). The task that engages the Church in profoundly reforming itself remains central. Chap. 5 mentions the basic contents and problems: the renewed and indispensable participation of women in the life of the Church; the real involvement of all Christians and not only the clergy; a regained credibility especially with regard to scandals and institutional crises, underlining the importance of a structural and spiritual reform to regain the trust of the faithful; to this end the Church must renew its way of exercising authority, transforming it into an “authority of fraternity”, capable of promoting dialogue and inclusion; the Church should overcome internal and social conflicts through a spirit of brotherhood, thus contributing to cohesion in secular societies. Last but not least, theological science must give its contribution to the elaboration of emerging thoughts and proposals. In chapter 6 Theobald expresses, so to speak, his synodal dream with a statement that he repeats elsewhere: “synodality must be seen within a messianic vision of the world”.

He concludes by asking whether the breadth, novelty and depth of the synod can be outlined as “a council incognito?”. It is a question that, reading the book, sounds like a challenge: who and how can one say no?

 Cesare Bissoli

Istituto di Catechetica, UPS. Roma

Fede e catechesi in Europa: possibili sentieri

Autore: Équipe Europea di Catechesi
A cura di: Giuseppe Biancardi e Salvatore Currò

Il testo raccoglie gli Atti del Congresso che l’Équipe Europea di Catechesi ha tenuto dall’1 al 6 giugno 2022 a Bruxelles. L’associazione è nata dalla spontanea iniziativa di un gruppo di catecheti europei in margine al I Congresso catechistico internazionale tenutosi a Roma nel 1950, in occasione dell’Anno Santo. I membri si incontrano con cadenza biennale per riflettere su tematiche attinenti alla catechesi con particolare riferimento al Vecchio continente.
Tema dell’incontro è stato L’inserimento profetico della fede nella cultura europea postmoderna, in dialogo con il Direttorio per la catechesi del 2020. Gli interventi pongono in luce, di volta in volta, i punti-forza su cui la Chiesa dovrebbe concentrare la sua attenzione per far risuonare efficacemente, anche oggi, il Vangelo.

Data di pubblicazione: 09/02/2024
Lingua: Italian
Pagine: 192
Editore: ELLEDICI

Cod: 06896
Codice EAN: 9788801068962

Transformative Learning e Catechesis with Adults – Jerome Vallabaraj sdb

Transformative Learning e Catechesis with Adults – Jerome Vallabaraj sdb

 

Transformative Learning in Catechesis with Adults can be envisaged as the ongoing process by which Christian adults examine previously uncritically assimilated assumptions, beliefs, values ​​and fundamental frames of reference, acquired through religious socialization, so as to make them better validated, more inclusive, judicious, open, reflective and emotionally able of changing or reordering one’s thoughts, emotions, actions and practices towards the values ​​of the Regin of God, proclaimed by Jesus Christ.

The work seeks to bring together two important and urgent phenomena: the emerging perspectives on evangelizing catechesis with particular reference to the always important aspect of catechesis with adults and the ongoing developments in the field of educational enterprise. The book is the fruit of the author’s reflection and teaching experience for over twenty years, both in the field of catechesis with adults and in the field of learning perspectives.

 

 

 

L’Apprendimento trasformativo e Catechesi con gli adulti 

L’apprendimento trasformativo nella catechesi con gli adulti può essere visto come il processo continuo attraverso il quale gli adulti cristiani esaminano presupposti, credenze, valori e quadri fondamentali di riferimento precedentemente assimilati acriticamente, acquisiti attraverso la socializzazione religiosa, in modo da renderli meglio validati, più inclusivi, giudiziosi, aperti, riflessivi ed emotivamente capace di cambiare o riordinare i propri pensieri, emozioni, azioni e le pratiche verso i valori del Regno di Dio, proclamato da Gesù Cristo. 

Il lavoro cerca di far incontrare due fenomeni importanti e urgenti: le prospettive emergenti sulla catechesi evangelizzatrice con particolare riferimento all’aspetto sempre importante della catechesi con gli adulti e gli sviluppi in corso nel campo dell’impresa educativa. Il libro è il frutto della riflessione e dell’esperienza didattica dell’autore da oltre vent’anni, sia nel campo della catechesi con gli adulti, sia nel campo delle prospettive di apprendimento.

 



							

La scelta conviviale. Cittadinanza elegante e felicità sociale

Penso che oggi “essere umani” e “fare comunità” siano le scommesse più importanti che ciascuno è chiamato a cogliere nel corso della propria vita e che rendono ciascuno attore protagonista contemporaneo e conspaziale con tutti coloro che si muovono sul palcoscenico del mondo.

 

Inizia così il saggio di Gionatan De Marco, con un obiettivo preciso e molto chiaro: il raggiungimento di una cittadinanza elegante e di una felicità conviviale.

Per ottenere questi due obiettivi la prima cosa da fare è riappropriarsi del tempo, perché il tempo è un diritto che deve essere concesso a tutti. Deve essere considerato come un patrimonio personale e collettivo e di conseguenza opportunità di futuro. In una società che richiede di essere il più performativa possibile e che cerca di ridurre il nostro tempo privato, questo libro ha un punto di vista contrario e contrastante. L’Autore vede il tempo come un bene comune e quindi garanzia di uno spazio personale in cui potersi esprimere al meglio.

L’Autore in modo chiaro ed esaustivo spiega punto per punto quali sono i valori su cui devono basarsi la cittadinanza generativa e la felicità sociale, e lo fa volgendo lo sguardo al passato, scomodando quella civiltà che sta alla base dell’attuale società moderna: l’antica e gloriosa Roma.

Il lettore avrà così il privilegio di ripercorre tutte le virtù fondanti dell’antica Roma: dalla fides alla pietas, dalla virtus all’humanitas, declinati anche e soprattutto in chiave moderna.

I capitoli del libro si susseguono uno dietro l’altro in modo progressivo, prendendo per mano il lettore e cercando di spiegare quali sono le tappe fondamentali per poter avere un orizzonte sociale diverso, migliore del presente.

Dalla teoria si passa, pagina dopo pagina, alla pratica con l’individuazione degli attori che potranno essere in grado di attuare ciò che nella prima parte del libro è stato solo teorizzato.

La figura del conviviality designer – colui che ritaglia del tempo nei tempi di una comunità, per costruire e consolidare relazioni, per permettere alle persone di conoscersi, per capirsi, fare esperienze insieme, mettersi alla prova, affrontare e risolvere problemi e conflitti, in processo comunicativo autentico, fatto di fiducia e reciprocità – occupa tutta la seconda parte del libro così da rendere completo e chiaro il pensiero presentato inizialmente.

La scelta conviviale di Gionatan De Marco è un saggio che aiuta a comprendere meglio l’attuale complessità moderna. Lo fa in modo chiaro e accessibile, dando degli spunti di approfondimento che possono essere affrontati in gruppo ma anche singolarmente.

Affrontare la complessità sociale odierna è un passaggio fondamentale per riuscire a scorgere un orizzonte nuovo e necessario per il futuro delle nuove generazioni.

 

La scelta conviviale. Cittadinanza elegante e felicità sociale

Gionatan De Marco

In libreria il 03.02.2023

 

 DATI LIBRO

AUTORE: Gionatan De Marco

TITOLO: La scelta conviviale. Cittadinanza elegante e felicità sociale

COLLANA: Attraverso

PAGINE: 160

PREZZO: 13,00 €

ISBN: 9788832713725

 

Editrice Ave -Faa

Marketing – Promozione

Via Aurelia 481 – 00165 Roma

Tel. 06-66132341

­www.editriceave.it

Educare istruendo

Il Rapporto Delors insiste perché sia affermato il primato dell’educazione e perché l’educazione sia messa al centro della società, della convinzione che scegliere un modello di educazione vuol dire scegliere un modello di società.

Qual è il compito specifico della scuola?

Questa domanda veniva posta nel 1996 dalla Commissione dell’UNESCO, coordinata da Jaques Delors, e affrontata nel famoso rapporto Delors. Sono passati ventisei anni da quella data e ancora si parla di come riformare la scuola e quale sia il suo compito specifico.

Da questa riflessione prende le mosse il libro del Prof. Lino Prenna Educare istruendo, arricchito dalla Prefazione di Luciani Caimi e dalla postfazione di Lorenzo Pellegrino, e che propone una precisa idea di come dovrebbe essere la scuola.

Scuola e società sono un tema, da sempre, di grande attualità. Argomento di cui la pedagogia si è occupata e su cui grandissimi studiosi, come John Dewey, si sono espressi prendendo una posizione netta. Scuola e società non possono essere separati, in quanto sono profondamente collegati.

L’Autore riesce a tracciare le linee guida di una teoria e pedagogia della scuola, raccogliendo degli interessanti spunti per guardare al futuro.

L’ultimo capitolo è interamente dedicato alla scuola cattolica e alla necessità di ripensarla strutturalmente nel rapporto stretto tra fede e materie da insegnare. La scuola cattolica deve sentirsi impegnata nel contribuire all’educazione dell’uomo e quindi del cittadino.

Educare istruendo è un cammino da percorrere per porsi delle domande sulla scuola come istituzione. Un libro dedicato principalmente agli insegnati che sono il motore di questa istituzione, da sempre impegnati dell’affinare le proprie competenze culturali, disciplinari e didattiche.

L’obiettivo è sempre lo stesso: formare giovani menti che un giorno diventeranno dei cittadini consapevoli e attivi.

 

Lino Prenna ha compiuto gli studi di Teologia, nella Pontificia Università Gregoriana, e di Filosofia, nell’Università di Genova. Ordinario di Filosofia dell’educazione, è stato presidente dei corsi di laurea in Scienze dell’Educazione dell’Università di Perugia. Studioso di Pedagogia scolastica, ha elaborato una teoria dell’istruzione religiosa a scuola, esposta nel saggio Dio fece tra anelli. Le religioni a scuola (Aliseicoop, Todi 2016) e declinata in unità tematiche nel manuale Immagini dell’invisibile. Il linguaggio culturale della religione (Aliseicoop, Todi 2014). Tra le ultime pubblicazioni: Un nuovo umanesimo europeo. Popoli, religioni, culture (Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2020) e Dal cattolicesimo democratico al nuovo popolarismo. Sui sentieri di Francesco (il Mulino, Bologna 2021).

 

DATI LIBRO

AUTORE: Lino Prenna

TITOLO: Educare istruendo. Un’idea di scuola

COLLANA: Educare oggi

PAGINE: 112

PREZZO: 13,00 €

ISBN: 9788832713084

 

Contatti

Lucia Pasquini

Editrice Ave -Faa

Marketing – Promozione

Via Aurelia 481 – 00165 Roma

Tel. 06-66132341

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Giovani, fede, multimedia

di: Paola Zampieri

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Realtà giovanile, linguaggi multimediali, comunicazione della fede: si costruisce sull’intreccio di queste tre dimensioni il libro Giovani, fede, multimedia. Evangelizzazione e nuovi linguaggi, a cura di Assunta Steccanella e Lorenzo Voltolin, con prefazione del sociologo Fausto Colombo, Università Cattolica del Sacro Cuore, nuova uscita nella collana Sophia della Facoltà teologica del Triveneto in coedizione con Edizioni Messaggero Padova.

La riflessione nasce all’interno di un laboratorio teologico-pastorale condotto nella stessa Facoltà per indagare una variabile determinante introdotta dalla pandemia di Covid nel panorama della comunicazione: lo spazio digitale come dimensione ormai imprescindibile.

Di qui la ricerca, sviluppata da una decina di autori, ha approfondito alcuni aspetti dei linguaggi multimediali, avvicinati nelle loro peculiarità e coordinate fondamentali, per trovare un orientamento sui modi adeguati di incarnare la missione nello spazio digitale. «Pensare e sperimentare forme nuove di partecipazione, nuovi codici e nuovi modi di comunicare la fede: si tratta di una grande sfida con risvolti potenzialmente fecondi in un tempo complesso come l’attuale» si legge nell’introduzione firmata da Assunta Steccanella. «Porsi alla scuola dei percorsi comunicativi dei giovani offre alla pastorale non solo la possibilità di entrare in relazione con loro ma anche di imparare nuove vie per il cammino dell’evangelizzazione tout court».

Il procedere della ricerca si muove fra tre poli: l’ascolto, il discernimento, le pratiche, secondo lo schema proprio della teologia pratica che mette in circolo prassi e teoria in un rimando continuo che ha come sfondo la centralità dell’agire umano nel processo conoscitivo.

La prima parte del libro – In ascolto del mondo giovanile – si sofferma su alcune prassi di comunicazione attraverso i new media, sul ruolo delle emozioni e sulla portata comunicativa dell’agire concreto (contributi di Carlo Meneghetti, Domenico Cravero e di alcuni componenti della fraternità del Sermig).

Il secondo passaggio – Coordinate per il discernimento sul mondo giovanile – considera i criteri che valgono per tutta l’azione evangelizzatrice della Chiesa mettendo a tema quelle coordinate che sembrano particolarmente preziose quando ci si voglia rivolgere ai giovani e abitare lo spazio digitale (Roberto Tommasi, Sergio Gaburro, Dario Vivian, Assunta Steccanella, Leonardo Paris, Giorgio Bonaccorso, Lorenzo Voltolin).

La terza e ultima parte si concentra sulle Nuove pratiche per il mondo giovanile, presentando alcune concrete esperienze di comunicazione della fede in ambiente digitale, che possono aprire l’orizzonte di ricerca e progettazione di prassi a-venire che assumano un linguaggio capace di comunicare il vangelo: un piccolo tentativo di inculturazione della fede verso il mondo giovanile in ambiente digitale.

«Il confronto con la comunicazione digitale che viene introdotto nel testo sollecita e accompagna il lettore verso la conoscenza di una realtà che abbraccia diverse dimensioni, personali e sociali. In e per mezzo di essa il soggetto è coinvolto: nelle sue emozioni, con la sua immaginazione, attraverso il linguaggio visivo e sonoro – subìto e agìto – egli elabora il proprio universo interpretativo della realtà» spiega Steccanella.

«Scopo del cammino svolto è stato quello di individuare e offrire alcune coordinate orientative per il lavoro di comprensione e di apprendimento di un tale modo – multimediale – di comunicare, prezioso anche per la comunicazione della fede, in particolare verso i giovani. Non si tratta di una missione impossibile: una sollecitazione emergente, infatti, è a riscoprire il patrimonio di linguaggi performativi propri della tradizione cristiana, così contemporanei nella loro struttura. La sfida è quella di ri-mediarli adeguatamente nell’ambiente digitale, uno spazio di evangelizzazione non più nuovo, molto frequentato ma non sempre valorizzato».

  • STECCANELLA A. – VOLTOLIN L. (a cura), collana Sophìa Praxis, Ed. Messaggero, Padova 2022, pp. 296, € 23,00, EAN 9788825054606 .

Pedagogia catechetica interculturale: strutturazione teorica per una disciplina emergente

di Antony Christy Lourdunathan sdb

 

Lo studio intende sviluppare un’adeguata impostazione teorica per la Pedagogia Catechetica Interculturale (ICP = Intercultural Catechetical Pedagogy), disciplina emergente definita nella prima parte dello studio come approccio all’interno del processo di educazione alla fede, reso possibile dall’incontro tra le discipline della teologia interculturale, della comunicazione interculturale e della pedagogia interculturale. Presenta l’ICP come il risultato di interazioni durature e vitali tra la fede cristiana, la cultura locale e le culture coesistenti in una comunità che promuove e favorisce una mentalità pedagogica, comprensiva della maturità cristiana. È presentata simultaneamente come un processo di approfondimento dell’identità personale, che genera significati interpersonali, sviluppa interdipendenze illuminanti e nutre la solidarietà universale, fondata su una visione olistica della fede, radicata in una determinata cultura. Il libro presenta la Pedagogia Catechetica Interculturale come pratica della comunicazione teologico-pedagogica della buona novella del Regno di Dio, promessa incomparabile e immortale per l’intera umanità.

 

Intercultural Catechetical Pedagogy: Theoretical Scaffolding for an Emergent Discipline

OVERVIEW

The Study intends to evolve an adequate theoretical scaffolding for Intercultural Catechetical Pedagogy (ICP), an emergent discipline defined in the first part of the Study as an approach within the process of education to faith, made possible as a result of a sustained encounter among the disciplines of Intercultural theology, Intercultural communication and Intercultural pedagogy. It presents ICP as an outcome of sustained life-defining interactions between Christian faith, local culture and the co-existing cultures in a community and as a pedagogical mindset which understands Christian Maturity, at one and the same time, as a process of deepening personal identities, fostering interpersonal meanings, developing enlightening interdependencies and promoting universal solidarity, grounded on a holistic vision of faith, rooted in a culture. The book presents, Intercultural Catechetical Pedagogy as a practical theologico-pedagogical communication of the good news of the Reign of God, which is an incomparable and undying promise to the entire humanity.

 

Lourdunathan Antony Christy – Intercultural Catechetical Pedagogy

 

Disponibile:

all’Istituto di Catechetica e anche su

https://www.ispck.org.in/book/intercultural-catechetical-pedagogy